Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Raggedy Moon    03/12/2011    2 recensioni
Da una storia vera: Remus e Dora impegnati a dare il lieto annuncio ai signori Tonks
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chi paga?


Nymphadora Tonks era incinta. Il primo passo era stato dirlo a suo marito, Remus Lupin, che aveva il terrore di generare un figlio condannato alla sua stessa maledizione. Quando l’uomo era entrato in casa, la sera dopo che Dora aveva scoperto di aspettare un bambino, lei lo aveva accolto con un sorriso e gli occhi scintillanti e, lanciatasi contro di lui travolgendo un ignaro soprammobile, gli aveva annunciato la bella notizia. Remus era rimasto un attimo a bocca aperta, aveva fatto uno strano verso e poi, senza preavviso, se n’era andato. Scappato, fuggito lontano da dora e da quella creatura che lei portava in grembo. Si era pentito, però, e anche in poco tempo: gli era bastato spiarla dalla finestra, vederla piangere, vederla cercare conforto accarezzando quella pancia che presto sarebbe cresciuta. Era tornato, una settimana dopo, l’aveva abbracciata e gli aveva chiesto perdono. E lei, di slancio, lo aveva abbracciato, travolgendolo con la gioia ritrovata.  Entrambi erano caduti sul divano, ridendo, e avevano passato la serata discutendo su chi dovesse essere il primo a sapere la notizia. Siccome Remus non aveva più i genitori da tempo, la scelta era ricaduta su Ted e Andromeda: i due sposini avevano deciso che la domenica seguente sarebbero usciti a cena, per annunciare la dolce attesa che, ovviamente coinvolgeva anche loro in quanto nonni. Quando però Remus aveva chiesto alla moglie in che modo intendesse comunicare loro la buona notizia, lei aveva sorriso con uno strano scintillio negli occhi, dicendo: «Lascia fare a me, amore…» Non troppo convinto, il lupo si era affidato a Dora, e poco dopo erano andati a letto, eccitatissimi entrambi per quella creaturina che pian piano cresceva nel grembo di Tonks.

La domenica dopo, come deciso, i due sposini, più i due genitori di Tonks si erano recati in un ristorante a Diagon Alley, il Drago Rosso: avevano mangiato e bevuto in allegria, senza accennare a parole come bambini nonni o mamma. Nonostante il pranzo fosse delizioso, e la compagnia di buonumore, Remus era molto teso: non sapeva come i suoceri potessero prendere la notizia, dato che lui stesso era il primo a temere che suo figlio nascesse come… come un mostro: questa era l’unica parola con cui riusciva a definire, la maggior parte delle volte, se stesso e quelli della sua specie. Infatti, placata l’eccitazione per la notizia, aveva cominciato a sentire un enorme peso al petto, e gli era persino balenata in testa l’idea di scappare, ma aveva rinunciato semplicemente vedendo Nymphadora, con i capelli più rosa che mai e gli occhi che sprizzavano gioia. Così, tra una chiacchiera e l’altra, finito di pranzare, Dora aveva chiesto il conto e, quando questo era arrivato sul tavolo, aveva guardato i genitori con aria innocente e spaesata, domandando a bruciapelo: «E adesso? Chi paga? I nonni?»

Ci era mancato poco che Andromeda, bianca in volto e con gli occhi sbarrati puntati sulla figlia, non cadesse dalla sedia tirandosi dietro tutta la tovaglia. Ted, che era stato più lento a realizzare la notizia, aveva guardato prima la figlia poi la moglie, proponendo che si facesse a metà il conto: la frase, però, era rimasta a metà, siccome anche lui aveva capito che, sì, stava per diventare nonno sul serio, e non era stato chiamato così dalla figlia solo a causa della sua età. Lui, balbettante, confuso e stordito, non aveva saputo cosa fare ed era rimasto in silenzio, ma Andromeda, che si era ripresa, aveva sfoderato un sorriso in direzione dei due sposini: Tonks si era alzata per abbracciarla, facendo cadere la sedia, e Remus era rimasto seduto composto, ma sorridente, aspettando che anche il povero suocero si riprendesse dallo choc. Le due donne, intanto, avevano iniziato a saltellare, lanciando gridolini eccitati: avevano iniziato a parlare di vestitini, culle, carrozzine e pannoloni. Insomma, di cose che Remus, per ora, non capiva ancora. Alzandosi, si era diretto verso Ted e, prendendolo da parte, aveva confidato a lui, per la prima volta, le sue preoccupazioni: Ted, per tutta risposta, aveva sorriso e gli aveva detto di non pensarci troppo. «Con una mamma e un papà così non potrà che nascere uno splendido bambino… O bambina.»

Così, le due coppie si erano salutate, e, quando Remus e Tonks avevao varcato la porta di casa, avevano a ridere tanto forte che Dora era caduta a terra. Lupin, invece, si era appoggiato al muro, ma la sua cara mogliettina, euforica, lo aveva trascinato a terra con lei, iniziando a fargli il solletico.

 Nove mesi dopo, scoprirono che Ted aveva ragione: Ted jr. non era certo un mostro.


E, come ho detto, tratto da una storia vera: i miei genitori, per annunciare a quelli che ora sono i miei nonni paterni che io scalpitavo nel pancione, hanno davvero usato uno stratagemma simile :3
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Raggedy Moon