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Autore: kibachan    24/07/2006    6 recensioni
(...)"Sai... se era destino che finissi rinchiusa qua sotto.. sono felice che sia stato con te..." "pe-perché?" riuscì a sillabare lui pieno di imbarazzo (...)
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ORE 13:30

ORE 13:30

Per il nostro famoso trio era iniziato già da un po' il quinto anno ad Hogwarts e ora, agli inizi di dicembre, si era presentata puntuale come l'influenza la gatta da pelare dell'anno: il professor Piton continuava a sparire puntualmente ogni week-end senza che loro fossero riusciti a dare una spiegazione logica alla cosa, e si sa, se si può trovare del marcio su Piton Harry Ron e Hermione sono in prima linea!
Quel sabato pomeriggio mentre Harry era impegnato negli allenamenti di Quiddich che diventavano sempre più massacranti dato che Angelina aveva ereditato in pieno il metodo di allenamento di Baston, Ron e Hermione avevano deciso di condurre qualche indagine loro due nei sotterranei.. "è inutile! Qua ci siamo stati duecento volte! Anche a lezione e non c'è niente di indicativo!" brontolò la ragazza incrociando le braccia. Ron dietro di lei guardò oltre la sua testa "ci siamo stati laggiù?" disse indicando un punto buio in cui sembrava cominciare un corridoio immerso nelle tenebre più scure "no lì no! Però guarda è tutto buio!!" disse lei un po' intimorita "non avrai paura del buoi vero Hermione!" la prese in giro Ron battendolo il dito sulla testa giusto per sottolineare quanto fosse più alto di lei "e poi basta fare l'incantesimo Lumos.. hai con te la bacchetta?" "no l'ho lasciata nella borsa in sala comune.." ribbattè lei in tono acido scansando la sua mano con una schiaffo "che guaio anche io! allora sarà meglio rinunciare... tu hai troppa paura per percorrere quel corridoio così buio" rise lui non dandogli la minima tregua. Hermione gli lanciò uno sguardo di ghiaccio "io non ho affatto paura del buio Ron! Forza andiamo! Se non sei tu a fartela addosso!" lo afferrò con forza per la maglia e se lo trascinò dietro.. furono inghiottiti dalle tenebre del corridoio..
Hermione camminava non mollando assolutamente la presa "che sciocchezza.. io paura del buio ma come ti salta in mente.." disse dopo un po' "se sono sciocchezze perché continui a tirami per il maglione? Guarda me lo stai slabbrando tutto! Se hai così paura ti tengo la mano se vuoi!" la prese di nuovo in giro ridendo, si stava decisamente divertendo un casino "stupido cammina e basta!" gli urlò lei contenta che fosse così scuro che lui non potesse vedere quanto fosse arrossita per la sua proposta che oltretutto era anche uno scherzo.. che cavolata certo che non aveva paura.. è solo che tutto quel buio era veramente opprimente.. non si rendeva conto neanche di tenere gli occhi aperti o chiusi e a volte sembrava che le mancasse persino la terra sotto i piedi.. un momento...la terra sotto i piedi non ce l'aveva più davvero! Troppo tardi stava precipitando chissà dove, non mollò la presa e si tirò dietro anche Ron "ma che faiiiiii!!????" gli sentì dire prima di cominciare a urlare per la paura.. poi il buio....

ORE 14:00
Hermione si rialzò massaggiandosi il fondoschiena dolorante per la brutta caduta. "Ron? Stai bene?" un brontolio dall'altra parte della "stanza" la sincerò che anche l'amico stava bene.. niente di rotto almeno.
Si alzò in piedi, strofinò le mani sul giacchetto di cotone per togliere lo sporco e si guardò intorno per capire dove si trovava assottigliando gli occhi che tentavano di abituarsi alla penombra.
"sei tutta intera?" la voce proveniva da qualcosa di rosso una ventina di centimetri più su della sua testa. "si è a posto ma dove diavolo siamo finiti?" Ron si guardò intorno ed emise un gemito soffocato "è una cella direi!" disse con la voce in falsetto dalla paura. Il ragazzo puntò il dito, Hermione lo seguì con lo sguardo fino ad incontrare quelli che sembravano resti di uno scheletro umano in un angolo "AAAAAHHH!!!"
Urlò ritraendosi e nascondendosi dietro la schiena di Ron. Lui si fece coraggio e cominciò a guardare il muro dietro di loro cercando un modo per salire, ma la parete era muschiosa e scivolosa e non c'era niente che somigliasse anche lontanamente ad un appiglio. "HEI! QUALCUNO MI SENTE? C'è NESSUNO LASSù?" gridò. Ma gli ritornò solo il suo eco.
"e ora che facciamo?" chiese preso leggermente dal panico "calmati Ronald!" gli disse lei con voce ferma, era solita chiamarlo con il nome completo quando lo rimproverava. Iniziò a studiare la parete davanti a lei "quanto sei alto?" "cosa c'entra questo?" chiese lui non capendo perché la domanda lo imbarazzasse "Ron!" "un metro e 82 ma perché?" si affrettò a rispondere dato che Hermione sembrava si stesse arrabbiando sul serio e in cinque anni di amicizia una cosa l'aveva capita di sicuro di lei: farla arrabbiare era un errore non da poco. "fammi salire sulle tue spalle! Forse in due riusciamo ad arrivarci!" disse lei decisa. "ma saranno più di tre metri! Non credo che serva a qualcosa!" la ragazza lo fulminò con lo sguardo "ok ok! Agli ordini capo!" brontolando qualcosa come "le donne.." si avvicinò al muro e si piegò quasi in ginocchio per permetterle di salire. Lei si arrampicò seduta sulle sue spalle, Ron sentì la faccia arroventarsi sentendo le cosce della ragazza così vicino alle sue guance. Si alzò barcollando un po' sotto il peso "non sei certo una piuma!" "non puoi mancare di criticarmi neanche in un momento come questo?" ribbattè subito lei "scusa.." disse lui sottovoce sentendosi subito in colpa.
Poggiò le mani sulla parete umida e sentì Hermione protendersi verso l'alto "non ci arrivo!" piagnucolò. "te lo avevo detto.." "Ron levami le scarpe!" "prego?" "se vuoi che ti salga con i tacchi sulle spalle per me va bene!" Ron sbuffò pesantemente e iniziò a sfilarle le scarpe "non so se ce la facciamo a stare in equilibrio se ti metti in piedi!" "avvicinati di più al muro così mi appoggio!" disse lei esasperata, ma possibile che dovesse suggerirgli sempre tutto? Ma ce l'aveva un cervello suo o no? Quando il ragazzo si fu avvicinato alla parete quasi fino a toccarla con il petto, lentamente, traballando un po' iniziò a mettersi in piedi... incredibile! Pensò poggiando le mani sul muro per stabilizzarsi, ce l'aveva fatta!
Comincia a pesare sul serio.. pensò Ron non osando dirlo "allora ci arrivi?" le chiese alzando la testa. La risposta non la sentì perché solo in quel momento si era reso conto che Hermione portava una gonna corta dato che si trovò le sue mutandine a poca distanza dalla faccia.
Riabbassò la testa con una tale violenza che per poco non si slogò il collo con il viso che gli andava in fiamme più dei suoi capelli "tutto bene lì sotto?" gli chiese lei che l'aveva sentito agitarsi "s-si si! Benissimo!" farfugliò lui ancora in fase di recupero fiato. Hermione sospirò pesantemente "no.. non ci arrivo neanche così ma per pochissimo!... accidenti non potevi essere dieci centimetri più alto?" "e tu non potevi sforzarti di raggiungere il metro e sessanta?" la rimbeccò lui da sotto "io SONO alta un metro e sessanta!... quasi.." aggiunse poi a bassa voce "dai fammi scendere..." "aspetta! Rimettiti seduta prima! Ho paura di farti cadere!" si affrettò a dire Ron sentendola muoversi. Hermione si rimise lentamente a sedere sulle sue spalle non riuscendo proprio a capire cosa diavolo c'era da arrossire per una cosa del genere. In fondo, pensò, era quello che le era sempre piaciuto di Ron: queste sue premure nei momenti in cui meno te lo aspetti, e il fatto che si accorgesse sempre che c'era qualcosa in lei... anche il più piccolo cambiamento. Lui si abbassò e la fece scendere a terra, lei si mise seduta a rimmettersi le scarpe. " e adesso che facciamo?" gli chiese il rosso un po' preoccupato "rilassati! Harry ci troverà di sicuro! Ha la mappa del malandrino e anche se questo posto non lo conosce nessuno noi appariamo comunque sulla piantina di Hogwarts!... appena sia accorgerà che siamo spariti verrà a cercarci... non c'è da preoccuparsi.." disse più a se stessa che a Ron; e andò a sedersi contro l'altra parete, il più lontano possibile dallo scheletro umano.. "aspettare che Harry venga a salvarci..." ripetè Ron con espressione cupa... andò a sedersi vicino alla ragazza "solo questo sono capace di fare... sono veramente una frana.." Hermione si sentì in colpa per aver pensato che fosse lento prima, ora gli faceva una gran pena "Ron io non penso che tu sia una frana.. non è vero che lo sei!" ed era sincera "a no? Devo ricordarti che sono stato io a proporre di venire quaggiù a cercare degli indizi? E guarda dove t'ho fatto finire! Hanno ragione a dire che sono solo l'amico stupido di Potter.. sono davvero inutile..." Hermione si morse il labbro e si avvicinò di più a lui accarezzandogli un po' una spalla "Ron tu non sei affatto inutile! Insomma... il primo anno per permettere a me ed Harry di andare avanti eri disposto a sacrificare la tua vita su quella maledetta scacchiera! Hai giocato tutta la partita senza farci neanche muovere! Al secondo anno hai affrontato persino la tua fobia per i ragni pur di svelare la verità e al terzo anno ti sei fatto mordere da Sirius per salvare Harry!..... senza contare.." fece una piccola pausa "tutte le volte che hai bisticciato con Malfoy.... Per... me.." gli sorrise. "se sei una frana tu allora gli altri devono andare tutti a nascondersi!" Ron era arrossito vistosamente in zona orecchie e se ne stava lì senza dire niente. Hermione, che quel giorno era in vena di confessioni, continuò a parlare
"sai... se era destino che finissi rinchiusa qua sotto.. sono felice che sia stato con te..." "pe-perché?" riuscì a sillabare lui pieno di imbarazzo
Hermione gli sorrise di nuovo, lei non lo sapeva quanto il suo sorriso lo facesse sciogliere "perché tu... hai paura Ron... sei così umano rispetto a Sirius... e a Harry che sono sempre così senza macchia e senza paura.. e io.. mi sento a disagio rispetto a loro perché tutte le volte.. io muoio di paura.. e invece con te.. mi sento a posto... penso: non sono la sola fifona! Ha paura anche lui quindi... è normale avercela adesso! Ti sento vicino..." quest'ultima affermazione fu seguita da un leggero rossore sulle sue guance tipico di chi ha parlato troppo. Ron gli sorrise dolce per un'istante poi la sua faccia assunse un aria saccente "quindi insomma sei felice di stare qui con me perché così puoi sentirti superiore! Bene, questo si che fa bene alla mia autostima!" "no! No! non hai capito niente! Oh ma come fai a essere così testone!" urlò subito lei arrabbiata. Il ragazzo scoppiò a ridere "stavo solo scherzando! Scherzando ok? Ho capito! Ho capito... quello... che vuoi dire.." concluse la frase tornado serio e arrossendo di nuovo un po' "grazie.." le disse poi sorridendole.. Hermione fece un sospiro pesantissimo.. l'aveva fregata un'altra volta. "e ora spettiamo.." disse cambiando prontamente discorso e abbracciandosi le gambe....

ORE 18:00

Ron fu scosso dall'ennesimo tremito di freddo.. quella non era una comune cella, era una cella frigorifera! O roba del genere.. non si sentiva quasi più le mani... non avevano praticamente spiccicato parola per tutto il tempo... "Hermione?" la chiamò... nessuna risposta.. "Hermione ci sei? quanto tempo è passato?" lei sembrò come risvegliarsi all'improvviso da un sonno profondo, alzò di scatto la testa dalle ginocchia e si affrettò a guardare l'orologio "le... sono passate più di quattro ore.." disse. La voce le tremava un po'. "così poco!?" saltò lui disperato "mi sembra di essere qui da giorni!" commentò sbuffando e soffiandosi sulle mani intirizzite.
Poi la sentì scossa da un tremito terribile, e vide uscire dalla sua bocca una esausta nuvoletta di fiato caldo. "cos'hai? Ti senti bene?" "no è che... st-sto congelando.." rispose strofinandosi energicamente le mani sulle braccia. Ron la guardò: era pallidissima, batteva i denti e le labbra le erano diventate completamente bianche. Così tutta rannicchiata sembrava ancora più piccola di quanto non fosse.
Hermione sentì una mano enorme posarsi in rapida successione sulla sua guancia e sulle mani, sembrava fredda ma a contatto con la sua pelle scottava "oh mio dio Hermione mai sei gelata! Molto più di me!" esclamò Ron spaventato "sto bene, è che fa freddo!" tentò subito d rassicurarlo lei ma la sua voce era tutt'altro che convincente.. "accidenti a te! Guarda come ti sei vestita! Se non ti avessi chiamata non mi avresti detto niente vero?" era arrabbiato, lo si capiva perché la voce gli si era fatta acuta. "perché? Che cosa avresti potuto fare se te l'avessi detto!?" urlò lei di rimando. Non sopportava di sentirlo urlare, era una cosa che la mandava in bestia. Lui rimase zitto un secondo poi scuotendo la testa afferrò il bordo del suo maglione "è inutile litigare tra noi adesso.." bisbigliò tra se e se. Hermione lo guardò per un' istante in silenzio mentre lui si levava il maglione "cosa diavolo stai facendo?" gli chiese non credendo ai suoi occhi "avanti mettitelo! Se no ci rimarrai secca!" le disse porgendogli il maglione. "no.. no aspetta non posso levartelo.." tentò di opporsi lei questa volta con un tono molto meno bellicoso "non fare storie, non sto qui a vederti morire di freddo senza muovere un dito!" e glielo tirò addosso. La ragazza fu percorsa da un brivido di paura capendo benissimo che un altro po' di tempo e il morire di freddo non sarebbe stato solo un modo di dire. Prese in mano il maglione "ma... tu come fai?" gli chiese ancora con un filino di voce tanto che ormai sembrava un gattino. Lui le sorrise appena "io ne ho messi due..." disse con voce un po' più dolce e poi aggiunse in tono canzonatorio "io so come vestirmi di inverno... io." Hermione non rispose.. si sentiva completamente sconfitta. La rendeva terribilmente felice quel gesto di Ron ma allo stesso tempo la infastidiva perché odiava sentirsi in difetto. Si infilò il maglione rosso un po' infeltrito perché quasi sicuramente di seconda mano, ma a lei non importava, lo trovava comunque splendido. Indosso al suo corpo era veramente gigantesco: le arrivava fino a coprire tutta la gonna e le maniche le stavano lunghissime, cosa non proprio sgradevole dato che così poteva coprirsi anche le mani. Era impregnato dell'odore di Ron ed era caldo... del calore del suo corpo... questo pensiero fece arrossire Hermione. Gli si avvicinò un pochino "grazie.." bisbigliò appena. Ron le sorrise di nuovo notando con piacere che ora le sue labbra avevano ripreso un po' di colore, però sentiva il gelo penetrargli affondo nelle ossa, sempre più giù.. "ma che sta facendo Harry prende il tè mentre noi siamo qui a congelare?"

ORE 23:00

Hermione fissava il muro davanti a lei.. il gelo era aumentato ancora di più se possibile. Sentiva che ormai non riusciva quasi più a muoversi. Si scoprì lentamente il polso per vedere l'ora: le 23 e dieci... chissà, forse Harry si era dimenticato di loro, magari stava con Cho in questo momento e l'ultimo dei suoi pensieri era in quale guaio si fossero ficcati i suoi amici.. "Ron?..." lo chiamò con voce flebile. Non ottenne risposta. "Ron.." questa volta a volume normale. Ancora silenzio. Presa dal panico si avvicinò a lui di qualche passo carponi e lo scosse violentemente per un braccio "RON!" urlò. Il ragazzo balzò su stropicciando gli occhi "che c'è?" disse in fretta. Hermione fece una smorfia di sollievo e gli buttò le braccia al collo "oh Ron! oddio credevo.... Credevo..." ma lui era talmente intontito dal freddo che non aveva la forza neanche di arrossire "sei freddo.." gli disse lei a voce bassa staccandosi da lui e sfiorandogli la guancia talmente gelata e bianca che non si distinguevano più neanche le lentiggini..
Così non va.. sta andando in ipotermia se non si riscalda subito mor... non voglio neanche pensarci.. formulò questo pensiero nella sua testa senza riuscire a smettere di tremare, non sapeva se per il freddo o la paura..
Hermione riflettè velocemente: non poteva ridargli il maglione perchè altrimenti l'avrebbe fatta lei una brutta fine, poi le venne un'idea. Un'idea che, in situazioni normali, anche se forse ci avrebbe pensato non l'avrebbe di sicuro mai messa in pratica. Si alzò in piedi a fatica e gli si inginocchiò davanti "apri le gambe.." gli disse in un soffio "co-cosa?" balbettò Ron "avanti fallo.." gli intimò lei riuscendo ad arrossire e spostandogli con un gesto imbarazzato il ginocchio piegato da un lato. Il rosso, non avendo la forza di discutere con lei in quel momento, ubbidì. Hermione fece un respiro profondo e si avvicinò, Ron trattenne il fiato, lei si girò di schiena e si mise seduta davanti a lui, tra le sue gambe, contro il suo petto.. poi prese le sue braccia e ci si cinse la vita. fu come essere abbracciata da un pupazzo di neve tanto era freddo. Strinse le sue piccole mani sulle sue tentando di stargli più attaccata che poteva. La testa del ragazzo ciondolò un po' in avanti "non devi dormire! Non devi dormire hai capito! Guai a te se ti addormenti, ti picchio capito!" gli strillò lei "ma io ho sonno! Sai che ore sono? Io a quest'ora sono nel letto a dormire!" gli disse lui di rimando. "se ti addormenti in queste condizioni Ronald non ti sveglierai più!" urlò ancora Hermione girandosi a guardarlo in faccia "morirai.." aggiunse in un sussurro, come se a dirlo ad alta voce ci fosse il rischio che accadesse davvero "ho capito... resto sveglio.." bisbigliò lui un po' intimorito a pochi centimetri dal suo viso.
Lei si rigirò poggiando di nuovo la testa sul suo petto. Lui se la sentiva tutta addosso, la sentiva gracile tra le sue braccia, sentiva il profumo dei suoi capelli a pochi centimetri dal suo naso rosso di gelo; ma la testa gli girava talmente tanto che non riuscì neanche a godersela quella sensazione che aveva tanto sognato "Ron?.... riesci a sentire... il mio corpo?" gli chiese con un filo di voce stavolta molto dolce "lo senti il contatto?" il ragazzo annuì pesantemente con la testa "Ron?" lo chiamò di nuovo "mmm.." "hai paura?" lui la strinse un po' con le braccia intirizzite "muoio di paura..." Hermione sorrise appena... chissà quanto avrebbero retto ancora...

ORE 24:30

Non era cambiato niente rispetto a un ora prima se non che il contatto che li aveva scaldati leggermente prima ora non sembrava che un pallido ricordo, erano un solo triste pezzo di ghiaccio.
Era immobile in quella posizione in cui si sentiva ormai imprigionata, le sembrava impossibile sentire ancora il respiro di Ron sulla sua spalla, su cui lui aveva poggiato la testa. Ma era rassicurante: voleva dire che era vivo, era ancora lì con lei anche se aveva smesso d muoversi già da parecchio... pensava, in quel momento non poteva fare a meno di far lavorare al massimo quel suo famoso cervello, pensava, pensava fino a impazzire...
Chissà quanto resisteremo ancora... chi l'avrebbe detto che sarei finita così.... Sembra così facile lasciarsi andare... chiudi gli occhi, spegni finalmente il cervello.. e... neanche te ne accorgi che te ne vai... sembra bello detto così... quasi piacevole... ma il mio cervello non vuol saperne di spegnersi, continuo a pensare a te qui dietro di me, ti prego continua a respirare.. non lasciarmi qui da sola, se lo farai forse il mio cervello si stancherà di funzionare.. ti prego resisti...
Non si sentiva più i piedi da un sacco di tempo, né il naso, né le orecchie.. ma lui lo sentiva ancora contro la sua schiena, le sue braccia le circondavano la vita... ma non era un abbraccio, erano completamente abbandonate, come appoggiate lì per caso. Strinse i denti e strinse ancora più forte le mani di lui nel disperato tentativo di trasmettergli quel calore che ormai le sue dita rigide non possedevano più "Harry dove sei.." sospirò riuscendo appena a fare uscire la voce... sentì le lacrime bruciargli negli occhi e poi sulle guance come due ruscelli silenziosi, si morse il labbro come a volersi trattenere. Maledisse le sue mani troppo piccole per stringere quelle di lui, maledisse se stessa per essersi vestita in quel modo così stupido per il mese di dicembre: se non fosse stata così sciocca lui non sarebbe stato costretto a darle il suo maglione, si maledisse per essersi sempre trattenuta, per non aver mai mostrato i suoi sentimenti... se fosse stata un po' più sincera soprattutto con se stessa la prima volta che Ron l'avesse stretta tra le braccia non sarebbe stata in una situazione del genere, mentre cercano di non morire...
Le lacrime gli scendevano sempre più numerose sulle guance "oh dio.. dio ti prego.." sussurrò "ti prego fa che qualcuno ci trovi, fa che Harry ci cerchi... lo sento, lo sento che mi sta morendo.. tra le braccia e io... non posso fare niente... non so per quanto ancora avrò la forza di trattenerlo ancorato a questa vita.... non ce la faccio più.... Ti prego aiutami.." e scoppiò completamente a piangere con la testa sulle ginocchia, il corpo scosso da singhiozzi silenziosi...
Poi sentì un movimento, una mano si spostò dalla sua vita e si appoggiò leggera sulla sua testa.. alzò appena il capo dalle gambe, la mano di Ron la accompagnò lentamente verso di lui, Hermione si rigirò su un lato, sentì il collo scricchiolare seguendo quel movimento, poggiò il capo appena sotto la sua gola, Ron poggiò il mento sulla sua testa accarezzandole impercettibilmente i capelli "n-no-non pia-n-gere.." scandì le lettere con una voce che non sembrava neanche più la sua "t-ti si con- congeleran-no le la-lacrime su-lla faccia" a Hermione morì in gola una risatina, era incredibile che riuscisse a farla ridere anche adesso. Gli circondò il corpo con un braccio stringendo un po' quanto i muscoli glielo permettevano... c'era stata già un'altra volta in cui Ron l'aveva accarezzata così... era il terzo anno... quando avevano fatto pace dopo una litigata in cui lui non le aveva rivolto la parola per 4 mesi di fila! Aveva pianto anche quella volta per il sollievo che l'avesse perdonata e lui aveva consolato le sue lacrime così.... Sembrava tutto così stupido in confronto ad adesso....
Lui le accarezzò la testa distrattamente ancora per qualche secondo poi la mano si posò stanca sulla schiena di lei poco sotto il collo..
Le si strinse il cuore a sentirlo fermarsi, almeno se si muoveva poteva essere sicura che c'era......
"Ron...?" "mmm.." "ho paura..." "no-n morirai... sei tr-troppo coriacea.." fare battute in quel momento... giusto lui... "io ho paura per te! Ho paura che muori tu!" disse subito lei con tutto il fiato che gli era rimasto in gola "se.. se mi str- stringi sempre co- così re- resisterò..." rispose lui piano piano... la voce gli tremava e Hermione non era sicura che fosse solo per il freddo.. sorrise un pochino con la pelle che le tirava vicino alla bocca, accoccolata tra le sue gambe lo strinse più forte che poteva "vorrei che bastasse davvero, vorrei che bastassi davvero solo io...."

ORE 03:00

"....ne.." ..... "....mione.." cosa? "....rmione!" è una voce... qualcuno mi chiama... "Hermione!" la ragazza spalancò gli occhi... non poteva essere! Alzò il viso liberandosi dalle braccia di ghiaccio di Ron "HARRY!" strillò con un fiato che non credeva di avere "Harry sei tu! Siamo qui! siamo qua giù!" si mise a urlare con le lacrime agli occhi "Ron! Ron svegliati!" si girò a scuotere il ragazzo trovandolo con gli occhi aperti "sono sveglio... è che non riesco a muovermi.." Hermione scattò in piedi tirò su Ron di peso tirando fuori quella forza da non si sa dove dato che ce ne volevano due di Hermione per fare tutto lui. Si passò il braccio del ragazzo dietro il collo mentre sentiva Harry che li chiamava e gli chiedeva se stavano bene...
appena furono fuori, grazie a una robusta corda che Harry si era furbamente portato dietro, il moro prese subito il posto di Hermione per sorreggere l'amico "dobbiamo portarlo subito in infermeria! Ragazzi mi dispiace di avervi trovato solo adesso, sono ore che vi cerco!" si scusò. Hermione si lasciò andare cadendo un secondo sulle ginocchia per la stanchezza poi si rialzò e buttò le braccia al collo dell'amico "oh Harry meno male! Lo sapevo! Lo sapevo che ci avresti trovati!" Harry le strofino energicamente una mano sulla schiena per rincuorarla e scaldarla un po' allo stesso tempo. Ron sorrise appena, ormai l'unica cosa che aveva una parvenza di colore di lui erano i suoi capelli ostinatamente rosso fuoco "muoio di sonno..." Hermione lo fulminò con lo sguardo "non dirlo neanche per scherzo!" stridette con gli occhi tutti lucidi, Ron capì che stava per rimettersi a piangere "andiamo!" si affrettò a dire e trascinò via Harry che se la stava ridendo sotto i baffi di gusto "tranquilla Hermione ormai è tutto finito..." le disse..

ORE 07:00

"giorno.." disse piano Hermione mentre gli occhi verdi di Ron cominciavano ad aprirsi a fatica. Era seduta sul suo letto in infermeria. "buongiorno.." rispose lui alzandosi un po' e mettendosi appoggiato sui gomiti "come ti senti adesso?" gli chiese ancora Hermione sempre a voce bassa "benissimo! E tu come stai?" chiese. La ragazza osservò ancora per un attimo il viso di lui che era tornato di un colorito normale prima di rispondere "bene anch'io grazie, è incredibile quello che è riuscita a fare madama Chips con solo 4 ore di riposo..." poi lo guardò di nuovo negli occhi "devo ringraziarti anche... perché mi hai salvato la vita..." aggiunse arrossendo un pochino. Anche lui era diventato rosso ma commentò con aria di sufficienza di chi quelle cose le fa tutte i giorni e non ha fatto niente di particolare "si.. si è probabile.." poi disse ancora abbassando gli occhi e diventato ancora più rosso "però anche tu... hai salvato la mia... quindi siamo pari..." riferendosi chiaramente a quando lei aveva deciso di scaldarlo con il suo stesso corpo e gli si era messa vicino. Strinse le labbra sopraffatto dall'imbarazzo..
"c'è una cosa che devo dirti.." disse ancora Hermione senza smettere di guardarlo "mentre eravamo laggiù, io ho pensato molto.." "tanto per cambiare!" la prese in giro lui ma lei non ci badò "ho pensato che questa volta... fosse veramente... insomma... arrivato il mio momento" Ron scosse la testa con decisione "e ho capito quanto sarebbe stato stupido andarsene senza aver fatto niente di quello che si sarebbe voluto fare, senza un minimo di sincerità.... Quindi ho deciso che... d'adesso in poi... vorrei comportarmi diversamente... perciò ecco io.." si avvicinò sorridendo un po' rossa in viso e gli stampò un tenero bacio sulla bocca, lungo appena un momento. Poi si staccò da lui e si alzò in piedi arrossendo completamente e contemplando un po' divertita la faccia color porpora del ragazzo "ecco io..." cominciò a sputare un fiume di parole in preda all'imbarazzo "eccoiohopensatochetudovessisaperecheinsommaioeccoècomplicatoperciòforseadessoèmegliocheiotidicainsomma..." Ron si mise seduto sul letto, l'afferrò per la cravatta della divisa e se la trascinò addosso incollando la bocca alla sua. Hermione era senza fiato... l'ha...mi sta... quindi lui.... Poi il suo cervello finalmente si spense e lei si lasciò andare alle sensazioni. Ron la baciava piano,delicato, assaggiando le sue labbra poco per volta, e le sue... erano morbide e sapevano di qualcosa che ricordava le ciliegie..
"allora signor Weasley! Come si sente adesso!?" la voce di madama Chips li raggiunse piacevolmente quanto il suono della sveglia rimasta carica la domenica mattina e li colse altrettanto di sorpresa. Hermione si staccò da lui quasi violentemente, rassettandosi i capelli e interessandosi immediatamente a contare i quadretti della sua gonna scozzese. L'infermiera ignara di tutto apparve davanti a loro molto soddisfatta che Ron si fosse ripreso molto velocemente anche se gli pareva avesse la faccia un po' stravolta (chissà perché..) "molto bene! Vedo che si è ripreso! Mi ha fatto prendere un bello spavento stanotte!.... lei cosa ci fa ancora qui signorina Granger?" chiese poi rivolgendosi a Hermione. "ero venuta a vedere come stava Ron.." rispose lei vagamente senza smettere di fissare il pavimento. Madama Chips si mise a trafficare con alcune bottigliette sul tavolino voltandosi di spalle. Hermione guardò Ron alzando poco poco la testa. Gli occhi dei due si incrociarono e dovettero trattenersi con tutte le forze per non scoppiare a ridere.. lei si sorrise pensando a quanto era stato assolutamente naturale quello che avevano fatto e come lo avevano fatto, lui le prese la mano e le lei gliela strinse subito sorridendogli... ora si sentiva davvero felice....

  
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