Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |      
Autore: DeAnna     04/12/2011    4 recensioni
Una piccola follia domenicale. Da una canzone i pensieri che Stefan dedica a suo fratello.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno!

La mia "testolina malata" ha partorito questa songfic ascoltando una vecchia canzone degli O.R.O..... 

A mio fratello.



La voglia di abbracciarti è zero 
Col tuo sorriso finto in faccia a me 
Il nostro è quasi un odio vero 
È un filo nero che mi lega a te


Stefan non riusciva a non pensare a suo fratello. Quando gli aveva detto che era certo che Damon ricordasse ricordasse il nome di ciascuna delle ragazze che aveva morso, ma non ricordava mai il suo era sincero.  L'odio che aveva letto nei suoi occhi, il tono sprezzante con cui gli si rivolgeva chiamandolo sempre e solo “fratellino” gli rammentava ogni volta che ciò che li legava era solo una serie di dannatissime coincidenze che partiva dall'essere frutti di un matrimonio combinato nell'Italia del '500 fino all'essersi uccisi, nel medesimo istante, per un'infida creatura dagli occhi azzurri che li aveva ingannati entrambi.

Sorrideva Damon quando gli rivolgeva la parola, cosa che succedeva solo quando era praticamente indispensabile, quando non ne poteva assolutamente fare a meno, e sul suo viso si disegnava quell'odioso sorriso finto peggiore di tanti insulti....



Non siamo mai cresciuti insieme, (.. io qui dai nonni tu non so.. )
Fratelli anelli di catene, di fuori uguali e dentro no… 
Io vorrei contare su di te aiutarti quando sei nei guai 
Essere tuo amico e tu di me ma nel tuo rifiuto morirei 



Erano passati cinquecento anni prima che si rincontrassero. Cinque secoli erano lunghi per chiunque, anche per dei vampiri. Cinque secoli in cui Stefan sapeva di avere ancora un fratello, qualcuno col suo stesso sangue e col suo stesso destino maledetto, qualcuno che lo odiava in un modo in cui nessun essere umano, e anche pochi vampiri, erano capaci.

Più di una volta, nella sua vita solitaria, era stato tentato di correre a cercare Damon, suo fratello, ma sapeva che il suo rifiuto gli avrebbe inferto una sofferenza maggiore di quando cinquecento anni prima l'aveva ferito al cuore con la spada.



Parli solo al singolare tu come se non esistessi io 
Che ora mi allontano sempre più da te fratello mio…
 



Damon si era sempre considerato solo, dal momento stesso in cui erano morti, insieme, per rinascere come vampiri non aveva mai mostrato di avere alcun interesse per Stefan che non fosse quello di rendergli la vita impossibile. Aveva giurato di farlo soffrire, di essere la sua spina nel fianco e lui manteneva sempre le promesse !



(..La nonna lo diceva sempre..) 
Che per la mamma il primo eri tu 
E a lei nel mondo delle ombre 

Vorrei parlare ma non posso più 
Così la sogno in fondo al letto che ci addormenta insieme noi 
Come due fratelli veri che fanno un po’ per uno di metà 



Stefan sapeva che sua madre aveva amato entrambi. Quando erano ancora umani Damon gli aveva raccontato che aveva voluto fortemente un altro figlio e che era stata felicissima di averlo, sebbene la nascita del secondogenito avesse minato in maniera irreparabile la sua salute.

C'erano stati dei giorni, e non solo da umano, in cui Stefan aveva desiderato ardentemente poterle parlare.

Non ricordava nulla di lei: la sua voce, il suo sorriso, il tocco delle sue mani...

Era geloso dei ricordi di Damon, avrebbe voluto possederne di suoi...riuscire, almeno una volta, a parlarle , magari lei avrebbe potuto aiutarli.....



Nella stessa casa io e te rinchiusi in una sola libertà 
Un grande amore a testa per noi due 
E tu che mi racconti sempre il tuo 
A memoria come le poesie, lo so fratello mio… 


In alcuni momenti si abbandonava allo sconforto e cercava di immaginare come sarebbe stato se Katherine non fosse mai entrata nelle loro vite, se si fossero sposati, come era previsto che facessero, crescendo le loro famiglie nell'enorme Villa dei Salvatore, sotto il sole caldo della Toscana...




…io ci credo a quelle fantasie 
che ogni sangue chiama il sangue suo 
ora siamo un fiume per in due
 


Stefan credeva veramente che il sangue non fosse acqua e sapeva, ne aveva la dolorosissima consapevolezza, che c'era una parte di lui che non avrebbe mai smesso di sperare che lui e Damon tornassero ad essere di nuovo fratelli, com'erano prima che arrivasse la trasformazione...




ma il mio torrente sta cercando il tuo 
per non riseppellirci sempre più 
e arrivare insieme al mare noi 
mescolando il sale con il blu e gli anni miei coi tuoi… 


Era convinto che anche Damon in fondo stesse cercando un modo per arrivare a lui, anche se non l'avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso, nemmeno sotto tortura, probabilmente.....





non dirmelo se vuoi… ma so che dentro te… 
…tu conti su di me


Stefan sapeva che, prima o poi,lo sarebbero stati di nuovo ciò che erano ed erano sempre stati, nel bene e nel male: fratelli.





  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: DeAnna