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Autore: _ K a n a d e    04/12/2011    2 recensioni
I "Ghosts" sono le volontà di alcune ignoteFanciulle-Guerriereche migliardi di secoli orsono , combatterono al fianco della ex-regina ,
durantela battaglia contro le "Arpie" . Codeste combattenti erano streghe predestinate a proteggere e a difendere il regno della magia , da quello dell'oblio nel quale vivevano le megere
delle tenebre. Le fanciulle dal cuore nobile , però , si mostrarono in seguito possedere varie macchie di spirito che
contaminarono pian piano la loro essenza  dalla natura pura ,fino a tramutarle in esseri rancorosi e consumati da sentimenti negativi . Ma cosa accadrebbe se la maledizione riprendesse il suo corso? Le ojamajo
si riuniranno di nuovo sotto il regno delle streghe , per combattere le avversità che si appropieranno dei mondi conosciuti per annegarli
ancora una volta nell'abisso!
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hex & Shadow - Sadness & Disappointment   Hex & Shadow
 - Solo quando l'oscurità sarà rimossa dai loro cuori , potranno riscoprire i valori della luce e la sua purezza-

                                                                                                   
Sadness & Disappointment 


Halloween è una festa molto conosciuta nel mondo , anche se non in tutti i paesi viene celebrata. E'comunque considerata una buona scusa per svagarsi e uscire di casa , magari per divertirsi con gli amici....Essa è anche la celebrazione preferita dai bambini di tutte le età : Bimbi , ragazzini , adolescenti....Tutti. Qualcosa di misero ma allo stesso tempo rituale.
Persino varie scuole del mondo organizzano eventi durante il periodo di questa festa per la gioia dei loro studenti. Una di queste scuola si trova a Misora , Giappone , in un liceo sperduto in questa piccola città..Fu così  che cominciò la storia... la nostra storia.


Era una giornata di autunno quando tutto quello iniziò , come una favoletta per pupi:

Un ragazza che correva lungo un paesaggio marino , con il vento di stagione a scompigliarle i fluenti capelli scarlatti.
Sembrava andare di fretta , mentre la sua cartella di pelle bordeaux ,veniva scaraventata a destra e a manca per via dei movimenti rapidi e poco eleganti.
Gli occhi lucidi e intensi sul punto di scoppiare in lacrime . Quella patina lucida pareva dare molto più risalto al color fandango dei suoi occhi.
Per non parlare della pelle: bianca , candida ,  la quale quiete ,in disturbabile, se non da qualche impurità di passaggio...
I profondi respiri le mozzavano il fiato mentre sfrecciava come una saetta verso una meta sconosciuta.
Giunse così dinnanzi un'imponente ma moderna struttura , nella quale si affrettò ad entrare: un liceo.
Mentre la sua corsa  furente proseguiva indisturbata , il pavimento di piastrelle le mostrava chiaro il suo riflesso , ma nel quale purtroppo quella mattina non poté specchiarvicisi.
Si arrestò di colpo arrivata sulla soglia di una porta rossa. Prese un bel respiro e abbassò leggermente il capo, con rammarico, come se sapesse già quello che le sarebbe successo se avesse provato ad aprire la porta. Alla fine si decise , strinse i pugni e gonfiò il petto , per poi spalancarla con non poca sicurezza e temerarietà , esclamando con voce vigorosa
<<  Mi scuso molto per il ritardo!!  >> Fiondò il busto in avanti , quasi prostrandosi davanti alla figura che temeva di incrociare con lo sguardo.
Il panorama che le si mostrò , era come quello che era solita vedere ogni mattina a scuola:
Una classe ampia , spaziosa e ben arredata con banchi di una giusta proporzione e fattezza , scaffali , cassetti e altri mobili per contenere tutto il necessario delle lezioni ,
una lavagna che occupava quasi 3/4 della parete principale. Di fronte a essa una cattedra in legno di cedro dalle dimensioni maestose , e proprio dietro, la sagoma di una donna vestita di tutto punto ,
la quale teneva in volto uno sguardo fin troppo serio , di ghiaccio e appuntito come un ago , pronto a pungere dolorosamente le sue vittime.
Infiine , per completare il quadro , uno scenario diretto per lo più da una gran quantità di studenti seduti ai propri posti , che guardavano allibiti e sorpresi la ritardataria di turno.
La voce sonora e possente dell'insegnate giunse all'orecchio della fanciulla con tono oppressivo <<  Signorina Harukaze , le sembra questa l'ora di presentarsi nell'istituto?!  >>
<<  Mi perdoni signorina Katao , le prometto che non accadrà mai più!  >> Si ripiegò di nuovo su stessa inchinandosi con la sua "grazia" ancora sconfortata per il guaio combinato.
Era la 15° volta che lo prometteva e per 15 volte aveva infranto quel giuramento.
<<  Ancora un'altro ritardo e la spedisco dal preside! Ora si sbrighi e predi posto , per cortesia.  >>  La invitò , cercando di contenersi , a sedersi al suo banco con un raffinato e teatrale gesto della mano.
La signorina Harukaze recepì il messaggio e annuì decisa , sedendosi sbrigativa al suo posto.
Il suo banco si trovava nella 4° , e ultima fila della classe ; più precisamente era il penultimo accanto alla finestra. Perciò , per una come lei , era molto semplice perdersi ad ammirare il biancore e la luminosità
del cielo autunnale e freddo , perdendo il filo della lezione.
Ad un tratto si sentì punzecchiare in prossimità del collo da una punta ben temperata di matita , e girarsi per il fastidio.
<<  Ben fatto Domisol!  >> Il suo compagno di banco era una vecchia conoscenza della giovane , ma non per forza la più apprezzata da quest'ultima.
Il ragazzo dagli occhi abissali la tormentava per la maggior parte dell'orario scolastica importunandola con svariate prese in giro , cosa che lei stessa definiva "Infantile" o "Seccante".
<<  Non cambierai mai Tetsuya Kotake!!  >> Borbottò con un tono di voce l'ideale per la situazione in cui si trovava.
E' già...Quella ragazza così incredibilmente carina ma pur sempre goffa , si chiamava Doremi. E il ragazzo proprio dietro di lei ,Tetsuya.
Mentre l'insegnate spiegava con voce solenne la lezione di storia ai suoi alunni , la mente di Doremì trovò ben più interessante contemplare il cielo plumbeo di quel fatidico 31 Ottobre.
Sebbene Kotake cercasse in tutti modi di riportarla sul pianeta terra , consapevole del fatto che se fosse stata scoperta dall'insegnate avrebbe compromesso la sua situazione scolastica , La ragazza dai capelli
infiammati non sembrò prestargli alcun interesse , nel frattempo che si immergeva in quel tenebroso cielo stagionale fino a ritrovarsi completamente posseduta dal suo candore e semplicità .
Quel colore tendente all’azzurino delle nuvole , e la loro sagoma , galleggiavano nelle iridi magenta della donzella , catturandone tutta l'attenzione.
<<  Pssss , ehi Doremi!  >> Continuava a chiamarla il giovincello alle sue spalle , senza però ottenere nessuna risposta.
Quando Kotake si accorse della figura alta e possente della professoressa passare lungo la fila di banchi , abbandonò ogni speranza di poter salvare Doremi dalla sua lugubre e tragica fine.
Il suo viso innocente protratto ad osservare il cielo , come se fosse ritornata bambina , fu del tutto guastato dal brusco risveglio inseguito a uno scontroso richiamo.
<<  Signorina Harukaze!  >> la professoressa sbatté di colpo il libro di testo contro la superficie del banco , provocando il sussulto improvviso di tutti gli studenti , ma più che altri della ragazza distratta.
<<  Oh , mi scusi signorina!  >> Esclamò tremante di paura , piombata nuovamente sulla terra.
<<  Basta così , Harukaze! Per oggi le sue lezioni terminano qui. Esca immediatamente dalla classe!  >> Ordinò furente l'insegnante , indicando la porta con severità.
La povera Doremi si rinchiuse in se stessa , ancora stordita dai continui richiami sorbiti quella mattina , mostrandosi in tutta la sua paura e insicurezza.
Uscì veloce dalla classe , per sopprimere al più prestò la vergogna scaturita dalle occhiatacce dei suoi coetanei ; Si richiuse la porta alle spalle e tutto quello che fu in grado di pensare fu:
"Sono la liceale più sfortunata del mondo!!"
A quanto pare , in tutto quel tempo trascorso , non era cambiata assolutamente di una virgola ,  eccetto per quella cascata di capelli rossastri che si portava dietro con risoluta maestosità
ma pur sempre tenendosi ben incollata al capo i suoi due codini sferici preferiti.
Non sapendo come passare il resto della mattinata fuori dalla classe , optò per l'opzione di andare nel cortile esterno ,a dare un'occhiata al mondo che lei stessa riteneva infernale.
Passeggiava spensieratamente per i corridoi del moderno edificio ricordando in modo fulmineo e del tutto inaspettato che quel giorno era un giorno davvero importante: La festa di Halloween.
Recentemente , aveva notato delle zucche di un arancio maturo posizionate all'esterno delle abitazioni urbane , ma non vi aveva dato troppo peso.
Nonostante lo stesse quasi per dimenticare , ebbe come un'intuizione geniale .Infatti la fanciulletta non vedeva l'ora di essere invitata al ballo studentesco ,che si sarebbe tenuto nella palestra della scuola
per festeggiare la solennità e la spiritualità della festa di Halloween, da un bel ragazzo sul quale credeva di aver fatto colpo...
Tuttavia , fino ad allora , non aveva ricevuto alcun invito , ma il che non l'abbatteva e non si perdeva d'animo perché era convinta che per il termine delle lezioni sarebbe sicuramente stata scelta come dama
di un qualche principe nato dalla fervida immaginazione della ragazza cremisi.
Nonostante , in tutti questi anni , Doremì fosse cresciuta , ancora non rinunciava al voler trovarsi un fidanzato. E ora che frequentava le superiori ne sentiva il desiderio ardere vitale dentro di sé.
Suonò la campanella della prima ora , e mentre la rossa camminava diligentemente per i corridoi vide la sua insegnante sbucare fuori da un angolo , e farle cenno di tornare in classe per le lezioni. Così fu , e Doremì
rientrò nell'aula cosciente di sentire sulla sua pelle gli sguardi attenti e freddi dei suoi compagni.
Cercò così di sviare lo sguardo fandango , concentrandosi su di un qualsiasi punto della classe . Ricominciò così a "seguire le lezioni" fingendosi interessata , annuendo distrattamente a qualsiasi cosa
dicesse la professoressa , almeno fino al suono dell'intervallo.
La ragazza con gli odango era appoggiata con la schiena ad un vecchio muro ammuffito dell'edificio , stringendo tra le sue mani un rettangolino di carta rosa ben decorato. Evidentemente
doveva trattarsi di un invito per qualcosa , la fanciulla non vi badò troppo , si sentiva avvolta da un irrequieto senso di nervosismo che le consumava il respiro.
serrava forte con le mani sue manine candide , come la neve, il pezzetto di carta impugnandolo da ambedue lati , formando alcune pieghe  su quel velo di carta rosato e macchiato di inchiostro.
Nel frattempo ella udì i passi lontani ma distinti di qualcuno che le veniva incontro ; fu allora che le gracili gambe iniziarono a tremare e vacillare costantemente , mentre  quei passo ancora ignoti si affrettavano
ad andare da lei.
La donzella continuava a fissare tesa il biglietto di carta , senza avere le minime intenzioni di alzare lo sguardo per controllare chi fosse ;
Sentì come una scarica improvvisa di brividi percorrerle la schiena , i quali correvano scalpitanti dal fondo fino alle spalle.
A questo ne seguì  il repentino cambio di temperatura corporea la quale le parve si fosse alzata appena.
Quando quel insistente suono di passi riempì il corridoio , davanti la sua figura passò quella un ragazzo alto e bruno dagli occhi intrisi di un intrigante e affascinante color porpora.
Doremì rimase impietrita e paralizzata ; i suoi piedi furono risucchiati dalla terra e la sua bocca cucita ermeticamente da un istantaneo momento di panico...naturalmente , in senso figurato.
Il suo cuore mancò di qualche battito , che riecheggiò in tutto lo spazio intorno ad esso , soffocando per un'ultima volta l'ossigeno dei suoi polmoni ,
La fragranza di quel tipo le sfiorò la punta del naso per poi dissolversi nel vuoto della scuola , lasciandosi alle spalle solo quel rumoroso silenzio.
Le mani di lei si comprimevano e si restringevano  ancor di più rafforzando la presa , provocandone l'inevitabile tremolio emotivo delle mani stesse.
Quell'agitarsi compulsivo aumentava sempre più , proporzionandosi all'amarezza dentro il suo fragile cuore.
Il volto , fino al momento precedente rilassato e bianco , si distorse di pieghe dalle fattezze dure e metalliche ; disturbandone l'equilibrio che resisteva imponente
trattenendo in realtà quelle che potevano essere considerate spine affilate dal timore e dall'inquietudine.
Le bellissima ridi fandango cominciarono ad apparire deformate e sommerse da un liquido trasparente e opaco che le rendevano scure e apatiche,
e per quanto provasse a guardare il soffitto , i suoi occhi non poterono trattenere oltre l'accumulo di tristezza e vuoto che scendevano sotto forma di lacrime copiose
dalle guancie irritate di un vigoroso rossore. Quelle dannate gocce amare  le annacquarono il viso , cospargendolo di disperazione , tanto che persino la sua bocca
manifestava il suo scontento screpolandosi in curve poco chiare e singhiozzando sonoramente , melodia che accompagnava perfettamente il suo stato d'animo di allora.
Sentiva la gola bloccata da qualcosa di pesante e acido nel profondo di essa che le rendeva complicato deglutire per ammazzare ancora una volta il dolore inghiottendolo e lasciandolo
marcire all'interno del suo esile corpo, nel modo più lugubre che esisteva.
Quando decise che quegli spilli che sosteneva di sentirla trapassare da parte a parte avevano raggiungo il punto massimo di sofferenza , tentò di scappare via dal suo stesso rancore
per riservarsi la morte spirituale , correndo verso qualche meta sconosciuta che solamente quel cuore in pezzi  le sapeva indicare con chiarezza. E già....Quel cuore ricoperto di cicatrici.
Mentre le sue orme svelte e marcate abbandonavano il corridoio deserto , alle sue spalle c'era un ragazzo che impugnava saldamente , anch'esso il misterioso pezzo di carta , guardando la figura di Doremì
che se ne andava col volto lacrimante e macchiato di amarezza , coi suoi occhi tinti di un profondo e abissale blu oltremare e i capelli del medesimo colore.
La fissava scomparire con espressione segnata dalla malinconia , in qualche modo , avvertì un'improvvisa e possente stretta al cuore che lo urtava sensibilmente , Tuttavia non ne concepiva il perche :
Forse perche gli dispiaceva o lo rattristava vederla in quello stato , oppure perche non era riuscito nel suo intento?
La sfumatura di mestizia si riversò in vero e proprio "umor nero"  tendente quasi alla rabbia o alla rancidità.
Accartocciò il biglietto e se l'infilo nella tasca dell'uniforme , pensando che magari avrebbe trovato sfogo alla sua frustrazione nella cosa che amava di più praticare: Il calcio.
Così anche lui lasciò quel corridoio ricco di emozioni negative , per dirigersi altrove , ma nonostante ciò non riusciva a darsi pace
perche se fosse morto proprio lì avrebbe vagato in eterno per quella scuola , sentendosi vuoto, non essendo riuscito a raggiungere il suo scopo principale.








Zalve a tutti zignori e zignore ù___ù
Qvi ezzere Claudia-zenpai a prezentare zua nuova ztoria! Qvesta ztoria è nata da un'izpirazione zaltata fuori da nulla ù____à
nonztante tutto io ezzere molto contenta di averla scvitta per voi =D
Recenzite , e ditemi che ne penzate di mia nuova idea e di Cvesto capitolo inizale :D




  
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