La prova del cuoco
-Allora fratellino, hai capito il piano?-chiese Lovino, rivolgendosi alla parte Nord dell'Italia.
-Veh, sì penso di sì fratellone, ma non saremo troppo cattivi?- chiese Feliciano, non del tutto sicuro di agire per il meglio.
Il nervo sulla tempia di Romano iniziò a pulsare: ma come faceva suo fratello a essere così stupido e fifone? Era di certo tutta colpa del mangiapatate, glielo aveva traviato. Subito dopo essersi occupato del loro “problema”, si sarebbe sbarazzato di Germania, lo giurò a sé stesso per l'ennesima volta. Prima dovevano uscire da quella situazione.
-Ma, non so tu, se vuoi continuare con quella robaccia che ci dà!-
-Veh, certo che no!- rispose Feliciano, piagnucolando.
-E allora fa quello che ti dico. Ecco, stà arrivando.- disse il Meridione, mantre la porta si apriva.
-Allora, avete deciso di svuotare il sacco?- chiese in maniera sbrigativa Inghilterra. Aveva altro di cui occuparsi, non poteva fare da babysitter a quei due mollaccioni.
-Va bene, parleremo- disse Romano, facendo un passo avanti e guardando negli occhi l'inglese -Ma alle nostre condizioni.
-Quali condizioni? Se non ve ne siete accorti, siete miei prigionieri- rise il britannico. ”Se pensano di fregarmi, hanno capito male. Sentiamo comunque cosa vogliono” pensò incuriosito.
-Ecco, veh- disse Veneziano, facendo avanti su sollecitazione di una gomitata del fratello -visto che dicono che sei un bravo cuoco- ”Certo, e domani la Russia diventerà rinomata per il suo clima caldo e accogliente” pensò Romano -abbiamo deciso di dirti tutto quello che sappiamo, se tu cucinerai qualcosa della nostra terra.- concluse sorridendo.
Arthur era lì lì per svenire: qualcuno aveva appena detto di voler mangiare qualcosa cucinato da lui, e non si trattava di America da piccolo. Non si sentiva così felice dall'ultima volta che aveva sconfitto Francia in battaglia.
-Certo, chiedetemi pure quello che volete!-
Era fatta, l'inglesino ci era cascato con tutte le sue tazze da thè!
-A me non dispiacerebbero i saltimbocca alla romana- disse Romano sperando di aver trovato una ricetta abbastanza difficile.
-Io vorrei una bella fiorentina, oppure una ribollita, veh- chiese Feliciano.
-A...aspettate, non ho mai sentito parlare di queste ricette.- cercò di difendersi Inghilterra. Saltimbocca? Ribollita? Ma cosa diavolo mangiavano in Italia?
-Sono troppo difficili?- chiese Romano, con un tono di falsa innocenza.- Anche pizza e risotto allo zafferano vanno bene.
-No, non è questo- cercò di difendersi l'inglese. Farsi vedere in difficoltà davanti a quei due mangiaspaghetti? Ma stiamo scherzando? -Pensavo a una cosa semplice. Un piatto di spaghetti va bene?- Buona la seconda!
-Veh, per me va bene.- disse Veneziano -Solo assicurati che il Parmigiano sia autentico, e non di qualche tipo falso made in China.
-E il sugo deve essere di pomodoro, mica una di quelle salsine insipide fatte da voi stranieri.- rincarò la dose Lovino. Era fatta, l'inglesino sarebbe stato troppo occupato ai fornelli per accorgersi che i due fratelli Vargas stavano evadendo. Era un piano geniale!
Appena Inghilterra si chiuse la porta alle spalle, i due italiani si fecero l'occhiolino e ripresero a scavare il tunnel che li avrebbe portati alla sospirata libertà!
-Veh, fratellone sei stato geniale! Anche meglio di Germania.-disse Feliciano, facendo arrossire il fratello.
-Puro genio italiano, ricordalo fratellino. Puro genio italiano.
Quando Arthur trovò un buco nella cella e un biglietto con su scritto “ci abbiamo ripensato, non vogliamo essere avvelenati dai tuoi piatti”, maledisse il suo orgoglio e andò nella sua Stanza degli Incantesimi per lanciare una maledizione, ma riuscì solo a far comparire un pomodoro gigante. Da allora, non volle più sentir partare dei due “Fratelli Macaroni”.
Note:
lo so, è una cavolata totale e probabilmente nessuno mi recensirà, ma avevo troppa voglia di scrivere qualcosa sui problemi che potrebbe avere Arthur con la cucina italiana. Ed è completamente OOC.
Ah, la Stanza degli Incantesimi appartiene al mondo di Fairy Oak, la fortunata serie di libri di Elisabetta Gnone, che adoro.
Detto questo, vi lascio.
Baci,
historygirl93
PS: certo che con i titoli faccio schifo.