04/12/2011
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ADDIO:
Nonostante il suo addio fosse stato appena sussurrato al vento la sua voce mi risuonò amplificata nell’animo, con la stessa potenza devastante di una pugnalata dritta al cuore.
Incerta avanzai traballante di un passo verso di lui, mi sentivo smarrita e terribilmente fragile come non mai in tutta la mia turbolenta vita.
“Io” mormorai senza in realtà saper bene cosa dire mentre il mio cuore si stringeva dominato dalle emozioni.
Volevo fermalo, lo volevo con tutta me stessa, eppure non sapevo come fare perché lui aveva ragione e lo sapevamo entrambi.
“Ti amo” disse cercando i miei occhi con insistenza, per la prima volta vidi un attimo di serenità illuminare quelle iridi profonde.
“Anche io” risposi prendendogli la mano, un semplice gesto che ci legava al passato, che ci rendeva semplicemente noi.
Un ragazzo e una ragazza che si amavano e si appartenevano lontano dalle insidie che il loro amore avrebbe portato al nuovo regno.
“Sarai una grande Regina e io veglierò su di te nell’ombra” continuò lui cercando di trattenere le emozioni, il suo dolore era il mio, quello di un addio costretto.
Strinsi la sua mano con più intensità, mentre cercavo di catturare ogni sua sfaccettatura per imprigionarlo così com’ era in un ricordo che avrei difeso con i denti dal tempo nel profondo del mio cuore.
Perché l’uomo che mi fronteggiava non era più Murtagh il figlio di Morzan, non era il fratellastro di Eragon e nemmeno il servo del mio peggior nemico, no, lui era semplicemente colui che amavo.
Con una tranquillità palesemente fasulla appoggiò le sue labbra alle mie, in un casto bacio ricco di sentimenti.
“Addio” mi ripetè successivamente all’orecchio mentre con la mano , in un gesto delicato, accarezzava i miei capelli.
“Preferirei mi dicessi arrivederci” dissi mentre sentivo le lacrime formarsi agli angoli e la tristezza abbattermi.
“Arrivederci mia regina” esclamò esausto, un macigno di emozioni contrastanti come fardello dei suoi sentimenti.
Senza esitare ulteriormente salì in groppa al suo unico compagno, l’unico che poteva stargli vicino, e si librò nel vento.
Soltanto quando il drago divenne un puntino rosso in lontananza lasciai scivolare lentamente le calde lacrime, mentre il dolore regnava sovrano nei miei pensieri, ero troppo debole sia nel corpo che nello spirito per poter reggere ulteriormente.
“Dove stanno andando?”
La voce di Eragon mi ridestò, nonostante sembrasse così maledettamente lontana.
“Via”risposi chiudendo gli occhi mentre tutti gli avvenimenti dal mio rapimento ad ora mi crollavano addosso come alti muri di pietra grezza.
Una semplice sillaba amara quella che avevo pronunciato, sufficiente però a concretizzare il suo abbandono e l’impossibilità del nostro amore.
Spazio Me:
Trovo terribilmente ingiusta la fine che ha subito Murtagh nel libro, finire da solo in un castello lontano dal mondo......
Perciò anche se questa ff si attiene alla decisione di Paolini ho voluto dare spazio a lui e Nasuada e al loro amore.
Spero di scrivere qualcosa di più felice in futuro perchè il nostro cavaliere se lo merita.
Spero comunque che vi piaccia.
Un bacio
Mary