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Autore: _Lethe    04/12/2011    3 recensioni
Eccolo. Seduto su una pietra guarda il mare, piangendo ripensa alla sua patria, alla sua sposa che lo attende.
Alzo la testa e parlo, facendomi forza per non guardare negli occhi il mio ultimo amore.
“Vai ora, prima che me ne penta. Costruisciti una zattera, cambiati la veste e parti. Torna dalla tua amata, recupera il tuo cuore, ma lasciami il mio, unico pedaggio per la libertà”
Il dramma di Calipso, l'invidia e la solitudine.
Enjoy!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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calipso

CONTRO LA MIA VOLONTÀ

Vuole abbandonarmi? Per una piccola e brutta mortale, insignificante agli occhi degli dei? Hermes, non dirmi bugie.
Baratterà l’immortalità che gli dono per l’amore della sua donna, che crede fedele e paziente, a casa ad aspettarlo, dormendo sola nel talamo da lui costruito.
Ma di questo non ne sono sicura, non sarò un’ indovina ma sono una donna e so che è impossibile rimanere impassibile all’avvenenza dei giovani per vent’anni.
Io non lo capisco, è l’unico uomo che mi resiste, che osa respingermi. Non vede la bellezza di Ogigia, non ama la pace e la solitudine di questo luogo!
E sembra cieco alla mia bellezza. L’audace grazia di Elena trema alla sola vista della mia e la grande Afrodite sta imparando a temere il mio confronto!

Odisseo, quante pene hai sopportato, quanti macigni porti nel cuore e quante anime di uomini ti torturano durante la notte?

Sai, ricordo ancora, dopo sette anni, il momento esatto in cui è arrivato da me, come se fosse ieri, lo vedo arrancare sulla bianca sabbia di Ogigia, abbracciandomi le ginocchia e supplicando ospitalità.
E mi ripaga così? Gli ho donato una casa, delle vesti splendide, cibo a volontà… gli ho regalato il mio cuore chiedendogli in cambio solo una parte del suo.
Ma non ne ho avuto neanche le briciole, non un pezzetto mi è stato mostrato.
Non lo possedeva più, mi diceva, lo custodiva la dolce Penelope. Cagna!
Non è degna neppure di servirmi, di pulire la casa e di rammendare i preziosi pepli.
Mi chiami invidiosa Hermes? Io non provo invidia, la provoco.
"Lui non ti vuole, lascialo andare, è volere di Zeus”
Queste parole mi straziano il cuore come una freccia incandescente, sono dure e brucianti, annullano tutte le mie blande difese, mi colpiscono nel petto e non riesco più a reggermi in piedi. Cado nella polvere, come la più umile delle serve.

Perché sono vere.

Vere come il sole che spunta al mattino e si tuffa ala sera nel mare viola, vere come la tempesta che infrange le sue onde cariche di ira sulla scogliera.

È questa la verità, ma non voglio lasciarlo andare.

Ma chi voglio ingannare? Non posso lasciarlo andare! Non riesco a pensare ad una vita senza di lui, onnipresente nei miei pensieri ormai.

Tornare alla solitudine di sette anni fa mi sembra impossibile.

Ma non posso disubbidire ad un ordine di Zeus, rinuncerò ai miei sentimenti e tornerò alla solitudine, solo le mie calde lacrime scalderanno il mio cuore ormai congelato.
Hermes mi aiuta ad alzarmi, ma con un gesto della mano lo caccio via in malo modo. Mi guarda piangere e se ne va, torna vicino alle città da cui potrà ricevere sacre ecatombe che gli riempiranno lo stomaco di fumo di alloro e dell’odore di carne bruciata.
Riacquisto tutta la mia dignità, mi asciugo le ultime lacrime col palmo della mano. Non mi deve vedere soffrire. Indosso il peplo migliore e gli vado incontro sulla spiaggia.
Eccolo. Seduto su una pietra guarda il mare, piangendo ripensa alla sua patria, alla sua sposa che lo attende.
Alzo la testa e parlo, facendomi forza per non guardare negli occhi il mio ultimo amore.

"Vai ora, prima che me ne penta. Costruisciti una zattera, cambiati la veste e parti. Torna dalla tua amata, recupera il tuo cuore, ma lasciami il mio, unico pedaggio per la libertà"
Gli giro le spalle quando sento una lacrima solcarmi il volto. Non gli permetto di ringraziarmi, non posso accettare la sua felicità.
Corro via alla grotta, pregando il sole di smettere di illuminare l’isola, che il cielo rispecchi il gelo che placidamente ha usurpato il posto dell’estate nel mio cuore, che mi è stato restituito. 

Contro la mia volontà.

*  *  *

Torno a scribacchiare sui miti dopo tanto tempo.. vi sono mancata? ;) A me sono mancate moltissimo le vostre recensioni.. se me ne lasciaste un paio mi rendereste felicissima ;D volete?

Lethe


  
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