CONTRO LA MIA VOLONTÀ
Vuole
abbandonarmi? Per una piccola e brutta mortale, insignificante agli
occhi degli dei? Hermes, non dirmi bugie.
Baratterà
l’immortalità che gli dono per l’amore della sua donna, che
crede fedele e paziente, a casa ad aspettarlo, dormendo sola nel
talamo da lui costruito.
Ma
di questo non ne sono sicura, non sarò un’ indovina ma sono una
donna e so che è impossibile rimanere impassibile all’avvenenza
dei giovani per vent’anni.
Io
non lo capisco, è l’unico uomo che mi resiste, che osa
respingermi. Non vede la bellezza di Ogigia, non ama la pace e la
solitudine di questo luogo!
E
sembra cieco alla mia bellezza. L’audace grazia di Elena trema alla
sola vista della mia e la grande Afrodite sta imparando a temere il
mio confronto!
Odisseo, quante pene hai sopportato, quanti macigni porti nel cuore e quante anime di uomini ti torturano durante la notte?
Sai,
ricordo ancora, dopo sette anni, il momento esatto in cui è arrivato
da me, come se fosse ieri, lo vedo arrancare sulla bianca sabbia di
Ogigia, abbracciandomi le ginocchia e supplicando ospitalità.
E
mi ripaga così? Gli ho donato una casa, delle vesti splendide, cibo
a volontà… gli ho regalato il mio cuore chiedendogli in cambio
solo una parte del suo.
Ma
non ne ho avuto neanche le briciole, non un pezzetto mi è stato
mostrato.
Non
lo possedeva più, mi diceva, lo custodiva la dolce Penelope. Cagna!
Non
è degna neppure di servirmi, di pulire la casa e di rammendare i
preziosi pepli.
Mi
chiami invidiosa Hermes? Io non provo invidia, la provoco.
"Lui
non ti vuole, lascialo andare, è volere di Zeus”
Queste
parole mi straziano il cuore come una freccia incandescente, sono
dure e brucianti, annullano tutte le mie blande difese, mi
colpiscono nel petto e non riesco più a reggermi in piedi. Cado
nella polvere, come la più umile delle serve.
Perché sono vere.
Vere come il sole che spunta al mattino e si tuffa ala sera nel mare viola, vere come la tempesta che infrange le sue onde cariche di ira sulla scogliera.
È questa la verità, ma non voglio lasciarlo andare.
Ma chi voglio ingannare? Non posso lasciarlo andare! Non riesco a pensare ad una vita senza di lui, onnipresente nei miei pensieri ormai.
Tornare alla solitudine di sette anni fa mi sembra impossibile.
Ma
non posso disubbidire ad un ordine di Zeus, rinuncerò ai miei
sentimenti e tornerò alla solitudine, solo le mie calde lacrime
scalderanno il mio cuore ormai congelato.
Hermes
mi aiuta ad alzarmi, ma con un gesto della mano lo caccio via in malo
modo. Mi guarda piangere e se ne va, torna vicino alle città da cui
potrà ricevere sacre ecatombe che gli riempiranno lo stomaco di fumo
di alloro e dell’odore di carne bruciata.
Riacquisto
tutta la mia dignità, mi asciugo le ultime lacrime col palmo della
mano. Non mi deve vedere soffrire. Indosso il peplo migliore e gli
vado incontro sulla spiaggia.
Eccolo.
Seduto su una pietra guarda il mare, piangendo ripensa alla sua
patria, alla sua sposa che lo attende.
Alzo
la testa e parlo, facendomi forza per non guardare negli occhi il mio
ultimo amore.
"Vai
ora, prima che me ne penta. Costruisciti una zattera, cambiati la
veste e parti. Torna dalla tua amata, recupera il tuo cuore, ma
lasciami il mio, unico pedaggio per la libertà"
Gli
giro le spalle quando sento una lacrima solcarmi il volto. Non gli
permetto di ringraziarmi, non posso accettare la sua felicità.
Corro
via alla grotta, pregando il sole di smettere di illuminare l’isola,
che il cielo rispecchi il gelo che placidamente ha usurpato il posto
dell’estate nel mio cuore, che mi è stato restituito.
Contro la mia volontà.
* * *
Torno a scribacchiare sui miti dopo tanto tempo.. vi sono mancata? ;) A me sono mancate moltissimo le vostre recensioni.. se me ne lasciaste un paio mi rendereste felicissima ;D volete?
Lethe