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Autore: MedusaNoir    04/12/2011    3 recensioni
«Ti ho osservato molto in questi anni e, beh, c’è una cosa in particolare di te di cui non vado affatto fiera» continuò sua nonna. «Quindi siamo tutti qui per insegnarti quel che c’è da sapere sull’argomento»
«Sarebbe?» chiese Neville, titubante, aspettandosi una lunga discussione su come essere un nipote perfetto, ma le parole di Augusta lo lasciarono a bocca aperta.
«Ti insegneremo a ballare».

Prima classificata al primo turno del "Vuoi venire al ballo con me?" contest di Erica Weasley.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Neville Paciock
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Balla coi parenti

Riunione in casa Paciock

 

«Neville Paciock, scendi immediatamente

Il corpo di Neville fu percorso da un brivido: la nonna l’avevo scoperto. Si torse le dita delle mani, cercando di pensare a che scusa inventare per giustificare la mancanza di un orecchio al busto del prozio Alfred.

Oscar aveva avuto un improvviso attacco di fame? No, la testaccia del prozio era troppo dura, anche se meno di quella reale, quando il suo proprietario era ancora in vita.

Il marmo si era sgretolato da solo? Neanche: sicuramente la nonna avrebbe comunque dato la colpa a lui per qualche incantesimo sbagliato, nonostante sapesse bene che non poteva usare la magia fuori da Hogwarts.

«NEVILLE!»

Il ragazzo sospirò, demoralizzato, e scese in salotto per affrontare l’ira di sua nonna; tuttavia, appena ebbe toccato l’ultimo gradino, alzando la testa notò Augusta in piedi che reggeva un rigido bastone tra le mani, ma per sua fortuna non sembrava volerlo usare contro il nipote. Intorno a lei era riunita la famiglia Paciock: lo zio Algie scrutava Neville come se stesse cercando traccia di Grifondoro in lui, mentre sua moglie Helen gli lanciava sguardi minacciosi; poco distante da loro, la cugina Mildred sedeva sullo sgabello del pianoforte che un tempo era appartenuto a Frank, stando bene attenta a tenere la sottile schiena dritta.

«Cosa succede, nonna?» chiese Neville, intimorito. «Perché sono tutti qua?»

Augusta non rispose subito, soffermandosi invece anche lei a soppesare il ragazzo che aveva di fronte con espressione critica.

«Neville…» cominciò, ma fu interrotta da una voce squillante che proveniva dalla cucina.

«Chi vuole un po’ di succo di zucca? Ah, zia Augusta, ho trovato anche una torta di mele, non è un problema se la taglio, vero?»

In quel momento dalla porta alla sinistra di Neville apparve la cugina preferita del ragazzo, Annie: aveva sette anni più di lui e aveva concluso Hogwarts l’anno che Neville ricevette la lettera, ma erano sempre andati d’accordo fin da bambini. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo osservando il sorriso che si stava dipingendo sul volto della cugina.

«Ciao, Neville!» lo salutò, mentre appoggiava il vassoio con la torta e sei bicchieri sul tavolinetto davanti al divano. «Sono felice di rivederti»

Augusta tossì, attirando nuovamente su di sé l’attenzione generale.

«Neville» esordì. «I tuoi zii e le tue cugine sono venuti per un preciso scopo, non è il momento di pensare al cibo»

Neville avrebbe voluto ribadire che la torta era stata portata lì da Annie, ma l’istinto di sopravvivenza gli suggerì di restare in silenzio.

«Ti ho osservato molto in questi anni e, beh, c’è una cosa in particolare di te di cui non vado affatto fiera» continuò sua nonna. «Quindi siamo tutti qui per insegnarti quel che c’è da sapere sull’argomento»

«Sarebbe?» chiese Neville, titubante, aspettandosi una lunga discussione su come essere un nipote perfetto, ma le parole di Augusta lo lasciarono a bocca aperta.

«Ti insegneremo a ballare».

   
 
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