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Autore: _Jean    04/12/2011    2 recensioni
Quando la vita ti mette di fronte ad una scelta, ad un avvenimento impensabile, quando tutti i ricordi tornano a galla, e l'amarezza, la rabbia e la tristezza che avevi nascosto in fondo al cuore vengono spinti fuori e si infrangono sulle pareti della tua anima, come quando le onde si infrangono su quegli scogli scivolosi, non hai piùm, qualunque cosa tu faccia sei intrappolato lì, senza via di fuga, senza luce ...
[Questa storia si è classificata quarta al contest indetto da Baby_ " Emotions" sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Love without Love.

Avete presente quando i vostri genitori vi rimproverano, da piccoli, perché desideravate il giocattolo di un vostro amico così tanto da non volere nient’altro? Quando poi, quando ti rimboccavano le coperte, e ti dicevano “ L’invidia è una brutta bestia, piccolo mio”,  tu gli promettevi  che non saresti stato  più invidioso, no, pur di vedere di nuovo il sorriso illuminargli il volto. Da piccoli si è così ingenui e puri, che è facile promettere qualcosa del genere, non hai motivo per non farlo, da piccoli sembra tutto così facile e bello. Anche a me sembrava tutto facile e bello.
C’erano i miei genitori, c’era la casa sulla scogliera, dove trascorrevamo le vacanze, dove il tempo si fermava ed esistevamo solo noi, lì.
Poi sono stato morso. E tutto questo è scomparso.
Sono diventato un mostro.
Era logico che mia madre se ne andasse, che mio padre rimanesse a raccogliere i frammenti del mio cuore, cercando di non farmi pesare il fatto che , sì, il suo matrimonio era finito a causa mia.
Con gli anni io e papà abbiamo imparato ad accettare la cosa, forse più lui che io. Io non ho bisogno di accettare di essere un mostro, ne tantomeno che la mia vita è dannata e lo sarà per sempre.
Papà ha sempre cercato di non farmelo pesare, anche se i suoi tentativi erano goffi, anche se non se non aveva il tatto di mia madre, tutto quello che ha fatto per me non lo dimenticherò mai.
So che gli manca. Certe volte, quando lui crede che io dorma, lo trovo sotto la luce della lampada, sulla sedia a dondolo, che sfoglia l’album del matrimonio. Mi sento così impotente in quel momento, come posso pretendere di consolarlo, quando sono io la causa del suo male?
Lui ha fatto così tanto per me.
Sono scappato almeno una decina di volte da casa, e ogni volta lui mi ha trovato e portato a casa, pronto a porgermi una tazza di cioccolata calda.
Sorrido.
Sa che la cioccolata calda è la mia bevanda preferita. Mamma me la preparava sempre quando avevo paura ; mi portava la cioccolata calda in camera, mi abbracciava e mi diceva che i mostri sotto al letto si sarebbero sicuramente spaventati perché erano allergici alla cioccolata calda.
Allergici alla cioccolata calda.
Se ci penso ora, non posso credere di averci creduto.
Ben presto si trasformò in un rito, la cioccolata calda, le chiacchiere prima di andare a dormire, un bacio sulla fronte e poi via. I mostri erano annientati, dormivo sogni tranquilli.
I mostri di ora non si annientato con la cioccolata calda.
Non ho mai permesso a me stesso di sentire la mancanza di mia madre. Io non me lo merito. Lei ha fatto la cosa giusta, quando se n’è andata.
Poteva portarsi anche mio padre, così non avrei rovinato la vita anche a lui.

 
Infondo non saprei cos ‘avrei fatto senza il sostegno di mio padre.
Lui c’è sempre stato. In silenzio, senza sapere come fare, con il cuore spezzato.
Ha cercato fino all’ultimo di darmi una vita normale.  
“ Sono cambiate così tante cose.”
Accarezzo quelle mani gentili, cercando invano di non piangere. Sento le sue mani congelate contro le mie, e avverto una lieve stretta.
“ Ricordati figliolo che anche se non sono vicino a te sono qui” e indica il mio petto, “e qui” e mi posa un bacio sulla fronte.
Non riesco a rassegnarmi. Non può essere. E’ troppo presto.
E’ troppo presto.
E all’improvviso mi sento di nuovo bambino, un bambino a cui hanno tolto la gioia, l’infanzia, che non può sorridere, perché non merita di sorridere, non lui che procura solo tanto dolore alle persone che gli sono accanto.
I ricordi di quel periodo sono come tante pugnalate nella carne. E vedo me stesso correre per quella spiaggia dove mamma mi portava sempre, quando pensavo fosse tutta una sorpresa, quando pensavo che la mamma fosse lì ad aspettarmi, ma invece non c’era.
Non c’era.
“ Dammi retta, tu e lei siete maledettamente uguali” dice papà, abbozzando un sorriso.
Mi do dello stupido, perché sicuramente papà avrà capito a cosa stavo pensando solo dal mio sguardo.
“ Testardi come muli, sempre a cercare colpe che non avete. Colpe che non avete.” Ad ogni parola che pronuncia la sua voce si fa sempre più flebile, e, quasi per farmele entrare nelle carni, mi stringe con forza il braccio.
“Non penso che ci vogliano altre parole, vero? Hai già capito tutto. Tra di noi è sempre stato così in fondo. Però ci siamo divertiti, vero? E’ stato bello, infondo.”
E chiude gli occhi, assaporando quegli ultimi attimi di vita che gli rimangono.
E ora c’è solo il silenzio intorno a me. Silenzio che non tiene fermi i miei pensieri, liberi di svolazzare, liberi di pungermi come degli spilli.
Non posso stare più qui.
Sento le lacrime che mi solcano le guance, mi chino e stringo le sue mani al petto, non riesco a fare niente se non singhiozzare e chiamarlo.
Papà … Papà …
Papà! Guarda cos’ho trovato!
Non posso, non posso. Non merito di provare dolore.   
Papà!
Sento la sabbia che scorre sotto ai miei piedi, la brezza fredda che mi sconvolge i capelli e lo sciabordio delle onde che accompagna i miei pensieri. Solo qui mi sento a casa.
Le onde. Le onde compiono un moto rotatorio, avanti, giù, dietro, su, avanti, giù, dietro su.
Dai Lupin. Segui le onde. Avanti, giù, dietro , su.
Una piroetta.
Dai Lupin … Balla con me! Non vuoi ballare con la mamma?
Un'altra.
Il mio piccolo principino … Tu ci sarai sempre per la mamma, vero? Sempre.
Un sorriso, un abbraccio e un balletto accennato .
Senti questo rumore? E’ come un fruscio … Sono le onde. Vedi come sono belle, le onde, Lupin?
Guarda qui. Guardale con mamma.
“Mamma … Papà …”
 
Non c'è più vita nellamia vita
I mari sono diventati aridi
E la pioggia ha smesso di cadere.
E’ come se nel mio corpo non ci fossero più lacrime da piangere … Non ho più forza per tentare di stare bene. Non riesco nemmeno a pensare di poter stare bene. Non è un opzione.
Ti prego non piangere più
Non vedi?
Ascolta la brezza, sussurrami qualcosa per favore
Perché non sei più qui, papà? Perché non posso poggiare la testa sulla tua spalla, e sentirmi al sicuro dal mondo? Dove sono i tuoi consigli? Dove sono le tue parole incoraggianti? Dimmi qualcosa papà.
Dimmi qualcosa … ti prego. Fammi sapere che sei ancora qui.
“ Papà? Ci sei vero?”
“ Sei ancora qui?”
Non spingermi verso la strada del non ritorno
O forse ci sono già? Forse da qui non si può precipitare più in basso, no? Si può solo salire.
Ma come faccio a salire?
Sono Solo.
Non lasciatemi qui, vi prego.
 
Non lasciarmi.
Non lasciarmi Mamma. Ti prego.
Resta qui con me.
Non vedi?
Perché hai dovuto lasciarmi?
Perché mi hai ingannato?
 Mi hai spinto verso la strada del non ritorno.
 
 
 Mi hai spinto verso la strada del non ritorno.
Quando dicesti di non amarmi più
 
Ma io sono ritornato, e l’ho fatto senza di te.
 
Le onde... Quanti ricordi che affollano la mia testa, ricordi di pomeriggi felici, di giochi sulla spiaggia, ricordi di una pioggia fine che tamburellava piano …
Ricordi del suono delle onde che sciabordavano …
Ricordi delle onde che si infrangevano al ritmo del mio cuore spezzato .
Ci sono le onde, ora, davanti a me.
Che suono melodioso, il loro.
Che movimenti precisi ed eleganti.
Ah, ora c’è anche papà nelle onde, sai? Papà è lì, che mi rassicura, che mi sorride, che mi tende la mano.
Papà che mi ha fatto ritornare. Lui; e la sua luce.
E ora, ora posso andare avanti. L’invidia per gli altri bambini è un ricordo passato, passato come te mamma … sono cresciuto ormai, non sono più il tuo principino. Non lo sono più. Sono Remus Lupin.
 
Perché io sono ritornato, e l’ho fatto senza di te.




A love without love - _Jean
Grammatica: 9.80/10
Stile e Lessico: 9.7/10
Uso dell’emozione: 8/10
Originalità: 10/10
Gradimento Personale: 4/5
Utilizzo del Prompt: 3/3
Utilizzo della Canzone: 1/1
Utilizzo del pacchetto: 0/1 (cambio emozione).
TOTALE: 45.5/50

Remus Lupin è un personaggio contorto. O, meglio, non si riesce a capire alla perfezione.
Nonostante questo tu sei riuscita a rendere bene una parte del suo passato, ai dolori che ha provato, al suo modo di affrontarli, al modo di ribellarsi, per così dire, alle scelte della madre. Ti ho dato piena originalità. Oltretutto ho davvero gradito il modo in cui hai paragonato i momenti alle onde del mare. Quasi poetico.
La tua pecca è stato l’uso dell’emozione. Lo scopo del contest era sfruttarla al massimo e crearle una storia attorno, ma dalla tua storia non emerge invidia.
Magari, come hai scritto alla fine, Lupin poteva provare invidia per la felicità degli altri bambini. Come consiglio ti dico che potevi raccontarla questa invidia. Ad esempio, ti dico una cosa banale giusto per capirci, potevi scrivere le sue emozioni, il suo rancore celato, nel vedere James e Sirius con il loro aspetto curato, la loro felicità, il loro essere fieri e spavaldi. Per il resto c’è qualche virgola fuori posto, ma niente di grave. Per quanto riguarda lo stile ci sono parecchie ripetizioni che rendono il testo poco armonioso e fluido. Ti faccio l’esempio della parola “cioccolata calda”. Ci sono parecchi sinonimi o parole affini che potresti utilizzare.
Il resto del pacchetto l’hai utilizzato molto bene.
Ho tolto un punto per il cambio emozione.
Per il resto ti devo fare i miei complimenti. Sei stata la più originale nell’utilizzo del prompt. Non tutti riescono a tirare fuori una storia originale come la tua.

Quarta. Su quattro partecipanti. T_T bene, sbagliando s'impara, e questo è stato un bellissimo contest, quindi ringrazio l'organizzatrice :) Mi ha permesso di mettermi alla prova e di sperimentare qualcosa di nuovo su un personaggio su cui non avevo mai scritto ma che mi affascinava molto :)
Spero che vi piaccia, spero che fiocchino le recensioni ( cosa che sicuramente non succederà, ma ormai ci sono abituata); grazie mille, grazie alle persone che mi hanno spinto a scrivere questa storia e a non mollare MAI. Alla prossima ( spero sia presto ) :D
 
  
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