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Autore: AnGeL_DrEaMeR    04/12/2011    4 recensioni
Jace guardò la propria camera, che con quella flebile luce sembrava uscita da un film in bianco e nero, dove si posava la luce della luna il colore sembrava svanire.
Jace cercò nuovamente di prendere sonno, ma non c’era niente da fare, e la causa il ragazzo la sapeva.
Clary.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Salve a tutti! Questa one-shot l'ho scritta un po' di tempo fa, l'ho rivista e voluta pubblicare (^.^) spero vi piaccia. Soprattutto a quelli che seguono l'altra mia storia "Nuova Avventura". Questa storia è anche per farmi perdonare le mie pubblicazioni in ritardo.
Allora buona lettura! 
                                                 
 
 
Per Tutta La Vita
Jace era steso sul suo letto cercando in tutti i modi di dormire.
Era ormai notte fonda, e nella stanza del ragazzo regnava il buio, appena schiarito dalla luce lunare che filtrava dalla finestra. Jace aprì gli occhi, arrendendosi all’insonnia.
Guardò la propria camera, che con quella flebile luce sembrava uscita da un film in bianco e nero, dove si posava la luce della luna il colore sembrava svanire.
Jace cercò nuovamente di prendere sonno, ma non c’era niente da fare, e la causa il ragazzo la sapeva.
Clary.
Quella notte c’era la luna piena, e Luke doveva trasformarsi in lupo.  
Così, non volendo che lei restasse sola, aveva mandato la ragazza a dormire all’Istituto.
Per Jace è stata una stilettata al cuore, anche perché qualche giorno fa aveva rinunciato a Clary, dicendole che sarebbe stato solo un fratello per lei. E adesso, sapendo che era così vicina, il ragazzo non riusciva a prendere sonno.
Un leggero bussare lo riscosse. Ma chi diavolo è a quest’ora? Pensò irritato. Si alzò per vedere, ma la porta si aprì da sola ed una figura minuta entrò.
“Clary?” chiese Jace vedendola richiudersi la porta alle spalle “cosa ci fai qui?”
La ragazza non rispose, si avvicinò a lui senza una parola e a sguardo basso.
Jace notò che indossava dei pantaloncini e una canottiera bianca, ed era a piedi nudi.
I capelli le ricadevano intorno al viso dandole un’aria angelica. Era davvero splendida…
“Perché hai mentito?” chiese lei, nella sua voce si leggeva, tristezza, rabbia, ma anche sollievo.
“Cos…” provò a chiedere, ma fu interrotto dalle labbra di Clary, posate sulle sue in un tenero bacio.
No, non può farlo,pensò, non può farmi questo.
Cercò di allontanarsi, ma fu impossibile. Tutto il suo corpo la voleva, voleva sentire Clary vicina. E infine si arrese. Circondò la vita della ragazza, stringendola a sé.
Lei lo spinse, e Jace, non aspettandoselo, cadde sul letto. Lentamente, lei si arrampicò sul letto e fin sopra di lui. Finalmente lui vide i suoi occhi, argentati alla luce della luna e bellissimi, lo guardavano tristi e arrabbiati.
“Dillo. Dimmi la verità.” disse mettendogli una mano sul petto. Al tocco di lei il suo cuore batté più veloce.
Jace non capiva cosa stava succedendo, e nella sua testa si affollavano domande su domande. Poi vedendo l’espressione di lei, e capì cosa voleva che lui le dicesse. 
La ragazza in ginocchio su di lui, attendeva che parlasse, ma Jace non poteva, non poteva dirle la verità. Perché se l’avesse fatto non sarebbero più potuti tornare indietro. Non avrebbero più potuto fingere.
Ma a Clary sembrava non importare.
Lei sembrò leggere l’esitazione nei suoi occhi dorati.
“Ti prego” sussurrò lei “Basta mentire.”
Il cacciatore sentì la disperazione nella sua voce, e questo fu troppo.
Non posso farlo.Pensò Jace.Clary non posso dirlo.
La guardò e qualcosa scintillò all’angolo degli occhi.
Il ragazzo si irrigidì. Clary stava piangendo.
Si rese conto che non gli importava cosa sarebbe successo dopo, contava solo quel momento. Contava solo lei.
Non importava se l’indomani non avrebbero più potuto continuare a fingere di non provare niente l’uno per l’altra.
“Dimmelo.” disse lei.
“La verità?” chiese.
Lei annuì, e piano si avvicinò finché i loro visi non furono a pochi centimetri di distanza.
Clary voleva la verità. Anche se questa li avrebbe condannati entrambi.
Se lei la voleva, gliel’avrebbe detta. Se era quello che desiderava avrebbe fatto qualsiasi cosa.
“La verità è che ti amo.” sussurrò Jace “Ti amo e non mi importa che tu sai mia sorella.”
Clary sospiro qualcosa che al ragazzo parve ‘finalmente’.
Le labbra di Clary trovarono le sue, e tutti i pensieri di Jace svanirono in quell’istante.
Un fuoco divampò nel suo petto. Spinse la ragazza di lato, portandosi sopra di lei.
Jace con le labbra asciugò le lacrime, e cominciò a tracciare una scia di baci sul collo di Clary. Nel mentre le sue mani strinsero la vita di lei. Jace sentiva le sue piccole mani tra i capelli, e poi scendere sino al petto.
Clary cominciò a sganciare i bottoni della camicia. Nel mentre il ragazzo risalì con la bocca il suo collo fino alla mascella, ritrovando infine le labbra. La ragazza gemeva, e questo stava facendo impazzire Jace, che si tolse la camicia con un gesto veloce. Sollevò lentamente la canottiera di lei. La ragazza sorrideva, e nei suoi occhi si leggeva la stessa lussuria che provava lui. Lentamente lei abbassò pantaloni di lui.
Jace, ormai sicuro dei consenso di Clary, le tolse i pantaloncini. Si fermò un attimo a guardare il suo corpo. Era bellissima. Era perfetta.
E, quella notte, era sua.
Lei chiuse gli occhi, ed un leggero rossore le colorò le guance.
Jace sorrise, e le accarezzò le gote. Lei sospirò “Jace.” E il cuore ed ragazzo fece una capriola. Clary riaprì gli occhi e lo guardò.
L’incertezza si impadronì di Jace. E se non era questo quello che voleva lei?
“È davvero questo quello che vuoi?” chiese in un sussurro timoroso.
La ragazza sorrise di nuovo avvicinando il suo volto “Mai stata più sicura.” disse.
E appoggiò le labbra su quelle di Jace.
Le mani di lui arrivarono al gancio del reggiseno, tremavano leggermente.
Lo sganciò e velocemente lei se lo levò. Le mani della ragazza arrivarono ai boxer di lui. “Jace…” mormorò.
Lui la guardò negli occhi “Cosa?” chiese dolcemente.
“Ti amo.” sussurrò.     
   
          ************
 
Clary si svegliò e si sedette di scatto sul letto. Disorientata si guardò intorno, era in una delle stanze dell’istituto. Gemette quando si rese conto che era stato solo un sogno.
Era tutto un sogno. Pensò.
Finalmente aveva avuto il coraggio di andare da Jace, di fargli dire la verità.
Gli aveva finalmente detto che lo amava, ma era tutto frutto della sua fantasia.
Guardò la sveglia. Erano le 3 del mattino, e il sonno se ne era andato insieme al sogno.
Con un sospiro si alzò dal letto, prese il suo album e una coperta. Andò nel corridoio e cominciò a dirigersi verso la serra.
Arrivata lì posò la coperta a terra e ci si sedette sopra. Prese il suo album e cominciò a disegnare.
Disegnò la stanza di Jace come era nel sogno. E lui, alzato accanto al letto, che guardava davanti a sé.
Tutto nel disegno era in bianco e nero, a parte gli occhi di Jace, che quasi brillavano nel buio della stanza.
Clary pensò che forse era un bene che sia stato solo un sogno. Se fosse stato vero cosa avrebbero fatto dopo?
Come si sarebbero comportati?
Si, era meglio così.
Anche se il dolore che si sentiva all’altezza del petto era insopportabile.
La ragazza sospirando chiuse l’album e si portò le ginocchia al petto socchiudendo gli occhi. Per qualche istante rimare così.
Poi sentì un fruscio, alzò lo sguardo incrociando quello di Jace.
Era in piedi accanto a dei cespugli, dalla sua espressione si capiva che non si aspettava di incontrare Clary. Il ragazzo era in pigiama e a piedi scalzi.
Clary non sapeva cosa dire. Ma perché proprio adesso? Pensò.
“Jace” riuscì a dire “cosa ci fai qui?” chiese.
Anche lui sembrava a corto di parole “Ecco… non riuscivo a dormire” fece una pausa “e tu?”
“Neanche io riesco a dormire.” rispose un po’ imbarazzata.
Jace si avvicinò lentamente, per poi sedersi accanto a lei sulla coperta.
Per un po’ restarono in silenzio.
Clary non riusciva ad alzare lo sguardo, quindi puntò gli occhi sull’album.
“Clary.” disse Jace di colpo.
Lei alzò finalmente lo sguardo su di lui. Jace la stava guardando, sembrava combattuto.  
“Cosa c’è?” chiese piano.
Lui sembrava ancora esitante, ma disse “c’è una cosa di cui ti volevo parlare… prima non ne avevo il coraggio ma ora ho capito…” si fermò.
“Hai capito cosa?” chiese Clary timorosa.
“Ho capito che non voglio più mentirti.” disse piano.
“Non vuoi più mentirmi?” fece eco lei.
Non è possibile. Pensò Clary.
“Si, ho deciso di dirti la verità. Non importa quanto faccia male.” disse Jace avvicinandosi a lei.
Clary si allontanò “Jace… non credo… non credo sia una buona idea. ” disse con voce tremante.
Qualcosa guizzò nei suoi occhi “Hai ragione. È una pessima idea…” disse avvicinandosi ancora. “Ma non mi importa.”
E Clary arretrò di nuovo. Appoggiò una mano ad un ramo di un cespuglio per non squilibrarsi, ma quello si spezzò e la ragazza finì distesa sulla coperta.
Jace ora era sopra di lei, e la fissava. “Se non vuoi che ti dica la verità, Clary, basta che tu lo dici.” disse avvicinando il viso a quello di lei, e tenendo le mani ai lati del suo volto. “Se vuoi me ne andrò, non ti dirò più niente, e dimenticheremo questa notte. Dimmelo e lo farò.” sussurrò lui.
Io non voglio la verità. Pensò Clary. Devo dirglielo, devo.
Devi, ma non significa che tu lo voglia. Disse una piccola parte di lei. La respinse via.
“Io… io non…” provò a parlare, ma le parole non volevano salire.
La ragazza incrociò lo sguardo di Jace. I suoi occhi erano tesi e… angosciati?
Clary ripensò al sogno, lì era lei che voleva a tutti i costi la verità, e adesso le parti si erano invertite. Ma lei voleva ancora che Jace dicesse le parole del sogno.
Ma il sogno era finito, erano nella realtà ormai.
Ma importava davvero? Se quello che provavano era così insopprimibile, era davvero così sbagliato?
A quel punto Clary decise.
“Dimmi la verità.” sussurrò.
Gli occhi di Jace si illuminarono.
Si aspettava che gli dicessi di non volere la verità.Realizzò.
Jace avvicinò il volto al suo.
“Ti amo, e non mi importa che tu sia mia sorella.” disse.
Un sorriso illumino il viso di Clary, che strinse la camicia di lui per poi tirarlo più stretto a lei.
Jace la baciò, dapprima leggermente poi con più passione e desiderio. Mentre le sue mani circondavano la vita di lei. Per un po’ rimasero a baciarsi. Poi si staccarono respirando affannosamente. Jace appoggiò la sua fronte a quella di lei.
Clary, con una mano accarezzò la guancia di lui.
“Ti amo Jace.” disse guardandolo negli occhi, che si illuminarono ancora di più se possibile.
“Ti amerò per tutta la vita.” sussurrò lui.

  
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