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Autore: Belarus    05/12/2011    2 recensioni
Lo trovava irritante a dir poco. Lei amava il suo Reborn.
Non permetteva a nessuno di parlarle a quel modo, specialmente ad uno come lui. Si era preso gioco di lei, l’aveva trattata come trattava tutte le altre donne al mondo. Si era divertito a farle la corte, solo perché doveva dar lezioni ad Hayato.

Ebbene si! perchè io ne sono realmente convinta! Hanno avuto una relazione, perchè nessuno può resistere al fascino di quel donnaiolo d'un dottore!
Baci Belarus
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bianchi, Dr. Shamal
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No tame ni shinu made



<< Oh su, Bianchiii! Solo un bacino piccolo piccolo! >> si sporse per l’ennesima volta.

<< … >> fece finta di non sentire, per l’ennesima volta.

<< Solo uno, mia dolce Bianchi! >> le labbra protese verso di lei.

Non poteva permettersi distrazioni. Era l’anniversario di matrimonio dei genitori di Tsuna e lei sperava che il suo Reborn, si convincesse a sposarla. Si era messa quel vestito appositamente per lui.
<< Sei così angelica con questo vestito, mia cara! >>

Per farsi notare, dal suo piccolo amore.

<< Sposiamoci, amiamoci per tutta la vita! >>

Un giorno lui l’avrebbe presa per mano e l’avrebbe chiesta in matrimonio. Lei avrebbe indossato il suo abito da sposa bianco e si sarebbe acconciata i capelli in alto, con delle rose bianche. Avrebbero giurato amore eterno davanti al mondo intero e la sua vita sarebbe stata perfetta.
<< Solo un bacio e mi renderai l’uomo più felice della terra! >> cinguettò, dondolandosi sulla sedia.

<< Ah… Reborn! >> sospirò vedendolo sorridere nel suo minuscolo abito scuro.

<< Perché non provi a guardare altrove? >> quella voce le suonò stranamente pericolosa.

<< Reborn è tutto quello che voglio! >> affermò decisa, continuando a fissarlo innamorata.

<< Un tempo non eri di quest’opinione… >> aggiunse irritato.

<< Un tempo ero ancora troppo giovane per riconoscere il vero amore! >> si difese velenosa.

<< Avevi detto di amarmi … >> sussurrò serio.

<< Lo avevo detto anche a Romeo, ero solo una ragazzina >> si voltò furiosa scoprendosi da sola.

Impossibile. Lo aveva sentito chiaramente parlare e lo aveva, altrettanto, visto seduto al suo tavolo. Accanto a lei a provarci come ogni qual volta erano insieme. Diede una veloce occhiata alla folla, prima di scorgerlo fare le congratulazioni a Iemitsu.

***

Aveva deciso di non fermarsi a pensarci troppo, ma dopo averlo visto ghignare a quel modo non era più disposta a sopportare. Lo aveva raggiunto nel parcheggio, mentre flirtava con una delle cameriere del ristorante. Lui e quel suo stupido abito bianco, era così pacchiano.
<< Shamal! >> Lui si voltò confuso, aveva la sua solita faccia da ebete.

<< Non accetto che qualcuno dubiti del mio amore per Reborn! >> ringhiò furiosa, la solita torta colma di veleno tra le mani.

<< Volevo solo ricordarti i bei tempi andati… >> le aveva risposto in modo deciso, con un tono che non ammetteva repliche.

S’era appoggiato ad una macchina blu, fissandola da lontano.
Come la volta in cui l’aveva conosciuta, mentre aspettava che il piccolo Hayato andasse a fare la conoscenza del suo insegnante privato. L’aveva trovata incredibilmente carina e come al solito, non si era minimamente curato di nulla. Nemmeno dell’età.
Lo trovava irritante a dir poco. Lei amava il suo Reborn. Non permetteva a nessuno di parlarle a quel modo, specialmente ad uno come lui. Si era preso gioco di lei, l’aveva trattata come trattava tutte le altre donne al mondo. Si era divertito a farle la corte, solo perché doveva dar lezioni ad Hayato. E poi nulla, le aveva continuato a mandare dei fiori certo, ma lei non ammetteva certe smancerie dopo quello che le aveva fatto.
Tradita. E nuovamente tradita. Se non fosse stato per il suo piccolo Reborn, si sarebbe convinta del fatto, che era lei a spingere gli uomini a trattarla a quel modo. E ora lui osava anche parlarle a quel modo, dopo averci provato spudoratamente.
<< SHAMAL! >> gli andò contro furiosa come non mai, mentre la carrozzeria delle macchine si scioglieva al suo passaggio.

Poi fu un attimo, giusto il tempo di rendersi conto di quel contatto. Le sue labbra erano così familiari. Persino la presa era quella di un tempo, e il tocco delle sue dita sulla schiena le metteva ancora soggezione.
Sentiva un vago profumo dolciastro provenire dalla sua giacca, e la sua pelle le ricordava ancora l’ambulatorio pieno di riviste di donne seminude e medicinali alternativi.
Quando riaprì gli occhi lui le sorrideva malizioso a pochi centimetri dal suo viso. Sentiva quel fiato bruciarle la pelle del viso. Era stato l’ultimo uomo che aveva baciato. I piccoli baci dati di sfuggita alle guance di Reborn non contavano, le sue labbra invece sì.
Si scostò malamente, sistemandosi infastidita la bretellina del vestito che le era, casualmente, scivolata sul seno.

<< Le tue labbra sono buone come le ricordav…ah… >>

Fece per urlargli contro, ma lo vide impallidire pericolosamente. Il suo rossetto al veleno, aveva sortito l’effetto desiderato.
<< Bianchi >> quella vocina squillante.

<< Reborn! >> gli corse incontro con il cuore che le andava a mille, era amore ne era certa.

Non sarebbe andata come con Romeo, il suo Reborn non l’avrebbe mai abbandonata, sarebbe stato lì per lei sempre con il suo adorabile abito scuro.
<< Bi…Bi…Bian-chi! >> ansimò dolorante sputacchiando.

Quella donna era letale come la ricordava. Ci aveva rimesso la percezione del gusto, ma ne era valsa la pena.




  
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