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Autore: Rohain    26/07/2006    3 recensioni
Per amore, tutto è possibile... Persino seguire il rpoprio amato sul campo di battaglia.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scusate anche se è ovvio vabbe'... vorrei dire che le frasi fra le " sono i pensieri della protagonista invece quelle con - sono le frasi che pronuncia ad alta voce grazie.






Buio.
Luce.
Buio.
Luce e buio, si ammalgano insieme confusi.
Il tempo si è fermato.
"... perchè...?"
"Perchè?..."
Il mio cuore ha smesso di battere.
No, mi sbaglio...
Batte, batte così forte che mi fa male, vuole forse abbandonarmi?
Sembra che vuole strapparsi dal mio corpo, per poi librarsi nel cielo oltre alle stelle, dove il mio io non lo può raggiungere.
Ne ferire.
Silenzio.
Tutto tace, non sento niete.
"Perchè? Perchè non mi hai ascoltata...?"
Dolore...
tristezza...
rimpianto...
Il mio corpo si rifiuta di muoversi e trema.
Qualcuno mi chiama...
sento urlare il mio nome...
"Chi è? Chi mi chiama? Un'illusione?"
Si avvicina.
E' dietro di me...
non riesco a muovermi.
Non riesco a staccare gli occhi su quel corpo inerme...
che giace a terra.
Con la coda dell'occhio sbircio dietro di me.
Non c'è nessuno.
Lacrime...
solo ora mi accorgo di esse.
Mi rigano le guance, come piccoli fiumi.
Non si muove.
Non respira.
"Perchè non mi hai dato retta?"
Non ce la faccio più.
Il mio essere e il mio corpo, non riescono a reggere.
Sono stanca.
Nella bocca sento ancora il gusto del sangue della battaglia.
Silenzio.
Morte.
Ecco cosa c'è attorno a me.
Sono tutti morti.
Hanno combattuto gli uni contro gli altri...
e questo è il prezzo da pagare.
Non riesco a smettere di guardarlo.
Comincia a piovere.
"Piove... ho sono le mie stesse lacrime che cadono dal cielo?"
Piano piano mi avvicino.
Brucio quei pochi metri che mi separano dal tuo corpo privo di vita.
Finalmente ti ho raggiunto.
Le mie gambe erano fatte di piombo.
Cado in ginocchio.
"Sono affianco a te... mi senti?"
Il dolore è troppo forte.
Non lo sopporto.
Mi opprime.
"posso vedere il tuo volto... ma non mi sorriderà più"
"posso toccare il tuo corpo... ma è freddo, non mi scalderà più"
"posso dirti quanto ti amo... ma non sentirai la mia voce ne potrai dirmelo a tua volta, non più"
Il silenzio.
Il suo corpo.
Il fiume di sangue su tutto il campo da battaglia.
Il mio dolore.
Nel fodero attaccata alla sua cintura c'è ancora il pugnale che gli avevo regalato.
"Io non ce la faccio..."
-Così come ti ho seguito in mezzo a quest'inferno... ora io ti seguirò anche nella morte-
Un'attimo.
E' finita.
Ora la lama pugnale... col tempo... si trasformerà in ruggine...
ruggine nel mio petto ormai senza cuore.
Ti guardo un'ultima volta e sorrido.
-Ora arrivo amor mio... ti amo-
  
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