Last Words
“Papà, dovresti entrare. È già la seconda volta che chiede di te.”
Il ragazzo dai capelli viola si avviò stancamente verso la sorella, rintanata in un angolo della sala.
Il saiyan, appoggiato a un pilastro con le braccia incrociate sul petto, rivolse uno strano sguardo al ragazzo, indecifrabile. Ma chiunque lo conoscesse avrebbe trovato in quello sguardo un’infinita tristezza, e magari un po’ di fastidio.
E una delle persone che lo conosceva stava in quella stanza, dalla quale si era tenuto il più possibile alla larga, almeno fino a quel momento.
Dopo aver chiuso la porta si avvicinò al letto di quella sterile stanza, bianco come il resto dell’arredamento, bianco come lei.
“Sei venuto finalmente.” I lineamenti contratti in una prolungata smorfia di dolore si distesero, mostrando i grandi occhi blu, stancamente sorrise.
“Cosa ti aspettavi? Te l’avevo detto.”
“Come molti anni fa, ricordi? Avevo paura che non saresti più tornato da me, ora come in quei giorni. Grazie per averlo sempre fatto, Vegeta.”
Il saiyan guardò la terrestre, sembrava stanca.
“Vorrei aver capito subito che eri fatto così. Che te ne andavi…”
Che strani questi umani, colpiti dalle malattie, fragili…
“Ma che prima o poi tornavi sempre.”
Fragili come lei, distesa su quel letto
“Prenditi cura dei ragazzi, non so quanto tempo potrò rimanere qui.”
Maledettamente fragile.
Le si avvicinò, e lei lentamente alzò una mano.
Vegeta la prese nella sua, tremava ed era fredda, dov’era finita quella donna vitale che gli era stata accanto negli anni?
“Tesoro, promettilo. Trunks è grande, ti darà una mano, ma Bra è ancora una ragazza. L’unico rimpianto che potrò avere è di non averla vista crescere. I miei ragazzi, i nostri ragazzi.”
L’uomo alzò un sopracciglio, e finalmente parlò “Perché parli così, sopravviverai ancora a lungo.”
“Sai che non è così Vegeta, non senti come le forze mi abbandonano? Ti devo chiedere un’altra cosa, una piccola promessa…”
Il saiyan annuì impercettibilmente.
“Devi promettermi che mi raggiungerai, il più tardi possibile, ma tornerai da me. Hai fatto tante cose buone in questi anni, sono sicura che ne terranno conto. Mi raggiungerai per l’ultima volta Vegeta?”
“Sai che lo farò se mi sarà possibile, ma tu da qui non te ne andrai.” La voce roca per il dolore, il viso contratto per non darlo a vedere.
Bulma sorrise dolcemente, e gli passo una mano sulla guancia, prima di riporla nuovamente nella sua mano. “Ti amo Vegeta.”
La sua mano si fece leggera in quelle del saiyan, e le macchine a cui era attaccata tramite numerosi fili cominciarono a emettere strani suoni prolungati. Vegeta si accorse che la già debole forza vitale di Bulma era scomparsa, era tutto finito.
Lei lo stava aspettando di nuovo, altrove.
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eccomi di nuovo con questa breve one shot a cui tengo davvero molto. mi piace immaginare che Bulma se ne sia andata con Vegeta accanto, finalmente insieme in tranquillità.. fatemi sapere! Nat