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Autore: GraceBlack    05/12/2011    4 recensioni
Una fragile ragazza e i suoi fantastici zii.
> la voce di Dominique sembrava quella di una dolce bimba curiosa, non quella di una diciottenne che non sapeva cosa aspettarsi dal futuro.
>.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominique Weasley, Fred Weasley, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era una calda mattina di aprile e tutti i piccoli pargoli Weasley erano a raccolta in giardino, tutti meno che una  delicata bimba dai boccoli dorati.

George iniziò la sua ricerca, aveva comprato un regalo alla nipote e non vedeva l’ora di darglielo.

Stava risalendo il colle che portava verso la città quando sentì qualcuno piangere. 

Fece qualche altro passo e si ritrovò vicino ad un vecchio ciliegio.

Proprio lì vicino alle sue radici c’era la sua nipotina con il viso nascosto tra le ginocchia intenta a versare candide lacrime di cristallo.

Le si avvicinò in silenzio sorridendo nel vederla concentrata anche nella disperazione.

<< Domi, tesoro?  >>

Le si sedette accanto cingendola con un braccio.

<< Che succede? >>

La piccola alzò lo sguardo verso lo zio e senza rispondere nascose il viso nella sua camicia.

<< Ehi piccola principessa, che succede? >> iniziò ad accarezzarle dolcemente i capelli mentre alzava lo sguardo verso l’albero,  non era cambiato in quegli anni. 

Rimasero così per un po’, George giocava con i boccoli d’oro della nipotina di cinque anni mentre lei continuava a  piangere disperata.

<< Zio? >> aveva alzato lo sguardo verso di lui e mentre quegli occhi color oceano lo scrutavano lui era perso nei suoi pensieri.

Si riscosse sentendo la voce della piccola Dominique e la guardò sorridendo.

<< Allora ora vuoi dire al tuo vecchio zietto perché stai piangendo? >>

<< Zio, James e Fred non mi vogliono bene. >> queste furono le uniche parole che la piccola riuscì a pronunciare mentre con gli occhi colmi di lacrime fissava il terreno.

Lo zio di rimando sorrise continuando a coccolarla dolcemente.

<< Sai che questo non è vero. Te lo dimostrano a modo loro >> disse sperando con tutto il cuore che questa volta i due scalmanati non avessero esagerato.

<< Zio, ma mi hanno lasciata sola vicino al fiume, mi hanno promesso di tornare da me, ma non l’hanno fatto. Perché le persone non tornano, quando promettono di farlo? >>.

La bambina lasciava scendere le proprie lacrime senza vergogna, era come se quelle lacrime la ripulissero da quella fragile malinconia che l’aveva pervasa.

George la guardava sorpreso, una domanda così complessa non se l’era aspettata, poi da una bambina di cinque anni, ma sapeva che quella bimba era speciale.

<< Sai, mi ricordi tanto una bambina che ho conosciuto parecchio tempo fa’ >>

Dominique guardava un po’ perplessa George.

<< Come mai te la ricordo? >>

<< Perché anche lei era convinta che non le volessero bene, solo perché alle volte i suoi fratelli la rendevano vittima di qualche marachella >> 

Le parlò col sorriso sul volto, quella piccola peste assomigliava molto a sua sorella Ginny, chioma bionda a parte.

<< E lei come ha saputo poi che le volevano bene? >>

<< Beh, i suoi fratelli si sono sempre fatti in quattro per aiutarla quando ne aveva bisogno. >>

La semplicità di quella risposta fece tornare il sorriso sul viso di Dominique.

<< Allora devo solo aspettare? >>

<< Devi solo aspettare >>

Lo rendeva felice vedere il sorriso sul volto della nipote, era raro vederla piangere, ma quando succedeva i suoi occhi diventavano tristi e
vitrei come se le lacrime celassero di colpo la bellezza di quelle iridi color mare.

Dominique si alzò di scatto sorridendo e dopo aver fatto una ruota per la contentezza si voltò per sorridere allo zio.

<< Ti voglio bene zio e, non è vero che sei vecchio >>

<< Lo so, se no non sarei il tuo zietto preferito non trovi? >> le sorrise mentre con la mano nascondeva dietro la schiena il regalo per la sua
nipotina.

<< Visto che sono il tuo zietto preferito ti ho portato un regalo, contenta? >>

Gli occhi della piccola si illuminarono di una luce sfavillante.

<< Un regalo per me? >> disse tutta entusiasta mentre correva ad abbracciarlo.

<< Zio sei il migliore!! >> saltellava contenta con il pacchetto in mano.

George la osservava saltare intorno all’albero e per un secondo di quella vivacità rivide lui e suo fratello rincorrersi proprio lì, all’ombra di quel vecchio ciliegio.

<< Posso aprirlo zio?? >> Dominique stava tirando la camicia di George per richiamarne l’attenzione. Il ragazzo si era perso per un
secondo nei ricordi.

<< Certo che puoi aprirlo, è tuo. >>

Riccioli d’oro, com’era soprannominata a casa, si sedette per terra a gambe incrociate per aprire il regalo.

Reggeva in mano un album da disegno rilegato in cuoio e una confezione di pastelli.

Alzò lo sguardo verso lo zio, ma prima che potesse parlare quest’ultimo la precedette.

<< E’ un album da disegno, mi piacerebbe che tu lo conservassi per sempre, sarà il nostro oggetto magico >> le strizzò l’occhio e mentre la bambina tornava a studiare il regalo lui proseguì, << sarebbe bello disegnare il mondo che ci circonda non trovi? >>

Lo sguardo di George tornò a posarsi sui perfetti fiori del ciliegio.

<< Zio quest’albero è bellissimo cos’è? >>

<< E’ un ciliegio, >> stava sorridendo, mentre la sua mente vagava tra i ricordi, ricordi di un passato troppo lontano per esser reale << sai, i fiori di quest’albero vivono solo due settimane, per questo sono il simbolo della bellezza. Ci ricordano che tutto finisce, ma che tutto ciò che ci circonda ha valore. Per questo sarebbe bello vedere anche nei tuoi disegni questa bellezza. >>

<< Devo disegnare la bellezza? >>

<< Proprio così. >> Stava osservando uno dei rami più alti, ed eccolo lì, Fred, si era arrampicato per dimostrare a Bill che lui non aveva paura dell’altezza, avevano solo cinque anni, la stessa età di Domi.

Era arrivato in cima, più in alto di quanto avessero mai fatto i fratelli, ma ora aveva paura di scendere.

<< A che pensi? >> il ricordo era diventato nebbia e il sole lo riportò alla realtà, era con Domi sotto il loro albero di ciliegio.

<< Quando ero piccolo venivo qui a giocare, a piangere e a pensare, come hai fatto tu oggi >>

<< Zio posso venire qui anche io? >>

<< Allora facciamo così, quando avrai bisogno di me e io non ci sarò tu mi prometti che verrai qui a parlare con il nostro albero, intesi? >>

La bambina annuì e strinse forte la gamba dello zio in un maxi abbraccio mentre questo le accarezzava la ribelle chioma dorata.

<< E’ il nostro albero. >>

 
 

*************************************************************************



Era arrivato l’autunno anche in Inghilterra.

La collina dove sorgeva la Tana era coperta di foglie.

All’ombra tiepida di un ciliegio carico di foglie color oro c’era una ragazza intenta a disegnare.

Erano passati anni dalla prima volta che per caso Dominique aveva scoperto quell’albero pieno di storia.

Ormai era una donna, non era più una bambina. Ma stringeva ancora a sé quell’album come il dono più prezioso che avesse mai ricevuto.

Il suo sguardo era concentrato sul foglio da disegno dove stava scarabocchiando quello che sembrava un ritratto.

<< Ehi piccola principessa! >>

La ragazza si sentì chiamare da una voce allegra, che non aveva mai ascoltato, se non nei suoi sogni.

Alzò lo sguardo e vide contro luce un ragazzo che le sorrideva.

Continuava a guardarlo perplessa.

Questo le sorrise e si sedette accanto a lei.

Guardandolo meglio sembrava suo zio George, ma era molto più  giovane.

<< Sai ti ho sempre osservata sotto quest’albero >> le disse con semplicità.

<< Se-se-sem-sempre? >> chiese un po’ impaurita.

<< Certo! Io sono sempre qui, alla Tana, ad Hogwarts, solo che tu non mi vedi >>

Dominique si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e lo osservava più serena.

<< Zio Fred… >> disse in un sussurro.

Lui sorrise, era un sorriso stupendo che non aveva mai visto sul volto di George, perché lui l’aveva perso con la morte del fratello.

<< Temevo non mi avresti riconosciuto, so di essere il più bello della famiglia. >>

 Lei sorrise, era veramente diverso dagli altri.

<< Perché ora ti sei fatto vedere da me? >>

<< Perché ora ho rivisto una ragazzina triste di cinque anni, solo che ora ha paura di piangere >>

Dominique guardò il blocco da disegno e capì subito di cosa parlava Fred.

<< E’ stato tanto tempo fa’ >>

<< Però hai li stessi occhi di allora. E non negarlo stavi chiamando col pensiero qualcuno che ti venisse a consolare, ma questo è il vostro
segreto no? >>

<< Già, ma zio è lontano ora… Sta lavorando e io sono qui >> alzò la testa per guardare i rami dell’albero che la proteggevano dal sole.

<< Ora è autunno >> continuò lei << e tutti hanno ripreso la loro vita >> lo guardò con gli occhi un po’ lucidi, era autunno e lei si sentiva sola.

<< Tu hai paura? Della tua nuova vita? >>

<< Sono sempre stata con i miei cugini, prima a casa poi a scuola… >>

<< E’ brutto lasciare Hogwarts vero? >>

<< Già, tu come hai fatto? >>

<< Ah! E’ stato semplice, quel anno la scuola era un incubo io e George siamo saliti sulle scope e siamo volati via salutando tutti col sorriso.
>>

<< Si, lo so! Zio Ron ce lo racconta sempre >> stava ridacchiando guardando lo sguardo dello zio, << ma non intendevo questo. >>

<< Come ho fatto a lasciare tutto? Intendi? >> le sorrideva benché il suo sguardo fosse triste.

Lei non ebbe il coraggio di rispondergli e si limitò a guardarlo dolcemente.

<< Io non ho lasciato tutto, sono sempre qui >> le indicò l’albero.

<< Perché proprio qui? >> la voce di Dominique sembrava quella di una dolce bimba curiosa, non quella di una diciottenne che non sapeva
cosa aspettarsi dal futuro.

<< Questo albero era il nostro rifugio, te l’aveva detto George… >>.

Fred non sembrava turbato dal discorso ma al contrario era felice, felice che quell’albero magnifico non fosse stato dimenticato.

Si era steso per terra ad ammirarne i rami mentre Dominique continuava a guardare lui tristemente.

<< Perché proprio oggi? >>

<< Perché oggi avevi bisogno di uno zio scemo che ti facesse tornare il sorriso. Tutti quelli che ami, saranno sempre con te Domi, che tu ci
creda o meno. Loro sono proprio qui >> indicò il suo cuore << da lì non possono uscire, neanche quando tu vorrai perdere i ricordi >>

Lei sorrise contenta, era vero avrebbe voluto piangere prima che Fred arrivasse.

Aveva paura che il suo futuro sarebbe stato grigio come una giornata d’inverno e non come i fiori si quell’albero che tanto amava.

Non sapeva se la bellezza di cui le parlava zio George l’avrebbe ancora accompagnata.

Abbassò lo sguardo sul foglio da disegno, quando una foglia perfetta nel suo declino le cadeva sulla fronte.

Riaprì gli occhi, si era addormentata. 

Era raggomitolata all’ombra del ciliegio con il foglio da disegno che le faceva da cuscino e un letto di foglie da materasso.

Il disegno ora la guardava sorridendo, era il suo viso incorniciato dai suoi fiori preferiti, i fiori di ciliegio.

Sorrise guardandosi intorno, Fred non lo vedeva ma sapeva che era proprio lì, accanto a lei. 




Grace's Corner

Salve a tutti, sono tornata a scrivere, so di essere in gran ritardo con le Long ma questa One-Shot è nata da sè. 
Spero vi piaccia, a presto! 
  
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