Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: howtimeflies    05/12/2011    2 recensioni
E se Conan bevesse per sbaglio un veleno potentissimo che è anche un siero della verità??? Cosa direbbe a Ran? E lei come reagirebbe? In una one-shot che è ambientata a tre anni da quando Shinichi è Conan (Contiene spolier sulla 16 stagione) e finalmente dirà la verità a Ran. I Hope You Like It!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Angolo Autrice
Ciao a tutti ero sull'auto ascoltando In The And dei Linkin Park e mi è venuto in mente tutto questo popò di fanfiction spero vi piaccia, come finalmente Conan rivela che è Shinichi a Ran, lo so che allìinizio è un po' noiosa ma...fate voi e recensite mi raccomando xD W ShinRan!

Ran Mouri


When The True Could Be Dangerous

-         Ahi!

Esclamò Sonoko stesa a terra dolorante: era appena caduta dal palcoscenico  nel bel mezzo delle prove per il nuovo spettacolo primaverile del liceo Teitan.

-         Sonoko! Tutto bene?

Chiese Ran visibilmente preoccupata.

-         No…mi fa male gamba!

-         Vediamo un po’…

Disse il dottor Araide avvicinandosi alla ragazza ed esaminando la gamba.

-         Temo che sia rotta Sonoko, dobbiamo portarti in ospedale!

-         Io l’accompagno!

Si fece avanti Ran.

-         D’accordo!

Rispose Araide con un sorriso che la ragazza ricambiò arrossendo leggermente.

***

-         Conan…Conan!!

-         Uhm? Si Ayumi?

Rispose distrattamente, il liceale intrappolato in un corpo da bambino ormai da tre anni, destandosi dai suoi soliti pensieri: L’organizzazione dei MIB, APTX4869, tutti  i casi da lui risolti e quelli ancora da risolvere, la strana ricomparsa di Shuichi Akai, l’FBI e i recenti sviluppi con la sua “situazione” con Ran, che gli facevano ancora battere i cuore…

-         Volevamo sapere se per te va bene andare in campeggio questo sabato con il dottor Agasa!

Lo ripresero Mitzuiko e Genta guardandolo torvo, come al solito quando il ragazzino occhialuto attirava l’attenzione della piccola Ayumi .

-         Ah certo, certo! Verrò!

Rispose mestamente Conan.

-         Tsk! Ma che entusiasmo!

Lo incalzò maliziosa Ai che gli camminava accanto.

-         Ma senti un po’ “la bambina” qui!

-         Hei Kudo…ma tu non dovevi andare dalla ragazza dell’agenzia investigativa?

Disse chiudendo gli occhi altezzosamente e spostandosi davanti vicino ad Ayumi sapendo già la reazione che avrebbe suscitato nel ragazzo:

-         Oh no! Me ne ero completamente dimenticato! Devo andare, ragazzi ci vediamo!

Li liquidò Conan abbandonando la via verso casa e cominciando a correre in direzione del liceo.

-         Ma…Conan!

Esclamarono i tre ragazzini in coro vedendo per l’ennesima volta “fuggire” il loro enigmatico amico.

***

-         E’ molto grave dottore? Se vuole l’aiuto!

Chiese Ran preoccupata mentre Araide sistemava Sonoko nella sua auto.

-         No tranquilla Ran! Andrà tutto bene! Scommetto che impiegherà la metà del tempo per tornare in forze…con un’amica premurosa come te!

Le rispose il dottore con un tono molto dolce quanto deciso che fece nuovamente arrossire la ragazza.

…Ma non sapevano che altri occhi li stavano guardando, in quel momento che sembrava essere rallentato dai loro sguardi…

-         RAN! CIAO! Cosa fate tu e…lui??

Fece maligno il bambino che aveva notato il tutto da dietro la macchina, appena arrivato dopo aver corso per assistere ad una scena che gli fece serrare i pugni, in un sentimento molto forte che avvertiva solo ogni volta che li vedeva insieme.

-         Conan! Ma certo! Devo essermene completamente dimenticata, dovevamo tornare a casa insieme!

-         Infatti…e poi lo zio Goro ti cercava!

Rispose il bambino riacquistando quello che non somigliava affatto ad un sorriso vero.

-         Davvero! Chissà cosa vorrà papà…ma…

Guardò combattuta il dottor Araide e poi la macchina in cui attendeva Sonoko e decise:

-         Papà dovrà aspettare…Sonoko ha bisogno di me!

A quelle parole entrambi  i ragazzi assunsero lo stesso viso…innamorato.

-         Perfetto, allora andiamo!

Disse Araide. Ran annuì e poi guardò Conan dubbiosa…sarebbe potuto tornare a casa da solo?

-         No…

Fece lui come in risposta ai suoi pensieri, con lo sguardo rivolto verso il basso e gli occhiali che riflettevano la luce del tramonto dandogli un’aria molto più matura.

-         Vengo con voi…perché forse non era così importante ciò che Goro voleva dirti!

Continuò con quel solito sorriso che sembrava dire “ma io sono solo un bambino”

-         …D’accordo…

Rispose Ran alquanto spiazzata dai cambi improvvisi di atteggiamento del suo “quasi fratellino”

***

Arrivati in ospedale Sonoko fu portata subito a fare vari controlli e alla fine le ingessarono il piede: era rotto.

-         Oh no! Così non riuscirò a partecipare allo spettacolo come l’anno scorso!!

Piagnucolava Sonoko nel letto mentre Ran e Araide si allontanavano verso una macchinetta delle bibite. Conan rimaneva in silenzio e li guardava…chiedendosi come sarebbe andata se fosse stato grande…se fosse stato davvero lui. Sicuramente non avrebbe permesso a Ran di ridere e scherzare con quel dottorino che non poteva minimamente competere con la sua intelligenza.

Continuava a camminare in sovrappensiero quando d’improvviso  si ritrovò a terra: si era appena scontrato con un’infermiera che portava un carrellino pieno di medicinali che si erano sparpagliati tutti a terra, e Ran non se ne era minimamente accorta.

Si alzò pazientemente e chiese alla ragazza come stava:

-         Tutto bene, tutto bene! Ma fa più attenzione piccolo!

Piccolo, piccolo…ma lui aveva 19 anni!

Si scusò e cominciò ad aiutarla a sistemare tutti quei medicinali e tra le mani gli capitò una boccetta sulla cui targhetta si leggeva una grande P e le parole finali: AL…

-         PAIKAL!

Era l’unico liquore che poteva permettergli di tornare Shinichi…non credeva ai suoi occhi, forse poteva per una volta fare una sorpresa a Ran e interrompere qualsiasi cosa stesse accadendo tra lei e il Araide.

Mise in tasca la boccetta e corse nel bagno più vicino, si chiuse dentro uno di essi e bevve tutto d’un fiato il contenuto…

…attese…

…nulla…

Allora un terribile pensiero gli attraversò la mente…forse…forse ormai non aveva più effetto…o doveva essere per forza febbricitante perché funzionasse…

Fatto sta che si arrese ad un’altra possibilità sprecata e tornò da Ran che chiacchierava ancora allegramente con il dottore che le sorrideva di rimando.

-         Conan! Ma dov’eri?

Non volle rispondere…aveva troppe, troppe risposte da darle ultimamente.

-         Ehi Conan! Ma cos’hai?

-         Sai forse vorrebbe tornare a casa, non è un posto che si addica a un bambino piccolo come lui!

Rifletté Araide.

Allora scattò qualcosa in Shinichi…nel vero Shinichi che voleva unicamente mollargli un pugno dritto in faccia.

-         MA VOLETE FINIRLA?? IO NON SONO UN BAMBINO!

-         …Cosa?

Fece Ran sbigottita dall’incredibile reazione che non aveva mai avuto in sua presenza. Conan se ne accorse e immediatamente si corresse diventando paonazzo in viso:

-         No…ehm…io…sento molto caldo!

Ed era vero, cominciava a sentire davvero caldo…come…come se il suo corpo...stesse bruciando!

-         Ho capito, devi essere stanco…andiamo a casa Conan!

Decise Ran, salutò il dottore e uscì dall’ospedale insieme al bambino, che era diventato molto silenzioso.

-         Potevi farti riaccompagnare a casa da Araide…

Disse all’improvviso Conan.

-         No…semplicemente perché ho capito che oggi non riuscivi proprio a rimanere buono, ho pensato che volevi tornare a casa e ho deciso di tornare a piedi con te!

Era incredibile come quella ragazza riuscisse a comprendere ciò che pensava, era un libro aperto per lei.

***

Tornati a casa, entrarono entrambi nello studio di Goro che se ne stava ubriaco come sempre sulla sua poltrona a guardare uno speciale episodio del drama di Yoko Okino, con la cravatta legata sulla testa a mo’ di bandana che rideva e sbavava sullo schermo.

-         Papà! Un’altra volta! Quante volte ti ho detto che devi smettere di bere! Chiama la mamma ogni tanto e fate una passeggiata insieme invece di continuare così!

Disse Ran tentando di incalzarlo con il discordo “mamma”.

-         Non mi interessa proprio nulla di Eri! Quando c’è la mia Yoko-chaaaaaaaaaaaaaan!!

-         Comunque Conan mi ha detto che mi cercavi prima…cosa volevi?

-         Ma cosa dici??? Io non l’ho nemmeno visto il marmocchio oggi!

Perché? Perché un bambino le avrebbe dovuto mentire su una cosa del genere?

Sospirando e prese un sacchetto e cominciò a pulire il porcile che aveva combinato suo padre, accorgendosi solo poco dopo di non aver minimamente notato la presenza di Conan così andò in camera sua ma non c’era e cercò su tutto il secondo piano ma di lui vi era traccia. Poi lo trovò in cucina che si passava un sacchetto di ghiaccio sulla testa.

-         Eccoti! Ma cosa fai?

Appena la vide gli cadde il sacchetto di ghiaccio dalle mani e avvertì improvvisamente un bisogno…un bisogno incontrollabile…la verità. Di colpo non gli importava più nulla, voleva finirla di mentire, mentire, mentire…no…non alla ragazza a cui aveva dichiarato i suoi sentimenti sotto l’atmosfera della bella Londra.

-         Ran…i-io devo dirti la verità! Non posso più continuare così!

-         Ma…cosa dici? Oggi sembri strano…non ti starà vendo la febbre?

Disse la ragazza completamente spiazzata dalla serietà e decisione di quelle parole.

Il piccolo si alzò facendo fatica a stare in piedi correttamente e si tolse lentamente gli occhiali mostrando quel viso…quel suo piccolo viso così simile a quello di Shinichi.

-         Ran…io sono…

-         …Shinichi!

Disse Ran in lacrime, aveva ormai rinunciato all’idea che potessero essere la stessa persona e ora che era stato lui a parlare non riusciva a crederci.

-         Ma…com’è possibile? Non è vero! Tu non puoi…

-         Lo so, ma non posso più tenermi dentro tutto…non mi importa, se un giorno lo sapranno e vorranno ucciderti io ti proteggerò…a costo della vita!

Alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi…Ran capì…capì che c’era il suo Shinichi in quel bambino, ma non contenta provò lo stesso, si sfilò il cellulare dalla tasca e chiamò il numero di Shinichi…

Una suoneria risuonò nella stanza, poi Conan estrasse dalla tasca destra un cellulare che squillava, sotto lo sguardo atterrito di Ran.

-         Ma...allora Shinichi è qui! E vi siete scambiati il telefono!

Chiamò allora il numero di Conan e un’altra suoneria diversa riecheggiò nella stanza, il bambino si sfilò dalla tasca sinistra un telefono identico al precedente con un portachiavi a forma di pallone da calcio, prese il farfallino cambia-voce e rispose con la voce di Shinichi:

-         Ciao Ran…ora mi credi?

Le lacrime sul volto di Ran scendevano da sole…come…COME? Come aveva potuto nasconderle la verità per tutto quel tempo?

-         Ma…allora…sei tu…perché? Perché non mi hai detto la verità? E poi come hai fatto quel giorno della recita a scuola…eri tu ne sono sicura!

Ma c’era anche Conan!

-         Conan Edogawa…non esiste…io sono Shinichi Kudo.

Disse statico il bambino, immobile davanti alla ragazza in lacrime.

-         Non riesco a crederci…tutte…tutte quelle volte che ti ho chiamato come una stupida pensando che tu fossi lontano…quando TU sei sempre stato qui come me!!! Ma come…hai..

La ragazza dell’agenzia investigativa si avvicinò, si inginocchiò davanti e gli diede un enorme schiaffo il cui rumore riecheggiò in tutto l’edificio, lasciando un segno su viso del bambino che cadde seduto a terra sempre con lo sguardo rivolto verso il basso.

-         Ti ricordi quel giorno a Tropical Land? C’erano due uomini sospetti e io li ho inseguiti ma sono stato colpito da un loro complice e mi diedero un veleno che ebbe uno stano effetto…facendomi…

-         …facendoti tornare un bimbo delle elementari.

Finì la frase Ran, tristissima quanto consapevole che tutto ciò di cui aveva sospettato era pura verità.

-         Ti avrei protetto, avrei evitato che ti cacciassi in tutti i guai in cui ti sei cacciato, tutti quei casi, quegli assassini spietati e tu eri indifeso!!! Perché non me lo hai detto???

-         Ti sei appena risposta da sola…proprio perché so che sei una ragazza meravigliosa che si fa sempre carico dei problemi e dei dolori di tutti e cerchi di aiutarli in tutti i modi anche rischiando la vita non ho voluto dirti nulla…

Ran alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi sinceri e profondamente dispiaciuti.

-         E allora…quello che mi ahi detto a Londra faceva parte di tutto questo???

-         NO! Quella e la cosa più sincera che abbia detto nella mia vita! Io ti amo e non riesco a sopportare di tenerti ancora…nascosta la…verità…

Le su parole rallentarono quando la ragazza lo strinse in un abbraccio lungo un eterno momento, il ragazzo rimase letteralmente attonito, poi chiuse gli occhi e si abbandonò tra le braccia della ragazza che lo faceva sentire pieno di certezze…e di calore…un calore sempre più forte che gli offuscava la vista:

-         Anche io…Shinichi…ti…Shinichi? SHINICHI?

Il ragazzo era immobile, come svenuto tra le sue braccia caldo come il fuoco e sudatissimo.

-         Shinichi!!! Papà, PAPA’! Vieni qui subito! Shin…CONAN STA MALE!!!

Goro saltò sulla sedia e raggiunse sua figlia e insieme corsero in ospedale perché non riuscivano più a sentire il battito cardiaco.

***

Ran era seduta su una sedia accanto al letto dove giaceva il piccolo senza avere la certezza di cosa abbia potuto provocarne questo svenimento, cercò nelle tasche della sua giacchetta e trovo una boccetta con una targhetta piegata che non lasciava vedere correttamente il nome del contenuto:

-         PENTHOTAL?? Dottore!!

Chiamò un dottore che appena vide la bottiglietta impallidì.

-         Che cos’è dottore???

-         Ma come…?

Corse subito via allarmato e la lasciò da sola, poco dopo arrivò Ai con il dottore Agasa dietro di lei ansimante per la corsa che probabilmente avevano fatto per arrivare e quando vide Ran con la boccetta glie la strappò dalle mani e lesse il nome impallidendo anche lei…

-         Ai ti prego so che sai di cosa si tratta…DIMMELO per favore!!

La incalzò Ran che aveva ormai capito la partecipazione di Ai all’intera faccenda…

-         Il Penthotal è un potentissimo veleno che agisce molto lentamente e all’inizio agisce semplicemente come un…siero della veri…ti ha detto tutto vero?

-         Ehm…si! Lui è Shinichi.

-         No! Perché te lo ha detto?

Intervenne Agasa appena ripreso fiato.

-         Non posso crederci ma allora era l’unica a non sapere la verità! Comunque come possiamo salvar…

Non finì la frase perché vedeva già dal volto di Ai che non c’erano molte possibilità…e ricominciò a piangere.

-         Non può essere! Ti prego salvalo Ai, salvalo!

-         Lo so, che cosa credi di essere l’unica a volergli bene davvero!?

Ran spalancò gli occhi sorpresa…

-         Ma…Ai…tu…

-         Non fare caso a me, lui ha scelto…e poi…non avremo più la possibilità di stare con lui…perché non ha scampo.

-         No..no..Ai…no!!!

La ragazza corse disperata accanto al suo letto e lo chiamò più e più volte ma sembrava non sentirla…finchè la macchina che segnava i battiti cardiaci non rallentò…fino a fermarsi…in un'unica linea retta e un suono secco e deciso…che segnava la fine della vita del ragazzo che amava.

Ran rimase improvvisamente immobile mentre il medico vista la situazione andava a chiamare l’infermiera per far portare via il corpo...

Ai era scappata piangendo e il dottore con lei…

Ran gli tenne la mano…si accucciò sul bordo del letto continuando a piangere sapendo che non avrebbe potuto vivere senza di lui…

Improvvisamente alcuni spasmi fecero muovere il suo corpo e Ran alzò lo sguardo trovando quello che era il vero, grande Shinichi, il rumore cambiò, la linea si mosse e continuò sempre di più…

La ragazza rimase attonita, era tornato come prima…il suo Shinichi, ma soprattutto era vivo aveva aperto gli occhi e la stava guardando.

-         Shinichi…anche io…Ti Amo!

Si alzò lentamente e lo baciò mentre le lacrime cadevano e gli bagnavano il viso…ora consapevoli di amarsi…ora consapevoli che neanche la morte li
avrebbe separati…

***

In seguito si scoprì che il Penthotal era proprio l’antidoto che Ai stava cercando e che non lo aveva ucciso per l’effetto dell’APTX4869.

…Anche se Ai non lo prenderà perché vuole rimanere una bambina e ricominciare la sua vita…e poi…i MIB erano sempre nascosti nell’ombra e ora che Shinichi era tornato avrebbe dovuto nascondersi…

…o affrontarli nello scontro finale che segnerà la vittoria della VERITA’ o dell’OMBRA…

…Vai “Pallottola d’argento”

…vai e insieme all’ “Angelo”

:::::::::::::::::::::::::::::::::VINCERETE LA BATTAGLIA:::::::::::::::::::::::::::::::

 

  
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