* Good morning girl *
Sentirsi
piacevolmente rimbambito, anche un po’ idiota con quel sorrisetto che non lo
aveva lasciato in pace per tutta la mattinata, sul cuscino, alla finestra,
sotto la doccia, davanti allo specchio.
Ma in
realtà stava benissimo così, anzi, avrebbe voluto fermare il tempo e conservare
quella sensazione buffa, nuova, stupefacente.
Good morning girl,
how you been?
Good morning girl,
is love within?
Uscì
dal bagno vestito e meticolosamente pettinato – sembrava che lei li apprezzasse
molto, i suoi capelli lunghi; oltre la porta, nella sua stanza, seduta sul
bordo del letto, Jenny, che aveva appena fatto in tempo a scorgere mentre si
infilava la T- Shirt, ora leggermente stropicciata.
I see your face
everywhere
I see your smile,
your golden hair
Sorrise
ai suoi capelli corti, spettinati e pieni di riflessi, tutti intenti a
scintillare timidamente sotto la luce solare che faceva capolino dalla finestra
socchiusa.
Si avvicinò
al suo vitino da vespa, così diverso dai fianchi, morbidi e ampi.
Le
circondò le spalle con un braccio e la baciò sulla tempia destra, distraendola
da quei gesti piccoli e significativi con cui l’aveva sempre conosciuta:
sistemarsi un ciuffo ribelle immaginario dietro le orecchie con un dito,
passare in fretta una mano sulla maglietta nel tentativo di lisciarla,
pizzicarsi il naso per svegliarsi meglio, stropicciarsi lievemente gli occhi
assonnati…
Si
voltò a guardarlo, già sorridente e sveglia, forse più pimpante del solito.
“Ciao”
lo salutò prima di stampargli un veloce bacio sulle labbra.
Dopodiché
rimase lì, sotto la protezione del suo braccio, a scrutarlo con i suoi occhi
non tanto grandi, ma immensamente blu.
Gentili
e ipnotici, come aveva sempre pensato lui.
I see your eyes
shinin' through
Those gentle eyes
silver blue
Le
sorrise, un po’ complice, un po’ stupito.
“Ciao”
replicò “… Ti ho svegliata io?”
Lei
scosse la testolina bionda e rispose: “Non avevo più sonno. E volevo vedere la
tua faccia prima che andassi a lavorare.”
Cercando
di cavarsela con disinvoltura, scherzò mentre le diceva, indicandosi: “Eccola
qua. Vista?”
Lei lo
prese in giro di rimando con una smorfia sarcastica, poi subito lo incorniciò
con le mani e passò le dita tra i suoi capelli, inclinando la testa come se
fosse in cerca della prospettiva migliore dalla quale contemplarlo.
Il suo
sorriso si allargò mentre concludeva in tono dolce e soddisfatto: “Bello, no?”
L’altro,
curioso, replicò: “Cosa? Io?”
E lei
si lasciò scappare una risatina. “Anche” rispose, gettandogli le braccia al
collo “Ma parlavo di… di quanto la tua faccia somigli alla mia, adesso. Mi sono
vista allo specchio mentre eri in bagno, e mi sono trovata diversa. Anche tu lo
sembri…”
Non
poté che concordare: “… Sì, è vero…” prima di stringerla e sentirla come non
aveva mai fatto prima, mentre lei tornava a trastullarsi giocosa con i suoi
capelli.
Good morning girl,
it's been long
Good morning girl,
to you this song
“Vedi, Steve, tu sei il ragazzo un po’
carino e un po’ sfigato che nessuna hai mai invitato al ballo della scuola, ma
che potrebbe benissimo far felice una ragazza! E io sono quella allegra e
simpatica che nessuno capisce, e che ha bisogno di qualcuno che le stia
accanto…
Tu mi rendi felice e io ti faccio sentire
un altro, ecco perché mi piaci!”
The end
Questa storiella nasce per semplice piacere personale in un lampo di ispirazione e non ha nessuna funzione se non quella di allietarvi :).
Coloro che mi hanno "aiutato" a realizzarla e a cui ho preso in prestito i versi in inglese, nonché il titolo del racconto (NO SCOPO DI LUCRO!) sono i Journey e la straordinaria voce di Steve Perry <3 Potete ascoltare qui la canzone (magari durante la lettura!) :
http://www.youtube.com/watch?v=j6qmaDTn6CsAlla prossima!