Eh
natale…(II parte).
Da
giorni Hermione viveva sul chi va la, sempre in ansia,
sempre preoccupata di ritrovarsi il biondo Serpeverde a casa.
Era
venuto due volte da quando era tornato a Londra e
tutte e due le volte la riccia era stata abile a divincolarsi da quella
riunione
tra ex alunni che un tempo si odiavano, una sera avevano organizzato
anche una
cena, erano tutti serpeverde e anche quella volta si era tagliata
fuori, anche
se Pansy ne fu delusa.
-perché
non ceni con noi- le disse – guarda che non gli
da fastidio che tu ci sia, poi è casa tua è lui
che può dar fastidio a te non
il contrario- continuò Pansy ma Hermione con una scusa
stupidissima si dileguò
andando dopo secoli a cena dai suoi genitori.
Evitò
di dirle che lo faceva perché si sentiva in imbarazzo
nel vedere Malfoy, poiché c’era mancato poco,
decisamente poco a baciarlo la
sera che era andato in negozio a cercarla.
Con
quale coraggio le avrebbe detto quella cosa assurda,
risultava assurda anche a lei che stava per compiere quel gesto.
Ma
purtroppo chi troppo scappa alla fine viene raggiunto
e un lunedì mattina, dopo le vacanze Natalizie, venne
convocata dal Ministro in
persona. Il nuovo collega era arrivato e ci sarebbe stata la
presentazione
ufficiale.
Bussò
ed entrò nel grande studio del ministro, molti
erano i presenti, notò Harry che chiacchierava livido in
volto con Dean Thomas
un suo sottoposto, vide Ron che da quando si erano lasciati, anzi da
quando
Hermione l’aveva lasciato, non gli rivolgeva più
la parola e la sua amicizia
con le serpi non fece altro che peggiorare i rapporti già
tanto tesi tra di
loro.
Poi
i suoi occhi vennero catturati da un corpo alto e
muscoloso e una riconoscibilissima chioma bionda.
Il
sorriso si spense e il sangue le si prosciugò nelle
vene.
-ah
bene Hermione- disse il ministro invitandola ad
avanzare e a unirsi a lui – sono felice di presentarti il tuo
nuovo collega-
Il
biondo si girò per guardare la giovane donna che
mestamente avanzava fino alla grande scrivania che si trovava al centro
della
stanza.
Nessun
sorriso beffardo, nessuna battuta. Draco la stava
letteralmente mangiando con gli occhi, quegli occhi che un tempo la
gelavano
ora la scaldavano.
Draco
le venne incontro protraendo la mano e stringendola
con vigore.
-spero
che non vi affatturiate- rise divertito il
ministro – si narra che tra di voi non scorra buon sangue-
Draco
fece un sorriso sghembo alla battuta di cattivo
gusto del ministro mentre Hermione ancora non aveva emesso un fiato.
Dopo
pochi minuti uno le cinse la vita e la portò
leggermente indietro sussurrandole delle cose all’orecchio:
-se
fa o dice qualcosa, vieni subito da me, intesi. Non so
cosa sia preso al ministro, Malfoy al ministero appena lo
saprà la stampa
verremmo invasi dai gufi-
Harry
non aveva preso bene il nuovo incarico del biondo e
la cosa fece innervosire perfino Malfoy, soprattutto la vicinanza tra i
due
grifondoro faceva bollire il biondo.
Quando
alcuni funzionari del ministero andarono via, il
biondo trovò l’occasione buona per avvicinarsi
alla Granger.
-ciao-
disse facendo spaventare la ragazza che non si era
accorta dei passi dietro di lei.
-attenta-
riprese cercando di fermare con una mano la
brocca di succo di zucca che Hermione stava per rovesciare a causa del
balzo
che fece per lo spavento.
-grazie-
disse riprendendo la proverbiale calma.
-eh
per cosa, se si fosse rotta mi sarei rovinato l’abito
e questo è il mio preferito-
-ah
si- disse la riccia,- ma se è uguale a quello che
avevi al negozio- le era sfuggito, non avrebbe dovuto ricordare
quell’incontro
ma Draco sembrava felice di questi visto il sorriso che le fece.
-No,
quello era simile ma i bottoni erano neri, questi invece
sono in osso-
-oh,
capisco- disse dandosi un piccolo buffetto – e io
stupida che pensavo fossero uguali, invece si differenziano dai bottoni-
Lui
la guardava come rapito, era anche simpatica e spiritosa.
-pensavo
che ci saremo visti da Pansy, cioè a casa tua-
di affretto a dire prima che lei fraintendesse.
-sono
stata molto impegnata sai le feste di natale, i
parenti-
-capisco-
rispose mesto,- magari la prossima volta
organizziamo quando ci sarai anche tu- lei fece un sorriso tirato.
-ah
stavo dimenticando, mia madre ti ringrazia. Senza il
tuo aiuto, dice, non sarei mai stato in grado di regalarle la Birkin
che pare
sia sempre stata un suo sogno ma non ha molta dimestichezza nel mondo
babbano-
-le
hai detto che ti ho aiutato io- ripeté incredula.
-io,
Hermione Granger-
-si
perché, non dovevo?-
-ma
pensavo che…-
-Non
pensare, Granger, almeno non pensare quelle cose su
mia madre- disse spiccio allontanandosi come scottato dalla ragazza che
si girò
a guardarlo andare via.
I
giorni successivi evitarono di parlarsi, anche se di
sfuggita non perdevano l’occasione di portare i loro occhi
uno sul corpo dell’altra
e viceversa, ma quando sollevavano lo sguardo si affrettavano a
puntarli su
altro come timorosi di perdersi uno negli occhi dell’altra.