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Autore: HeltenD_    05/12/2011    1 recensioni
Uhm... è la mia prima original, basata su cinque personaggi e le loro storie intrecciate, una spiegazione più dettagliata è data nel prologo. Let's enjoy :3
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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School 2 Stava morendo.
Continuava in modo convulsivo a portare l'indice sul colletto della maglia grigia con la speranza che allentandolo passasse più aria.
E la causa era una sola:
Jason.
Per un motivo a lui sconosciuto, Stuart lo aveva mandato alla lavagna con la scusa di "verificare le sue competenze in campo economico"
Ma lui lo sapeva bene, quell'uomo era semplicemente sadico, e voleva farlo soffire.
-Non si vede affatto che ti piace sai?
Con una pungente nota di sarcasmo Elizabeth gli diede una gomitata sul braccio.
Loro due erano compagno di banco già dall'anno precedente, e con il tempo avevano imparato a capire tutto dell'altro semplicemente guardandolo.
Girò il volto verso di lei mostrando gli occhi sbarrati.
-Che fine ha fatto Eric?
-Me lo domando anche io, è troppo che non lo vedo.
Ridacchiò guardandolo, non poteva davvero rendersi così ridicolo il secondo giorno di scuola, no, non poteva.

-Però, non è male il nuovo arrivato eh?
-Però, peccato che non ti si prenderà mai.
-Dubiti delle mie capacità persuasive?
-Non è questo Mar, è che secondo me è interessato ad altro
-Dici? Ma dai, è... mediamente carino, non può essere.
Lì, nell'ultimo banco affianco alla finestra avveniva una discussione abbastanza usuale tra Jennifer e Margaret.
Nonostante nessuno la sopportasse molto, Margaret in quella classe contava.
Perché si, era una dei pochi che componeva il nucleo originale, quello che si era preservato fin dal primo anno.
Erano rimasti in otto ormai, e detenevano -come era giusto che fosse- il controllo della classe.
Ma è il caso di tornare al nostro discorso e specificare un particolare: Jennifer non sbaglia mai quando parla di orientamenti, basta pensare a tutti gli attori di cui aveva predetto l'outing prima che questo avvenisse.
-Fammi capire, perché un ragazzo è carino non può essere... interessato ad altri ragazzi?
-Non dico questo, è che guardalo, è il tipico teppista e insomma, non ce lo vedo un teppista ad andare con un altro ragazzo.
Spostarono entrambe lo sguardo verso Elizabeth e Andrew quando quest'ultimo si alzò improvvisamente per uscire.
Lui non usciva mai.
Solitamente lo faceva solo per svolgere il suo ruolo da rappresentante o per controllare delle cose sul telefonino senza essere importunato.
Beth si girò verso le due compagne e, dopo aver poggiato la testa sulla mano sorrise farfugliando un "è cotto"
Al che, Michael davanti a lei si girò inarcando un sopracciglio
-Addio Eric?
-Chissà

Si era appoggiato al lavabo e sospirava guardando il proprio riflesso nello specchio.
-Che tristezza
Arrotolò ancora di più la camicia blu prendendo un po' d'acqua e buttandosela sul volto.
Era rosso e doveva sbollire.

Tutto quello che aveva capito fino a quel momento, era che quell'uomo non gli piaceva.
Insomma, cosa voleva da lui?
Era appena arrivato e già lo aveva mandato alla lavagna?
-Vabene ragazzo, come inizio non vai male, c'è di peggio in questa classe.
Con un cenno fece per mandarlo a posto, ma il ragazzo sorrise appena chiedendo il permesso di uscire.
Si era ripromesso di non chiederlo a quell'uomo, ma in quel momento doveva assicurarsi di una cosa.
Uscì silenziosamente cercando i bagni; aveva già adocchiato quella mattina l'uscita di emergenza dove c'erano dei ragazzi a fumare, presto avrebbe fatto la loro conoscenza, ma ora c'era una cosa che gli premeva di più.
Aprì la porta guardandosi attorno e trovandolo lì, fermo davanti ad uno specchio con la faccia chinata nel lavandino.
Si avvicinò molto lentamente e senza fare rumore.
Posò una mano sul suo sedere sentendolo squittire mentre alzava la testa.
Lo vide sbiancare lì per lì e non poté fare a meno di concedersi una piccola risata.
-Semba che tu abbia appena visto la morte
-n-No è che non-cioè, la gente non mi tocca il sedere così enza motivo.
-Beh, un motivo c'è: eri lì chinato, e non ho saputo resistere.
-Ah
Si maledì mentalmente più volte per essere arrossito.
Ma la cosa peggiore era il sorriso beffardo dell'altro.
Lo vide vicino, mentre lo prendeva per la camicia strattonandolo e avvicinandolo a se.
Gli lasciò un bacio sul collo, più che un bacio era un tocco, aveva posato leggermente le labbra sulla sua pelle ecco.
Dopo di ciò torno a sorridere e, dopo avergli lanciato un'ultima occhiata, uscì da quella stanza lasciandolo solo.
-Ci sarà molto da divertirsi.

Ci vollero alcuni minuti per riprendersi da... da quella cosa insomma.
Quella giornata non era affatto iniziata bene: non aveva visto Eric, era arrossito come un barattolo di pelata per un ragazzo che non era nemmeno propriamente bello e, ora era rimasto in bagno a rimuginare sul perché quel ragazzo si fosse comportato in quel modo.
C'era una domanda che però risaltava più delle altre "è gay o lo ha fatto per prendersi totalmente gioco di me?"
E, una sola persona poteva risolvere quel suo dubbio, cioè, c'era anche il diretto interessato, ma queste sono sottigliezze.
Tornò in classe sedendosi al suo posto, senza proferire parola ne tantomento girarsi verso Jason.
Aspettò con impazienza il suonare della campanella che quei quindici minuti parvero un'eternità.
Di corsa scattò verso Jennifer
-Ho bisogno di te oracolo, cosa dici.
-Dico che hai il via libera; Margaret non è della stessa opinione, ma lei non conta.
-Non hai idea di che peso mi hai tolto.
Si sporse lasciandogli un bacio sulla guancia e correndo all'uscio della porta guardando sia fuori che dentro, assistendo ad una scenetta alquanto... strana ecco.
La ragazza dai capelli corvini si avvicinò a quello che, non sembrava deciso a muoversi da quel banco fino alla fine della giornata.
-Ciao, io sono Margaret
Sorrise sistemandosi quella maglia viola che, stonava tantissimo abbinata allo smalto sì viola, ma molto più scuro che portava.
-Jason.
Non aggiunse altro guardandola con un tono interrogativo che sembrava tanto gridare "ora sai il mio nome, sparisci".
Ma lei non era chiaramente tipo da arrendersi al primo tentativo.
Si sporse sedendosi sul banco del ragazzo e accavallando le gambe più lentamente possibile.
Alzò lo sguardò incrociando i suoi occhi, ma non proferendo comunque parola.
-Allora cosa ti porta qui?
-Le ragazze che ci provavano con me, erano fastidiose ed irritanti e ad un certo punto mi sono stancato.
-Ah...
-Già.
Si alzò sorridendo e sistemandosi i pantaloni prima di lasciarla lì a bocca aperta.
Arrivato alla porta evitò volontariamente lo sguardo di Andrew e si avvicinò a Gabriel.
-Tu fumi eh?
-Eccerto.
-Prestami l'accendino
Il ragazzo con lo smanicato infilò una mano nella tasca cacciando un accendino arancio che gli lanciò senza cambiare espressione.
-E così fumi? Qualcos'altro da sapere?
Jennifer si affiancò ad Andrew rivolgendo la parola a Jason che si girò molto pigramente verso di lei.
-Se c'è altro lo saprete via facendo.
Si limitò a quelle poche parole portando poi la sigaretta alla bocca e accendendola.
Con la coda dell'occhio guardò Andrew, completamente assorto nelle sue labbra.
Le inarcò appena tornando poi a poggiarle sul filtro.
Accarezzava quell'asticella... in modo rozzo ecco.
Ma agli occhi di Andrew era una cosa assolutamente... erotica.
Una risata si dipinse sul volto di Beth: dalle scale aveva intravisto i famosi "stivali a ciondoli" che la professoressa di scienze portava sempre e comunque.
Ne aveva una collezione enorme, tutti di colori diversi e con tanti gingilli appesi che facevano un rumore a dir poco fastidioso.
-Sarà meglio entrare, deve venire da noi.
Michael fece per far tornare tutti ai propri posti ma Jason, che non poteva lasciare così la sigaretta andò a sparire dietro un angolo.
-Buongiorno ragazzi
La donna, abbastanza alta e con dei corti capelli biondi entrò in classe preparandosi per fare l'appello.
-Ripagalo con la sua stessa moneta.
Beth si girò verso Andrew con un'espressione molto risolutiva.
-Cosa?
-Ho visto come lo guardavi mentre fumava e quindi, fai lo stesso con lui no?
-Continuo a non capire
-Sei o non sei il mio finocchio? Caccia fuori la lingua
La guardò spaesato mentre Jason rientrava.
Sbuffò prendendogli la penna e mettendogliela in mano.
-Davvero sei così stupido?
-...Ah! Cioè, io d-dovrei!?
-Esattamente.

Deglutì; insomma, era sempre stato molto esplicito sul suo vero essere -almeno a scuola- ma quello era leggermente eccessivo no?
Si portò la penna alla bocca iniziando a giocarci.
Ovvio, non doveva certo succhiare come fosse un attore porno, doveva semplicemente giocare e lasciar fare alla fantasia dell'altro tutto il resto.
-Esattamente, a cosa mi serve conoscere il contenuto di una cellula?
Beth sbuffò silenziosamente nel mentre della lezione attirando l'attenzione del compagno di banco che continuava a tenere quella penna tra le labbra e a mordicchiargli il tappo.
Scrollò le spalle abbastanza scocciato.

Ebbeh... ci sapeva fare.
Per sua fortuna -o sfortuna- scienze era una delle poche materie in cui andava bene alla vecchia scuola, quindi poteva benissimamente distrarsi durante la lezione.
Ma ovviamente l'unica persona che in quel momento catturava la sua attenzione era Andrew. Si stava davvero impegnando con quella penna, oppure no.
Probabilmente era lui che immaginava la sua lingua scorrete perfettamente sul contorno del tappo e seguire la linea in rilievo fino alla punta arrotondata.
Ridacchiò tra se e se aprendo un quaderno per strappare un mezzo foglio dopo averci scritto sopra.
Si alzò sistemandosi nuovamente i pantaloni e passando affianco al banco di Andrew, dove lasciò quel foglio, prima di buttare una gomma nel cestino.
"Se la penna è troppo poco c'è qualcos'altro che ti farei mettere in bocca volentieri"
Lessero entrambi insieme e si guardarono negli occhi prima che il maschio deglutisse.
-Posso passarlo a Jenny?
-Che? No, questo ora lo metto via, non voglio che nessuno lo veda.
Gli tolse il biglietto da mano buttandolo nello zaino senza molti preamboli.
Ma ovviamente, nascondere le prove non bastava per insabbiare il reato.
Infatti, non appena suonò la campanella, Elizabeth corse dalle altre due ragazze per dirgli tutto.
-No ma, io non ci credo!
Gli bruciava a Margaret, di non poter avere un ragazzo che si era prefissata di avere.
Con un cenno della mano Andrew la invitò ad avvicinarsi e aprì la cartella per fargli leggere il biglietto senza però toglierlo da lì dentro.
-Che peccato
-Ma sai che sei davvero insensibile?! Per una volta che il ragazzo come si deve può prenderselo Andrew!
Jennifer sbottò; lo aveva detto sì per difendere l'amico, ma soprattutto per attaccare Margaret, non perdeva un'occasione.
-Oh, ma che corri? che è questo "può prenderselo Andrew"? Io non ho intenzione di prendermi nessuno!
Ma proprio in quel momento alle sue spalle si affacciò Jason
-Era comprensibile il messaggio?
-Comprensibilissimo! Anche se vorremmo delle spiegazioni.
Mar si affrettò a rispondere beccandosi un'occhiata omicida dagli altri tre.
-Significa che il tuo amico
Si avvicinò a lei prendendole la mano e portandola all'altezza della cintura.
-Potrebbe essere abbastanza fortunato da vedere cosa c'è qui dentro, lui, non tu.
Detto ciò si allontanò dal gruppetto tornando fuori.
-Non so voi ma io ho caldo.
-Quel ragazzo è un maiale!
Margaret sbottò partendo come una scheggia verso la finestra
-Ma ti ha ammutolito!
Jennifer mosse soltanto le labbra per pronunciare quella frase senza però far uscire fiato.
-Ma tra Drew e il nuovo arrivato che sta succedendo?
Michael prese Beth da parte facendogli quella domanda.
-Beh, a quanto pare il nuovo arrivato gioca nel suo team e ha già fatto capire che vuole vedere quanto profonda è la sua gola.
Una leggera espressione di disgusto causata dall'immagine apparve sul volto del ragazzo che però subito andò dall'altro a poggiargli uno schiaffo sulla spalla
-Complimenti Drew, ci siamo già dimenticati di Eric eh!
-Che!? ma perché correte tanto? Io non ho ancora detto nulla!
Ma si, Michael aveva sollevato una questione molto importante: Eric.

Non aveva ancora ridato l'accendino a Gabriel, per il semplice motivo che se ne era completamente dimenticato.
E quindi ora era potuto semplicemente uscire per andare a fumare.
Finalmente aprì quella porta spessa che dava su una scalinata molto larga e tutta di ferro.
Era vagamente simile alle tipiche gradinate dei film americani, ma praticamente, rimaneva la solita scala di emergenza, soltanto con un design diverso.
Si appoggiò alla ringhiera cacciando il pacchetto di sigarette e notando con non poco stupore che era solo.
Anche se ragionandoci bene era abbastanza ovvio che a quell'ora si fossero concentrati tutti dentro il bar.
Ecco un paio di voci che si stavano avvicinando.
Sentì la porta riaprirsi alle sue spalle e non si girò, notando subito un ragazzo che si appoggiava vicino a lui con i gomiti sulla ringhiera e il volto rivolto verso l'amico che era fermo da parte.
I due continuavano a parlare e dal loro discorso Jason poté intuire che quello al suo fianco era stato bocciato ed ora non era più in classe con l'altro.
Capirai.
Si girò dopo aver spento la sigaretta sul freddo metallo notando altri segni di bruciature.
E quello che stava guardando gli piaceva.
Abbastanza alto, dei capelli biondi che aderivano perfettamente alla sua testa formando una specie di casco e due occhi persino più chiari e profondi dei suoi.
Lo guardò pochi secondi prima di rientrare dentro e cogliere al volo poche ultime parole.
Era fidanzato, davvero un gran peccato.
Quando aprì la porta della classe si ritrovò già un professore dentro.
Era un uomo con una pancia molto, molto ingombrante e la barba che ricordava quella di Santa Claus, tant'è che tutti lo chiamavano Sir Nicholas.
Il ragazzo si limitò a sorridere ed andare a sedersi al suo banco, sporgendosi poi in avanti verso Robert.
-E questo chi è?
-Dovrebbe insegnare grafica, quella cosa con le carte geografiche, le tabelle i dati e così via; dovrebbe, perché appunto in due anni non ci ha mai fatto aprire libro.
-Già mi è simpatico.


Quell'anno e in quella classe, tra i tanti volti nuovi spiccavano sicuramente i due gemelli che tanto gemelli non erano.
Vabene essere dizigoti, ma non fino a quel punto: altezze completamente diverse, corporatura e anche colore degli occhi.
Era solo il sangue a quel punto a renderli tali. Una cosa però li collegava, ed era la totale dipendenza di uno verso l'altro che, al contrario del fratello si mostrava molto più duro e deciso.
Ma torniamo al nostro filo discorsivo;
Nonostante l'irruenza di Edward, niente aveva impedito a Beth e Andrew di sfrattarli dai loro posti per sedersi davanti alle solite due per parlare indisturbati.
Esattamente, perché il professore gli lasciava fare tutto quello che volevano.
-Mi manca Eric
-E allora perché continui a scrivere 'George' ovunque?
E' inutile dilungare su chi sia George, basta soltanto sapere che Jennifer gli era andata dietro per due anni senza aver mai avuto il coraggio di parlargli.
-Eh perché ormai mi viene automatico.
Al gruppo si aggiunsero dopo pochi minuti anche Michael e Serena che da due anni a quella parte erano ormai diventati la loro famiglia.
Loro sei, Robert e Jack -che quel giorno era assente- costituivano il nucleo originale e ora stavano di nuovo parlando assieme come non facevano ormai da più di due mesi.
-Ma anche oggi facciamo solo quattro ore?
Michael spezzò il silenzio che si era venuto a creare, era la cosa che sapeva fare meglio, quando non era nervoso.
-..Si, per tutta la settimana.
Dopo avergli risposto, Andrew si alzò per andare a buttare una carta e, guardandosi attorno notò un gesto di Jason che gli fece segno di avvicinarsi.
Deglutì sistemandosi una manica della camicia e si avvicinò a lui.
-Non ho ricevuto alcuna risposta al biglietto di prima
Non aggiunse nient'altro limitandosi a sorridere beffardo mentre l'altro prendeva coraggio di risponderlo per tono.
Sfoggiò un mezzo sorriso e poggiò la mano sulla sua spalla
-Quando vorrò qualcosa di più grosso ci penserò io a provvedere, grazie per l'interessamento.
Dettò ciò si allontanò tornando dal gruppo e lasciando all'altro una buona visuale del suo sedere.
Sarai mio ragazzo, molto presto.


E anche questo capitolo è fatto, onestamente non credevo che sarei riuscito a trovare la forza per continuarlo, e invece, devo dire che mi soddisfa abbastanza.
Certo, non è molto, ed è ancora tutto confuso, ma come inizio non sta andando proprio male.
E nulla, se vi ha colpito -sia in positivo che negativo- sentitevi liberi di lasciare un commento :)

   
 
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