Esproprio
-
Come ti senti ora?-
-
Non capisco-
-
Ehi, tranquillizzati, non c’è niente che ti debba
preoccupare. Ti ho solo chiesto come stai…-
-
Posso non saperlo?-
-
Certo, quando sei con me puoi non saperlo-
-
E quando sono con gli altri?-
-
Beh, gli altri non sono come me-
-
Come sono gli altri?-
-
Gli altri hanno bisogno che tu stia bene o male, se
tu non sai rispondere alla loro domanda si trovano in grande difficoltà-
-
E perché tu no?-
-
Perché io so sempre come stai-
-
Ah…-
-
Beh, allora, sai dirmi come stai? Gli occhi li riesci
ad aprire adesso, no?-
-
Sì… perché ci troviamo qui?-
-
Non evadere la mia domanda…-
-
Ok, però tu prima dimmi perché siamo qui-
-
È la stessa cosa che ti ho chiesto circa un’ora fa, e
sai cosa mi hai risposto?-
-
Non me lo ricordo, scusa…-
-
Tranquillo, lo so. Con quel tuo tono stizzito mi hai
rimproverato perché non l’avevo ancora capito-
-
Ah… ti ci ho portato io qui?-
-
Già. Ma in realtà ancora non so perché. Anche se
comunque mi sembravi felice quando mi hai visto spiazzato..-
-
Uhm…-
-
Tornando a te, come stai?-
-
Dimmelo tu, ti prego-
-
Non mi sembri ridotto molto bene in effetti.. però si
può rimediare-
-
Dai, sono stanco…-
-
Lasci perdere?-
-
Non è che lascio perdere… ma non ci voglio pensare-
-
Beh, la voglia a volte bisogna farsela venire…-
-
Noioso… non hai idea di quanto sia stanco adesso..-
-
Quando dici così ti odio-
-
Beh, è la verità! Non credo proprio che tu possa
immaginare!-
-
Tu hai sempre la presunzione di decidere chi può
immaginare e cosa-
-
Accidenti, ma mi sembra palese che tu non possa
riuscirci!-
-
Beh, allora perché ti vedo in bilico tra giorno e
notte?-
-
Sei sempre enigmatico. Non mi piace quando fai così,
sembra sempre che tu abbia ragione. E sono stanco-
-
Ti ho già detto che qui mi ci hai portato tu, e che
non devi preoccuparti!-
-
Perché non devo?-
-
Perché siamo in due-
-
Sono stanco. Posso dormire un po’?-
-
Aspetta un attimo. Prima finiamo e poi se hai voglia
dormi quanto ti pare-
-
Ok… non essere laconico però…-
-
Non senti nulla tra il cuore e la tristezza?-
-
Tanta stanchezza, e più nulla. Mi sembra di sbattere
la testa contro qualcosa di duro-
-
Prova a frantumarlo-
-
Non ci riesco. È una vita che ci provo-
-
Non ci hai provato abbastanza. Ti sei accontentato di
sentire lo spessore, senza impiegare realmente energie nel tentativo di
abbattere quel fondo-
-
Secondo te si vede?-
-
Un po’ sì-
-
Ecco…-
-
Smettila, non è una cosa per la quale ci sia bisogno
di piangere-
-
Quando manca al fallimento?-
-
Poco, se continuerai a restare in bilico-
-
È notte-
-
No, non è notte qui. Lo vedi? Laggiù in effetti è
proprio notte, c’è anche la luna. Ma dall’altra parte direi proprio che è
giorno-
-
E quindi?-
-
E quindi perché mi hai portato dentro di te?-
-
Io.. non voglio coinvolgerti in cose che ti possono
annoiare-
-
Cretino-
-
Non voglio stufarti con queste cose.. io non so
perché ti ho portato qui-
-
Scemo. Mi ci sono fatto portare, temo-
-
Io…-
-
Guarda il terreno!-
-
Che c’è?-
-
Beh, questi mi sembrano i resti di un fuoco, che ne
dici?-
-
Eh, in effetti… c’è stato qualcuno prima di noi-
-
A quanto pare. Hai un’idea di chi possa essere?-
-
No, non voglio avercela-
-
Difficile il contrario. Comunque credo che non sia
stata una persona sola-
-
No, infatti-
-
Comunque secondo me c’è odore di perdizione, di corpi
essiccati sotto un sole angosciato e impossibile da placare-
-
Qualcuno.. ci è morto?-
-
Sì-
-
Stanco?-
-
Tanto-
-
Resta ancora un po’ sveglio-
-
Sì-
-
Fa caldo, ma anche freddo, vero?-
-
Sì, lo notavo anch’io…-
-
Come ti senti?-
-
Male-
-
Finca restiamo qua in mezzo non ne caveremo le gambe,
sai?-
-
Che vuoi dire?-
-
Voglio dire che dobbiamo decidere se spostarci nel
giorno o nella notte-
-
Mah… fai tu… sono l’indeciso per antonomasia, no?-
-
Decidi tu stavolta-
-
Ti scongiuro.. non voglio-
-
Non vuoi..?-
-
..prendere in mano lo schifo che mi è rimasto-
-
ti preoccupi inutilmente-
-
come fai a dirlo così?-
-
tu scegli il giorno o la notte. Tanto prima o poi il
giorno volge al tramonto e sopraggiunge la notte, e questa è sempre seguita da
un’alba e da un nuovo giorno-
-
Mi fai appoggiare?-
-
Certo… comodo?-
-
Abbastanza…-
-
Vedi, è restando qua in mezzo che non sapremo mai se
è giorno o notte! In questo punto c’è sempre una perversa commistione del
tempo… mi spieghi come hai fatto a resisterci per tutto questo tempo?-
-
Non lo so… posso dormire?-
-
Perché adesso vuoi dormire?-
-
Perché siamo in due…-
-
Mi stupisci…-
-
Grazie-
-
Adesso però devi davvero decidere…-
-
Io…-
-
Perdi qualcosa in ogni caso, l’importante è saper
perdere l’inutile-
-
Cos’è inutile?-
-
Questo devi saperlo tu, nel tuo cuoricino-
-
Come si usa il cuore?-
-
Adesso puoi dormire…-
-
Grazie… sono felice.. essere qui.. ora… -
- ben svegliato…-
-
ho fatto un sogno-
-
tu??-
-
eh, sì, io, perché?-
-
no, è solo che… niente-
-
laconico!-
-
antipatico!-
-
era una cosa strana…-
-
dai, racconta..-
-
no…-
-
eddai…-
-
ok… ecco, ho sognato che mi chiedevi perché eravamo
qua. E io ti rispondevo che volevo vivere sempre alla luce del giorno,
aspettando i tramonti e godendomi appieno la luce, con decisione e senza
esitazione.. ma la cosa strana è che mi sentivo sotto quello spessore che non
sono mai riuscito ad infrangere-
-
questo è interessante…-
-
sì…-
-
ci spostiamo alla luce del giorno?-
-
io.. cioè tu… beh, insomma, sì!-
-
e di questi resti che ne facciamo?-
-
li portiamo con noi, ti va?-
-
certo, così magari diamo loro una degna sepoltura!-
-
sì, buona idea!-
-
uhm, come stai?-
-
non così male…-
-
è già un inizio…-
-
senti ma… tu che fai?-
-
in che senso?-
-
prosegui con me?-
-
tu cosa vorresti?-
-
mi fai appoggiare?-
-
certo, quante volte vuoi-
-
mi vuoi bene?-
-
eh… sì…-
-
mi aspetterai quando ogni sera rimarrò imbottigliato
nel traffico del giorno?-
-
ovviamente sì…-
-
oh.. beh, sai…-
-
sì?-
-
credo di ricordare quello che non ho fatto in tempo a
dirti quando mi lamentavo perché non avevi ancora capito…-
-
spara…-
-
beh, probabilmente non avevi capito che io volevo
davvero venirci con te-
-
e perché non l’hai detto subito?-
-
perché… la strada… la conosci tu-