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Autore: occhidigatto    06/12/2011    3 recensioni
un mondo nuovo dove una guerra sta per iniziare, un Cavaliere che tenta di combattere, una Regina che vuole sopravvivere, una ragazza inconsapevole, un unico obiettivo: proteggere il segreto
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:
L'altro Mondo
Titolo del capitolo: prologo

Ero seduta sul trono, appoggiata con i gomiti sulle ginocchia e le mani tra i capelli folti, quasi mi veniva da piangere.
Erano giorni che vivevo nel tormento, non riuscivo più a pensare, perché non sapevo come fare a risolvere la situazione, mi sentivo persa, e non era da me.
Io, sempre sicura e impenetrabile,  determinata e fiera, colei che dovrebbe dare fiducia e sicurezza al suo popolo, stava cedendo, crollando, si stava annientando.
No, no, non era ammissibile, doveva esserci una soluzione doveva.. e, mentre pensavo, assorta completamente nella mia meditazione, sentii echeggiare dei passi nel corridoio degli specchi, la porta della sala reale si aprì e il vassallo di corte annunciò visite imminenti.
Senza aspettare di essere annunciato, entrò come un uragano,non lo fermai e neanche lo rimproverai, perché era l’unico di cui potessi avere fiducia ancora, l'unico Cavaliere rimasto al mio servizio, l’unico che continuava a servirmi fedelmente senza ricompenso.
Ponendosi in atteggiamento reverenziale, si inginocchiò all’istante, chinando il capo “ Alzatevi Andemar, egregio Cavaliere e ditemi, che notizie portate” chiesi ansiosa, alzandomi dal trono Obbediente.
Si erse sui piedi, mostrando la sua immagine imponente e fiera, il suo sguardo cupo non prometteva nulla di buono “ mia Regina Calipsya, torno ora dalla Terra del Vento, e la situazione è peggiore di quella che pensavamo”
Fermò per qualche istante le parole, vedendo in me uno sguardo di terrore non abituata a mostrare “ continuate” dissi con un filo di voce
“ Horudis ha formato il suo esercito nella Terra del Fuoco, e si sta espandendo ad una velocità smisurata, ha già invaso la Terra del Ghiaccio ed è entrato nella Terra del Vento, da dove sono riuscito a fuggire appena in tempo.. a breve potrebbe essere qui” chiarì con voce quasi tremola
Il respiro si stava facendo sempre più spesso e frenetico “ quanti giorni?” domandai
“ al massimo tre” rispose secco
“ quanti sono?”
“ centinaia, migliaia”
Sgranai gli occhi, migliaia di feroci Trolls stavano per invadere il mio regno, la Terra del’Acqua, l’unico regno tra i quattro più rigoglioso e prosperoso, e solo per un unico scopo, fino ad allora tenuto segreto.
“ non riusciremo mai a fermarli” feci un affermazione più che una domanda
“ non da soli” confermò Andemar
“ gli elfi della Terra del Vento..” domandai tenendo la frase in sospeso, temendo la risposta
Il Cavaliere sospirò addolorato “ alcuni sono riusciti a fuggire nella foresta, ma tanti sono stati uccisi e altrettanti fatti prigionieri, il re Pansa è tra loro” aggiunse senza aspettare la domanda.
Chiusi gli occhi, sospirai, come a conferma di quello che temevo, Pansa, il mio vecchio amico, era stato fatto prigioniero e chissà, se lo avrei mai più rivisto. Mi ricomposi da quella espressione di dolore e mi rivolsi a Andemar “ cosa proponi” chiesi quasi con una stizza di disperazione nella mia voce, mi sentivo vuota e persa
“ Maestà dovete nascondervi, il popolo non riuscirà ad affrontare la furia dei trolls e voi, rischiate la peggior sorte” espresse implorante
“ non posso lasciare la mia terra, il mio popolo” sussurrai, Andemar si avvicinò cauto, prendendomi delicatamente la mano, e con ardore guardò nei miei occhi “ si che potete, dovete. Proprio per il vostro popolo.”
“ ma lui non vuole me, vuole ben altro” dissi voltando lo sguardo oramai vuoto, verso la finestra
“ la nasconderò” ammise Andemar
“ e dove?” chiesi scettica
“ in un luogo sicuro, che saprò solo io, finche non troveremo la prescelta
” Sospirai ancora, ero indecisa ad attuare quel piano, a lasciare la mia valle e il mio popolo per chissà quanto tempo. A lasciare tutta la responsabilità ad Andemar, era troppo pericoloso per un uomo solo, anche se lui era impavido e forte. E poi, l’attesa della prescelta, erano oramai anni che aspettavamo quel momento non ancora avvenuto e ora, sembrava troppo tardi..
“ dove dovrei andare?” chiesi, rassegnata al mio destino, fece un sorriso sghembo e con sguardo acceso disse
“ forse ho un idea..”
  
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