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Autore: FeltbeatsDirnt    06/12/2011    3 recensioni
Storia seconda classificata al contest Amore Fraterno indetto da Chicca Weasley sul Forum di EFP.
Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Una citazione che ha liberato la mia fantasia.
Charlie che riesce nell’ardua impresa in cui nemmeno Hermione era riuscita…
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie Weasley, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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In fondo, i draghi sono utili.

 


Disclaimer: Questa storia non è scritta con alcuno scopo se non quello di divertirmi e divertire;
i personaggi appartengono a JK Rowling e, per quanto io continui a utilizzarli come bambole di pezza, sempre a lei apparterranno.

 

Mi è appena arrivato un gufo di Charlie. Mi fa sempre piacere ricevere una sua lettera. È divertente leggere il resoconto dell’ultima mirabolante avventura in cui si è beccato un’altra bruciatura da un drago.

Sono solo nel dormitorio e spero di restarlo il più a lungo possibile. Mi darebbe fastidio interrompere la mia lettura solo perché è arrivato Harry Sono-Il-Quarto-Campione Potter. E poi non posso raggiungere Fred e George perché hanno da fare, anche se non ho ancora capito cosa, e mi dispiacerebbe dover passare il pomeriggio con Neville. Seamus e Dean sono fuori discussione, sono come un club molto affiatato e riservato solo a loro due e mi sento fuori luogo a stare con loro; sono un po’ come me ed Harry, o almeno come me ad Harry prima.

Non credo che riuscirò a perdonargli tanto presto il fatto che sia riuscito a iscriversi al Torneo Tremaghi e che non mi abbia suggerito come fare.

Hermione continua a ripetermi che non è stato Harry a mettere il proprio nome nel Calice, ma qualcuno che lo desidera morto.

Ma andiamo! L’unico che desidera Harry morto è Vold..coso e si da il caso che al momento vaghi poco meno che polvere lontano da Hogwarts. Insomma, c’è Silente ad Hogwarts! Nemmeno lui può essere così stupido da cercare di entrare ad Hogwarts mentre c’è Silente a proteggerla. E Malocchio, non dimentichiamo Malocchio!

Devo rileggere una seconda volta la lettera di Charlie per capire cosa ci sia scritto.

 

Caro Ron,

sarò ad Hogwarts domani, per la Prima Prova del Torneo Tremaghi.

Ad ogni modo, ti scrivo perché mi piacerebbe che ci vedessimo non appena arriverò; nell’ultima lettera il tuo tono mi è sembrato un po’ deluso e amareggiato. Spero non sia per via del Torneo.

A presto,

tuo fratello Charlie.

 

Ps. Tieni con te Penny, me la ridarai quando ci vedremo. Ti aspetto da Hagrid.

 

Riesce a capire sempre tutto Charlie, sin da quand’ero piccolo e mi insegnava a volare su una scopa. Non vedo l’ora di parlare con lui, non potrò che sentirmi meno confuso.

 

***

 

Mentre mi dirigo alla capanna di Hagrid, sono ancora più amareggiato e arrabbiato di ieri. Ieri sera Harry mi ha tirato addosso una spilla prima di salire in dormitorio.

Sono rimasto  a lungo nella Sala Comune buia, a fissare il riverbero intermittente rosso e verde dello slogan lampeggiante: Tifate per Cedric Diggory! Potter fa schifo.

Forse la indosserò più tardi, solo per far arrabbiare Harry.

Attraversando il parco accarezzo la testa di Penny, il gufo nero che Charlie si è comprato con il suo primo stipendio.

Lui mi aspetta nel giardino, seduto su una delle zucche giganti di Hagrid.

Penny si libra in volo dal mio braccio e va a posarsi sulla spalla di mio fratello.

« È molto affettuosa!» dice Charlie sorridendo.

«Lo vedo!» riesco a rispondere prima che mio fratello mi chiuda in abbraccio da mozzarmi il respiro.

«Ehi, Charlie.. ci siamo visti da poco!» gli dico mentre cerco di riprendere fiato.

«Giusto, ma ci vediamo così poco che ogni occasione va colta.. no?»

Scuoto la testa come per dimostrare la mia indifferenza a queste dimostrazioni d’affetto, ma entrambi sappiamo benissimo che mi fanno piacere. 

A volte non è facile essere uno dei tanti fratelli Weasley.

Ci avviamo verso la Foresta Proibita e prima di decidermi a seguirlo tra gli alberi, ancora memore dell’incontro ravvicinato con Aragog l’Acromantula e la sua enorme famiglia di aracnidi giganti, lancio un ultimo sguardo nervoso a mio fratello.

«Allora, Ronnie, stai bene?» mi chiede mentre passeggiamo lungo il sentiero tracciato dai pesanti passi di Hagrid.

«Certo che sì…»

Charlie mi lancia un’occhiata di traverso.

«Voglio dire… ho solo litigato con Harry!» dico, pronunciando l’ultima parola come se avessi appena ingoiato un bicchiere di disgustosa Pozione Polisucco.

«Allora è come temevo… Sei arrabbiato con lui per via del Torneo! Ma non devi, Ron.. non è colpa sua!»

«Ma perché lo difendete tutti?! È lui che ha messo il suo nome nel Calice, lo ha anche detto che lui lo avrebbe messo quando nessuno avrebbe potuto vederlo!»

«Ragiona, Ron! Che interesse potrebbe avere Harry a partecipare al Torneo…? È  il più giovane e decisamente il meno avvantaggiato.»

«Che interesse potrebbe avere??» ripeto incredulo «Lui adora essere al centro dell’attenzione. È Harry Potter, Charlie, è famoso da quando aveva un anno! Gli piace che tutti lo guardino e lo venerino!»

«Stai esagerando, Ron! A me Harry sembra un ragazzo piuttosto timido, invece, investito dalla fama quando era poco più che un neonato solo perché è riuscito a fermare la furia distruttiva di Tu-Sai-Chi. Sono sicuro che non gli piaccia essere tirato in ballo qua e là!»

«Hai letto l’articolo della Skeeter, giusto?»

«Ron, non crederai a quell’infima bugiarda! Lei gode nell’infangare la gente! Potrei dire pozione e lei scriverebbe veleno!»

Beh, su questo ha ragione. Forse la Skeeter non è proprio una lettura attendibile, ma la rabbia verso Harry mi aveva fatto credere alle parole di quella viscida sputa-menzogne.

«Anche senza l’articolo della Skeeter non cambia il fatto che Harry abbia messo il suo nome nel Calice…»

«Ti dico che non è stato lui!»

«… e non mi abbia detto nulla!» continuo senza ascoltarlo.

«Ah, è per questo allora. Sei arrabbiato con Harry perché credi che ti abbia negato la possibilità di partecipare.»

Ha colto nel segno ancora una volta e, mio malgrado, annuisco mentre le mie orecchie diventano rosse.

Fisso il viso di mio fratello e mi ritrovo a contare le lentiggini che gli ricoprono naso e guance; è solo dopo aver perso il conto per la terza volta che distolgo lo sguardo per guardare negli occhi Charlie.

«Ron, non avrebbe potuto dirtelo perché non è stato lui a mettere il suo nome nel Calice.» ripete ancora una volta mio fratello, la calma sempre palpabile nelle sue parole.

«Ma se..»

«No, ascolta. Papà ha parlato con Bagman e Crouch, e la mamma ha scritto a Silente. A parte il fatto che non credo che Harry, per quanto bravo possa essere, avrebbe potuto attraversare senza conseguenze la Linea dell’Età tracciata da Silente… Occorre una magia potentissima per Confondere il Calice di Fuoco, e nessuno studente – men che meno un ragazzino di quattordici anni – avrebbe potuto farlo.»

«Non ne sono così sicuro, in fondo lui è il bambino che ha sconfitto Tu-Sai-Chi quando aveva appena un anno.» dico, dando un calcio ad una pietra.

«Ron Weasley, come puoi parlare così del tuo migliore amico?» mi rimprovera Charlie severo.

E va bene, ho esagerato.

«Lo dice anche Hermione, è convinta che qualcuno voglia Harry morto.»

«Quella ragazzina è l’unica persona sensata nel vostro trio.» mi dice mio fratello.

Sorrido. Ha ragione; Hermione è, senza ombra di dubbio, la più saggia di noi tre. Non la invidio affatto mentre fa la spola fra me ed Harry, cercando di farci fare pace.

Una fitta di nostalgia mi coglie all’improvviso mentre ripenso ai pomeriggi passati a fantasticare sul Torneo Tremaghi, tutti e tre all’ombra di un faggio, con Hermione poggiata alla mia spalla ed Harry che scherzava con me ed io con lui.

«Anche se volessi far pace con Harry, non potrei. Pretende che mi scusi con lui. In realtà dovrebbe essere lui a scusarsi con me per avermi lanciato addosso una spilla e per come mi ha trattato.»

«Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.» mi dice mio fratello, con l’aria di un saggio stregone, «Harry ti vuole bene e tu ne vuoi a lui. Dovrete perdonarvi a vicenda e dimenticare queste ultime settimane.»

«Harry non vorrà più parlarmi…» dico, oramai sconsolato.

Mio fratello mi da una pacca sulle spalle. È così bello averlo ad Hogwarts.. averlo ad Hogwarts… averlo ad Hogwarts??

«Charlie, ma tu che ci fai qui?» gli domando come se fossi appena caduto dalle nuvole.

«Sono qui per la Prima Prova… draghi.. gliene servivano quattro. E ci vogliono un bel po’ di Guardiadraghi per tenere a bada quattro madri in cova..»

Lo fisso con gli occhi spalancati.

Dra-draghi come Prima Prova? Non invidio più neanche un po’ il mio migliore amico.

«Harry non potrà più parlarmi..»

Charlie mi fa un gran sorriso.

«Sono sicuro che sarà la prima cosa che vorrà fare.»

Lo guardo talmente speranzoso che si mette a ridere.

 

 ***

 

Due giorni dopo sono in piedi dietro Hermione, alla fine della Prova, e fisso imbarazzato il mio migliore amico.

«Harry chiunque abbia messo il tuo nome in quel Calice.. io… io credo stiano cercando di farti fuori!»*

Esco dalla tenda a fianco di Harry, raccontandogli delle prove degli altri campioni, e incontro lo sguardo di mio fratello.

Charlie mi fa l’occhiolino, che ricambio con un gran sorriso.

Ha sempre avuto ragione il mio adorato fratello: i draghi sono utili… e dire che prima l’avevo sempre considerato un pazzo fissato.

Più tardi gli avrei scritto per ringraziarlo.

"The end"

 

*frase tratta dal libro “Harry Potter e il Calice di Fuoco”; capitolo 10, pagg. 307-308.



Grammatica e lessico: 9.7/10 pt
La grammatica della storia è praticamente perfetta, non ho trovato errori né imprecisioni… per pura formalità tolgo 0.3 (ho fatto forfait), perché un paio di volte mi è capitato di trovare due puntini di sospensione anziché tre, come prevede la forma corretta. Per il resto un lavoro perfetto, brava!
Anche il lessico è molto accurato e, di pari passo con lo stile, delinea il personaggio. Diciamo che nonostante sia piuttosto semplice, è assolutamente efficace!

Stile: 5/5 pt
Punteggio pieno, senza alcun dubbio! Come ho già detto, mi è piaciuto molto il modo di porre pensieri e discorsi. Ron traspariva da ogni singola sillaba, con frasi brevi e semplici, incisi, puntini di sospensione… insomma, mi è piaciuto, e tanto ;)

Sviluppo e originalità della trama: 8/10 pt
Ecco, qui tolgo un paio di punti. Non è che non abbia apprezzato il modo in cui hai trattato la vicenda, ma forse avresti potuto svilupparla meglio. In particolare il finale: trovo che l’ultima frase (Più tardi gli avrei scritto per ringraziarlo.) sia… “immediata”, anche se non è questa la parola giusta per definirla. In sostanza, credo che velocizzi troppo il tutto. Ma forse è solo una mia impressione, alla fine non è trattata tanto male. J

Caratterizzazione del personaggio/pairing: 9.5/10 pt
Charlie… bè, non sappiamo tanto di lui. Sarebbe più facile parlare di qualche piccoletto della Nuova Generazione che di lui ^^. Ma tutto sommato mi è piaciuto il modo in cui l’hai delineato, con quell’aria premurosa e cordiale. Il fratello maggiore ideale!

Rispetto delle regole del contest: 5/5 pt

Gradimento personale: 9/10 pt
Mi è piaciuta, e tanto. Adoro Ron, e forse questo si era capito, ma adoro i Weasley in generale, e leggere di Charlie non può che avermi fatto piacere! E, ovviamente, ho apprezzato anche l’accenno Romione ** (a proposito, l’ho mai detto che io con gli accenni Romione sono peggio di un cane da tartufo??). Bando alle ciance, bravissima, come sempre.

Bonus: 1 pt per il luogo, 2 pt per il contesto, 3 per la citazione. Totale 6.

Totale: 46.2+6= 53.2/56 

   
 
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