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Autore: nightwind    06/12/2011    5 recensioni
L'unica cosa che voglio, l'unica cosa che desidero sei tu, solo tu.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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NOTE: questa fic è divisa in tre parti, intervallate dai versi della canzone Say (All I need) dei One Republic, anche se per ragioni diciamo poetiche ho modificato l'ultima parola. Nella prima parte la voce narrante è quella di Michiru, nella seconda a parlare, anzi meglio, a pensare è Haruka. Ho messo due caratteri di scrittura diversi per poter distinguere le due voci, visto che compaiono in contemporanea nella terza parte... Buona lettura!

 

 

 

 

 

ALL I NEED...

 

 

 

 

is the air I breathe...

 

Sono seduta a terra, sul pavimento di questa stanza sconosciuta, la solita stanza anonima di un hotel qualunque in un posto qualunque. Fuori dalla vetrata accanto a me piove. O forse non piove, e sono solo le mie lacrime a dare al mondo quella consistenza scorrevole e impalpabile della pioggia, dell'acqua che scorre senza fermarsi mai.

Rialzo piano la testa, in una stupida, vana speranza di vedere ciò che desidero e non ciò che è reale. Ma la realtà è che la stanza è vuota, buia, e il letto a due piazze è vuoto anch'esso. Vuoto come mi sento io adesso.

Perchè? Perchè sono stata così stupida? Perchè mi sono lasciata sfuggire quelle parole? La mia stessa voce mi rieccheggia nella testa mentre mi sento pronunciare quella frase.

«Come al solito. Quando c'è una qualche gara, io sparisco. Tieni più alla tua moto che a me.»

Sento il mio cuore, che già pulsa dolorosamente nel mio petto come una lama avvelenata, tremare quando rivedo i tuoi occhi che mi si piantano in viso, gelidi come non li avevo mai visti. Il tuo viso, quel viso che mi sorride ogni mattina appena mi sveglio, è una maschera immobile, una maschera di rabbia fredda, impassibile. Chiudo gli occhi per non vederti uscire quasi a passo di marcia dalla stanza, ma l'immagine è solo nella mia mente, e continua a tormentarmi anche così.

Sono una stupida, Haruka. Sono una stupida ragazza che si è sentita gelosa della tua passione, del tuo amore sconfinato per quei bolidi a due ruote. Un amore che non potrò mai condividere, perchè per assaporare il vento in sella ad una moto bisogna essere soli.

Eppure lo so, so che mi ami. Ma quella frase, quella frase odiosa mi è uscita senza che ci pensassi, come se fosse rimasta nascosta in fondo alla mia mente da tanto, troppo tempo. E ora tu te ne sei andata, sei fuori nella notte di questa città sconosciuta, sei lontana chissà dove. Sei lontana da me, e io mi sento morire lentamente. Morire perchè darei tutto per tornare indietro e non pronunciare mai quella frase, perchè non posso chiederti scusa, persa come sei in un qualche luogo che non posso raggiungere. Mi sento morire perchè tu sei l'aria, Haruka, e senza aria io non posso vivere.

Mi sento soffocare mentre mi appoggio al calorifero dietro di me. Ho bisogno di te, Haruka, ho bisogno della tua presenza, delle tue braccia, del tuo calore. Come qualcuno che sta per annegare, ho bisogno di aria, dell'aria che sei tu, del vento che sei tu. E' tutto ciò di cui ho bisogno.

 

*

 

and a place to rest...

 

Piove. E questa dannatissima pioggia sembra proprio non voler smettere. Dovrei infilarmi da qualche parte, in un locale, in un bar, e invece me ne sto qui a camminare sotto alla pioggia, come una perfetta deficiente. Ma non ho voglia di vedere gente, gente sconosciuta che si diverte in questa città sconosciuta. Voglio stare da sola. Questa è proprio l'ultima cosa che mi sarei aspettata di volere durante questa trasferta per la gara. Quando sono tornata dalle prove questo pomeriggio avevo già in mente tutto il programma della serata, servizio in camera dal delizioso ristorante dell'hotel, e poi tu fra le mie braccia e io fra le tue, l'unico momento della giornata in cui avrei smesso di essere un pilota prima di una gara importante e sarei ritornata ad essere ciò che sono davvero. Una donna innamorata. Innamorata di te.

E invece. Cazzo, perchè hai dovuto tirare fuori quella frase? Quella frase da moglie noiosa e invecchiata che è terrorizzata dall'idea che il marito fugga con un'altra, magari più giovane e più carina.

«Come al solito. Quando c'è una qualche gara, io sparisco. Tieni più alla tua moto che a me.»

Porca miseria schifosa, perchè? Sai bene che nei giorni prima di una gara ho la mente concentrata su quello, ma che trovo sempre, sempre un momento per te. E poi, io mi lamento quando passi ore e ore a suonare il tuo violino? No, resto zitta e mi limito ad osservarti, a guardare quanto sei bella, bella come la musica che suoni.

Come puoi anche solo pensare una cosa simile, Michiru? Io, tenere più ad una moto che a te? Le moto sono la mia passione, mi sento libera ogni volta che salgo in sella, mi sento forte, potente. Amo le gare, in cui posso dimostrare di essere la migliore, in cui mi diverto a far mordere la polvere a tutti gli avversari che restano invariabilmente metri e metri dietro di me. Ma cos'è una moto, in fondo? Solo un modo di sentirmi bene per un po', prima di riporla in garage, dove mi aspetterà silenziosa, perchè resta pur sempre un giocattolo che si deve mettere da parte per affrontare la vita reale.

E la mia vita reale sei tu, Michiru. Tutto l'entusiasmo che provo prima di una gara, tutta l'adrenalina che mi scorre dentro è inutile, completamente inutile se poi non posso dividere la mia vittoria con te, se alla fine di ogni corsa non so che ci sei tu ad aspettarmi e che presto dimenticherò anche il nome della città in cui sono perchè l'unico luogo che voglio ricordare è quello in cui ci sei tu.

Sono andata via dall'hotel senza nemmeno rivolgerti la parola. Sono impulsiva, lo sono sempre stata e lo sarò sempre. E' per questo che ho bisogno di te, Michiru. Sei l'unica che riesce a calmarmi, a spazzare via la rabbia che ho dentro come un'onda spazza via una piuma posata sull'acqua. Io ho bisogno di te, e niente, mai, potrà sostituirti nel mio cuore. Nessun'altro, e tantomento una stupida moto. Come qualcuno che ha corso per tutta la vita, ho bisogno di un posto dove riposare. Ho bisogno di sentire la tua calma accanto a me, quella dolce melodia di cascate e di pioggie su mondi lontani che è il tuo respiro. E' tutto ciò di cui ho bisogno.

 

*

 

my soul...

 

Rialzo la testa ancora una volta, sperando di nuovo di non aver sognato.

Apro la porta della stanza, lentamente. Tu sei lì, seduta a terra. I tuoi occhi mi fissano come pozze di acqua profonda, le tue guance sono bagnate di lacrime.

Non oso quasi respirare. Sei tornata, sei qui.

Mi richiudo la porta alle spalle, non riesco a staccare gli occhi dai tuoi.

Vorrei parlare, vorrei chiederti scusa per quello che ho detto, ma sono incapace anche solo di aprire bocca. Resto immobile e ti guardo mentre ti avvicini, il mio sguardo incatenato al tuo.

Vorrei chiederti scusa per essermene andata così, ma non riesco a dirlo. Riesco solo a pensare a quanto tu, sopra ogni cosa e persona che fa parte di questo mondo, sei importante per me.

Ho l'impressione di perdermi nei tuoi occhi così scuri, di annegare di nuovo in un oceano che non posso controllare. Ti inginocchi lentamente davanti a me, le tue mani si poggiano sulle mie guance.

Mi chino più in avanti senza aspettare, assaporando il sapore del tuo bacio, quel bacio che cerco ogni giorno, ogni notte.

Mi abbandono al tuo bacio, il bacio che mi fa sentire davvero viva, che mi fa capire che non sto sognando.

Ti amo, Michiru. Sei la mia vita, sei il mio universo.

Ti amo, Haruka. Sei il mio mondo, sei il mio tutto.

Sei la mia anima.

Sei la mia anima.

 

 

 

 

 

 

NIGHTWIND'S CORNER

Bene, rieccomi qui con una nuova one-shot (qualcuno può spiegarmi questo meccanismo perverso per cui finisco sempre per scriverle in piena notte???). Questa volta ho provato a cimentarmi con la prima persona, di solito preferisco usare solo la terza visto che non riesco a resistere alla tentazione di sbirciare nei pensieri di tutti i personaggi (ficcanaso megalomane ^.^). Invece qui, dato che comunque i personaggi sono solo due (e, come al solito, sono ovviamente Haruka e Michiru...) e che tutto è centrato sui loro pensieri, è più facile usare la prima persona. E poi mi piaceva l'idea di intervallare i pensieri dell'una e dell'altra nell'ultima parte. Spero di essere riuscita a scrivere qualcosa di decente, il mio è come sempre un omaggio a questa splendida coppia (e quindi anche alla loro meravigliosa creatrice, Naoko Takeuchi) e, più in generale, all'amore, quell'amore profondo che ogni tanto vacilla a causa di stupide frasi ma che non si scalfisce, e continua più forte e profondo di prima.

  
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