Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: DumbHumanBeing    06/12/2011    1 recensioni
Allora, rieccomi qua xD
So che è piuttosto corta, ma è stato un sclero momentaneo xD
Non so esattamente da dove mi sia uscita questa one-shot ma, bando alle ciance, spero vi piaccia :3
Qui abbiamo Kurt che va a trovare sua madre :)
Buona lettura ;)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Kurt stava camminando per il cimitero in una fredda giornata di dicembre; c'era un venticello che gli accarezzava dolcemente il viso e i suoi capelli, per quanto fossero impastati dal gel, venivano piacevolmente fatti ondeggiare da quell'arietta invernale. Era già un mese che non andava a trovare sua madre e aveva così tante cose da raccontarle. Di solito quando andava al cimitero era sempre insieme a suo padre, ma questa volta aveva deciso di farsi lasciare davanti all'entrata per stare un po' da solo con la sua mamma.

Appena arrivò alla tomba, ci si inginocchiò di fronte e porse il mazzo di fiori che aveva portato vicino alla lapide. Elizabeth; come adorava quel nome.

Ciao mamma. Mi dispiace di non essere venuto in queste settimane, ma ero tanto impegnato con la campagna elettorale e tutto il resto: Blaine mi dava una mano, ma dovevo preparare i poster, le spille, il discorso per il dibattito in palestra... Purtroppo ho perso.”

Una piccola lacrima scese sulla sua guancia, cadendo sulla sua mano.

...ho perso una delle più grandi opportunità della mia vita: non potrò andare alla NYADA. Il mio curriculum è praticamente vuoto e forse l'unico modo per entrare in quella scuola era diventare rappresentante d'istituto. Tutta colpa di Rachel: ha aggiunto troppi voti e, facendo il riconteggio, il preside Figgins mi ha detto che c'era un margine troppo alto di vantaggio e mi ha accusato di aver truccato le elezioni. E pensare che voleva anche sospendermi. Non la odio per questo, ha solo cercato di aiutarmi, ma ti giuro che se l'avessi avuta fra le mani in quel momento l'avrei strozzata.”

Kurt fece un sorriso un po' sghembo; il pensiero di strozzare Rachel da un lato lo divertiva.

E poi non ti dico che figura: appena sono uscito dall'ufficio del preside, come uno stupido sono corso via in lacrime a cercare Blaine; in pratica mezza scuola mi ha visto piangere. Quando l'ho trovato, mi sono letteralmente gettato tra le sue braccia e l'ho stretto così forte da togliergli quasi il respiro; lui mi scostato leggermente dal suo corpo, mi ha accarezzato la guancia e mi ha chiesto cosa fosse successo. Non riuscivo nemmeno a parlare, mi sono sentito un vero idiota. Poi lui mi ha detto che andrà tutto bene, mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha stretto ancora di più a lui. Credo di amarlo, mamma. E non quell'amore platonico del liceo; io credo che lui sia la mia anima gemella.”

 

Il ragazzo dagli occhi chiari fece un lungo sospiro e dentro di se ripensò a quel momento.

Il papà ogni tanto mi racconta di quando vi siete conosciuti; nei suoi occhi c'è una lucentezza straordinaria, la stessa che vedo negli occhi di Blaine quando mi guarda. È davvero un ragazzo fantastico, mamma. Mi è sempre stato accanto, mi sostiene, mi fa sorridere e quando sto con lui mi sembra quasi che tutta la malinconia e la sfortuna che mi circondano svaniscano. Due settimane fa abbiamo anche fatto l'amore; è stata un'esperienza stupenda e da allora siamo più uniti che mai. C'è quel Sebastian, però, che mi da davvero sui nervi: da quando ha visto Blaine, ci prova spudoratamente con lui, anche quando io sono lì con loro! Giuro che la prossima volta che flirta con il mio ragazzo, gli do un pugno”, disse Kurt, portandosi il proprio pugno al petto con orgoglio.

Mi manchi così tanto... Ogni volta che faccio qualcosa, vorrei che tu fossi lì con me per potertelo raccontare con lo stesso entusiasmo di un bambino di 5 anni. Papà mi ha cresciuto molto bene, mi ama e non mi fa mancare niente, ma ogni tanto servirebbe una mano femminile in casa. Fortuna che adesso c'è Carole che lo tiene in riga.”

Kurt si scostò con un dito un ciuffo di capelli che gli si era posizionato sulla fronte e ridacchiò; da quando Carole era entrata a far parte della famiglia Hummel, si notava un tocco femminile in più che era mancato in tutti quegli anni da quando sua madre era morta. Poi al ragazzo venne da piangere.

Mi manchi, dannazione. Ogni giorno, quando passo per l'anticamera di casa nostra e vedo la foto appesa al muro che avevamo fatto qualche anno fa in montagna, sento un gran vuoto. Mi manca poterti abbracciare, poter ridere con te, la tua complicità in alcune cose... Mi manca poterti raccontare tutte le mie disavventure e ciò che faccio con i miei amici, e tu che mi coccoli quando ti descrivo le mie giornate sfortunate. Ieri Blaine mi ha chiesto di raccontargli di te: gli ho descritto i tuoi bellissimi occhi verde acqua, i tuoi lunghi e lisci capelli castani che profumavano sempre di mele; gli ho raccontato di come sei morta e di quanto a volte mi piaccia mettermi in camera vostra, mettere quel vestito nero che papà ha conservato sul tappeto e stringerlo forte, sentendo il tuo odore. Da quando te ne sei andata non è più lo stesso, qui.”

Kurt scoppiò a piangere, quando a un tratto sentì una mano calda che gli accarezzava la spalla; girandosi, vide un ragazzo molto alto che gli sorrideva dolcemente.

Burt mi ha detto che eri qui, quindi sono venuto a vedere come stavi e a salutare Elizabeth”

Finn era andato poche volte al cimitero con Kurt e suo padre, ma quando Burt gli aveva detto che il ragazzo aveva voluto rimanere da solo, si era preoccupato ed era andato a controllare che suo fratello stesse bene.

Kurt si girò di scatto e abbracciò Finn, mentre le lacrime gli bagnavano il viso. Finn gli accarezzava dolcemente i capelli e lo stringeva a se, come per proteggerlo da qualcosa.

Grazie, Finn, significa molto il fatto che tu sia venuto qui oggi” disse Kurt, singhiozzando.

Beh, pensavo che ti servisse un passaggio per tornare a casa” ridacchiò il moro.

Kurt si staccò da Finn, si asciugò le lacrime, si ricompose velocemente e guardò il fratellastro negli occhi: “Non avrei voluto che tu mi vedessi così”

Non fa niente, Kurt; sono tuo fratello, non devi sentirti in imbarazzo” sorrise dolcemente il quaterback.

Entrambi si alzarono e si diressero verso la macchina di Finn; per Kurt significava molto il fatto che il su fratellastro fosse andato a trovare Elizabeth. C'erano solo tre persone a cui Kurt avrebbe veramente voluto far conoscere sua madre: Carole, Blaine e Finn; era sicuro che se l'avessero incontrata, l'avrebbero adorata da subito e lei si sarebbe subito affezionata a quelle tre persone che avevano reso la vita di Kurt un po' meno triste.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok, come ho già detto, è stato uno sclero momentaneo. È che mi manca mio padre e boom, mi è uscita questa roba. Non so se sia venuta bene, o cosa, spero solo di aver reso bene ciò che volevo intendere.

P.S.: Ero un po' indecisa se alla fine mettere Blaine, Burt o Finn, e alla fine ho optato per il fratellastro; credo che il loro rapporto venga un po' sottovalutato e quindi ho voluto “celebrarlo” (se così si può dire xD) in questa one-shot.

Spero vi piaccia :)

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: DumbHumanBeing