Dire che diluviava era dire poco.

Le gocce di pioggia bagnavano la finestra dove avevo appoggiato il mio viso,fantasticando sul mondo. Il clima era stranamente malinconico.

Non ero una ragazza cattiva,ma ero molto diffidente con la gente.

I miei genitori mi abbandonarono davanti una chiesetta di Londra quando avevo solo pochi mesi.

Mi piaceva abbastanza quel posto,ma poi,all'età di quattordici anni decisi di staccare la spina e di punto in bianco abbandonai quella chiesa,ritrovandomi ad abitare dall'altra parte della città.

Abitavo alle periferie di Londra,in un  buco che aveva solamente una piccola stanzetta,un bagnetto minuscolo e una piccola cucina,giusto il minimo indispensabile. Faceva schifo,ma sempre meglio che vivere per strada. Il signore a cui pagavo l'affitto era un vero mostro,non si rendeva conto che avevo solamente diciassette anni,tra qualche mese diciotto. 

Se non gli pagavo l'affitto per il giorno previsto,il giorno dopo era automatico che mi sarei ritrovata a vivere sotto un ponte.

Mancava poco alla fine del mese,il bar dove lavoravo era entrato in crisi e quei pochi soldi che avevo li usavo per mangiare. Quel mese la mia vita sarebbe finita,quella casetta,se avessi continuato così,me la sarei anche potuta scordare.

La pioggia diventava sempre più fitta. Distolsi il mio sguardo perso nel vuoto e vidi che lo schermo del mio cellulare si era illuminato.

Era un messaggio. La mia migliore amica,ansi,per meglio dire,l'unica amica che avessi mai avuto in vita mia mi scrisse di vederci tra un quarto d'ora.

Accettai,sempre che quella pioggia avesse rallentato il passo.

Feci una doccia veloce e mi vestii,sportiva come al solito:maglietta,jeans,trainers.

Scesi e mi diressi al posto dell'incontro.

“Hey,Gemma!” urlò da lontano. 

Notai che era seguita da un ragazzo,un biondino.

Mi sembrava di conoscerlo.

“Eccoti finalmente,è un ora che aspetto qui al freddo” dissi incurante del ragazzo presente.

“Scusami,abbiamo fatto un po' di ritardo. Lui è Niall,un mio amico” disse.

“Piacere,Gemma.”

“Gemma come la sorella di Harry!” esclamò stupito.

“Per caso sei tu?” continuò.

Lo guardai come per dire “Questo ha uno spacciatore molto buono,a quanto pare.” poi risposi:

“Ti sbagli,io non ho fratelli,nemmeno genitori. E per altro non conosco nessun Harry,se non il principe d'Inghilterra.”.

“Oh,ok allora. Niall” disse porgendomi la mano.

La strinsi,e nel mentre notai i suoi occhi. Erano bellissimi,cavolo.

“Presentazioni fatte,bene.” disse Annie,la mia amica.

“Niall stasera mi ha invitato a casa sua con altri suoi quattro amici,danno una festa,vieni?”

“Già,ti aspettiamo eh!” aggiunse convinto.

“Bhò non lo so,in questo periodo non sono molto in vena di feste. Grazie comunque dell'invito” risposi abbozzando un sorriso.

“Ok,fammi sapere. Questo è il mio numero” disse il biondino,mi porse un foglietto con il suo numero.

“Senz'altro.” risposi mettendomi il bigliettino in tasca.

Il cellulare squilla di nuovo,altro messaggio,dal mio capo.

“Muoviti a venire a lavoro altrimenti ti licenzio all'istante.”

“Ragazzi devo scappare,a stasera forse.” dissi,tutta di fretta. Salutai entrambi con un bacio sulla guancia per poi andarmene dritta al mio posto di lavoro.