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Autore: samek    06/12/2011    1 recensioni
Supernatural!AU: Ianto è una persona molto, molto disperata e coglie il suggerimento di una vecchia canzone.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Torchwood

Fandom: Torchwood.

Pairing/Personaggi: demon!Jack/Ianto, comparsa di Owen e Toshiko.

Rating: Pg.

Beta: neera_pendragon (che è stata tanto carina ed efficiente, e mi ha aiutata a limare i dettagli ♥)

Genere: Introspettivo, Romantico (?).

Warning: Supernatural!AU, Pre-Slash.

Words: 957 (fiumidiparole).

Summary: Ianto è una persona molto, molto disperata e coglie il suggerimento di una vecchia canzone.

Note: Scritta sul prompt demoni!AU, per il 1° giorno del Calendario dell’AUvvento di auverse. Il titolo è quello dellomonima canzone di Robert Johnson, da cui è tratta anche la strofa accennata nella storia. ¹

 

DISCLAIMER: Non mi appartengono e non ci guadagno nulla ù_ù

 

Crossroad Blues

 

La notte era fredda e limpida; a nord si ammassavano nuvole cariche di neve, ma alla periferia di Cardiff, su quellincrocio sterrato, il cielo era pulito. Ianto sospirò, osservando il proprio respiro condensarsi in nuvolette, affondò meglio le mani nelle tasche del cappotto e strinse le dita sulla scatola di latta che aveva nascosto lì.

Lui era una brava persona, una persona seria, non credeva a sciocche superstizioni. Perfino le religioni gli sembravano poco più che leggende, miti che la gente creava per non soccombere alla realtà di essere totalmente abbandonata a se stessa. Ma Ianto Jones era anche una persona disperata.

Pensò a Lisa, la sua bellissima Lisa, la sua fidanzata, stesa su un letto dospedale.

«Coma irreversibile» aveva detto il Dottor Harper «Mi dispiace Mr. Jones, abbiamo fatto tutto il possibile, ora solo un miracolo può salvarla. O un patto con un demone» aveva aggiunto con una punta di sarcasmo sul finale, perché era un uomo amaro, troppo amaro per la sua giovane età.

Eppure quellosservazione sfiduciata aveva dato a Ianto unidea; unidea stupida, avventata e disperata perché lui era una persona davvero, davvero disperata, ma pur sempre unidea.

«Io lo farei» gli aveva sussurrato ad un orecchio Toshiko, la sua hostess di sala, mentre lui si assicurava che tutto fosse al suo posto «Se rischiassi di perdere la persona che amo, farei un patto con il Diavolo. Come in quella vecchia canzone: Standinat the crossroads, baby, the risinsun goindown, I believe to my soul, now, poor Bob is sinkindown» canticchiò, ignara delle sue intenzioni, dandogli un inaspettato suggerimento. ¹

E, quindi, eccolo lo stupido, disperato Ianto Jones, in ginocchio al centro di un incrocio sterrato. Scavò a mani nude una piccola fossa in cui sotterrare la sua scatola di latta; allinterno solo una sua foto e qualche ossicino del suo gatto, morto due anni prima.

Dissotterrare le ossa era stata la parte più difficile, ma Ianto era un tipo efficiente, per questo era tanto bravo come maître; lui semplicemente faceva quello che andava fatto, senza preoccuparsi di sporcarsi le mani. E qui valeva lo stesso: se c’era la possibilità di salvare Lisa, lui doveva tentare, non importava se a sporcarsi fosse stata la sua anima, stavolta.

Attese un paio di minuti, rabbrividendo nel vento freddo, ma non accadde nulla. Stupido, era così stupido. Solo lui poteva credere a delle sciocche leggende popolari e ad una vecchia canzone blues.

«Bel completo» disse una voce, facendolo trasalire.

Ianto si voltò e alle proprie spalle trovò un uomo affascinante, chiuso in un soprabito che sembrava uscito dritto dritto da una campagna militare della Seconda guerra mondiale.

«Bel cappotto» ricambiò, quindi, perché lo pensava sul serio e perché era una persona educata, e far sentire a suo agio la gente era quello che sapeva fare meglio.

Lo sconosciuto sorrise e, quando una nuvola di passaggio oscurò per un momento la luna, i suoi occhi azzurri scintillarono di rosso. «Allora, Ianto Jones, cosa desideri? Denaro, successoamore?» suggerì, dando allultima parola uninflessione ammiccante.

Linterpellato si sentì gelare. «Tu sei» non riuscì nemmeno a concludere, troppo nervoso.

«Il Capitano Jack Harkness. Puoi chiamarmi così,» gli offrì la mano, sorridendo ancora in quel modo fin troppo affascinante «ma sono certo che sappiamo bene entrambi cosa sono in realtà, vero Ianto terminò, quando lui la strinse.

Questi deglutì pesantemente, sentendosi la gola asciutta, ma contrasse la mascella, determinato. «Quindi puoi davvero guarire Lisa, la mia fidanzata?»

«Così nobile» osservò Jack «Certo che posso. Ma ogni cosa ha un prezzo».

«La mia anima» arguì Ianto, perché era tutto fuorché uno sprovveduto.

Il Capitano sorrise in conferma, avvicinandosi a lui di un mezzo passo ed invadendo il suo spazio personale in modo inequivocabile. «Pensaci bene, Ianto. Sei sicuro? Tra dieci anni la tua anima sarà mia e tu andrai allInferno».

«Il tuo compito dovrebbe essere convincermi, non dissuadermi» gli ricordò.

Jack ridacchiò, deliziato. «Sì, ma un così bel completosarebbe un vero peccato» osservò, gli occhi azzurri brillanti di malizia e molto meno demoniaci di quanto Ianto avrebbe mai potuto immaginare. Semplicemente belli, in realtà. Forse perfino un potroppo belli, per essere quelli di un uomo.

Ianto non era un bigotto, ma iniziava a sentirsi vagamente a disagio. Qualcosa gli scombussolò lo stomaco, quando lo sguardo del demone scivolò per un momento sulla sua bocca, prima di tornare nel suo.

«Se sei convinto, baciami» disse Jack e fu quasi un sospiro sul suo viso.

Quando si era fatto così vicino? Ianto aveva la sensazione che la situazione gli stesse scivolando di mano. Se mai ne aveva avuto il controllo.

«C-cosa smozzicò miseramente.

«Baciami ed il patto sarà sigillato» lo istruì il Capitano.

«Allora non dovrei parlare con una tuacollega azzardò lui.

«Io non ti vado bene?» Jack gli sorrise affascinante, ad una manciata di centimetri da lui, e Ianto non riuscì a trovare proprio nulla da ribattere.

Poi ci fu solo una bocca morbida e decisa ed una lingua che frugava con metodo nella sua bocca, facendogli piegare le ginocchia.

Jack lo sostenne, passando un braccio attorno alla sua schiena, e lui si aggrappò istintivamente alle sue spalle larghe, mentre il Capitano continuava a baciarlo per minuti interi. E Ianto era abbastanza certo che non fosse necessario tutto quello per firmare un contratto.

Quando il demone lo lasciò finalmente andare, lui si ritrovò accecato dalla luce chiara del plenilunio, come se avesse trascorso ore intere in una stanza buiastordito, senza fiato.

Jack si morse suggestivamente un labbro. «Ci vediamo fra dieci anni, Ianto» gli ricordò, prima di voltarsi ed incamminarsi sul sentiero «Sarà un vero piacere possedere la tua anima» aggiunse, voltandosi brevemente, prima di dissolversi nellaria come fumo disperso dal vento.

Il suo sorriso fu lultima cosa a scomparire, e Ianto si accorse che per tutta la conversazione non aveva pensato a Lisa nemmeno una volta.

 

FINE.

   
 
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