Separarsi per riunirsi

Eccola lì sullo strapiombo, lo sguardo rivolto alla voragine davanti a se, il cielo grigio promette pioggia, il vento le scuote appena i capelli, il volto senza espressione.

Solo un passo e tutto il dolore che si porta dentro cesserà di tormentarla, solo un passo e le lacrime non righeranno mai più il suo viso, solo un passo e il nulla. Alza lo sguardo, eccola lì Konoha in tutta la sua desolazione portata dalle battaglie, muove la gamba destra per fare quel passo, ma sente qualcuno che sta arrivando da destra, il passo veloce, sente che sta dicendo qualcosa come “fai che non sia tardi” riconosce, anche se è ancora lontano da lei, la voce di Naruto, ma lei non sposta lo sguardo continua a guardare Konoha.

Ora le giungono all’orecchio anche dei passi da sinistra, passi veloci e decisi, il rumore di una spada che sbatte nel fodero per via degli scossoni, entrambi i passi cessano a pochi metri da lei.

-SAKURA!-

Ora lo guarda in volto, il ragazzo a un sussulto nel vedere gli occhi della sua amica totalmente spenti.

-Ciao…Naruto-

Un sussurro appena percettibile

-Sakura smettila di fare la stupida e vieni via da li!-

Questa volta e la voce alla sua sinistra a chiamarla, si volta lentamente senza cambiare espressione.

-Ciao…Sasuke-

Lo sguardo torna dritto davanti a se

-Anche dopo le battaglie…Konoha e sempre bella…-

I due ex compagni si guardano interrogativi, non avevano mai visto la loro compagna cosi.

Un silenzio pesante cala sull’ex team 7, il biondo fa un passo verso l’amica, che sentendolo avanzare gli rivolge lo sguardo.

-Sakura, dai torniamo a Konoha-

Il moro assiste alla scena impassibile, ma dentro la sua mente ci sono mille domande, che cosa lo aveva spinto a correre senza tregua fino alla cima di quella che una volta era la montagna degli Hokage? Perché Naruto e lui erano arrivati nello stesso momento? E soprattutto perché Sakura era lì con quell’espressione assente, perché non gli correva incontro supplicandolo di tornare a Konoha come faceva ogni volta che s’incontravano?

Anche Naruto si stava facendo le stesse domande, un momento prima era con Hinata e stavano parlando tranquillamente, ridendo e scherzando e a un tratto il biondo aveva avvertito una strana sensazione e aveva iniziato a correre, senza accorgessi che anche la Hyuga aveva assunto un’espressione di terrore

-Sapete…-

Fu la voce della rosa a distrarli dai loro pensieri

-…e bello che voi siate di nuovo qui, senza combattere…-

I due ragazzi si guardarono, per poi tornare a fissare l’amica, che si era girata, dando le spalle a Konoha.

Entrambi i ragazzi si avvicinano lentamente all’amica, un sorriso appare sulle rose labbra di lei, ma gli occhi lucidi la tradiscono.

Cosa insolita e il moro a porgere la mano

-Dai Sakura torniamo a casa-

Sussurra dolcemente il moro, cosa insolita da lui

-Sentito Sakura, anche Sasuke viene con noi, ora le cose andranno meglio-

Ribadisce il biondo sorridendo ma la sua voce e tremolante.

Le lacrime scivolano silenziose sulle guancie della giovane, che si sforza di sorridere

-…Grazie…-

Un passo in dietro e tutto accade al rallentatore, il corpo di Sakura che scompare lentamente dai l’oro occhi increduli, i loro muscoli che non rispondo al comando del cervello di correre verso lo strapiombo, il moro cade in ginocchio, il biondo rimane bloccato gli occhi ancora fissi davanti a lui, il silenzio e calato, solo il battito accelerato dei l’oro cuori, entrambi increduli, entrambi colpevoli…

Sasuke di averla abbandonata, Naruto di non aver mai compreso a fondo il suo dolore.

Entrambi però sono stati riuniti dal dolore, il dolore di aver perso un’amica, il dolore di aver perso una persona amata inconsciamente.