Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: kateausten    07/12/2011    8 recensioni
Rose sorrise emozionata e mise la lettera in mano a Hermione.
Leggendo quelle parole, le sembrò di avere nuovamente quattordici anni.
"Quest' anno ci vuole un abito da sera, mamma!" strillò ancora Rose "Ma per cosa? Lo sai?".
Hermione guardò sbalordita la lettera. No, non poteva essere...
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non si può cancellare il passato.
Non si può nemmeno cambiarlo.
Ma a volte la vita offre un'oppurtunità per raddrizzarlo.

 

"Mamma?".
Hermione Granger alzò lo sguardo dall'articolo che stava leggendo su Trafigurazione Oggi e dedicò la sua attenzione alla figlia.
Rose, ancora in pigiama, aveva sceso le sceso le scale con la grazia e la delicatezza ereditate sicuramente dal padre. Era tutta rossa in viso, segno evidente di una qualche forte emozione.
"Dimmi tesoro".
"Sono arrivate le lettere da Hogwarts per me e Hugo!" disse eccitata e Hermione vide che la figlia brandiva nella mano destra la familiare pergamena della scuola.
"Beh, era l'ora" commentò Hermione, un pò perplessa.
Perchè diamine Rose era così agitata? Poi la donna balzò su. Era il Settimo anno per la figlia...
"Oh per Godric! Ti hanno nominato Caposcuola!" esclamò convinta.
"Si, anche questo!" strillò Rose, sventolando ancora la lettera.
Hermione si precipitò ad abbracciarla.
"Oh, la mia Rosie!! Brava tesoro! Sono così orgogliosa! Aspetta che lo vengano a sapere tu padre e zio Harry..." disse Hermione felice, immergendo la testa in quei capelli così crespi e così rossi.
Poi, staccandosi, si rammentò di un particolare che le era sfuggito.
"Come sarebbe a dire 'anche questo'?" chiese ripetendo le parole di Rose "C'è qualcos altro?".
Rose sorrise emozionata e mise la lettera in mano a Hermione.
Leggendo quelle parole, le sembrò di avere nuovamente quattordici anni.
"Quest' anno ci vuole un abito da sera, mamma!" strillò ancora Rose "Ma per cosa? Lo sai?".
Hermione guardò sbalordita la lettera. No, non poteva essere...
Ma proprio in quel momento, un grosso gufo grigio che Hermione riconobbe essere quello di Neville, entrò dalla finestra aperta e planò sul tavolo della cucina.
Hermione carezzò la testa soffice dell'animale; quello arruffò le piume, cedendole la lettera che teneva nel becco e riprese il volo. Aprì la lettera, ma le parole che Neville vi aveva tracciato sopra, non la sconvolsero più di tanto.
Hogwarts, avrebbe tenuto dopo tanti ani, il Torneo TreMaghi.
"Mamma!" esclamò Rose impaziente, cercando di leggere la lettera al contrario "Allora?".
Hermione si schiarì la gola e guardò con tenerezza la sua primogenita. C'era tanto di Ron in lei, ma c'era anche tanto di se stessa.
"Non posso dirti niente, Rose. E' un'affare top-secret" disse usando le stesse parole che Percy era solito dire e che loro due scimmiottavano in segreto "Ma lo saprai al banchetto, tranquilla!".
"Devo apettare ancora due settimane?" chiese Rose stizzita, ma non chiese altro: sapeva che con sua madre non
serviva a niente insistere.

Si girò e prese a salire le scale, proprio mentre suo padre le scendeva sbadigliando.
"Buongiorno fiorellino" disse allegro.
Rose borbottò qualcosa mentre continuava a salire.
"Ma che le prende?" chiese Ron sorpreso, scoccando un bacio a Hermione.
Lei sorrise, passandogli una mano tra i capelli rossi.
"Niente, tranquillo" rispose Hermione "Hugo dorme ancora?".
Ron annuì, prendendo la ciotola dei cereali e versandoci un pò di latte. Hermione gli aveva vietato il bacon di prima mattina e ripensò con nostalgia alle sua abbondanti colazioni a Hogwarts.
"Ehi, oggi ho la partitella di Quidditch con Harry" disse poi, in tono spensierato.
"Già, è vero" disse Hermione assente, guardando la lettera di Neville.
"Hermione, va tutto bene?" chiese Ron, con la bocca piena di cereali.
Lei si girò verso l'uomo e sorrise con tenerezza, pensando a quel loro quarto anno: in fondo, era l'anno che aveva cambiato tutto, anche tra loro due.
"Hermione?" ripetè Ron un pò preoccupato, mentre si alzava.
"Scusa Ron. Va tutto bene. E' solo che...". Gli passò la lettera di Neville, nella quale, oltre a informarli del Torneo, li invitava ad assistere alle prove e a partecipare al Ballo del Ceppo.
Ron alzò lo sguardo dalla lettera, stupefatto.
"Il Ballo? Il Torneo?" esclamò.
Rilesse ancora la lettera e poi guardò Hermione con un vago sorriso.
"Accidenti" disse, posando il foglio sul tavolo "Dici che Harry e Ginny lo sanno?".
"Neville avrà informato anche loro" riflettè Hermione "Noi cosa facciamo? Ci andiamo?".
"Direi di si" rispose pensieroso Ron "Sai, devo controllare alcune cose...".
"Cioè?".
"Beh, ad esempio il tizio che oserà andare al Ballo con Rose!" affermò burbero.
"Ron..." disse Hermione, con tono di avvertimento.
"Tranquilla Hermione. Avrà ancora le gambe a fine ballo... ma non le braccia!".
"Ronald!" strillò lei, un pò divertita.
Poi sospirò.
"Allora è deciso. Rispondo a Neville e gli dico che accettiamo volentieri" disse.
"Rose e Hugo ci uccideranno quando ci vedranno al Ballo, lo sai, vero?" chiese Ron con leggerezza.
"Immagino di si" rispose lei con un sorrisetto.
Cercò di prendere la lettera, ma Ron la bloccò, imprigionando la mano nella sua.
"Te lo ricordi il Torneo?" chiese sorridendo appena, carezzandole dolcemente il dorso della mano.
"Come se fosse ieri" disse Hermione.
"Ero un pò geloso, eh?" chiese ridacchiando nervoso, pensando al casino che aveva combinato quell'anno.
"Giusto un pò" rispose lei sorridendo, ricordandosi tutti gli urlacci che si erano fatti.
"Ho sempre... ho sempre pensato di aver fatto una bella cavolata a non invitarti" ammise un pò imbarazzato "Vorrei averlo fatto".
Hermione gli lanciò un'occhiatina divertita.
"E' passato tanto tempo, Ron. Non ci pensare".
Prese la lettera e fece per dirigersi verso il soggiorno, quando la voce di lui la bloccò.
"Ehi, Hermione".
Hermione si girò. La stava guardando con un'espressione indecifrabile.
"Si?".
"Vuoi venire al Ballo con me?".
Contro ogni logica- visto che, insomma, erano sposati da anni, avevano due figli, nonchè una tranquilla e serena vita domestica- Hermione arrossì.
Si sentì veramente la quattordicenne con i capelli cespugliosi e i libri fra le braccia che camminava per i corridoi di Hogwarts nella speranza di un suo invito.
Fece finta di pensarci qualche secondo, come avrebbe fatto allora.
Poi sorrise, come avrebbe fatto allora.
"Si" disse, come avrebbe fatto allora "Si".

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: kateausten