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Autore: Melanyholland    07/12/2011    6 recensioni
Blair ha ragione. Non hai nessuno. Nessuno ti ha mai sognato, scrivendo fiumi di parole sui tuoi capelli biondi e sui tuoi occhi azzurri, nessuno ha mai pensato di aspettarti con i tuoi fiori preferiti in cima al grattacielo più alto di New York, nessuno si è mai battuto per te in un triangolo amoroso.
Genere: Angst, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chuck Bass, Jenny Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Titolo: End of the Dream

Autrice: Melanyholland

Summary: Blair ha ragione. Non hai nessuno. Nessuno ti ha mai sognato, scrivendo fiumi di parole sui tuoi capelli biondi e sui tuoi occhi azzurri, nessuno ha mai pensato di aspettarti con i tuoi fiori preferiti in cima al grattacielo più alto di New York, nessuno si è mai battuto per te in un triangolo amoroso.

Timeline: 3x22 (Last tango, then Paris)

Rating: Arancione

Main character: Jenny Humphrey (cenni Jenny/Nate)

Disclaimer: Gossip Girl non è mio. Se così fosse, il 90% delle puntate parlerebbe solo di Blair.

 

 

 

 

End of the Dream

 

 

Nate ama Serena. Dan ama Vanessa, Dio solo sa perché, e Chuck ama me. Ma tu, Jenny? Nessuno ti ama.

 

Blair ha ragione. Non hai nessuno. Nessuno ti ha mai sognato, scrivendo fiumi di parole sui tuoi capelli biondi e sui tuoi occhi azzurri, nessuno ha mai pensato di aspettarti con i tuoi fiori preferiti in cima al grattacielo più alto di New York, nessuno si è mai battuto per te in un triangolo amoroso. Asher ti ha usata per celare la sua vera natura, Damien ti ha usata per il suo traffico illecito e, pensava, per un po’ di svago altrettanto disdicevole. Solo Nate è stato diverso. Solo Nate è stato gentile.

“Nate?”

 

Nate ama Serena.  

 

Sul serio, Jenny. Ti prego, vattene.

 

Forse sei stata un po’ scorretta nel cercare l’amore di Nate, ora come al ballo Snowflake, ma in che altro modo potevi comportarti, in fondo? È così che si fa nell’Upper East Side. E tu hai imparato a tue spese quanto sia pericoloso essere ingenua, l’hai imparato ad un ballo dal nome altrettanto romantico.

“Che fai, Chuck?”

“Cerco di dimenticare”.

Chuck è sul divano e beve scotch, con lo sguardo perso. Siete soli. La suite è in penombra, ti torna in mente la melodia di Don’t Matter di Akon, ma subito ti rimproveri perché non sei più quella Jenny acqua e sapone, con un vestitino cucito da te. Ora sei aggressiva come il tuo trucco, ora sei adulta e matura in un abito nero di alta moda. Ora sei proprio come loro.

Solo che nessuno di loro ti vuole, proprio come allora.

“Dato che non c’è Nate me ne vado”. Esiti, perché senti di nuovo quel groppo in gola. Ti tormenta spesso, ultimamente. “Anche se non so dove andare. Ma...”.

 

Nessuno ti parla. Sei così contenta di essere riuscita a farti invitare alla festa che quasi non te ne accorgi –ma no, è una bugia, perché speravi davvero tanto in un cenno di saluto da Blair Waldorf, stupenda nel suo abito costoso, e  sussulti ogni volta che ti sembra si diriga verso di te o ti guardi. Non lo fa mai, ma non smetti di sperarci per tutto il tempo, finché le tue preghiere si esaudiscono e qualcuno effettivamente viene verso di te, e anche se non è Blair, sorridi emozionata, perché lui è popolare e in vista quanto lei  e se ti accetterà, lo faranno anche tutti gli altri.

 

 “Puoi stare qui, se vuoi”.

Non sarebbe la prima volta, come dice Chuck, ma oggi non c’è Nate e ti senti a disagio, forse è per questo che ti guardi intorno e blateri di videogiochi e film senza mai ricambiare lo sguardo dei suoi occhi scuri, che ti scivola addosso invadente e non smette, mentre Chuck zittisce le tue obiezioni:

“Se vuoi stare con me, fa’ quello che faccio io.”

Ti porge il bicchiere di scotch –bevi un bicchiere di champagne, dai- e tu lo prendi –perché no?-, ma non è Chuck ad avere il controllo, oh no, bevi perché anche tu hai bisogno di dimenticare qualcosa, come gli dici, solo per questo, e ora sei adulta abbastanza da fare le tue scelte, ora non hai più niente da temere, anche se lui è così vicino che puoi sentire il suo fiato aspro e i suoi occhi sono ancora addosso a te, insistenti, invadenti, e non smettono.

Siete tutti e due tristi e soli, per questo ti concedi di rivelargli i tuoi pensieri. Le sue risposte non sono confortanti, non vogliono esserlo, ma almeno sono oneste. Di questo puoi dargli credito. Niente più sorrisi falsi e subdola gentilezza.

Ti tocca, mentre cerca di prenderti il bicchiere. Il peggiore dei modi è l’unico modo. Hai sognato un letto punteggiato di morbidi petali di rosa, candele profumate che diffondono una soffusa luce dorata, sussurri pieni di amore e carezze devote. Il bacio di Chuck non ti promette niente di tutto ciò, è avido e egoista, senza un briciolo d’amore.

Ma tu, Jenny? Nessuno ti ama.

 

Il peggiore dei modi è l’unico modo.

 

È una cosa importante, per me. Ti ho scelto, e... significa qualcosa, per me.

Ride, scuotendo la testa. Ah, wow. Sapevo che eri una ragazzina.

 

Il peggiore dei modi è l’unico modo.

 

“Se te ne vuoi andare, devi farlo adesso”.

Non è lui ad avere il controllo. Non sei una ragazzina, ora sei adulta. Va tutto bene.

 

No, smettila.

 

Sto bene, davvero, sto bene. Stavo bene quando me lo hai chiesto alla festa, e nel taxi, quando siamo arrivati a casa, prima e dopo essermi lavata i denti. 

 

Se vuoi far parte di questo mondo, Jenny...

Il peggiore dei modi, è l’unico modo.

 

 “Non voglio restare sola”.

C’è una candela, sul comodino.

La spegni.

 

*

 

“Va tutto bene?”

Fissi la parete di vetro smerigliato di fronte a te, ma il tuo sguardo è sfocato come i mobili che vi si intravedono. L’unica cosa di cui sei conscia è il bruciore intenso che t’infetta in mezzo alle cosce, e il lento, viscido rivolo di sangue che scorre sulla pelle sudata, sporca, lurida. Chuck è andato subito a lavarsi, dopo aver finito, quasi disgustato. Viene da vomitare anche a te, ma dubiti che una doccia aiuterebbe, e non hai la forza di alzarti. Di guardarti. Il tuo trucco sarà sicuramente rovinato, devi essere così brutta.

Avevi sempre pensato che il tuo primo amante ti avrebbe bisbigliato all’orecchio quanto ti trovava bella. Ti accorgi che nessuno te lo ha mai detto, a parte Chuck.

Ma non stasera.

“Se vuoi, puoi dormire qui”.

 

Meno male! Non volevo dormire in camera di Chuck sotto quell’orrendo dipinto.

 

“Non mi butti in mezzo alla strada, meno male”.

Puttana. Così ti additeranno, quando si saprà –la gente parlerà sempre-, così ti ha trattata Chuck. Forse un po’ te lo meriti, in fin dei conti. Ti senti ancora addosso il corpo pesante di Chuck, il sudore acre di Chuck, il fiato acido di Chuck, le sue dita crudeli strette intorno ai tuoi polsi tanto da scavare impronte rosse nella pelle diafana.

 

Mi sento davvero... stupida. Come potevo pensare che Chuck Bass volesse solo parlare con me?

 

 

“Ehi, non mi capita spesso di chiederlo”.

Il campanello dell’ascensore ti scuote dal torpore catatonico come i patetici e poco sentiti tentativi di Chuck non sarebbero mai riusciti a fare.

“Nate?”.

Se Nate sapesse –e sai che lo saprà, la gente parlerà sempre- anche lui penserebbe che sei una puttana. Perché non importa quanto somigli a Serena se indossi il suo stesso abito giallo, Serena sarà sempre perdonata, capita, accettata.

 

Nate ama Serena.

Chuck ama me.

 

Anche Chuck sarà perdonato da Blair, prima o poi. Lei lo ama troppo per serbargli rancore per sempre.

 

Ma tu, Jenny? Nessuno ama te.

 

Soprattutto non Nate, e nemmeno Chuck, che si affretta ad intercettare Blair prima che scopra cosa è successo.

“Che hai, c’è qualcuno?”

“No, nessuno”.

 

Vedi, Jenny, quando una ragazza perde la verginità, non può più tornare indietro.

 

Scopri l’anello di fidanzamento. Capisci che Chuck voleva chiederla in sposa proprio stasera, e che sta per farlo, ma se Blair ti trova lì, allora rovinerai tutto e allora Blair ti odierà, persino Chuck ti odierà, come ti odiano tutti gli altri. E per quanto queste persone ti abbiano fatto soffrire più di chiunque altro -e tu cercavi solo di essere una di loro, che c’è di male? Perché ti hanno fatto questo?- non vuoi che accada. Fuggi in fretta, raccogliendo le lenzuola macchiate della tua colpa. Della colpa di Chuck, sì, ma Chuck sarà perdonato, da Nate, da Blair, da Serena. Tu no. Nessuno tiene a te abbastanza da dimenticare. Perciò tocca a te nascondere il sangue, strisciare nel buio, nel freddo, da sola, mentre Chuck viene accolto nel calore dell’abbraccio di Blair.

Hai provato a essere gentile e si sono approfittati di te, hai provato a giocare sporco e ti hanno giudicata e cacciata. New York è così grande e tu non hai nessun posto dove andare -Sul serio, Jenny. Ti prego, vattene-.

Senti una ragazza singhiozzare nella notte e solo dopo qualche secondo ti accorgi che sei tu.

 

Ho mentito, e ho rubato, e ho perso il rispetto della mia famiglia, per cosa? Per poter essere come te? Una volta mi hai chiesto se ne valesse la pena.

La mia risposta è no.  

 

 

Fine

 

 

 

Note dell’Autrice:

[1] “End of the Dream” è una canzone degli Evanescence

[2] Le frasi in corsivo sono per la maggior parte citazioni dal telefilm.

[3]Don’t Matter” di Akon è la canzone che si sente al Kiss on the Lips party mentre Chuck tenta di approfittare di Jenny.

[4] Piccolo tributo a Jenny, nato senza alcun preavviso e scritto di getto. Non so perché. Forse perché è sempre stato uno dei personaggi che mi hanno più intrigata e interessata. Non c’è mai stata una storyline di Jenny che mi annoiasse e, benché abbia sempre tifato per Blair nei loro scontri, Jenny è senza alcun dubbio la degna erede di B., con un pizzico di oscurità in più. È un peccato che Taylor ci abbia privato di un personaggio tanto sfaccettato.

 

Alla prossima storia,

Melany

  
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