Suicune…vedo…cosa vedo? Una prateria, il vento scuote l’erbetta verdeggiante che ricopre quella vasta distesa di terreno. L’orizzonte è così lontano, la felicità…quella non sembra lontano, sembra che quel posto risplenda di una luce divina, il sole scalda ma il venticello gelido proveniente da nord raffredda l’atmosfera in un modo quasi tranquillizzante; la vista si perde tra quei fili d’erba, in quella distesa di serenità senza confini dove i pensieri volano al ritmo del vento, l’umidità che sento sulla pelle, che mi sfiora il viso sembra viva! Poi, sento una voce provenire dal mio cuore, una voce che conoscevo bene, che mi tranquillizzava ogni volta che irrompeva nella tranquillità dei miei pensieri: “Ck, è ora di andare!” Ero coricato sull’erbetta che dolcemente accarezzava i miei capelli e tutto il mio corpo rilassandomi dopo un qualsiasi incontro di Pokemon, girai il capo e posando lo sguardo sulla zampa azzurra pensai a ciò che avevo vissuto con lui! Alzando lentamente lo sguardo ammiro tutta la sua maestosità, ritto sulle sue fiere zampe pronto per un nuovo incontro!
Jotho: Goldenrod City
Salgo di corsa le scale,
l’ascensore è troppo lento e poi è troppo affollato per i miei gusti, devo
trovare quella persona che mi ha chiamato, ormai tra Kanto e Johto i contatti
sono stati persi da tempo, due anni fa molte cose inspiegabili erano accadute,
si era pensato a qualche catastrofe naturale o sovrannaturale ma poi tutti si
sono ricreduti, ora qualcuno è riuscito a farsi vivo da quel luogo disperso dal
resto del mondo, la cosa deve essere grossa, Team Rocket o qualche associazione
criminale deve aver manomesso i contatti tra i due mondi, molti conti non mi
tornano…Continuando a pensare arrivai finalmente alla piazzetta in cima al
Centro Commerciale, il mio informatore mi avrebbe aspettato lì, come diceva la
soffiata anonima di poco tempo prima!
Mi sedetti in un tavolino appartato, come mi aveva indicato lui precedentemente
ordinai una gazzosa, avrei preferito una birra o qualcosa di più alcolico, ma
lui mi aveva dato come unico segno di riconoscimento quello “Ordina una
gazzosa!” mi aveva detto poco prima di chiudere la chiamata! Mentre il
cameriere si avviava verso il bancone un ragazzo avvolto in un pesante cappotto,
che quasi gli nascondeva il viso, si avvicinò a me sfiorandomi leggermente la
spalla mi guardò in viso e si sedette di fronte a me: “Ok…se vuoi prendere
una birra fa pure ti ho riconosciuto!” Sembrava quasi ci fossimo sempre
conosciuti, la confidenza che aveva con me non mi sorprendeva affatto, ora
dovevo parlare di lavoro: “Ok…Lei è fuggito da Kanto quindi…” Prendendo
tra le mani il mio calice di Gazzosa che avevo ordinato prima ridacchiò e
scotendo il capo lo bevve in un solo sorso: “Non c’è altro modo di scappare
dall’inferno se l’inferno stesso ti espelle!” Quelle parole mi fecero
rabbrividire, il mondo, cioè Johto, non era pronto a tali dure parole, non
sapevo cosa mi avrebbe rivelato quell’uomo ma di certo non sarebbero state
favole per bambini! “Ho vissuto sulla mia pelle cose peggiori delle torture
dell’inferno, se solo provassi a raccontarle al mondo nessuno mi
crederebbe!” Forse pensava che io gli avrei creduto, ma su questo si sbagliava
“Lei è un genio, è un mendicante molto astuto, ma non vi pago da bere per
sentirmi raccontare storielle da bambini, sono una giornalista io non una
credulona, ha prove concrete di ciò che afferma?” Mi stavo alzando per
andarmene lontano da quel bar e da quel cantastorie quando lui mi afferrò per
un braccio e guardandomi negli occhi sussurrò: “Non faccia scenate in
pubblico, se vuole vedere prove concrete mi segua e le mostrerò ciò che non può
nemmeno immaginare!” Per il mio scoop avrei fatto di tutto, seguii quello
stano ragazzo, che zoppicando e appoggiandosi alla parete mi condusse fino
all’ascensore, entrammo insieme, lui selezionando il piano dei sotterranei si
appoggiò alla parete metallica dell’ascensore ansimando e socchiudendo gli
occhi farfugliò: “Se non ci sbrighiamo molto probabilmente non potrò dirle
nulla!” Il suo viso sudato ed affannato mi faceva paura, non stava bene, si
vedeva chiaramente, ma non capivo cosa avrebbe voluto mostrarmi in quelle
condizioni! Arrivammo anche all’ultimo piano sotterraneo, e le porte si
aprirono, barcollando fece un passo e cadde rovinosamente a terra, mi abbassai
per soccorrerlo, gli presi un braccio ma, quando feci per rialzarlo sentii
“No…” Poi insistendo per aiutarlo chiesi: “Come stà? Devo chiamarle un
dottore?” La sua risposta su alquanto spaventosa: “Vapooorion!” Sentendo
quel verso mollai il suo corpo a terra, controllando poi le pulsazioni mi
accorsi che era morto! Ero così agitata che ripresi l’ascensore e urlando
scappai fuori dal centro commerciale correndo senza meta per le vie di Goldenrod.
Jotho: Ruins of Alpha
“Ck, ti vuoi sbrigare o vuoi rimirare l’orizzonte per tutta l’eternità?” Ero lì da più di un’ora, l’odore che si respirava in quel luogo era magnifico, pensavo al mio amore lontano, Crystal, il mio amore impossibile, lei aveva Morty e non potevo pensare di ostacolare la loro storia senza fine, dovevo decidere cosa fare, affrontare la lega di Kanto o lasciar perdere e tornare a Ecruteak city da lei… “Ck, non fantasticare di nuovo su quella ragazza! Lei ha occhi solo per Morty , e poi sei più giovane di lei…” Quella frase del mio Pokemon mi riportò alla dura realtà, lei mi considerava solamente un amico e null’altro! Mi levai in piedi e richiamai Suicune come vendetta per avermi sottratto dal mondo dei sogni e poi mi misi in cammino verso Violet City! Era moltissimo tempo che avevo tagliato i contatti con la civiltà, due anni senza vedere nessuno per poter allenare in solitudine Suicune ed i miei Pokemon, ora ero pronto per la Indigo League! Entrai in città fiero come Suicune, recandomi al Pokemon Center mi capitò di passare di fronte ad una vetrina di un negozio di televisioni, la folla si accalcava alla vetrina, forse trasmettevano qualcosa di molto importante, mi avvicinai alla vetrina facendomi spazio tra la folla: “Queste strane foto sono state rilevate ieri pomeriggio da un nostro operatore grazie ad una soffiata anonima di dubbie origini, il cadavere dell’uomo-Vaporeon verrà al più presto esaminato dalle autorità per…” Non diedi peso a ciò che diceva al Tg, i soliti casi che in seguito vengono smentiti…nulla a cui dare peso! Mi avviai verso il Pokemon center a far curare i miei Pokemon pensando ancora a Crystal, non potevo immaginare cosa mi avrebbe aspettato a Kanto però una cosa la sapevo, volevo che si realizzasse a qualunque costo, avrei vinto la lega e sarei tornato vincitore dalla mia Crystal…
Jotho: Goldenrod City: torre Jotho TV
“Come puoi dire che quello era il
tuo informatore!” L’urlo del capo era rimbombato in tutto l’edificio, si
aspettava da me uno scoop sul futuro di Kanto e invece avevo procurato uno scoop
sensazionale alla nostra televisione rivale, uno sbaglio imperdonabile per un
imperialista come lui. L’uomo-Vaporeon, lo voleva lui, non era stato a
contatto con lui però, essere soli con un mutante in uno scantinato è stato
terribile: “Erika, ora te ne andrai a Kanto,e non tornare senza il materiale
per uno special sulle condizioni di quel luogo, voglio uno scoop da battere
quegli stolti di League Tv, non tornare senza di ciò, non sarai accettata!”
Scesi le scale lentamente, da quando ero uscita da quello studio le immagini di
quel mutante mi erano rimaste impresse nella mente restando quasi inerte a ogni
stimolo esterno era come mi fossi richiusa in una dura scorza come i Foretress,
i miei colleghi vendendomi passare inerte al centro della stanza mi chiamavano,
tentando di ottenere una mia risposta, i pensieri del mio futuro mi spaventavano
ma avrei dovuto affrontarli per portare a compimento la mia carriera di
giornalista!
Quel pomeriggio andai in un tranquillo bar vicino al Casinò, sorseggiando un
the per tentare di calmarmi e pensare seriamente alla mia spedizione cominciai a
disegnare qualcosa sul mio taccuino…disegnare anche semplici schizzi mi
aiutava a liberare il meglio di me stessa, pensai che, se tutti i collegamenti
via terra erano stati bloccati, l’unico modo per arrivare a Kanto in tempi
accettabili sarebbe stata quella aerea, gli elicotteri che sovrastavano la torre
della TV sarebbero stati utilissimi, l’unico guaio era convincere il capo. Due
velivoli sarebbero bastati, uno per il personale e l’altro per le
apparecchiature, avremmo dovuto però richiamare alcuni allenatori esperti da
tutto il continente, qualsiasi cosa si nascondeva in quel luogo, senza una buona
dose di allenatori non saremmo riusciti a difenderci! Avevo pensato a tutto,
finii quell’interminabile lattina di the e, entusiasta corsi alla torre per
riferire i miei progetti ai miei superiori!
Johto: praterie interne / Goldenrod City
“Corri, Suicune, corri!” Il mio
progetto era quello di correre a Goldenrod a fare compere e, poi, fare visita a
Crystall, sicuramente sarebbe stata felice di sapere che avevo conquistato tutte
le otto medaglie necessarie per partecipare alla lega di Kanto! Stavamo correndo
parallelamente alle rotaie del supertreno, riuscivo a malapena a distinguere le
sommità dei palazzi della grande città presto saremmo stati a Goldenrod!
Entrammo di soprassalto nella caotica città, le città di Jhoto, anche le più
affollate, erano caratterizzate dalla correttezza dei suoi abitanti. Scesi dal
mio Pokemon e lo richiamai nella sua Pokeball, avrei pranzato e poi sarei andato
al Centro Commerciale, un programmino tranquillo se non fosse stato per la ressa
che si accalcava davanti al ristorante. Mi avvicinai per capire il motivo di
tanta confusione, il ristorante era nella parte bassa di un palazzo totalmente
occupato dalla sede di una televisione molto rinomata: “ scusate perché…”
Il ragazzo non mi fece finire la frase ed indicando una locandina appesa al muro
mi zittì
“Ti sembra il modo di entrare in un ascensore pieno di gente?” Mi rimproverò
la giornalista, non ribattei, aveva ragione la mia entrata in scena aveva
scombussolato un poco i loro piani, arrivati all’ultimo piano mi accorsi che
la giornalista con due allenatori dovevano salire sull’elicottero, erano loro
i candidati! In un primo momento venni intimato di non salire sull’elicottero
poi, mentre i due velivoli si stavano alzando in volo un istinto primordiale
prese il mio corpo, corsi verso il velivolo della giornalista e, aggrappandomi
alla parte dell’elicottero che ancora poggiava a terra. Il velivolo prese
quota ed io entrai nello scompartimento del personale, la giornalista si alzò
in piedi di scatto e con un urlo sorpresa disse: “Che ci fai tu qui?”
Sorrisi e mi misi a sedere vicino a lei, sapevo di essere in un mare di guai ma
dovevo arrivare a Kanto in un modo o nell’altro e quella era l’unica
opportunità che avevo! Passarono i minuti e nessuno dava cenno di voler
parlare, ero abbastanza stanco e quei sedili erano molto comodi, chinai in capo
e mi appallottolai il più possibile su quei soffici sedili di pelle, le mie
palpebre cominciarono a scendere, senza neanche accorgermene mi assopii cullato
dal ritmo delle pale dell’elicottero!
* * *
Vai Mareep, attacco fulmine!” Ero su un traliccio della torre radio di Goldenrod, il
generale di più alto rango del Team Rocket che aveva occupato l’edificio,
ora lo avevo di fronte, in una sfida di Pokemon per scoprire chi l’avrebbe
spuntata, avrei dovuto vincere a tutti i costi se volevo liberare la città da
quei farabutti di Team Rocket! “Houndoom, usa l’attacco fuocobomba!” Una
potentissima bomba di incandescente fuoco stava per colpire il mio Mareep,
quando con un balzo il mio Pokemon evitò l’attacco del maligno Pokemon del
generale, un potentissimo fascio di elettricità colpì allora Houndoom che
non incassò molto bene l’attacco cadendo a terra stordito: “Maledetto!
Houndoom vai, usa un attacco sgranocchio!” Il suo Pokemon con una corsa tentò
di avvicinarsi al mio per addentarlo quando Mareep venne avvolto in una luce
fortissima, si stava evolvendo, quando la luce si diradò e Houndoom era
abbastanza vicino al mio Pokemon per colpirlo, Flaffy lo colpì sotto al mento
con un possente tuonopugno scaraventandolo dal lato opposto del traliccio:
“Houndoom, vai!” Ogni volta che il capo dei Rocket diceva quella frase il
suo Pokemon si rialzava ritto sulle zampe come se non fosse ancora stato
ferito: “Flaffy, usa il tuo tuonopugno di nuovo!” Non avrebbe potuto
continuare a resistere, Flaffy stavolta colpì in pieno stomaco il Pokemon che
dopo essersi appallottolato dal dolore cominciò a rigurgitare un liquido
viola: “Oh, merda!” Imprecò il generale: “Ora te la vedrai brutta!”
Il Pokemon si levò barcollando sulle zampe, aveva uno sguardo diverso, i suoi
occhi si erano gonfiati e fatti più rossi del sangue, dalle fauci colava una
bava viscida, come se qualche demonio avesse preso possesso del suo corpo. Con
una corsa velocissima colpì il mio Pokemon con un attacco incornata,
facendolo volare sopra di lui, mentre Flaffy cadeva su di lui, Houndoom lo
attendeva a fauci aperte, una volta caduto tra le sue fauci infionzò i suoi
aguzzi canini nel corpo del mio povero Pokemon che piangendo chiamava aiuto,
tentai di richiamarlo ma ogni volta Houndoom si parava davanti al fascio
d’energia che serviva per richiamare Flaffy, era spacciato, il mio povero
Pokemon cominciava anche a sanguinare, il sangue sembrava rendere felice quel
Pokemon senza cuore, sembrava godere della sofferenza del mio Flaffy, non
poteva essere un Pokemon normale! Ero impietrito di fronte a quella scena, non
sapevo più cosa fare, se non fosse stato per Suicune che, in quel momento uscì
spontaneamente dalla Pokeball, Flaffy sarebbe morto. “Ck, ti vuoi
sbrigare a salvarlo?” dicendo questo Suicune sputò un potentissimo
geloraggio congelando Houndoom, richiamai Flaffy in tempo e Suicune per
vendetta fece ingurgitare allo spietato Pokemon del generale un’idropompa
probabilmente mettendo fine ai suoi giorni! Il generale indifeso scappò dalla
torre lasciando i cretini dei Rocket senza guida, dopo poche ore a Goldenrod
non si vedeva più nemmeno una “camicia nera”!
“Come può essere che non riuscite a stabilire un contatto
con l’eliporto di Saffron city?”
“Mi spiace, avevamo previsto che una volta arrivati sul
territorio di Kanto le trasmissioni sarebbero riprese, forse siamo in una zona
d’ombra ma….” Spaventata ribattei: “Ma..?” Sospirando, preso da
un’agitazione, totale il pilota finì la frase: “Non riesco a contattare ne
Goldenrod, ne nessuna città di Kanto o di Johto!” Shockata caddi sul mio
sedile, eravamo soli senza nessun’aiuto e abbastanza carburante per tornare
indietro. Ad un tratto sentii dei cinguettii disperati, sembravano Pidgey,
guardai dal finestrino…uno stormo di Pidgey e Pidgeotto ci stava venendo
addosso! “Allacciate le cinture, sto effettuando delle manovre diversive!”
Ci allacciammo le cinture senza preoccuparsi del ragazzo clandestino che, stava
dormendo da quando eravamo partiti, le brusche manovre scossero tutto
l’elicottero senza turbargli il profondo sonno in cui era caduto,
l’allenatrice che avo scelto personalmente, la figlia maggiore di mia sorella
emanò un urlo di disgusto, era seduta vicino al finestrino e aveva notato
tracce di sangue sul suo vestito: “Guarda, i Pidgey si stanno schiantando
contro il finestrino!” Tutti i piccoli uccellini si stavano spappolando contro
l’elicottero e, il finestrino semi-aperto vicino alla ragazza faceva
trapassare alcune gocce del loro sangue all’interno dell’elicottero!
“Guardate quel Pidgeot!” Urlò il ragazzo che, nel mentre, si era svegliato:
“Se si schianta contro il nostro elicottero salteremo in aria!” Non aveva
tutti i torti, era grossissimo e ad un’elevata velocità avrebbe potuto far
scattare qualche cortocircuito facendoci esplodere in aria!Se avesse distrutto l’elicottero su cui eravamo saremmo
morti tutti, e se avesse centrato l’altro…Un fortissimo boato ed un’esplosione aerea, un’immensa
luce e calore, il Pokemon aveva centrato l’elicottero che guidava Henry: “
Amore, no!” No non poteva avermi tolto l’amore più grande della mia vita,
quel dannato Pokemon no. Non vidi più nulla di fronte ai miei occhi solo buio!
* * *
L’attacco di quei Pokemon era finito, su quell’elicottero
c’era il fidanzato della giornalista mi disse Casey, Erika, la giornalista era
sua zia, lei ed Henry sarebbero dovuti convogliare a nozze a servizio ultimato.
Cercammo di calmarci e di svegliare Erika che era svenuta dallo spavento, era
inutile tentare di contattare qualcuno, i ripetitori erano stati abbattuti da
chissachi e non potevamo più tornare indietro, il carburante di riserva era
bruciato insieme all’elicottero esploso.
Passò mezzora e il carburante era agli sgoccioli, il pilota
tentò di fare retro front, per tentare almeno di arrivare a New Back Town dove
o a Mogany Town, ma all’incirca sopra la Victory Road il motore si spense e
planando in un modo spettacolare il pilota ci fece schiantare dolcemente nelle
profondità della montagna
Note dell'autore: finalmente la mia prima fic decente, scusate se pubblico prima The End 2 che The End 1 ma siccome la prima è orribile dovrei riscriverla e risistemarla, comunque fino al capitolo 6 si dovrebbe capire tutto senza aver letto la prima parte comunque fatemi sapere com'è^^