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Autore: Envuccia    08/12/2011    1 recensioni
Un breve incontro fra due persone che s'amano ancora, l'incomprensibilità delle parole fra due complici, fra due compagni che non giocano più allo stesso gioco.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo brano No-sense, non è scritto per essere capito ma solo per essere sentito, sempre se vi passerà qualcosa.

E' davvero tanto tempo che non scrivo e ancor più che non pubblico. E' strano e ancora più strano aver scritto queste righe. E' uno sfogo, prima di tutto. Perciò se avete voglia di non capirci per un attimo niente ed osservare il mondo di due persone che non ne hanno più uno loro leggete. Spero che anche pubblicandolo qui di getto non sia proprio del tutto sgrammaticato... anche se dovrei aspettarmelo dato che sono le 4 di notte e l'ho finito di scrivere qualche minuto fa!! ^^''''
Forse i personaggi sono un po' OOC, se così fosse magari ditemelo che lo aggiungo negli avvertimenti! [oh, mi sento davvero una novellina!!]

Se volete lasciare un commentino, anche di forti critiche dato che questa FF no ha il benchè minimo senso, sarete ben accetti!!

Non ho il coraggio di dedicare sta cosa a qualcuno in particolare... però diciamo che a ripubblicare qui non posso che far volare un pensiero molto dolce a Setsuka, Giuls, Roby e a tutte le altre ragazze che facevano parte del fandom tempo fa. Rivedervi a Lucca mi ha fatto un effetto davvero forte. Come non provare un autentico affetto pur non sentendovi quasi mai?!

Ok, direi che possiamo cominciare con la storia... buona lettura e grazie di star perdendo qui un po' del tuo tempo, lettore, se ci sei!! xD
P.s. L'ho scritta sentendo in loop "See You Soon" dei Coldplay, quindi se volete, quella sarebbe la colonna sonora ideale! :)

______


"Edward... Cosa ci fai di nuovo qui? Non avevi detto che te ne saresti andato per sempre?"
"Stai con un'altra."
"Sei tu che mi hai lasciato... quanto avrei dovuto farmi prendere in giro ancora?!"
"Tu stai con un'altra!"
"Sei venuto qui per chiedermi di tornare insieme?"
"Beh... io, non..."
"Allora vattene."
"Smettila Roy, mi hai illuso! Continuavi a dirmi quelle cose mentre intanto... intanto andavi a letto con lei!"
"Mi hai detto tu di farmi una nuova vita, continuo a dirti quelle cose perchè le penso. Che importanza ha se vado a letto con un altra?"
"Ne ha eccome! Tu! Tu..."
"Mi odi?"
"Si."
"Mi ami?"
"Ti odio."
"Quindi posso continuare a frequentarla."
"No!"
"E' l'ultima volta che te lo chiedo, mi ami?"
"Si..."
"La mollo e ci mettiamo insieme?"
"Mollala e basta, dici di amarmi."
"Testolina matta, per quanto credi che dovrò andare avanti ad ubbidire al tuo egoismo?"
"Muori..."

Roy allungò il braccio verso la vita dell'altro e lo strinse a se. Erano passati mesi dall'ultima volta in cui si erano trovati così vicini, nella stessa stanza. L'uomo non riusciva ancora a capacitarsi di come tutto era finito, di come si erano allontanati per scelta del suo compagno.
E ora, ora si doveva sentir dire che l'aveva illuso, che non aveva sofferto abbastanza in quei tanti secondi che li avevano separati dalla fine della loro storia a quel giorno. Edward Elric era proprio insicuro, un'egoista della peggior specie.
"In amore, solo in amore..." puntualizzò la mente del colonnello.
Edward intanto lo guardava con aria di sfida  al di sotto del suo mento di molti centimetri. Nemmeno il ragazzo sapeva cosa provasse in quel momento, cosa voleva. Unica certezza: il pensiero del suo amato nelle mani di un'altra era terribilmente doloroso. Eppure pensava di averla superata. Non voleva tornare indietro. Aveva preso la sua scelta tempo prima, era finalmente...  libero? Da cosa poi? Da un amante geloso che l'aveva fatto sentire sempre protetto e immortale?
I ricordi gli rimbombavano nella testa, le parole gli si attorcigliano sulla lingua tutte pronte ad uscire e rivelare qualcosa che non aveva frase.
Si mise sulle punte dei piedi e sfiorò con la bocca il labbro inferiore di Roy che prese al balzo l'occasione approfondendo il contatto e facendolo diventare un languido bacio. Quanto aveva dovuto aspettare per esplorare la sua bocca, catturare la sua lingua e farlo impazzire solo leccando le sue labbra. Senza smettere di baciarlo lo prese in braccio di forza e se lo portò in grembo sedendosi sul divano. Le sue mani correvano sul piccolo corpo di lui esplorando quelle parti che sperava non fossero mai state sfiorate da qualcun'altro in sua assenza. Le reazioni erano le stesse di un tempo, forse catalizzate dall'eccitazione dovuta al troppo tempo lontani. Cominciò a spogliarlo. Ed ansimava sotto al tocco del moro, gustando ogni contatto in un insieme di goduria, tristezza e indignazione. Perchè doveva fargli quell'effetto? Perchè doveva amarlo?

"Posso entrarti dentro?"
"N...no! Ah!
"Potrebbe essere l'ultima volta, lo sai?"
"Dio... ti prego, fallo, fallo e stai zitto!"

Edward detestava come Roy sapesse bene con quali pensieri piegare il suo volere. O più semplicemente non voleva ammettere che fossero solo i suoi stessi desideri, che in realtà si sarebbe potuto opporre se davvero non avesse voluto. Roy sorrise con tenerezza, baciandolo sugli occhi prima di penetrarlo. Fecero l'amore per tutta la notte.
Quando smisero era ormai troppo tardi per tornare a casa, così il biondo decise di rimanere nel caldo angolino formato dal braccio e il petto del suo uomo. Si addormentò sfinito e soddisfatto, con il cuore in subbuglio ma finalmente nel posto giusto.
La mattina seguente alzandosi Roy non vide nessuno al suo fianco. Sentì dei rumori provenire dalla porta e vi si catapultò, rischiando di svenire a terra per essersi alzato troppo velocemente. Ed si stava chiudendo il cappotto rosso prima di uscire.

"Cosa farai adesso Ed?"
"Cosa te ne importa? Stai con un altra, no?"
"Ti ho già detto, torna da me e la lascierò."
"Non la lascieresti a prescindere quindi!"
"Dovrei?"
"Mi fai schifo! Tu e questa notte, non avete il minimo senso!"
"Perchè te ne sei andato da me?"
"Te l'ho già ripetuto abbastanza."
"Non abbastanza per farmelo capire."
"Adesso tanto non ha più senso."
"Non credi che una volta tanto dovresti tendere l'orecchio a ciò che dice il tuo cuore?"
"Io..."
"Tu..."
"Non lo so... non essere felice, non con lei."
"Non sono felice."
"E allora perchè!? E' perchè mi vuoi fare impazzire?!"

Rimasero entrambi in silenzio. Dopo secondi che sembraro eterni Edward aprì la porta venendo investito da un gelido vento invernale ed alcuni fiocchi di neve rimasero intrappolati nei suoi capelli. Fece alcuni metri e si girò a guardare Roy, muto. Questi prendendo un lungo respiro si decise a proferire quelle parole che da tempo dovevano essere udite dall'altro.

"C'è una meta per il vento dell'inverno: il rumore del mare."

Un lacrima rigò il volto di Edward.

"Prima o poi, prima o poi ci torneremo insieme."

Detto questo si voltò incamminandosi per la strada e dopo poco scomparve nel bianco candore della neve crudele.


___________





Adesso capirete cosa intendo con Nosense! Grazie di aver letto comunque... Se lasciate un commento mi fate felice. :3
Un bacio,
envuccia.




  
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