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Autore: RaiseYourGlass_    08/12/2011    1 recensioni
Questa è la storia di una giovane ragazza di 16 anni che vive in un piccolo paesino di campagna che riesce a trovare tutta la propria felicità in un ragazzo. -Lo so, il titolo e la descrizione sono banali, ma non è affatto così la storia-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stavo correndo, forse da troppo perchè sentivo mancarmi il respiro, in una via buia e senza uscita; finalmente mi decisi a sedermi e a calmarmi almeno un po'.
Tutto iniziò circa un po' più di un anno fa, verso settembre. Non avrei mai pensato che la mia vita sarebbe cambiata così in fretta e così drasticamente.
Avevo 16 anni e vivevo in una piccola città di campagna dimenticata da tutto e tutti.
Avevo due migliori amiche su cui potevo sempre contare, Alessandra e Andrea; Alessandra aveva un anno in più di me, era bellissima. Era alta, magra quasi come un chiodo, aveva due occhi bellissimi color castano chiaro che avrebbero fatto invidia a chiunque; io e lei ci conoscevamo da sei anni. Andrea invece non era italiana ma era australiana. Aveva 17 anni, quasi 18. Era alta, aveva gli occhi di color nero cenere e aveva un carattere molto comprensivo.
Noi tre eravamo inseparabili, e ci eravamo promesse che la nostra amicizia sarebbe durata per sempre, almeno ci speravamo.
Un giorno come tanti Alessandra venne a dirmi che la settimana prossima ci sarebbe stata una fiera in cui lei avrebbe partecipato ad una gara canora per vincere un trofeo; oltre al trofeo avrebbe potuto registrare una propria canzone in un vero studio di registrazione, un sogno praticamente! Ovviamente aveva molto da fare e una sola settimana non le sarebbe bastata, così mi chiese il suo aiuto. Io la aiutai volentieri, preparammo la musica, il testo, tutto quanto.
La mattina della gara, una domenica, venne da me alle sei e mezza di mattina, era agitatissima. Partimmo presto per arrivare nel luogo in cui si svolgeva la gara e lì trovammo Andrea ad aspettarci.
La gara iniziò, i concorrenti non erano così preparati, Alessandra era la migliore; la sua esibizione fu un gran successo e vinse addirittura il primo premio con la nostra canzone.
Verso le sette di sera ci incamminammo per tornare a casa, ci salutammo e abbracciammo Alessandra che aveva vinto la gara coraggiosamente.
Per andare a casa dovevo attraversare un campo di grano, adoravo quel posto perchè era così verde e colorato, così mi sedetti per contemplare la natura, iniziai a pensare e quasi mi appisolai; ero così sovrappensiero che non mi accorsi che un ragazzo mi stava chiamando.
Era alto, aveva degli occhi così belli di color nocciola scuro. A prima vista mi si fermò il cuore talmente era bello. Aveva le braccia muscolose e bellissime; i suoi occhi brillavano, la sua voce era una melodia meravigliosa; sarei rimasta per ore ad ascoltare le sue parole.
«Ti sei persa?» mi domandò.
«No.» risposi. Ero senza parole.
«Allora che ci fai qui tutta sola a quest'ora?» mi rispose.
«Stavo solamente ripensando alla mia vita guardando il paesaggio, sai è così bello qui, non mi stanco mai di guardare ciò che c'è intorno a me!»
«Come sei poetica.» mi sorrise.
A quel sorriso quasi svenni, giuro, era il sorriso più bello che avessi mai visto in vita mia.
«E tu che ci fai da queste parti?» domandai.
«In sincerità non lo so nemmeno io, avevo solamente voglia di uscire.»
Mi aiutò ad alzarmi, mi porse una mano e mi disse «Piacere comunque, io mi chiamo Giovanni.»
«Io sono Giorgia, per gli amici Giò.»
«Hai un nome meraviglioso, Giorgia!»
Anche se non avevo uno specchio con me ero certa che ero diventata tutta rossa.
Mi accompagnò fino a casa mia e mi disse che il giorno dopo sarebbe tornato per portarmi a vedere i suoi cavalli.
[…]
Arrivata a casa la cena era già in tavola, ma avevo la testa tra le nuvole e non avevo intenzione di mangiare.
Salì in camera mia, erano già le nove. Trovai tre messaggi sul cellulare; due erano da parte di Alessandra che mi ringraziava per tutto e uno era da parte di Giovanni che mi chiedeva se l'indomani sarei andata da lui.
Decisi di spegnere il cellulare e di rispondere ai messaggi l'indomani.
Mi accovacciai nel letto a pensare.
Stavo sorridendo, ero davvero felice; il cuore mi batteva a mille, per la prima volta mi sentivo libera. Chiusi gli occhi, mi rilassai e mi addormentai con il suono delle parole di Giovanni aspettando l'indomani.

  
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