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Autore: Fatasenzali    08/12/2011    1 recensioni
Sono sempre stata incompleta in quello che inizio. La verità è che c'è qualcosa in me che non mi fà MAI finire. Cosa sto cercando in realtà? Avete la risposta che io non ho? E se fossero stati i suoi occhi neri a rendermi completa, se fosse stato il suo sorriso a farmi trovare ciò che stavo cercando, se fossero stati i suoi baci a finire ciò che non ho mai terminato. IMPOSSIBILE. Ero destinata a vivere da sola e se dovevo completarmi dovevo farlo senza l'anima gemella. Non aspettatevi la solita "Storia d'amore strappa lacrime". Mi spiace deludere tutte le ragazze sognanti che aspettano disperatamente il principe azzurro..io temo che dovranno cambiare storia.. e sopratutto ASPIRAZIONE! Non state li ad aspettare disperatamente che lui capisca,che lui si comporti come succede nei film..non succederà. Probabilmente questa freddezza vi farà pensare che non ho un cuore,che sono troppo realista e che rimarrò probabilmente Sola. Onestamente rimanere Sola non mi spaventa.. Ci sono un mucchio di cose che si possono fare quando sei Sola. Sapete cosa mi spaventa veramente? I sentimenti. Mi spaventa il dover aspettare un messaggio che non arriva. mi spaventano le illusioni,i progetti,i sogni ad occhi aperti.. Mi spaventa L'amore. Troverò una cura un giorno. E magari vivrò la mia favola..e questo diventerà un racconto d'amore,sdolcinato con un dolcissimo lieto fine."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduta, nella sala d’attesa del ottavo piano di un palazzo del centro, fingevo di sfogliare una rivista ma in realtà mi passava davanti agli occhi tutta la mia vita in quegli ultimi mesi. “Aspetti qualche minuto”, mi aveva detto la segretaria; peccato che ero lì da più di mezz’ora e iniziavo a stancarmi di aspettare. Ad essere sincera non sono una di quelle persone che nella vita non sanno aspettare,anzi. Ho sempre pensato che per ottenere grandi cose bisogna mantenere la calma e attendere..il problema è che il motivo per cui stavo aspettando in quella sala non mi sembrava affatto un motivo valido. Insomma,non avevo certo bisogno di uno psicologo. Non avrebbe risolto lui i miei problemi, ne ero certa. Ma mia madre dopo l’ultima sfuriata che avevo avuto in classe nell’ora di storia, mi ha praticamente obbligata ad andare da questo specialista che mi avrebbe aiutata a superare questo brutto momento. Forse è vero, avevo toccato il fondo con La Bertinelli, ma la colpa era tutta sua! La Bertinelliè la mia professoressa di storia..La tipica esaurita,zitella che sfoga le sue frustrazioni sentimentali sui suoi alunni, io ero una delle sue prede preferite. Il punto è che non potevo più sopportare i suoi continui sfoghi su di me,non ora. Cercava di chiedermi cose al di fuori del programma per assicurarmi l’insufficienza, e diceva sempre che non erano un paio di occhi azzurri a rendermi una persona piacevole per l’umanità. E’ ovvio,che mi odiava perchè esteticamente rappresentavo quello che lei non era mai stato. Così quella mattina non ci ho visto più e le ho urlato di iscriversi a uno di quei siti che trovano l’amore della tua vita e di smetterla di rompere a me! Ovviamente,sono uscita dalla classe prima che mi cacciasse lei tanto per mantenere il mio orgoglio.. Il risultato è stata una sospensione a scuola di 2 giorni e le risate di tutta la classe. Così ero finita dallo psicologo. Può entrare signorina!- la segretaria mi accompagna in una stanzetta piccola e semibuia. C’è una scrivania dove vi è seduto il dottor. Carlotti , qualche sedia,un lettino, e una libreria gonfia di libri. È un piacere conoscerti Isabella! Tua madre mi ha parlato molto di te .- dice l’uomo alzandosi dalla scrivania e venendomi incontro per stringermi la mano. E’ grosso e tozzo, ma ha uno sguardo buono che nasconde sotto occhiali con grandi lenti. Scommetto che non le avrà detto niente di positivo dottore. – esclamo,stringendoli la grassa mano curata. Al contrario, mi ha detto che sei una brava ragazza che sta perdendo la via del bene!- Mia madre dovrebbe smetterla di andare in chiesa ogni venerdì sera. – La mia non era una battuta ironica ma la verità,il signor Carlotti però parve aver frainteso e scoppio in una risata di gusto. Mi fece segno di accomodarmi al lettino. Oh no, non mi faccia stendere lì! non sto mica morendo!- dico andandomi a sedere su una delle sedie vicino la scrivania. Sembra capire il messaggio e si siede di fronte a me dall’altra parte della scrivania. Come preferisci, infondo tutto quello che dobbiamo fare è una chiacchierata amichevole!- sorride levandosi gli occhiali, mi fissa e poi aggiunge – sei veramente una bella ragazza!- il commento non mi preoccupa perché noto che nel dirlo c’è un tono molto paterno. I complimenti mi imbarazzano sempre, cosi abbasso lo sguardo fingendo un sorriso. Allora..so che è stato un periodo molto difficile da superare ..- riattacca lo psicologo, ovviamente sapeva tutto dei problemi che avevo avuto in quei mesi per colpa di mia madre.. già la immagino mentre dice: “Era una cosi brava ragazza ma le sono successe tante cose.. ultimamente..” non avendo alcuna risposta lui riattacca Ti va di parlarne?- Perché dovrei parlarne con lei? Perché è il mio lavoro.. e posso aiutarti!- Era la risposta che un qualsiasi psicologo avrebbe dato in quel caso, ma io acida com’ero diventata,li lanciai addosso un occhiatacciaccia sciogliendo il suo sorriso gentile. Nessuno può aiutarmi..a meno che lei non sia capace di cambiare il passato.. in tal caso le sarei molto grata! – la mia risposta raggelò l’aria della stanza, e notai nel suo sguardo una certa malinconia .. tirò un sospiro . Non è mai facile sopportare la perdita di qualcuno.. ti và di parlarne.- No!- Va bene Isabella, voglio solo dirti che so quello che provi..- Tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo. Mi fissò in un modo che mi fece quasi tenerezza così abbassai lo sguardo sul pavimento fingendo di essere completamente annoiata e indifferente a ciò che diceva. Mia figlia è morta l’anno scorso.. aveva la tua età! – mi si ghiaccio il cuore sentendo quelle parole.. e pensai che forse poteva davvero capire quello che stavo provando.. Mi dispiace.. – dissi continuando a tenere lo sguardo basso. Era una ragazza stupenda, e aveva i tuoi stessi capelli biondi! Per un po’ non volevo parlarne con nessuno, poi ho capito che parlare mi liberava di tutte quelle emozioni che dentro di me erano come macigni- Ho sempre pensato che gli psicologi fossero come nei film,statici e menefreghisti dei tuoi problemi il signor Carlotti però sembrava parlarmi sinceramente. Per la prima volta mi convinsi che forse parlare con qualcuno di quello che provavo era davvero una cosa giusta. Perdere una figlia è certamente diverso dal perdere un amica.. ma Bea per me era più di una semplice amica era..come una sorella. Era la persona su cui poter contare, la persona a cui dire tutto, la persona che non mi faceva mai sentire sola.- sospirai.. poi aggiunsi -Sa qual è la cosa che mi fa più male dottore? Beatrice non meritava questa fine, amava la vita ed era una delle persone più buone che ho mai conosciuto.. perché proprio lei? Il mondo è pieno di gente cattiva che meriterebbe di sparire per sempre!- Mi bloccai perché mi resi conto che il tono della mia voce era pieno di rabbia. Lanciai un occhiata allo psicologo che mi ascoltava annuendo. Forse non capisce quello che intendo dire..ma ..perchè la vita è così ingiusta? E poi se Beatrice è morta è solo colpa mia.. ero io che guidavo lo scooter quel giorno..quindi io meritavo di morire più di lei!- Ecco quello che pensavo. Usci fuori dalla mia bocca tutto d’un fiato anche se non l’avevo mai detto prima.. mi senti libera di un peso e di un senso di colpa che mi torturava da mesi. - Non dirlo! Non è vero. Nessuno merita la morte..tanto meno tu !- mi interruppe il signor Carlotti quasi come se fosse arrabbiato di aver sentito quella frase da me. - se è vero ciò che dice..perchè la mia migliore amica quella sera .. è morta? – Lui non seppe rispondere a quella domanda.. Gli studi,le lauree non servivano a niente in quel momento, perché alla domanda più importante di tutte ..lui non aveva una risposta da darmi. Perché si muore? Improvvisamente mi tornò in mente una frase che mi disse Bea qualche mese prima di morire. Mentre facevamo una ricerca di filosofia. Sei una palla Isa! Ti fai sempre un mucchio di domande sulla vita e sulla morte..sei una povera illusa se pensi che ci sia una risposta? Si vive e basta!- Ricordo che inizialmente avevo preso male quella frase, e che pensavo che Beatrice fosse fin troppo indifferente e infantile,per questo non capiva i grandi filosofi e i loro pensieri. Solo adesso capivo che lei aveva davvero ragione. Ero io e la filosofia che sbagliavamo ,non lei. Puoi fare mille domande, e mille ricerche per cercare di capire..ma ci sono cose che nella vita rimarranno sempre un mistero.
  
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