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Autore: _CodA_    09/12/2011    4 recensioni
One-shot Brittana ambientata ipoteticamente poco dopo il discorso della 2x15 con modalità un pò diverse. Riguarda il coming out di Santana, ma eliminate Artie e tutte quelle schifezze!
L'ho scritta ieri notte di getto, verso le 2, per cui perdonate eventuali errori... spero vi piaccia!:)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Dove stiamo andando San?”
Brittany si lasciò trascinare ancora per poco, prima di puntare i piedi ben saldi a terra, frenando anche la bruna che correva davanti a lei.
“Lascia che ti porti via: via di qua, via dal mondo!”
Con affanno convinto diede ancora una stretta a quelle braccia unite, a quelle mani ancora strette.
“Siamo parte del mondo, San. Non possiamo scappare”
Santana la guardò corrucciata, sentendo caderle il mondo addosso, eppure quel dolore che sentiva in petto assomigliava più ad una pugnalata nel cuore.
E la presa delle loro dita svanì. Le braccia ricaddero prive di vita lungo i loro rispettivi corpi.
“Che significa, Britt? Mi hai chiesto tu cosa provavo per te; mi hai chiesto tu di ammettere i miei sentimenti… Ti stai tirando indietro?”
La rabbia saliva tra le parole ferite, nella voce tremante, negli occhi più scuri di prima.
“Non ho mai detto di essere d’accordo a fuggire. Non voglio scappare dalla mia famiglia, dalla mia città..” rispose con determinazione, non accennando segni di debolezza.
“Avremo una nuova città e… saremo una nuova famiglia un giorno.. semmai lo vorrai…”
Nel tentativo di convincere la bionda, di infonderle quel sentimento di sicurezza e di forza, che le aveva trasmesso lei a sua volta poco prima, non aveva controllato le emozioni; aveva lasciato che il cuore, in procinto di rompersi, parlasse. E un istante dopo il cervello cosciente aveva rallentato la corsa di quelle parole, di quei sentimenti che prendevano vita.
E lei non aveva potuto che abbassare lo sguardo per l’imbarazzo.
Santana sembrava una ragazza forte: non aveva mai avuto problemi con le parole;
tranne che con le parole d’amore.
“Non smetterò mai di volere una famiglia con te, Sanny.. tu sei la mia migliore amica. Ti voglio bene…”
La bruna a testa bassa cercò di ignorare l’ingiustizia di quelle parole, la rabbia e la frustrazione che provava verso di esse: vere, potenti, ma non abbastanza.
“…ti amo, cazzo!”
Santana sollevò rapidamente lo sguardo sulla bionda, con occhi sorpresi, sconcertati, sorridenti.
Brittany non imprecava mai!
Ma ovviamente era un’altra parola ad aver colto la sua attenzione…
Brittany, al silenzio prolungato di San, rispose con un sorriso, cullando quegli occhi, sollevati ma ancora tristi, e quelle mani nuovamente intrecciate, che strinse più forte.
“Ti amo” ripeté, per purificarsi da quella frase precedente preda dello sconforto.
Santana sorrise anche lei, guardando l’azzurro sincero degli occhi dell’altra.
“ti.. amo anch’io” sussurrò più timidamente, mentre Britt ne riacciuffava gli occhi coi suoi.
“E allora restiamo qua. Siamo io e te, non c’è bisogno di andare da nessuna altra parte. Non aver paura”
I loro corpi oramai vicini, oramai sfioranti, non avrebbero saputo dirsi di no. E Brittany lo sapeva.
“Come faccio a non averne se tutto quello che avevo, tutto quello che conoscevo, sta per sgretolarsi?! Si sgretolerà nell’istante in cui io ti bacerò davanti a tutti, tra le quattro mura di questa stupida scuola…”
Britt le sorrise un po’ beffarda, un po’ dolce.
Anche se ad occhi esterni potrebbe essere difficile da credere, in situazioni come queste risultava sempre la bionda la più perspicace tra le due.
“Non è già tutto a pezzi intorno a noi?!”
Il suo sorriso contrastante ebbe però la meglio su quelle parole dure.
Nell’insieme ebbero un effetto consolatorio.
Santana sorrise anche lei, ma rimaneva rigida a pochi centimetri dalla ballerina più alta, la quale prese l’iniziativa.
“Non puoi baciarmi? Allora balla con me…”
Le sue mani pallide furono in un istante sui suoi fianchi, scivolarono sinuose sul rosso e bianco della veste dei cheerios, che entrambe indossavano. Quelle mani lunghe e forti…
La circondarono, la strinsero, la protessero.
E Santana, all’inizio stupita e ferma, si adagiò con la testa sul suo petto, sulla sua spalla, portando le braccia al suo collo, sentendo i capelli biondi, stretti in una coda, solleticarle il dorso della mano.
Chiuse gli occhi per un attimo sentendosi trascinare in un lento ballo, fatto di due soli passi ondeggianti, che però le teneva strette, le univa più che mai.
Brittany scavò con il mento una tana nella sua spalla, rendendo il ballo un abbraccio, rendendo l’abbraccio passione.
Non c’era parte dei loro corpi che non si toccasse l’un l’altro, ed erano ancora vestite e nel bel mezzo di un corridoio deserto!
Santana capì che non era importante chi fosse a guardare.
Poco contava quando, ancora meno come.
Brittany le avrebbe dato tempo, tempo per capire il quando e il come. Le avrebbe dato tempo e le sarebbe stata vicina, senza pretendere altro che un abbraccio, fin quando lei non fosse stata pronta. Ma non serviva scappare. Se la sua più grande paura era lì, lì avrebbe dovuto affrontarla, per diventare più forte, per forgiarsi contro il mondo.
E non poteva che ringraziare un’unica persona per averle instillato quella scintilla di coraggio.
Voltò piano il viso verso il profilo della bionda che la stringeva.
“Grazie…” sussurrò a quell’orecchio innamorato e attento.
Brittany piegò leggermente il viso e baciò con naturalezza la spalla della bruna sulla quale aveva poggiato il mento.
Santana sorrise a quel tocco, quel gesto, che bastava a sostituire le parole, a non rompere la magia del ballo silenzioso, privo di musica, che stavano danzando.
Riposizionò dolcemente la testa sul petto dell’altra che non accennava a fermarsi o a lasciarla andare.
E senza preoccupazioni, con occhi chiusi e sognanti, mentre al suonare della campanella i corridoi furono inondati di ragazzini urlanti, loro continuarono a ballare.






 
 
  
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