“Torna te stesso, Vegeta!”
“Vegeta, dai un’occhiata tu a Bra per un minuto?”
Il sayan non badò alla richiesta della moglie: gli occhi
azzurri socchiusi mentre masticava placidamente il premio del suo allenamento.
“Lo prendo
come un ‘sì’”
Lo conosceva
troppo bene ormai, Bulma, per badare all’educazione
di una vita, non valeva più la pena combatterci. Passò una mano fra i folti
capelli biondi, soddisfatta. Proprio non la capiva la mania di Chichi per la trasformazione, era una cosa talmente
naturale e fisiologica per loro che si sarebbe preoccupata se non fosse mai
avvenuta. Per fortuna il piccolo Trunks non si era
attardato a mostrare immediatamente le sue potenzialità, dimostrando
l’infondatezza delle preoccupazioni materne: come avrebbe accettato Vegeta,
altrimenti, il figlio non-sayan?
“Insomma
donna vai o no? Le bado solo per un minuto.”
“Sì sì, quante storie!”
Con un
sorriso malizioso la donna schizzò in bagno a prepararsi: bisognava mostrare il
buon esempio alla piccola Bra fin da subito in quanto a trucco e vestiti,
chissà come sarebbe venuta su in quella famiglia di lottatori muniti di coda!
Il
principe fissò la figlia adagiata con cura sul seggiolone, nonostante la sua
precoce intelligenza ne avesse già dimostrato l’inutilità: la piccola aveva
imparato alla svelta le prime parole, desiderosa di
farsi capire ed attirare su di sé gli sguardi adoranti di nonni e genitori, ma
al seggiolone non aveva proprio saputo rinunciare. Bulma,
fra uno sguardo divertito e l’altro, lo aveva definito amorevolmente “il
trono”.
Eppure
c’era qualcosa che non quadrava nello sguardo acceso della piccola, era quello
sguardo sospettoso che riservava alle persone che le erano palesemente
sgradite, ma possibile che Vegeta avesse fatto qualcosa di sbagliato?
E adesso che cos..?
Neanche
fece in tempo a formulare il pensiero che già le labbruzze
rosse di Bra si erano piegate in una smorfia e gli occhioni
si riempivano di lacrime.
Ah no eh, questo non era nel patto!
Urla
disperate irruppero nella cucina di casa Brief. A
nulla servirono i tentativi di Vegeta per calmarla: goffamente le slacciò le
cinghie del seggiolone e la prese sulle ginocchia. Solitamente bastavano pochi
gesti a calmarla, l’affetto della piccola per il padre sfiorava quasi
l’adorazione.
Ma quella
volta Bra non ne voleva proprio sapere e, anziché tranquillizzarsi della timida
stretta del padre, prese a urlare più forte.
“BULMA. Tua figlia frigna!”
Sconfitto,
il principe passò la figlia alla moglie, arrivata prontamente sul luogo del
misfatto.
“Che succede
Bra? Quel cattivo del tuo papà ti ha fatto paura?”
“E’ tua
figlia che è una lagnosa.” L’apostrofò irritato il giovane principe.
Lui, il principe dei sayan, che sottostava alle lagne di una mocciosa, roba da
pazzi! Ecco cosa accadeva quando si perdevano le buone vecchie maniere, sul suo
pianeta i poppanti incapaci erano spediti altrove!
Con
un’occhiataccia Bulma ritornò a concentrarsi sulla
figlia, prima smetteva di piangere meglio era per tutti.
“Voglio il
mio papà!”
I due si
guardarono stupiti.
Vegeta era
esattamente in quella stanza, accanto a loro, possibile che Bra non potesse
vederlo?
“Bra, ma
il papà è qui, non lo vedi?”
Sbuffando
il principe si voltò verso la finestra della cucina, dando le spalle alle
donne.
Si era rammollito,
ecco tutto!
“Quello
non è il mio papà!”
Con gli
occhi ancora umidi di lacrime e le braccia conserte in segno di sfida la
piccola osservava prima la madre e poi Vegeta, in cerca di una risposta.
Lo sguardo
di Bulma Brief si posò sul
marito, percorse con attenzione le linee forti e decise delle spalle, scese
lungo il bacino, soffermandosi sulla tuta blu che gli fasciava le gambe, per
poi tornare sul volto.
Insomma,
quello era o no Vegeta?
Poi,
improvvisamente, la donna scoppiò a ridere.
“E adesso
cos’hai da ridere donna?”
Il sayan si voltò bruscamente, visibilmente seccato da quella facenda, gli occhi blu fissi sulla moglie.
“Torna te
stesso, Vegeta! Vedi che Bra ti riconoscerà!”
Una
risatina divertita scosse ancora la donna allo sguardo furioso del marito.
“Ma cosa
ti salta in mente? Sei cieca oltre che terrestre?”
“Oh
insomma, Vegeta, quando mai Bra ti ha visto trasformato in super sayan?” La donna, con tono esasperato, lo rimbeccò
prontamente. A volte il marito sapeva essere così poco elastico che la
disarmava!
Bra
intanto li guardava curiosa, cercando di capire dai loro sguardi se il suo papà
sarebbe ritornato presto.
“Ma che
diavolo… Siete tutti pazzi voi terrestri!”
A quel
punto, ancora incapace di capire cosa stesse succedendo, la piccola Bra
riteneva fosse giusto segnalare il suo disappunto: lei voleva ancora il suo
papà!
Con
sguardo eloquente la donna lo guardò nuovamente, scrollando rassegnata le
spalle alla richiesta della figlia.
“Sai che
non si darà pace finché non avrà quello che vuole. Ha preso da
qualcuno…”
Infastidito,
il giovane chiuse gli occhi e, in un istante, il sayan
dagli occhi neri come la pece si materializzò nella stanza.
“Va bene
così?”
Con un
sorriso soddisfatto la donna lo guardò, cullando piano la bimba ora felice.
Bra aveva
ragione, quell’uomo era il suo papà.
Nota dell’autore: Amo Vegeta e questa coppia, nulla
da aggiungere, peccato che scriva così poco su di loro da essere tremendamente
arrugginita. Spero la storia sia stata di vostro gradimento, attendo pareri!
Gaara92.