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Autore: mere    09/12/2011    6 recensioni
Come sarà il Natale in casa Padalecki? Beh, io l'ho immaginato così. Buon Natale a tutti (:.
E Jared e Jensen? Non erano certamente da meno. A battibeccare sotto a un albero immenso, con le luci calde e colorate, le ghirlande color oro a incorniciare il tutto, una buona bottiglia di birra e il solito bisticcio giornaliero.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A very Supernatural Christmas!

 

 

 

« Ti sembra questo il modo di sistemare l’albero? »

« Perché, esiste un modo? »

« Sì, e a quanto pare non ne sei a conoscenza! »

« Fallo tu, allora, visto che sei un saputello! »

« Mi dispiace farti notare che l’alce, fino a prova contraria sia tu »

« La smetti con questo soprannome idiota? »

« Sei alto sì o no? »

« Ti odio, Jensen Ackles »

« Ti odio anch’io, Jared Padalecki »

 

La vigilia di Natale sembrava non passare mai in quella casa, le luci colorate abbellivano le strade in modo meraviglioso illuminando la città di una nuova prospettiva, quella natalizia. L’odore dei dolcetti era ormai intriso nella routine delle famiglie americane, i bambini erano così eccitati di ricevere regali da Babbo Natale tanto da non riuscire a dormire la notte e, di conseguenza, tenendo svegli i genitori, costretti a restar in compagnia dei loro piccoli, a leggergli una favola, a canticchiare qualche stornello sul Natale, a rimembrare la propria infanzia, gli amori perduti e gli amori ritrovati. In una sedia a dondolo un’anziana signora avrebbe raccontato ai suoi nipoti di come il marito fosse riuscito a tornare a casa in tempo per Natale, nonostante la guerra, di come fosse riuscito a cucinare una stupenda cena natalizia in compagnia di sua moglie e dei suoi due bambini, di come avessero scartato i regali felici spargendo nei cuori quella gioia che, forse, in quel periodo veniva a mancare.

E Jared e Jensen? Non erano certamente da meno. A battibeccare sotto a un albero immenso, con le luci calde e colorate, le ghirlande color oro a incorniciare il tutto, una buona bottiglia di birra e il solito bisticcio giornaliero.

Insieme, con le rispettive mogli, non esisteva modo migliore per festeggiare il Natale.

« Gen! » chiamò Jared, ormai esasperato dalla presenza e dalle risatine di Jensen.

« Sto facendo i biscotti! » ricevette come risposta, e l’amico scoppiò a ridere.

« Forse dovresti lasciar perdere » infierì quest’ultimo « Non sembri molto esperto con gli addobbi »

« La vuoi piantare? Prima che ti sbatta questa pallina sulla testa! »

« Come siamo violenti! » continuò a ridacchiare il biondo, e dovette nascondersi dietro il verde dell’abete prima che quella palla decorata gli arrivasse sul serio sulla fronte.

« Gen! » chiamò per la seconda volta, Jared, sbuffando « Ho bisogno di una mano!»

 

La moglie dovette mantenere la calma e con un sospiro infornò un altro vassoio di biscotti alla cannella e al cioccolato.

« Dovrebbero bastare » la rossa Danneel contemplò il lavoro della mora masticando passivamente una manciata di pop-corn « Ne hai già fatti parecchi »

Il tavolo della cucina era stracolmo di biscotti e dolcetti di ogni tipo, decorati inevitabilmente per l’occasione: Su un vassoio vi erano dei biscotti allo zenzero con dei piccoli Babbi Natale disegnati sopra con dello zucchero, la crostata alla ciliegia di fianco ad essi sfoggiava una ghirlanda di praline colorate proprio al centro.

« Ho paura possano finire in un baleno, tra Jared e West non ho idea di chi possa finirli per primo! »

« Gen! » si sentì ancora chiamare, e la mora perse la pazienza scambiandosi una truce occhiata con la rossa.

« Tuo marito chiama » Danneel ridacchiò cercando lentamente di avvicinarsi ai biscotti alla sua destra, ma fu in un attimo intercettata dalla mano di Genevieve.

« E’ colpa del tuo, sai? E.. sarò anche incinta ma i miei riflessi sono sempre gli stessi! »  aggiunge dando uno schiaffetto sulle nocche della rossa che borbottò qualcosa contrariata. Genevieve sospirò avventurandosi nel fantastico mondo di quei due poppanti di suo marito Jared e di quel burlone di Jensen.

E in quel momento Danneel, rimasta sola, potè approfittarne allungando la mano verso il suo obiettivo, gustandosi, finalmente, un dolcetto fatto in casa.

 

 

« Cosa diamine c’è, adesso? »

Lo spettacolo che la mora si trovò davanti era parecchio esilarante: Jared era malamente incastrato tra i fili delle luci colorate, le braccia inermi e caoticamente annodate, e un Jensen palesemente divertito, nascosto dietro l’albero con due palline ai suoi piedi, in frantumi.

Il campanello suonò e Genevieve preferì andare ad aprire piuttosto che commentare i disastri di quei due.

« Babbo Natale è arrivato! » Gen scoppiò a ridere di gusto alle parole dell’amico Misha, travestito da aiutante di Babbo Natale, con in braccio il figlioletto West agghindato per l’occasione di rosso, con una barba finta sul musetto imbronciato.

« Ecco il mio salvatore! » sbottò Jared cercando inutilmente di districare i nodi e poter finalmente liberare le braccia dall’impedimento dei fili intrecciati, non facendo altro che peggiorare la situazione.

« Cosa state combinando, si può sapere? » Misha rise divertito alla vista dell’amico disperato e contrito, e di un Jensen che si faceva beffe di lui.

« Addobbiamo l’albero! » rispose il biondo non riuscendo più a trattenere lo scoppio di risa.

Misha alzò gli occhi al cielo e mollò il figlio a gironzolare per casa. Inevitabilmente corse ad abbracciare le gambe fasciate dai jeans della mamma, Victoria.

« Scommetto che persino West saprebbe fare di meglio » continuò Misha, cominciando a rimboccarsi le maniche per aiutare i due amici in difficoltà.

Così, con l’aiuto del volenteroso Misha Collins e lo zampino del piccolo West, Jared riuscì a liberarsi dall’impiccio dei fili e sistemare l’albero come si deve, ovviamente sotto lo sguardo scettico di Jensen e le sue battutine sarcastiche.

Le mogli, impegnate in cucina, discutevano allegramente delle faccende dei loro mariti brontoloni, che non facevano che lamentarsi su quanto avessero fame. E, a quanto pareva, l’unico che avesse avuto il permesso di sgranocchiare biscotti era il piccolo West, seduto sulla lavastoviglie, il cappello rosso calato sugli occhi, la barba finita chissà dove e le labbra sporche di cioccolato.

Più di una volta Jared cercò di trafugare uno o due biscotti, ma senza risultato, poiché i riflessi della moglie, quella sera, sembravano essersi amplificati. Genevieve aveva occhi dappertutto: aveva beccato Jensen con le mani ad un passo dalla meravigliosa crostata, Misha sui biscotti allo zenzero e per due volte Jared su quelli al cioccolato. Ma non sembrava avere occhi per suo marito che, di tanto in tanto, cercava di strapparle qualche bacio romantico proprio sull’uscio della cucina dove, puntualmente, Jensen rimaneva bloccato per minuti a causa loro.

 

« Sto morendo di fame! » si lamentò per l’ennesima volta Jared, dondolandosi sulla sedia come un bimbo annoiato.

« Sono solo le nove! »

« Mi aggrego all’appello di Jared, ahimè » dovette ammettere Jensen, e subito dopo il suo stomaco brontolò « Non resisterò tanto a lungo »

« Io ho rubato mezzo biscotto a West » si pavoneggiò Misha con un sorrisetto sornione e fu fulminato, in men che non si dica, dalla moglie.

« Cosa avresti fatto? » incalzò lei « A proposito, dov’è finito West? »

Inevitabilmente lo sguardo della donna si posò su quello del marito che alzò le mani, innocente. Genevieve si alzò in piedi, allarmata, cominciando a chiamare il piccolo West a gran voce. In fondo, la casa era parecchio grande, sarebbe potuto finire in qualsiasi meandro a sua disposizione, e conoscendo il figlio di Misha, non era il tipo da farsi intimorire dall’estensione di una casa.

« Pensavo fosse con te! » continuò Victoria accusando il marito, che non sembrava per nulla preoccupato.

« Ma dove vuoi che sia andato? Sarà da qualche parte al piano di sopra »

« Ne dubito, avrà seguito l’odore dei biscotti » ipotizzò Jared.

In quel momento Genevieve fece capolino in salotto « Ho controllato, in cucina non c’è »

« E nemmeno in bagno » annunciò Jensen.

« Hai appena controllato in bagno? » gli chiese l’amico Jared.

« »

« Ma sei idiota? Pensi che un bambino si nasconda al cesso? A giocare con la carta igienica e i tampax, magari! »

« Ragazzi, smettetela. Non è il momento di litigare » proruppe Victoria in tono greve, evidentemente preoccupata per il figlio « Andrò a controllare al piano superiore »

Danneel e Gen si affiancarono alla mora « Ti accompagniamo! »

Jared, Jensen e Misha si precipitarono nelle camere da letto e al secondo bagno, sotto consiglio del biondo, mentre Danneel, Genevieve e Victoria salirono al piano superiore, perlustrando le stanze una per una.

« Trovato? » chiese Jensen raggiungendo le donne.

« No » rispose Victoria, scuotendo il capo « West, smettila di giocare, vieni fuori o niente biscotti per tutta la sera! Mi hai sentito? West! »

« Victoria! » urlò Danneel dalla camera da letto di Jared e Gen « Credo di averlo trovato »

Tutti si precipitarono di corsa nella stanza, trovando la rossa accovacciata sul pavimento ad ammirare la grande cabina armadio dei Padalecki. La porta era aperta e il piccolo West indossava una scarpa da ginnastica, vistosamente più grande della sua taglia, sul piede sinistro mentre sul piede destro portava uno stivale maschile che gli aveva coperto l’intera gamba e parte del ventre. Sulla testa, il cappello rosso e bianco ancora sugli occhi, faceva compagnia ad un paio di occhiali da sole di Jared e sulle mani teneva stretto un enorme biscotto al cioccolato, mordicchiato ai lati.

Jensen scoppiò a ridere e Victoria si precipitò sul figlio spogliandolo degli abiti enormi per quel piccolo dagli occhi azzurri.

« Ho sempre sospettato che avesse una passione per la moda! » sbottò Misha facendo ridere tutti a crepapelle. Il piccolo West ridacchiò divertito mordendo goloso il biscotto e sporcandosi maggiormente di cioccolato. La mamma lo prese in braccio e tutti quanti ritornarono in salotto, pronti e famelici per affrontare uno squisito cenone di Natale.

« Si mangiaaaa! » cantilenò il moro trascinando il figlioletto sulle spalle e facendolo divertire.

Danneel e Victoria diedero una mano all’ingravida ma operosa Genevieve, servendo la cena sul lungo tavolo in fondo alla stanza, decorato di rosso, oro e argento, con un centrotavola meravigliosamente luccicante per via delle luci istallate al suo interno.

« Buon appetito e buon Natale! » augurò la mora sorseggiando lo champagne a piccoli sorsi e, successivamente baciando con passione il suo uomo al suo fianco.

Jensen si gettò, letteralmente, sul cibo, affamato com’era e lo stesso fece Jared quasi tra i due ci fosse un’intensa competizione. Genevieve scosse la testa, sorridendo.

« ‘n Natale! » cinguettò il piccolo West e tutti quanti risero. Misha gli baciò una guancia sistemandogli il cappello rosso sulla testa e aiutandolo a sgranocchiare un pezzo di crostata alla ciliegia.

« E se cantassimo qualcosa? » propose Jared con una strana luce negli occhi.

Jensen non risparmiò un sorrisetto sarcastico « Tu è meglio se non canti ».

« Che vorresti insinuare? »

« Che è meglio non far piangere West a causa tua! »

« Vuoi dire che sono stonato? »

« Chi, tu? Assolutamente no, sei il nuovo Barry White! »

Jared si alzò offeso, cercando di scaraventare un biscotto in direzione del biondo, che riuscì perfettamente a schivarlo nascondendosi sotto al tavolo, facendo ridere West.

« Ragazzi, siete incorreggibili! » commentò Misha non riuscendo a trattenere le risate « Dovreste girare un film comico! »

« Misha! » lo rimproverò la moglie, dandogli un colpetto sul braccio « Non dargli corda! »

« Ti conviene scappare, finchè sei in tempo! » Jared fulminò Jensen con lo sguardo, e quest’ultimo cominciò a correre attorno al tavolo fingendo di essere terrorizzato. West cominciò a ridere a crepapelle e la sua risata cristallina contagiò il padre e così anche le mogli. E la cena sembrò finire così com’era iniziata. Danneel e Genevieve iniziarono una lotta all’ultimo biscotto, e la mora trangugiò più di venti biscotti in pochi minuti. La rossa la guardò scioccata e lei si giustificò indicandole la pancia e dando la colpa alle sue insaziabili voglie. Misha si dedicò completamente al figlio insegnandogli delle filastrocche natalizie completamente inventate e prive di senso che, comunque, lo fecero ridere. E Jared e Jensen passarono la serata a rincorrersi come due mocciosi con il moccolo al naso, apostrofandosi e strillando battute a più non posso. Jared più di una volta inciampò e cadde suscitando l’ilarità dell’amico, e il biondo intonò Jingle Bell Rock correndo per casa, saltellando.

Nessun Natale sarebbe stato più felice se loro non fossero stati insieme, così vicini, così uniti, così amici.

 

 

« Continua a scappare, ma sappi che ti prenderò prima o poi! »

« Io sono qui, che aspetti? »

« Dannazione. Se ti prendo mi offri il pranzo per un mese! »

« Blablabla, sei troppo lento! Hai delle gambe lunghe un chilometro e non riesci a prendermi? Mi fai ridere! »

« Sei invidioso delle mie gambe, ammettilo »

« Continua a sognare! »

« Ti ho preso, ah-ah! »

« Ti voglio bene, Jared Padalecki »

« Forse ti voglio bene anch’io, Jensen Ackles »

 

   
 
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