Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: telesette    09/12/2011    1 recensioni
Il buon vecchio Ronzinante non è solo un cavallo buono e coraggioso. E' anche e soprattutto un compagno e un amico fedele, con un cuore grande così...
Questa scena compare nell'episodio 8 ed è, a mio avviso, uno dei momenti più belli e teneri in assoluto.
500 parole!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sei grande, Ronzinante!

A D’Artagnan si stringeva il cuore nel vedere il piccolo Jean, solitamente sempre allegro e vivace, così triste e abbattuto. Certo, non ci voleva molto a capirne il motivo: in fin dei conti Jean, per quanto fosse ormai abituato a vivere da solo, era ancora poco più di un bambino; l’amore e l’affetto di sua madre erano ciò che gli mancava di più al mondo; per questo, davanti alla felicità di quel neonato nelle braccia materne, si sentì addosso di colpo tutto il peso della sua solitudine. 
Ad un tratto però al guascone venne un’idea, per tirare su di morale l’amico. Anche se Jean non poteva vedere e abbracciare la sua mamma, ciò non voleva dire che quest’ultima non lo avesse mai fatto, al tempo in cui lui era ancora troppo piccolo per ricordare. Dopo aver chiesto alla signora lì presente il permesso di poter prendere in braccio per un momento il suo dolce neonato, D’Artagnan provò a spiegare a Jean che anche lui era stato così tenero e bisognoso di coccole in passato… e anche lui dunque aveva avuto una mamma che lo teneva in braccio, riempiendolo con mille premure e attenzioni. Jean sollevò distrattamente lo sguardo, meditando in silenzio sulle sue parole, in fondo D’Artagnan non aveva tutti i torti ma era difficile non pensare a quanto sua madre gli mancava terribilmente. Vedendo poi come quel tenero fagottino rideva delle smorfie di D’Artagnan, Jean provò d’un tratto l’irresistibile desiderio di cullarlo a sua volta. Peccato però che i bambini ( anche se buoni e cari ) non sono dei giocattoli e, a forza di venire sballottati da mani estranee, può succedere che reagiscano in modo un po’ brusco… Il povero Jean non si aspettava certo che il piccolo scoppiasse a piangere come una fontana, proprio nel momento in cui D’Artagnan glielo aveva messo in braccio, e si allarmò al pensiero di star facendo qualcosa di sbagliato. Per fortuna il buon Ronzinante, capita al volo la situazione, trovò il modo di rendersi utile senza farsi notare: mentre Jean cercava in tutti i modi di calmarlo infatti, l’intelligente cavallo di D’Artagnan riuscì a far sorridere nuovamente il bimbo con una smorfia simile a quelle del suo padrone. Ovviamente Jean non si accorse di niente e, recuperata dunque la fiducia in sé stesso, si sentì decisamente molto meglio. Il neonato aveva ripreso a ridere felice, agitando le braccine, e Jean pensò a quanto fosse bello sentirsi amati e benvoluti da qualcuno.

- Per un attimo temevo di non essergli simpatico - fece Jean, tirando un sospiro di sollievo.
- Hai visto, invece - sorrise D’Artagnan. - Si sta facendo tardi, torniamo a casa ora, sei d’accordo?

Jean annuì e, una volta restituito il pargolo nelle braccia di sua madre, gli occhi cominciarono a brillargli di commozione. D’Artagnan aveva visto chiaramente tutta la scena e, accarezzando affettuosamente il cavallo sopra la testa, non poté fare a meno di essergli riconoscente.

- Grazie di tutto, Ronzinante - esclamò sottovoce. - Sei davvero grande!

FINE

   
 
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