Merry Christmas Darling
Quando il
Natale si avvicina l’atmosfera che si crea è quasi magica. E’ come se si
venisse trasportati in un’altra dimensione dove tutto sembra diventare
improvvisamente felice e gioioso. Spesso, però, il periodo natalizio può riportare
alla mente ricordi di qualcuno che non è più con noi che ha avuto un ruolo
fondamentale nella nostra vita.
Quella
mattina Kurt si trovava nella sala di ritrovo degli Usignoli, decorata a tema
natalizio con molta cura il giorno precedente, ed osservava dalla finestra i
suoi amici lanciarsi palle di neve e rincorrersi per tutto il giardino della
scuola. Era come se fossero tornati bambini e vederli così felici gli fece
spuntare un leggero sorriso sulle labbra che svanì subito dopo al pensiero che
aveva appena preso forma nella sua mente. Improvvisamente fece un tuffo nel
passato e si ritrovò a pensare a sua madre e a tutti i bei momenti che avevano
vissuto insieme quando lui era solo un bambino e la pregava con insistenza di
portarlo a giocare fuori e ogni volta finivano per rotolarsi sulla neve
ridendo, senza curarsi dei vestiti che si erano bagnati e che provocavano dei
brividi di freddo lungo la schiena del piccolo Kurt. Anche se completamente
bagnato e tremante per il freddo Kurt, in quel momento, non sentiva nulla se
non una sensazione di gioia infinita per essere con sua madre.
Il flusso di
pensieri di Kurt fu interrotto da Blaine che entrò
nella stanza e assunse subito un’aria confusa vedendo il suo amico guardare
fuori dalla finestra con aria malinconica. Ormai stava imparando a conoscerlo e
sapeva che qualcosa non andava perché gli si leggeva chiaramente in volto.
<<
Ehi, Kurt! Cosa stai facendo? >> chiese Blaine,
leggermente preoccupato.
Kurt, che
non si era accorto dell’arrivo dell’amico, sobbalzò, risvegliato dai suoi
pensieri, e si portò una mano al cuore. << Blaine,
mi hai spaventato! >>.
In seguito,
però, si soffermò ad osservarlo con più attenzione. Blaine
indossava la divisa invernale della Dalton e con quella sciarpa, quel cappello
e quei guanti era ancora più adorabile del solito. Quando Kurt si accorse che
il suo sguardo insistente poteva risultare fastidioso o anomalo ritornò a fissare
un punto indefinito fuori dalla finestra.
Blaine si avvicinò
lentamente e, vedendo che Kurt non aveva risposto alla sua domanda, decise di
passare oltre.
<< Ti ho cercato per tutta la scuola
>> gli disse con il suo solito tono calmo e pacato. << Gli altri
vogliono costruire un enorme pupazzo di neve e ti stanno aspettando per
iniziare una seria gara di palle di neve >>. Blaine
pronunciò le ultime parole con un po’ più di enfasi ma la risposta di Kurt non
fu molto entusiasta.
<<
Grazie dell’invito ma non ne ho voglia >> rispose con un tono che poteva
facilmente risultare scontroso. Infatti subito dopo si voltò verso Blaine e si sentì di aggiungere, con un leggero sorriso per
tentare di rassicurarlo: << Scusami, è che oggi non riesco proprio a
sentire il clima natalizio >>.
A quel punto
Blaine capì che non poteva fare molto per convincerlo
ad uscire e tentò di indagare più a fondo perché non poteva sopportare di
vederlo stare male.
<<
Kurt, che cosa è successo? >> gli chiese, con tono serio e preoccupato.
<<
Niente. Va tutto bene >> rispose Kurt, poco convinto, senza guardare in
faccia il suo amico.
<<
Kurt, ti prego. Dimmi cosa c’è che non va >> gli disse Blaine, avvicinandosi e mettendosi a sedere su una
poltrona. << Potresti almeno guardarmi, invece di fare finta di niente.
Conosco quello sguardo e so che non stai bene. Avanti, vieni qui e parliamone
>>.
Kurt si
decise a voltarsi e si adagiò su una poltrona accanto a quella dell’amico
dicendo: << E va bene. Anche se sono convinto che ti annoierò con i miei
racconti >>.
Blaine gli lanciò
uno sguardo che voleva dire “non ti preoccupare, pensa solo a sfogarti” e si
tolse guanti, sciarpa e cappello aspettando che Kurt cominciasse a parlare.
Dopo qualche
istante Kurt prese la parola e, lentamente, iniziò a raccontare cosa lo
tormentava: << Quando ero bambino il Natale era la mia festa preferita,
come per tutti i bambini del mondo >>.
Mentre
parlava Kurt concentrò lo sguardo sulle sue mani che cominciò ad agitare,
cercando di evitare lo sguardo di Blaine, intento ad
ascoltare con attenzione.
<<
Adoravo ricevere regali, andare in giro per la città e vedere le strade
illuminate e la gente che sorrideva stringendo in mano numerosi pacchetti
appena acquistati. Però, la cosa che più mi rendeva felice era passare il Natale
con mio padre e… >>. A quel punto Kurt si
interruppe, stringendo la testa tra le mani e tentando di trovare la forza per
pronunciare quelle parole, che facevano ancora tanto male.
<< … e
con mia madre >>. In quel preciso momento i suoi occhi divennero lucidi e
il suo sguardo sempre più basso perché non voleva che Blaine
lo vedesse in quello stato.
Blaine lasciò che
il suo amico si sfogasse perché sapeva che era ciò di cui aveva bisogno, poi
gli si avvicinò accarezzandogli delicatamente la schiena, incoraggiandolo a
proseguire con il racconto.
<<
Ogni anno, quando si avvicinava dicembre, non vedevo l’ora di cominciare ad
addobbare la casa e fare l’albero con i miei genitori >> disse Kurt,
asciugandosi gli occhi lucidi con la manica del maglione. << Mia madre
era bravissima con le decorazioni. Quando tornavo da scuola il pomeriggio fuori
era buio e non potevamo uscire, così mia madre mi insegnava a fare degli
addobbi da appendere all’albero e… >>.
Kurt fu
costretto a fermarsi a causa delle lacrime che gli impedivano di parlare.
<< …questo è il più bel ricordo che conservo di lei >>.
Blaine gli rivolse
un sorriso comprensivo e la stretta sulla spalla dell’amico si fece sempre più
forte, come a volergli ricordare che lui ci sarebbe sempre stato, anche nei
momenti di malinconia come quelli.
<<
Riesco ancora a vederla nella mia mente, come se fosse ieri >> proseguì
Kurt, che aveva appena cominciato a calmarsi. << Con il suo sorriso
rassicurante che mi faceva credere che tutto sarebbe andato per il meglio, che
eravamo la famiglia perfetta e niente ci avrebbe mai divisi >>.
Il silenzio
riempì la stanza per qualche minuto in cui Blaine
rimase accanto al suo amico, intenzionato a non interromperlo.
<<
Qualcuno ha deciso di rendere la mia vita un inferno >> disse Kurt,
alzando finalmente gli occhi pieni di lacrime verso Blaine,
incapace di reagire di fronte a quest’ultima affermazione. <
Blaine non riuscì
a dire una parola. Era tutto vero. Kurt aveva passato dei momenti davvero
difficili.
<<
Chiedo solo un po’ di tranquillità. Insomma, una vita normale. Questo è volere
troppo secondo te? >>.
A questo
punto Blaine decise di intervenire. Non poteva
lasciare che l’amico si scoraggiasse in quel modo.
<<
Kurt, hai ragione. Il destino è stato duro con te >> gli disse con
profonda sincerità. << Però ti ha anche dato la possibilità di rialzarti.
Guarda dove sei adesso. Qui alla Dalton sei al sicuro>>.
<< Poi
tutto quello che hai passato ti ha portato da me >> aggiunse Blaine, abbassando lo sguardo. << Sono così felice di
averti conosciuto, Kurt. La tua amicizia è troppo importante per me e non
lascerò che tu ti abbatta in questo modo perché so per certo che hai la forza
per andare avanti e dimostrare a tutti chi sei veramente. Kurt Hummel è speciale e tu non devi fare altro che dimostrarlo,
va bene? >>.
Kurt lo
fissò negli occhi e sorrise per la prima volta da quando avevano cominciato la
conversazione, pensando che Blaine era davvero un
amico prezioso e che senza di lui non ce l’avrebbe fatta a riprendere in mano
la sua vita. Anche se, in realtà, lui avrebbe desiderato che Blaine fosse qualcosa di più che un semplice amico, ma
quella era un’altra storia.
<< Blaine >> gli disse con voce tremante per l’emozione.
<< Ti ringrazio. Tu non puoi capire quanto le tue parole mi facciano
sentire meglio >>.
<< E
tu non puoi capire quanto mi faccia piacere che tu ti sia aperto con me in
questo modo >> replicò Blaine, con un sorriso
sincero e affettuoso.
<<
Bene, basta con la malinconia >> disse Blaine,
alzandosi dalla poltrona e offrendo la mano a Kurt. << Che ne dici di una
bella partita a palle di neve per scacciare i brutti pensieri? >>.
<<
Credo che sia un’ottima idea >> rispose Kurt, afferrando la mano
dell’amico e alzandosi anche lui, dopo essersi asciugato gli occhi con un
fazzoletto che aveva nella tasca dei pantaloni.<< Hai ragione non posso
sprecare la mia vita a ripensare al passato. Devo reagire>>.
<<
Infatti voglio ricominciare con una bella vittoria nella battaglia di palle di
neve. E tu, mio caro, sarai la prima vittima >> disse Kurt con un finto
tono minaccioso.
<<
Questo lo dici tu. Preparati ad essere sconfitto, sarà una sfida durissima
>>.
I due amici
continuarono a scambiarsi battutine mentre si dirigevano verso il giardino
della Dalton, dove gli Usignoli erano ancora impegnati a lanciarsi palle di neve.
Non appena li videro avvicinarsi li esortarono ad unirsi a loro e li coinvolsero
in una spietata lotta, ricoprendoli di neve.
Di sicuro per
Kurt il Natale non sarebbe stato più lo stesso senza sua madre ma l’avrebbe
sentita più vicina solamente pensando a lei e conservando i più bei ricordi di
tutti i momenti trascorsi insieme.
“Chi ci ama,
in fondo non ci lascia mai veramente”
(Harry
Potter)
Note dell’autrice
Il Natale è
ormai alle porte e mi sono fatta prendere da un momento di malinconia. Questa
festa ha davvero il potere di riportare alla mente ricordi del passato perché è
un momento da vivere in famiglia, con i propri cari. Sono due anni ormai che
una persona fondamentale per me non è fisicamente presente a questo evento e
ogni volta il suo ricordo si ripresenta con insistenza.
Così ho
pensato che anche Kurt potesse avere delle sensazioni del genere e ho voluto
scriverci qualcosa. Spero lo apprezziate!
Buone feste
a tutti!
Ilaryf90