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Autore: Sailor Saturn    09/12/2011    2 recensioni
Allora, che dire: questa raccolta è ispirata ai versi della poesia "Vivi la Vita" di Madre Teresa. Ho cercato di collegare ad ogni verso uno o più personaggi che, secondo me, rappresentano bene il verso stesso.
Spero possa piacervi! Buona lettura!
La racolta ha partecipato (tranne il capitolo 8) al contest "My Best Story- Only Edit Contest" di Luna Ginny Jackson, classificandosi quinta a pari merito e vincendo il premio "migliori personaggi femminili".
Il capitolo 8 ha partecipato al contest "Parlami di LUI" di Freddy16, classificandosi 10° a parimerito e vincendo il "premio lacrima".
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Un grazie speciale va a Mimical_ per l'idea!! :)

Dudley Dursley



 LA VITA E' FELICITA', MERITALA



 

Dudley Dursley è un uomo di quasi trent'anni fondamentalmente infelice. Il problema, però, è che non ha nessun motivo per esserlo.
Ha vissuto un'infanzia da far invidia alla maggioranza- se non alla totalità- dei bambini: ha sempre ottenuto tutto quello che voleva, senza il minimo sforzo. Gli bastava mettersi a piangere o fare i capricci che mamma e papà esaudivano ogni suo desiderio.
Ha passato la sua adolescenza facendo il bullo, spaventando i ragazzi più piccoli per rubare loro le merende, sempre seguito dalla sua cricca di amici-segugi.
Ha il lavoro che tutti vorrebbero: ha ereditato la ditta di trapani del padre e ne è il direttore. Tradotto in termini comuni, Dudley si limita ad entrare nel suo ufficio la mattina alle nove e ad uscirne alle cinque del pomeriggio. In questo lasso di tempo, il direttore non fa assolutamente nulla. Tenere i conti? C'è il contabile. Tenere i contatti con gli altri soci in affari? Ci sono i responsabili delle relazioni. Insomma, in quell'ufficio che Dudley Dursley ci sia oppure no, non importa a nessuno.
Ha una famiglia- madre e padre- che stravede per lui: Didino vuole un po' di torta? Mamma Petunia corre. Dudders vuole una macchina nuova? Papà Vernon corre a fargli un regalo di Natale in anticipo.
Da qualche mese, inoltre, sta frequentando una donna: Cindy è la cassiera del bar in cui Dudley passa la pausa pranzo praticamente tutti i giorni. Inizialmente i due non avevano confidenza poi, un giorno, senza sapere né come né perché, hanno iniziato a parlare: Cindy ha raccontato a Dudley della sua vita, di come le piacerebbe diventare la proprietaria della pasticceria in cui svolge il suo secondo lavoro e lui le ha parlato, in linea generale, di quello che fa. Prima di lei, Dudley non si era mai accorto di quanto fosse bello avere accanto una persona con cui condividere tutto, dalla colazione del mattino al problema in fabbrica. Con Cindy accanto Dudley ha cominciato ad essere una persona migliore. “Meglio tardi che mai” si ritrova spesso a pensare.
Eppure, non sa perché, Dudley non riesce ad essere felice e questo perché la felicità non è data dalle cose che possediamo.
Le cose cambiarono quando, un giorno, Cindy chiese a Dudley di parlarle della sua famiglia. Dudley rimase in silenzio per parecchi minuti, tanto che la donna pensò di aver appena fatto una gaffe colossale. Dopo un tempo che sembrò interminabile, Dudley cominciò a raccontare. Parlò dei suoi genitori, di quelli che un tempo erano suoi amici... Parlò di Harry. Quando Cindy chiese a Dudley chi fosse, lui rispose semplicemente :<< Uno che non è uno spreco di spazio* >>.
La donna non capì, ma per Dudley quello fu un piccolo momento di svolta. Dopo aver salutato quel ragazzo- all'anagrafe suo cugino- sulla porta di quella che era stata la casa di entrambi per diciassette anni, non aveva più avuto sue notizie, escluso un piccolo pezzo di pergamena in cui, con una grafia traballante, Harry scriveva “E' finita”. Dudley ricorda l'arrivo di quella pergamena molto bene: era maggio e tutta la sua famiglia era in casa, all'ora di cena, quando un gufetto esagitato era entrato dalla loro finestra e, lasciata cadere la pergamena nel piatto di insalata di sua madre, era volato via. Suo padre, Vernon, aveva sbraitato per mezz'ora mentre sua madre, letto quel messaggio, si era alzata e aveva lasciato la cucina. Dudley l'aveva seguita e l'aveva trovata nella sua camera da letto, davanti al comò, con in mano la foto di due bambine e lo sguardo velato di lacrime.
Da quel giorno, nella famiglia Dursley non si parlò più di quel ragazzo, con gioia immensa del padre di Dudley. Eppure, ogni anno a Natale e Pasqua, Petunia Dursley scriveva un bigliettino di auguri che veniva spedito a Godric's Hollow e la risposta arrivava, immancabile, lo stesso giorno, via gufo.
Dudley Dursley capì, mentre parlava con Cindy, che sarebbe potuto essere anche il re di Inghilterra, ma non avrebbe mai trovato la felicità se non avesse riallacciato i rapporti con suo cugino.
Perché felicità significa condividere la propria vita con le persone a noi care.


 

* * *


Il pomeriggio seguente quella discussione, Dudley Dursley si trovava nel salotto di una villetta nel villaggio di Godric's Hollow, seduto nella poltrona preferita di Harry James Potter.











* Tratto dal film "Harry Potter e i Doni della Morte- Parte I"

  
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