Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: gemellina    10/12/2011    8 recensioni
“E sul tuo pianeta cosa mangiavi?”, chiese curiosa.
“Non sono affari tuoi!”, rispose burbero.
Ma lei non si perde d’animo; “Cos’è? Non mangiavate?”
Vegeta s’impose di non risponderle, perché se l’avesse fatto l’avrebbe sicuramente uccisa!
Ma come facevano i terrestri a stare in sua compagnia?
Come facevano a zittirla?
Come aveva fatto quel cerebro-leso a stare con lei?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Se quello strano alieno che stazionava nella capsula posizionata nel suo sterminato giardino avesse avuto un carattere un po’ più malleabile, forse tutto sarebbe stato più facile, ma se effettivamente quello strano alieno avesse avuto un carattere più malleabile allora forse Bulma non avrebbe capito che direzione avrebbe dovuto prendere la sua vita per capire quanto effettivamente valesse come donna.
Avere una zavorra per fidanzato storico… non è esattamente ciò che una donna vuole.

STRATAGEMMA D’AMORE


Di quello strano alieno che la signora Brief pareva avere in simpatia più di Goku si sapeva ben poco, o almeno Bulma sapeva che era un assassino spietato con una bontà d’animo macchiata di nero e una voglia quasi ossessiva di uccidere Goku, e che… beh… non ci voleva certo uno scienziato per decretare che avesse un orribile carattere e un orgoglio di dimensioni spropositate.
Però… sembrava simpatico.
Certo, le stava distruggendo la casa, non gli andava mai bene niente ed era di uno scontroso che certe volte rasentava il ridicolo; ma il fatto era che Bulma non poteva accettare che sotto il suo stesso tetto ci fosse qualcuno più testardo, orgoglioso e pretenzioso di lei!
L’ultima lite di quei tempi risaliva al momento in cui Bulma aveva costretto Vegeta a mettere quegli orribili abiti variopinti che di certo, non si addicevano ad un guerriero del suo calibro.
Per giorni c’era stata una calma piatta tra i due, forse dettata dalla notizia del pericolo dei cyborg.
Il duro allenamento lo massacrava sempre di più e guai chi gli proponeva di riposarsi o almeno di prendere una pausa o evitare di raggiungere lo sfinimento quasi ogni giorno.
Sembravano tutti più o meno rassegnati alla cocciutaggine del ragazzo difatti quando fece esplodere la GR l’unica a preoccuparsi fu Bulma.
Non era stato un bel vedere saperlo sotto le macerie, vederlo pieno di sangue e che non si reggeva in piedi… e sempre per il suo spirito altruista era rimasta tutto il pomeriggio a vegliare su quel testone.
Yamcha d’altro canto s’era fatto prendere dalla gelosia.
Odiava quel Sayan con tutto se stesso.
Non era di certo un mistero che quello scimmione fosse cattivo, sapevano tutti del suo orribile e sanguinolento passato e se Goku, per motivi del tutto condivisibili, aveva accettato quel essere spietato nella sua vita, non riusciva a comprendere come la sua dolce fidanzata non ne fosse quantomeno spaventata.
Grazie a quelle mani milioni di vite erano state spezzate e in quello sguardo cupo erano racchiusi gli ultimi attimi di vita di chissà quanti innocenti.
Come faceva Bulma a guardarlo sprezzante negli occhi?
Come faceva a non sentirsi sporca ogni qual volta quel paio di occhi carichi di malvagità si posava su di lei?
Era anche vero che mai Vegeta s’era permesso di mancarle di rispetto con lo sguardo, mai vi si era letta lascivia o voglie strane di possessione… eppure Yamcha ne aveva paura.
“Ti sei svegliato…”
Sì, si era svegliato dopo un incubo che lo aveva destabilizzato più di quanto avessero fatto i cumuli che lo aveva praticamente sepolto vivo.
“Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?”
Lui parve soppesare la domanda, nonostante fosse di una banalità sconcertante.
“No, tuo padre ha già rimesso in sesto la GR?”
E a niente era servito l’aspro rimprovero di Bulma, poiché lui senza ascoltarla s’era rimesso in piedi e aveva proseguito nel duro allenamento.
I giorni dunque erano trascorsi senza che Bulma e Vegeta avessero degli scambi di opinione, e il nervosismo della ragazza sembrava essere aumentato, e se Vegeta era ossessionato da Goku, Bulma sembrava ossessionata da Vegeta e se la sua fidanzata era ossessionata da uno scimmione testardo, Yamcha non poteva non chiedersi cosa ci fosse di sbagliato in lui, ed ecco il motivo per cui stava divenendo assillante.
“Si può sapere cos’hai?!”, domandò innocentemente, non sapendo che di lì a poco avrebbe scatenato l’inferno.
“Niente.”, la risposta era stata secca, e Yamcha avrebbe dovuto capire che se una donna, e specialmente una col caratterino come Bulma diceva “Niente”, era meglio rimanere nell’ignoranza.
“Dai dimmi cos’hai.”
“Niente!”
“Non ti credo!”
“Se non mi credi sono solo affari tuoi!”.
Nervosa come non mai, era uscita in balcone a fumarsi una sigaretta.
Le luci della GR erano ancora accese.
“Bulma… da quando quello scimmione ha fatto esplodere quel marchingegno infernale, sei più intrattabile del solito!”, ammise.
“Dici? Se pensi che io ADESSO sia intrattabile, non mi hai vista su Namec!”, disse isterica ripensando alla sua avventura namecciana e allo stress emotivo che le aveva provocato; buttò fuori il fumo e sospirò amaramente.
“Namec, eh?”
“Sì, ti risulta di un viaggio fatto su di un altro pianeta?”, ribattè acida.
“No è che… da quando sei tornata non fai altro che parlare di quello là…”, e dicendolo buttò un’occhiata a quella capsula in giardino quasi perennemente illuminata.
Almeno la notte anche lui dormiva.
Bulma dal canto suo lo guardò come se fosse uscito pazzo.
Era inammissibile che partorisse simili pensieri; dopotutto sapevano tutti della poca stabilità emotiva della ragazza, della sua limitata pazienza e del suo nervosismo iperattivo… che novità era quella?
“Sei forse geloso?”.
Yamcha divenne rosso e iniziò ad arretrare.
No, che non era geloso, perché avrebbe dovuto?
Era affezionato a Bulma, ma arrivare ad esserne gelosi… Puah!
Bulma era una donna, e di donne come Bulma ne era pieno il mondo!
“Io geloso?”
Le annuì.
S’era addolcita, e paziente aspettava la risposta.
Era sempre stata romantica a modo suo, e credeva di aver trovato il suo principe in quel ragazzo che le stava davanti, dopotutto non chiedeva molto.
Voleva solo essere amata, magari non in maniera standard, perché lei non era una donna con un carattere qualsiasi, ma amata quel poco che basta per sapere di appartenere anima e corpo a quel altra persona, e la gelosia, almeno un pizzico, era una di quelle cose che l’avrebbe galvanizzata se solo il suo uomo fosse stato capace di provarla, ma non tanta, non quella che porta all’esasperazione e inevitabilmente alla fine di un rapporto, ma quella che ti dà un piacevole senso di appartenenza.
“Geloso? Ma va… sei forse matta? Perché dovrei essere geloso?”
Bulma ciccò la sigaretta e rientrò in casa senza dire una parola.
“E adesso dove vai?”, domandò stranito dal comportamento.
“A dormire, ho sonno!”
“Buonanotte,allora! Ci vediamo domani…”
“Domani no.”
“Come no? Hai forse da fare?”
“No…”
“E allora…”
“Il fatto è che io non voglio vederti né domani né mai più… o almeno non voglio vederti come fidanzato!”
Il sorriso stampato sul bel viso del ragazzo andò via via scemando.
Non si aspettava di certo una batosta simile.
“Ma cosa dici?”
“Non sei geloso di me…non riesci a farmi sentire tua, ed io non posso continuare a perdere tempo con un uomo immaturo!”, vomitò quelle parole in maniera forse troppo dura, ma era la verità e se non fosse stato per quello scambio di battute, probabilmente non avrebbe mai realizzato che Yamcha non era l’uomo per lei.
E se lo stesso Yamcha avesse avuto un pizzico di maturità in più, avrebbe capito che le parole della sua donna era sincere e non dettate da una momentanea cottarella infantile per quel alieno ossessionato dalla guerra che si allenava incessantemente in giardino.
Se fosse stato un pizzico più intelligente, avrebbe capito che sarebbe stato meglio non pronunciare quella frase:
“Ami Vegeta, non è vero?”
La pesantezza di quel silenzio avrebbe potuto uccidere qualcuno, e il ticchettio dell’orologio a muro stava diventando un martellare insostenibile.
“Và via! Meglio un principe sanguinario che almeno sa quello che vuole e fa di tutto per ottenerlo. Sei vuoto Yamcha… immaturo da parte tua pensare che io sarei stata sempre tua…”
“Ma…”
“Và via!”
Bulma senza aggiungere altro lasciò il giovane in cucina a rimuginare sulle parole appena sputate, mentre lei a passo lento e con una voglia estrema di liberarsi in un pianto forse isterico, si trascinò alla sua stanza e gettandosi a peso morto sul letto… si addormentò piangendo.

Giorni dopo la rottura Bulma appariva molto meno agitata e nervosa, non rispondeva male e non aveva quella sua solita aria impertinente ad accompagnarla, e se persino Vegeta se n’era accorto, la cosa era grave.
Avrebbe potuto chiederle come stava, ma dopotutto perché farlo?
Lui era un guerriero, non un tizio con cui fare conversazione.
“Dov’è quel idiota che ti gira intorno?”
A quella domanda posta in maniera rude, Bulma non potè far altro che staccarsi da ciò che stava facendo per dargli una risposta.
“Credo a casa sua, ci siamo lasciati e…”
“Non ho chiesto la storia della tua vita!”, e senza aggiungere altro, sua simpatia, s’era dileguato con una bottiglietta d’acqua ghiacciata, lasciando Bulma su tutte le furie.
Non essere ascoltata la mandava in bestia!

Vegeta e la bottiglietta d’acqua avevano appena varcato l’ingresso della GR e stranamente, dopo mesi passati ad ossessionarsi sul livello di combattimento e a nuove strategie per eliminare Kakaroth, il suo cervello stava iniziando a partorire nuovi pensieri.
Quella ragazza era indubbiamente coraggiosa, e non solo per aver affrontato quel terribile viaggio su Namec, ma anche e soprattutto, per aver ospitato un tizio in casa sua, di cui si sapevano solo le cose terribili commesse, e non che ci fossero cose positive da dire, visto che la sua intera esistenza era stata costellata di esperienze più o meno truculente; Vegeta dunque in un certo senso la ammirava, era ovviamente una donna, quindi un essere inferiore e per di più terreste, quindi ancora più inferiore, però a differenze degli altri sapeva tenergli testa e per di più non sembrava una scansafatiche dedita solo a stupidi vizi terrestri.
Di sicuro era intelligente, riusciva a costruire la qualsiasi nel giro di poco tempo e poi aveva dato vita a quel coso… quel radar cerca sfere… e bisognava ammettere che era stata geniale!
Dunque, dopo pensieri più o meno sconnessi, era giunto alla conclusione che quella donna, nonostante parlasse troppo e avesse la vocetta stridula, non meritava di essere stata lasciata da quel invertebrato pieno di cicatrici sul viso.
Era maledettamente evidente che lui fosse una nullità, e per un piccolo istante sperò che fosse stata lei a lasciarlo… quel insulso terrestre non meritava di avere un primato del genere.

L’allenamento quel pomeriggio era stato duro esattamente come gli altri, ma Vegeta, avendo la testa intasata di pensieri su quella donna, non s’era minimamente accorto della stanchezza.
Fattosi la doccia s’era recato in cucina in cerca di qualcosa da mangiare, e lì, seduta sul divano c’era Bulma che guardava quella scatola nera colma di immagine animate, più comunemente conosciuta col nome di: televisione.
“Ciao Vegeta…”
“Ho fame!”
“Io sto bene grazie, e tu?”, rispose scocciata dai suoi modi rudi e poco aggraziati.
Lui la guardò di sottecchi: perché voleva sempre fare conversazione?
“Senti scimmione, c’è qualcosa che preferisci?!”, domandò guardando il frigorifero stracolmo di cibarie più o meno salutari.
Vegeta sembrò pensarci su; in vita sua non aveva mai avuto preferenze riguardo a niente, tanto meno sul cibo da mangiare.
Alla fine non doveva essere il gusto ad essere soddisfatto, l’importante era che desse sostentamento al suo corpo, però da quando viveva in quel luogo, sembrava che anche il suo palato volesse essere soddisfatto e, tra tutti i cibi che quella stravagante ragazza gli aveva proposto, ce n’era uno che lo aveva colpito particolarmente, solo che… come diamine si chiamava?
“Ci sarebbe quella cosa preparata col pesce crudo che…”
“Oh.. vuoi del pesce crudo?”
Sì, lei aveva perfettamente capito cosa intendeva Vegeta, ma era così tenero da guardare mentre non sapeva spiegare in maniera decente che voleva del Sushi!
“Cose tonde a base di riso…”
“Polpette?”
Bulma si stava divertendo davvero tanto, poiché forse era l’unica al mondo, che stava avendo una simile conversazione con l’intrattabile principe dei Sayan, e chissà se avrebbe mai avuto occasione di raccontarlo in giro!
“No! Sono avvolte da una specie di fascia nera…”
“Onigiri?”, domandò in preda alle risate, facendolo innervosire ancor di più.
E fu in quel momento che sia Vegeta che Bulma si chiesero perché diamine non le stava scagliando contro una sfera d’energia così da metterla a tacere per sempre.
Vegeta s’era detto che non ne valeva la pena, in quanto una stupida terrestre che stava sfruttando per migliorarsi sempre più nel combattimento.
Mentre lei… beh, si dette la stessa risposta!
“Comunque per tua informazione ciò che stai cercando di spiegarmi in maniera del tutto agghiacciante non è altro che il sushi! Hai capito? S-U-S-H-I!”
“Taci!”
“Suvvia Vegeta… non c’è bisogno di offendersi subito! Però… chi l’avrebbe mai detto che al sanguinario principe dei Sayan sarebbe piaciuto il sushi!”, rise tra sé e sé, mentre posizionava sul tavolo tutti gli ingredienti per soddisfare la richiesta del principe.
“E sul tuo pianeta cosa mangiavi?”, chiese curiosa.
“Non sono affari tuoi!”, rispose burbero.
Ma lei non si perde d’animo; “Cos’è? Non mangiavate?”
Vegeta s’impose di non risponderle, perché se l’avesse fatto l’avrebbe sicuramente uccisa!
Ma come facevano i terrestri a stare in sua compagnia?
Come facevano a zittirla?
Come aveva fatto quel cerebro-leso a stare con lei?
Come aveva fatto lei a stare con lui?
Il pensiero reale era l’ultimo partorito, ma scosse la testa per cacciarlo via, a lui non importavano le faccende sentimentali di quegli sciocchi terrestri, a lui in realtà, non interessavano neppure quelli del suo pianeta… se mai ne avessero avuti.
“A cosa stai pensando?!”
Sicuramente ad una strategia.
Tutta la sua vita era stata una strategia, e adesso gliene serviva una per mettere a tacere quella pazza!
“…e quindi bla bla bla…”
Sì, stava parlando da sola, decisamente.
“… bla bla bla…comunque ecco a te, è pr…”
Ma quanto ci voleva a preparare il sushi?
Improvvisamente la strategia prese vita.
Lui, senza tanti complimenti, l’aveva afferrata per la vita e aveva poggiato le su labbra a quelle morbide di Bulma.
La sensazione era piacevole, (nonostante lei fosse un’insulsa terrestre), e meraviglia tra le meraviglie… l’unica cosa che si sentiva, era il piacevole ticchettio dell’orologio a muro che scandiva il tempo.
Niente chiacchiere, niente vocetta stridula a rompere i suoi timpani.
Quando il bacio fu sciolto Bulma si toccò le labbra… non era del tutto sicura che fosse successo davvero, e Vegeta, notando che finalmente il suo sushi era pronto ne assaggiò un pezzo.
Era buono, il sapore gli piaceva davvero tanto.
La terrestre sapeva fare davvero tante cose.
Era una scoperta continua.
“V…v…ve… perché mi hai baciata?!”
“Per farti stare zitta!”, rispose blando come se la risposta fosse ovvia.
“PER FARMI STARE ZITTA???”
Ecco che stava urlando. Di nuovo.
“Esattamente! Non riesco a tollerare la tua parlantina… parli troppo! E’ questo è l’unico stratagemma che m’è venuto in mente per farti tacere senza spedirti all’altro mondo!”
In un certo senso, nella sua antipatia, era stato quasi carino.
Bulma era al limite, quasi il fumo le usciva dalle orecchie manco fosse una teiera.
“Non capisco perché quel terrestre che ti seguiva dappertutto non lo facesse spesso…”, disse serio, continuando a gustare quel piatto così prelibato.
D’un tratto Bulma si rilassò.
Era stato il bacio più assurdo della sua vita, e mai Yamcha l’aveva fatta sorridere per l’ingenua tenerezza mostrata.
“Incredibile! Non parli da quasi cinque minuti…”
L’aveva lasciata senza parole e per di più sembrava che adesso lui avesse una voglia irrefrenabile di parlare.
“Parli troppo sayan, te l’hanno mai detto?”
Ma Vegeta non ebbe tempo di rispondere, era stato coinvolto in un bac… Ops, in uno stratagemma!
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: gemellina