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Autore: Yoney    10/12/2011    9 recensioni
« Il gelsomino è un fiore famoso per la sua fragranza esotica e inebriante; il gelsomino giallo simboleggia la grazia e l'eleganza, il bianco l'amabilità e il gelsomino spagnolo la sensualità. »
Quando una piccola bugia e un buono shampoo fanno una magia.
{KidxLiz, già.}
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Death the Kid, Liz Thompson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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» All for a jasmine's fragrance
« Il gelsomino è un fiore famoso per la sua fragranza esotica e inebriante;
il gelsomino giallo simboleggia la grazia e l'eleganza, il bianco l'amabilità e il gelsomino spagnolo la sensualità.
 
»

{KidxLiz, già.
Personaggi: Death the Kid, Elizabeth Thompson;
Raiting: Arancione;
Genere: Romantico, Commedia, Erotico(Tsk, se può essere definito così);
Avvertimenti: One-shot, Het, Tentativo di Lime malriuscito.
Temo che Kid sia dannatamente OOC.
Perdonatemi, eh, davvero.

2968 parole, Già.
For Aki_Penn, yeah, per il sostegno.
E l'incoraggiamento e per trentottoscalini. Grazie.}

« If you could see that I’m
the one who understands you.
Been here all along so why can’t you see?
You belong with me.
You belong with me. »

Bene, la prima cosa da fare era -assolutamente- capire come fosse finito in quella situazione. Situazione e posizione abbastanza imbarazzante, nonché decisamente asimmetrica. Kid stava per dare di matto. Oh, probabilmente se Liz si fosse resa conto di come lui si stesse preoccupando per la simmetria anche in un momento del genere avrebbe riso, o forse gli avrebbe dato un pugno in testa. Ma tanto Liz in quel momento era leggermente occupata. Già.
A Kid vennero in mente in pochi secondi almeno una settantina di modi per riuscire a liberarsi da quella posizione, ma dubitò che anche uno solo di quelli avrebbe funzionato con la Liz con cui aveva a che fare in quel momento, anche perché la maggior parte comprendevano l'uso di oggetti come corde o mattoni che di certo non aveva a portata di mano. E non poteva neanche alzarsi per prenderli! Era proprio nei casini.
Quasi quasi avrebbe preferito dover inclinare tutti i quadri di casa sua.. Kid rabbrividì all'idea. No, quello decisamente no.
Restava il fatto che non sapeva minimamente cosa fare. Insomma, sapeva benissimo che svegliare i sonnambuli era particolarmente rischioso, ed era certo che lei fosse sonnambula perché un giorno glie l'aveva anche detto, ma i baci umidi che gli stava depositando sul collo cominciavano a risultare imbarazzanti; non che non gli piacessero, intendiamoci, ma avrebbe di certo preferito riceverli da una ragazza cosciente, l'aveva desiderato dal momento in cui lei si era infilata nel suo letto e l'aveva abbracciato.
E quindi si trovavano così, con Liz che lo abbracciava (O forse era meglio dire stritolava?) da dietro e gli baciava il collo languidamente.
Kid stava per avere una crisi di nervi molto seria, da una parte voleva voltarsi e rispondere ai baci della ragazza, dall'altra sapeva di doversela scrollare di dosso al più presto. Non osava immaginare cosa gli sarebbe successo questa si fosse svegliata e si fosse ritrovata mezzanuda (Già, perché Liz aveva la cattiva abitudine di restare solo in mutandine e cannottiera) abbracciata a lui che, a quanto sentiva da quello che stava accadendo giù in basso, non era di certo indifferente a quelle carezze.

"Oh, Kiddo-kun.." la sentì mormorare sognante e lui ebbe, quindi, la certezza matematica che Liz stesse dormendo, da sveglia non avrebbe mai usato un tono così.. eccitante? Si, decisamente eccitante. "..Mi piaci un sacco." o detto cose del genere.
Un Kid paralizzato e abbastanza rosso sentì un sorriso arricciarsi sul suo collo mentre le braccia della buki si stringevano ancora di più in una morsa stritolante. Ma che cavolo di sogni stava facendo quella lì? Come poteva dire cose del genere con tanta leggerezza? Gli aveva fatto prendere un colpo! Però lei stava dormendo, già, non poteva mica rendersene conto.. Death the Kid sbuffò. Doveva assolutamente uscire subito da quella situazione!
Finalmente si decise a girarsi per afferrarle le braccia e fermarla ma si ritrovò a pochi millimentri dalle labbra di Liz che, questa volta, si posarono sulle sue, mugulando e continuando a stringerlo a se. Probabilmente per Kid quelli furono i due secondi più lunghi e indecisi della sua vita, ma alla fine, sospirando, rispose al bacio permettendole di entrare e di esplorargli la bocca con la lingua.
Gli sembrava di starsi approfittando di lei, perché infondo era solo una sonnambula e sarebbe dovuto toccare a lui riprendere il controllo, e non riuscire a farlo gli dava abbastanza fastidio. Ma Liz era terribilmente calda e il suo profumo gli mandava letteralmente in tilt il cervello.
Gli piaceva sentire le sue dita tra i suoi capelli mentre cercava di stringersi a lui ancora di più, come se fosse possibile tanto erano appiccicati; gli piaceva sentire addosso i suoi prosperosi seni che, cavolo, erano morbidissimi. Kid ricordava di essersene accorto già la volta che glie l'aveva palpati senza ritegno(*) ma sentirseli spiaccicati sul petto faceva tutto un altro effetto; gli piaceva il contatto con la coscia della ragazza, stretta attorno al suo fianco e gli piaceva, gli piaceva parecchio, perdersi nel profumo dei capelli di Liz che, cavolo, era davvero troppo buono. Annotò mentalmente di chiederle al più presto che marca di shampoo usasse, sarebbe di certo corso a comprarsene un flacone, anzi otto.
Si risvegliò dal mezzo trance in cui era caduto solo quando sentì le mani di Liz, prima infilate sotto la sua maglietta intenta ad accarezzargli il petto, scendere fino all'orlo dei pantaloni del pigiama e giocherellare un po' un po' con l'elastico, per poi entrare del tutto, anche nei boxer.
Kid gemette un po' di sorpresa un po' di piacere, ma continuò a restare attaccato alle sue labbra, imperterrito, succhiandogliele e affondando le mani nell'attaccatura dei suoi capelli dietro la nuca. Ah, che cavolo stava facendo? Si chiese in uno di quei piccoli momenti di lucidità che non durò a lungo. Il tocco delle mani di Liz sul suo sesso stava diventando sempre più piacevole a lui si rese conto di aver iniziato ad ansimare rumorosamente, parecchio rumorosamente, e a gemere. Le mani di Liz erano calde e delicate ma anche incredibilmente sicure, Kid si morse la lingua fino a farla sanguinare per evitare di fare ancora più rumore di quanto non stesse già facendo, e abbandonò un fianco di Liz per stringere una coperta fra le mani fino quasi a strapparla, stava diventando tutto troppo terribilmente piacevole, sentiva che non si sarebbe potuto trattenere a lungo e che, no, non avrebbe voluto fermarla per niente al mondo, non ora che Liz aveva preso maggiore sicurezza e cominciava a muoversi più velocemente. 
Cavolo, si chiese nuovamente, che cosa stava fancendo? Era davvero uno schifoso, quasi quasi andava a storcersi i quadri per punizione! No, piagnucolò, questo mai.
Ma, sospirando, pieno di rimorsi, afferrò delicatamente le mani della ragazza e le tirò fuori dai suoi pantaloni per poi tenerle strette sul materasso. I successivi secondi furono di certo i più sconfortanti della sua vita, non si sentiva così male da quando aveva comprato e pagato a peso d'oro una bellissima scultura astratta per poi scoprire che, per colpa di un unico, minuscolo, insignificante particolare era schifosamente asimettrica. Quella volta aveva risolto buttandola dalla finestra senza tanti complimenti, Kid dubitava di poter fare lo stesso anche in un contesto del genere.
Quindi il problema persisteva e lui si sentiva uno schifo. Aveva il bassoventre in fiamme e i pantaloni sfacciatamente stretti, sulle labbra sentiva ancora il buonissimo profumo di Liz e se ne stava steso supino sul suo letto a stringere le mani della sua buki e a fissare il soffitto aspettando qualcosa che aveva fermato lui stesso.
Quella situazione forse lo faceva sentire anche peggio dell'essersi approfittato di lei.
"Accidenti a te, Liz -borbottò sottovoce e continuando a fissare il soffitto- Certi impulsi potresti farteli venire da sveglia!"
Si sentiva un maniaco schifoso a fare pensieri del genere sulla sua partner ma, doveva ammetterlo, non poteva fare a meno di ripensare a quanto era stato piacevole e a quanto avrebbe voluto affondare in lei. In una lei coscente, magari.
Si bloccò, pietrificato, non appena sentì un paio di labbra sfiorargli l'orecchio e sussurrare maliziose: "Guarda, Kid, che io non ho mai detto di stare dormendo"

« Se tu potessi realizzare
che io sono la sola che ti capisce.
Sono stata qui tutto il tempo,
perchè non riesci a capire?
Tu appartieni a me.
Tu appartieni a me. »

Se rivelare a Kid di essere stata sveglia tutto quel tempo era sembrata a Liz una buona idea dovette ricredersi molto presto. Infatti il ragazzo che fino a pochi minuti prima le aveva infilato la lingua in gola era indietreggiato, improvvisamente rosso, cadendo giù dal letto.
"T-tu!" eclamò in preda al panico puntandole un dito contro "Tu sei stata sveglia fino ad ora?!"
Liz sollevò leggervemente il viso puntellandosi sui gomiti per guardarlo meglio e alzò un sopracciglio divertita. Ma come cavolo aveva fatto a cadere dal letto? Si era scelta un maister proprio buffo. "E' quello che ho appena detto" disse, trattenendo una risatina.
In realtà anche lei, proprio come Kid, si sentiva abbastanza nervosa e imbarazzata. Cavolo, era stata lei ad infilarsi nel suo letto nel bel mezzo della notte, era stata lei a baciargli il collo per un bel lasso di tempo ed era stata sempre lei, Liz non riusciva ancora a crederci, a infilargli le mani nei pantaloni.
Avrebbe dovuto essere lei quella in imbarazzo. Ma era stato tutto così terribilmente piacevole e la reazione del ragazzo l'aveva stupita al punto tale da mettere da parte il pensiero imbarazzante che affermava che, si, gli aveva infilato davvero le mani nei pantaloni, senza ritegno poi. O, meglio, in realtà provava solo a non pensarci cercando di apparire ai suoi occhi accattivante e sexy, cosa che, ne era convinta, le stava riuscendo abbastanza male.
Kid si arrampicò nuovamente sul letto e si mise in ginocchio davanti a lei, fissandola con una nota di rossore ma cercando di mantere il suo solito autocontrollo. Bene, aveva appena baciato la sua buki e si era appena riuscito a controllare, per un pelo, dal venire per l'ottimo lavoro che questa stava facendo prima che lui la fermasse.
Liz gli avrebbe creduto se avesse affermato di essere anche lui sonnambulo? Probabilmente no.
"Senti, Kid.." cominciò lei cercando di sorridere ma fu interrotta da questo che le scompigliò i capelli affettuosamente, anche se con un certo nervosismo. "Dovresti tornare da Patty -sussurrò questo- chissà cosa penserà se si sveglia e non ti trova nel letto"
In realtà Liz dubitava che a Patty importasse di non ritrovarsi nel letto qualcosa al di fuori del suo enorme pupazzo-giraffa ma si affrettò ad annuire e voltarsi, indecisa se offendersi o scoppiare in lacrime. Che cavolo era quell'atteggiamento? Occhei che era stata lei a infilarsi nel suo letto ma non le sembrava che a lui fosse dispiaciuto, no? Altrimenti non se ne sarebbe di certo uscito con quel « Certi impulsi potresti farteli venire da sveglia! » . Quindi perché diamine si era rimesso a dormire, di spalle?
"Kid.." sussurrò nuovamente, indecisa se prenderlo a schiaffi o continuare a usare un tono dolce. Per tutta risposta lui fece un "Mmh" sommesso di cui Liz si dovette accontentare. "Cos'è successo?" continuò, sedendosi sul letto e puntando gli occhi sulla sua schiena. Si sentiva come in una stupidissima telenovelas di quart'ordine, di quelle che si vedeva e che adorava, con personaggi che riuscivano a commuoverla sempre ma che, per quanto ricordasse, Kid non sopportava. Anche se, probabilmente, il fastidio era dovuto al disordine asimmetrico che trovava sempre nelle scene. Già, era parecchio difficile vedere la televisione con Death the Kid, come, d'altronde, lo era riuscire a farci una qualsiasi, stupidissima cosa. Sesso incluso.
Il ragazzo si voltò verso di lei, restando sdraiato. «  Ti prego, ti prego » pregò Liz « Non dire -A cosa ti riferisci?-, non lo dire. » In realtà Kid non disse proprio niente, si limitò a fissarla, con sguardo impassibile, come sempre. Lei, un po' impaziente, gattonò vicino a lui e avvicinò il viso per guardarlo bene, aspettando.
Si fissarono per un po', non sapendo bene cosa fare, alla fine Liz si avvicinò ancora, lentamente, come per paura di un rifiuto, e posò le labbra su quelle di lui in un bacio casto, dolce, di quelli che ti fanno sciogliere pur essendo quasi immateriale. Poi riaprì gli occhi, timorosa, ma il viso di Kid era quello di sempre, quasi impassibile, quasi critico, ma terribilmente carino. E con un accenno di sorrisetto imbarazzato.
"Questo sarebbe, dunque, un consenso?" sussurrò lei. In tutta risposta il suo maister posò delicatamente una mano dietro la sua nuca, sempre con quella piccola nota di rossore sulle guance, e appoggiò le labbra sulle sue, di nuovo delicatamente, di nuovo in maniera terribilmente dolce.
Liz non se lo fece ripetere due volte e, con molta meno dolcezza, gli saltò al collo, infilandogli la lingua in bocca e appiccicandosi a lui il più possibile. L'impeto fu tanto che entrambi persero l'equilibrio e caddero dal letto, continuando a rotolarsi tra le risate di Liz e qualche borbottio di Kid che, però, lei si affrettò a zittire.
"Non credi che stiamo facendo troppo rumore?" piagnucolò lui tra un bacio e l'altro, mentre la ragazza scendeva a baciargli il collo e lui iniziava ad ansimare. Liz borbottò un "Nah.." ricominciando a mordicchiare e a succhiare le sue labbra e infilando le mani sotto la sua maglietta, accarezzandolo. Non credeva di essere né sensuale, né accattivante, né niente, ma a giudicare da i sospiri di piacere che il suo maister si stava lasciando sfuggire non doveva star facendo proprio schifo.
Ridacchiò, sulle sue labbra, non era facile capire cosa pensasse realmente Death the Kid, era sempre così composto e impassibile e sembrava quasi insensibile ad ogni normale sentimento umano; solo la simettria era capace di smuoverlo, anche se in modo esagerato. Da una parte era un po' gelosa di questa sua fissazione, dall'altra era bello vederlo, finalmente, fare quelle espressioni di piacere e dedicare attenzioni unicamente a lei. Credeva non sarebbe mai successo, legato com'era alla sua fissa, credeva che per loro due ci sarebbe mai stato un piccolo spazio da soli, senza Patty e le sue giraffe asimmetriche. Aveva quasi rinunciato ad averlo, aveva quasi sepolto la sua passione.
Non sapeva cosa le era preso quella sera, perché era entrata in camera sua e perché aveva finto di dormire, era solo davvero contenta di averlo fatto.
Sentendola leggermente assente Kid approfittò per prendere un po' di posizione, la attirò maggiormente a se e si beò nuovamente del profumo buonissimo che emanavano i suoi capelli. Che cosa cavolo era? Rosa? No, troppo forte. Arancio? No, più dolce.. Era qualcosa di delicato e avvolgente, ma allo stesso tempo di disarmante tanto era dolce, quasi da risultare melenso. Quasi senza rendersene conto le aveva appoggiato una mano sul seno e aveva cominciato ad accarezzarglielo, con l'altra mano le accarezzava la coscia nuda mentre le labbra erano impegnate a baciarle languidamente il collo, come aveva fatto poco prima lei.
Kid si lasciò scappare un sorrisetto sentendo i gemiti spezzati che emetteva la sua buki pensando che, infondo, era davvero piacevole udirli, e risalì lentamente con la mano fino ad arrivare ad accarezzare l'interno coscia e risalì, risalì, risalì fino all'orlo degli slip con cui cominciò a giocherellare mentre la ragazza gli succhiava il labbro e gli toglieva del tutto la maglietta, lasciandolo a petto nudo. Rimase un momento ferma a fissarlo, cavolo, era perfetto. Non che fosse particolarmente muscoloso, anzi, ma aveva dei lineamenti così dannatamente belli -e simmetrici, avrebbe aggiunto lui- da farle venire una incredibile voglia di abbracciarlo e non mollarlo più, di baciarlo e leccarlo ovunque, di accoglierlo dentro di se ancora, ancora e ancora fino a stare male. Liz si imbarazzò un poco dei pensieri che le stavano venendo in mente, e si imbarazzò del gemito forte che emise non appena il ragazzo si decise a scostare gli slip per affondare il primo dito nella sua intimità. Per avitare di guardarlo in faccia gli cinse il collo con le braccia ed appoggiò la fronte sulle sue spalle, sospirando di piacere. Si morse la lingua sentondolo uscire ed infilare di nuovo il medio, più sicuro questa volta.
Non si vergognò neanche più tanto dei versi che stava emettendo, del suo bassoventre in fiamme, della sua biancheria fradicia, del sudore di cui era imperlata la fronte o delle frasi imbarazzanti che aveva tirato fuori poco prima, non le importava più niente, era pervasa da sensazioni piacevoli, il corpo di Kid, sentirlo così vicino al suo, la rempiva di piacere. Aveva tutto ciò che desiderava.
"Ehi, Kid" sussurrò tenendosi stretta al suo collo, erano così vicini che riusciva a sentire l'alito del ragazzo sulla sua spalla e il suo cuore martellarle forte il petto, anche questa era una sensazione piacevole. "Ti ricordi quello che ti ho detto prima? Forse non ci hai prestato molta attenzione perché credevi che dormissi ma, ecco.. Mi piaci davvero moltissimo, sai" da una parte si sentiva stupida per aver tirato fuori parole cosi serie e da ragazzina, dall'altra era contenta di esserci riuscita, finalmente. Infondo lui era l'unico che la facesse sentire bene davvero, l'unico con cui volesse stare per sempre.
Kid sollevò un po' il viso per guardarla con il suo solito sguardo curioso, indecifrabile ma terribilmente dolce, e la baciò, sorridendo leggermente sulle sue labbra. Non ci fu bisogno di aggiungere altro, Liz non avrebbe potuto desiderare di meglio.

Il giorno dopo Liz si svegliò tardi, terribilmente tardi, e non trovò il suo maister accanto. Ma non si preoccupò, era domentica, certo, ma sicuramente Kid aveva comunque qualcosa da fare, infondo era mezzogiorno passato. Cavoli, aveva dormito davvero troppo.
Scese a passo felpato le scale, sebbene fosse convinta che in casa non ci fosse più nessuno, e si diresse in cucina. Doveva assolutamente prepararsi qualcosa da mangiare, il suo stomaco non voleva sentire ragioni, e avrebbe avuto tempo di riflettere su quello che era successo più tardi. Su tutto quello che era successo. Sorrise.
Mentre si dirigeva verso
il frigo notò sul tavolo al centro della stanza qualcosa che prima non aveva proprio visto, persa com'era nei suoi pensieri: Otto, allineatissime, boccette di shampoo. Confusa si avvicinò e ne prese una in mano, era uno shampoo al gelsomino, uguale a quello che usava sempre lei. Ma come cavolo faceva Kid a saperlo? Liz infatti dubitava fortemente che quegli otto flaconi fossero stati un acquisto di Patty. Lentamente prese il bigliettino che era posato lì accanto, piegato esattamente in quattro, con gli angoli che coincidevano alla perfezione, e mentre lo lesse un sorriso divertito si fece spazio sulle sue labbra, che maister matto che si era scelta.
« Il gelsomino è un fiore famoso per la sua fragranza esotica e inebriante; il gelsomino giallo simboleggia la grazia e l'eleganza, il bianco l'amabilità e il gelsomino spagnolo la sensualità. »
Sorridendo Liz lanciò un occhiata ad un vaso posato sulla finestra, era sicurissima che quello la sera prima non c'era. Ospitava otto bellissimi rami di gelsomino, due gialli, due bianchi e quattro spagnoli. Grazie a loro la casa profumava tutta di buono.
Liz andò a riporre le boccette in bagno e ridacchiando decise che, da quel momento, si sarebbe lavata i capelli continuamente.
Tanto di shampoo ne aveva.



 


The End.


 

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ele No Sekai:
Uau, è finita. Grazie signore!
Non mi fraintendete, mi sono divertita abbastanza a scriverla, ma ci sono voluti ben cinque giorni! E' stata una vera faticaccia.
Credo che non mi cimenterò più nelle lime per un bel po', anche perché faccio schifo, già. Soprattutto il finale che, anche se non è lime, fa davvero schifo. ç__ç
Vi prego, vi prego, siate sinceri, eh. Voglio sapere tutto ciò che pensate.
Sapete, mentre scrivevo mi è sfiorato il pensiero di fargli fare sesso, ma per me è stata già un'impresa scrivere di loro fin qui, non penso sarei riuscita ad andare oltre, quindi lascio ciò che è successo dopo alla vostra immaginazione, eheh.
Kid e Liz mi piacciono davvero molto, già, e penso che la difficoltà nello scrivere la lime sia stata soprattutto perché è stata scritta su di loro che cavolo se sono difficili! Soprattutto Kid, col suo modo di fare alla io-non-faccio-trapelare-mai-niente! Ma in fondo è un gran gnocco per questo.
Cacchio, vorrei davvero essere al posto di Liz. *W*
Ehm, scusate, sono tornata! Già, già. E non so più cosa dire.
Quindi chiudo e spero che vi sia piaciuta, lo spero davvero.
Grazie per essere arrivati fin qui, grazie. Vostra..

ele;

P.s. Chiedo scusa per gli errori ma, come l'ultima volta, sono stanca e di correggere proprio non mi va. Scusate davvero. *Si inchina e si infila nel letto fischiettando*

   
 
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