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Autore: valwaiting    10/12/2011    13 recensioni
Ti amo, però ti odio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano tutti e cinque nel loro appartamento di Londra ed era una domenica sera di novembre: gli altri quattro stavano vedendo X Factor, ma a Zayn non interessava particolarmente quel giorno, preferiva stare seduto sul divano con l’ipad sulle gambe e far finta di controllare cosa gli stessero scrivendo le fan. Far finta, sì, perché in realtà quello che voleva controllare era un’altra cosa: chissà se Danielle, la ragazza di Liam, aveva scritto qualcosa quel giorno. Tutti erano dolci e gentili con lei, ma lui la detestava: Liam era il suo migliore amico, era suo e lei non doveva toccarlo; se poi pensava alle mani di lei su di lui gli veniva davvero da vomitare.
Cercò il suo profilo e cliccò aspettando che si caricasse, quando finalmente, scorrendo tra i tweets, ne trovò uno molto interessante indirizzato a Liam, in cui Danielle scherzava sul matrimonio. Quel tipo di cose lo facevano imbestialire, perché era come se confermassero il fatto che la loro fosse una relazione seria e lui era un semplice amico.
Zayn tentò di mantenere la calma, ma fu più forte di lui: prese l’ipad e lo gettò quasi sulle gambe di Liam, che sussultò. – Guarda cosa ti ha scritto la tua ragazza – disse con tono sprezzante, per poi sorridergli falsamente e allontanarsi dalla stanza sotto lo sguardo sbigottito degli altri quattro ragazzi.
Salì in camera propria e si chiuse la porta alle spalle, cercando di respirare profondamente: quella volta l’aveva fatta davvero grossa, era un idiota. Ma era così arrabbiato, in quel momento, che gliene fregava davvero poco. Si sedette sul suo letto a gambe e braccia incrociate e imbronciò le labbra: conosceva Liam e sapeva che di lì a poco sarebbe entrato, ma non riusciva a lasciar correre, questa volta. Di solito non era geloso dei suoi amici, ma lui era un amico speciale. Anzi, per Zayn lui non era solo un amico, era il ragazzo che gli faceva battere il cuore, e gli sembrava più che lecito che  fosse geloso della sua riccioluta e antipatica ragazza. Insomma, la odiava punto e basta.
I minuti passarono, e di Liam neanche l’ombra.
Stava cominciando a rimanerci male e la cosa lo stava facendo arrabbiare ancora di più. Cominciò a mordersi il labbro con insistenza, finchè non sentì il sapore del sangue e decise di smettere. Adesso lo odiava ancora di più.
- Zayn? – fece una voce da dietro la porta, la stessa voce profonda che sapeva appartenere a Liam. Non riuscì a trattenere un sorriso, anche se la sua rabbia non era diminuita.
- Che c’è?
- Posso entrare?
Fece finta di pensarci su. – Va bene – disse.
Quello entrò con uno sguardo che Zayn non riuscì a non definire “da cucciolo”, ma cercò di non pensarci mentre lo guardava chiudersi la porta alle spalle e raggiungerlo sul letto. – C’è qualcosa che non va?
- Qualcosa che non va? No, va tutto bene, non vedi? – fece, roteando gli occhi. Quando si arrabbiava era capace di essere davvero acido.
 - E dai, smettila.
- Ma vaffanculo, smettila tu.
Sospirò – Perché devi fare sempre così?
- Non sto facendo niente, io.
- Quindi lanciarmi praticamente l’ipad addosso e dirmi “guarda cosa ti ha scritto la tua ragazza” con quel tono sarebbe niente, per te?
- Esatto. Quando vuoi riesci a capire anche tu.
Liam si alzò – Sei un bambino.
Chiuse gli occhi per qualche secondo e li riaprì: il ragazzo era ancora lì, che lo guardava con quello sguardo di rimprovero fisso negli occhi. In realtà aveva sperato che fosse scomparso, perché dopo quell’affermazione si era arrabbiato veramente di brutto. – Cosa hai detto?
- Ho detto che sei un bambino. Prima fai le scenate e poi ti rimangi tutto.
Zayn si alzò e si avvicinò a lui. – Io non ho fatto nessuna scenata.
- Allora mi hai parlato in quel modo così, perché ti andava?
- Sì, mi andava perché ti detesto.
Quello si passò una mano tra i capelli. – Cosa ti ho fatto?
Non voleva farlo stare male, ma non ragionava quando era arrabbiato. – Stai con quella… cosa indefinita della tua fidanzata.
- Danielle?
- No, mia nonna. Certo, quante fidanzate hai?! – sbottò.
- Credevo che ti facesse simpatia.
Rise – Ma se la odio, cavolo!
- Beh… mi dispiace.
- Cosa vuol dire che ti dispiace?
Sospirò. – Non posso farci niente se la odi, Zayn. È la mia ragazza.
Zayn si sentì trafitto da un coltello: non poteva credere che per Liam la sua ragazza fosse più importante di lui, del suo migliore amico. Senza contare che, viste le circostanze, la cosa gli faceva ancora più male di quanto gliene avrebbe fatto normalmente. – Ah. È chiaro. – disse. Fece per aprire la porta e rinchiudersi in bagno per il resto dei suoi giorni, ma Liam lo fermò.
- Come… come risolviamo?
- Inizia con l’andartene a fanculo, che sicuramente è un passo avanti!
- Zayn, ti prego…
Si liberò dalla presa e si girò verso di lui – Ma che cosa, Liam? Tu non hai capito niente di niente, e dopo quello che mi hai detto di sicuro non starò qui a spiegartelo. Ora, se permetti, vado in bagno. Magari lo specchio mi capisce meglio – disse, e lo lasciò lì da solo.

La mattina dopo, si svegliò con gli occhi rossi dal pianto notturno, ma non voleva alzarsi: c’era freddo e si stava bene sotto le coperte. Oltretutto alzarsi significava vedere Liam, e la prospettiva non lo allettava per niente. Stava quasi per coprirsi fino alla testa con il piumone, quando vide la testa di Louis sbucare dalla porta.
- Sei sveglio? – sussurrò. Quello fece un mugugno d’assenso, e Louis si avvicinò al suo letto con il vassoio della colazione in mano. – Buongiorno.
- Buongiorno. Non dovevi, davvero – disse Zayn, mettendosi seduto e accendendo la lucina accanto al letto.
- Ho pensato che non avresti avuto voglia di scendere, questa mattina.
- Come fai a…
Sorrise – Le vostre urla si sono sentite fino al piano di sotto. E poi nemmeno Liam è sceso per cena, Niall è andato da lui adesso. Harry ovviamente dorme ancora.
Non sapeva perché, ma la notizia che nemmeno Liam era uscito dalla sua stanza per tutta la sera lo faceva stare meglio, in un certo senso, perché significava che forse un po’ ci teneva anche lui.
Prese un biscotto e cominciò a mangiarlo, con lo sguardo poggiato sul vassoio: non sapeva cosa dire o cosa fare, in realtà il mal di testa lo stava uccidendo.
- Zayn – disse Louis, per spezzare il silenzio  - Posso chiederti una cosa?
Quello annuì, leggermente spaventato dalla domanda.
- Perché non glielo dici a Liam il vero motivo per cui odi tanto Danielle?
Zayn arrossì all’improvviso. – Io… io non…
- Vedo come lo guardi, come cambi discorso o te ne vai ogni volta che si parla di loro – sorrise – Non devi vergognarti con me.
Sospirò – Non capirebbe. Mi ha già detto che non gli importa se la odio, perché è la sua ragazza.
- Ma tu non gli hai spiegato il vero motivo, o sbaglio?
- No, ma da come mi ha risposto credo che serva a poco.
- Io proverei, fossi in te – disse. Si alzò e gli scompigliò i capelli. – Fatti bello stamattina e vai a parargli. Io farò il tifo per te.
Zayn lo guardò allontanarsi dalla sua stanza e pensò a fondo alle sue parole: Louis sembrava così sicuro di sé, che quasi quasi aveva voglia di dargli ascolto. Finì la colazione e scelse i vestiti da mettere, ma non appena mise piede fuori dalla sua stanza Liam fece lo stesso, e i loro sguardi si incontrarono: il moro fu sul punto di richiudere la porta, ma l’altro lo precedette, lasciandolo sbigottito. Cercò di non pensarci e andò in bagno velocemente, per poi vestirsi e dirigersi al piano di sotto, aspettando Liam.
Quello, a sua volta, non tardò ad arrivare, ma non lo degnò di uno sguardo e si diresse in cucina, dove Harry stava facendo colazione.
Non sapeva cosa fare: andare da Liam e chiedergli di parlare significava chiedergli scusa, in un certo senso, e lui non l’avrebbe mai fatto. Liam, dal canto suo, non sembrava intenzionato a comportarsi diversamente.
Passò un’ora buona, Harry era già salito al piano di sopra ed erano rimasti solo loro due, anche se in stanze diverse.
Sentì dei passi dietro di lui, ma era solo Louis. – Fatto? – gli sussurrò.
- No. Non gli chiederò mai scusa.
- Non devi chiedergli scusa, devi solo parlargli.
Sbuffò – Ma rivolgergli la parola sarebbe come chiedergli scusa. Perché non viene lui, visto che è lui quello in torto?
- Nessuno dei due è in torto.
- Non mi interessa.
Louis lo guardò negli occhi e poi urlò. – Liam! Vieni subito qua!
Quello arrivò correndo – Cosa è successo?
- Niente – sorrise – Credo che dobbiate parlarvi.
Liam guardò Zayn. – Se lui deve dirmi qualcosa, altrimenti no.
- Smettila di fare il prezioso, non sei nessuno. – disse il moro.
- E tu chi ti credi essere, eh?
Zayn si alzò dal divano e lo raggiunse – Non capisci un cazzo. Vai da Danielle, scopatela, baciala, fai quello che vuoi, ma non farti vedere più da me.
- E chi aveva intenzione di stare con te? Solo il pensiero mi fa venire i brividi.
Rise. – Oh, siamo in due allora!
- Coglione – disse, facendo per andarsene, ma Zayn non accettava gli insulti gratuiti.
- Ripetilo, se hai il coraggio.
- Coglione – sorrise – Credi che abbia paura di te?
- No, solo non accetto che un ritardato mi dia del coglione – sorrise anche lui. Amava quando la sua mente era in grado di partorire risposte geniali come quella.
Liam si avvicinò a lui, i nasi quasi si sfioravano. – Odio il modo in cui mi parli, odio il modo in cui sorridi, odio la tua voce, odio i tuoi cazzo di occhi splendenti, odio il tuo modo di ridere, odio i tuoi capelli morbidi, odio il tuo modo di arrossire. Ti odio.
Quello assottigliò lo sguardo. – E io odio il tuo sorriso da cucciolo, la tua voce profonda, i tuoi muscoli, i tuoi capelli ribelli, le tue labbra, le tue mani, i tuoi…
Non riuscì a terminare la frase, che quello lo baciò. Fu un bacio veloce, semplicemente a stampo, ma bastò per fare capire ad entrambi il vero motivo del loro litigio.
Non appena si staccarono, Louis battè le mani. – Lo sapevo!
Entrambi si girarono verso di lui. – Ti dispiacerebbe…
- Ma certo, vi lascio soli! – disse, salendo al piano di sopra, probabilmente per informare anche gli altri dell’accaduto.
Liam si girò verso Zayn. – Era questo che volevi dirmi?
- Sì. Che amo tutto di te, che sei mio e non devi stare con quella là.
- Non sto con nessuno. L’ho lasciata ieri sera.
Gli occhi di Zayn si illuminarono. – Davvero?
Annuì – Ho capito che avevo sbagliato tutto.
Gli cinse il collo con le braccia e lo baciò di nuovo. – Quindi non mi odi?
- No – sorrise – Ti amo.

 

Note finali: Il “Ti amo” finale non so se renderlo letteralmente o più alla leggera, però dato il titolo della one shot credo che ci stia tutto. :)

  
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