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Autore: redKaori    10/12/2011    5 recensioni
Cosa è successo dopo "Forever City Hunter"? In che modo Ryo e Kaori hanno esplicitato i loro sentimenti? Una mia personale lettura dei personaggi che amo di più in assoluto. Spero vi piaccia!:)
"Kaori lo guardò,spaesata dal suo tono..indifferente. C’era davvero bisogno di tenersi tutto dentro, anche dopo tutto ciò che era successo, anche dopo la sua confessione davanti ai loro nemici? Era troppo stanca e ancora troppo felice dalle parole di Ryo di quel pomeriggio che non riuscì a formulare nessuna frase tagliente in grado di riaprire il discorso."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Take my hand and don't fantasize

Take my hand and don’t fantasize

Arrivati a casa, Ryo si sedette pesantemente sul divano del salone.
-Ah, che giornata..mi sento così stanco … e affamato!Che dici Kaori,ceniamo?-Kaori lo guardò,spaesata dal suo tono..indifferente. C’era davvero bisogno di tenersi tutto dentro, anche dopo tutto ciò che era successo, anche dopo la sua confessione davanti ai loro nemici? Era troppo stanca e ancora troppo felice dalle parole di Ryo di quel pomeriggio che non riuscì a formulare nessuna frase tagliente in grado di riaprire il discorso.                                 
 
–Sì, dammi il tempo di accendere i fornelli..- Così dicendo si avviò a testa bassa verso la cucina,senza essersi nemmeno tolta le scarpe. Ryo la guardò allontanarsi da lui. “Non è così semplice per me, Sugarboy… e sai benissimo che non è facile nemmeno per te” pensò. Si alzò da divano per andare in bagno e farsi una bella doccia rilassante.

ZAC! “Perché mi fa questo?” ZAC! “non capisce proprio niente di donne, quello stupido!” ZAC! “Come vorrei … che cosa voglio io in realtà? Voglio stare con lui? Sposarmi con lui? Andare a letto con lui?” E’ a questo che si è ridotta la mia esistenza? Non ho davvero più un briciolo di orgoglio?” ZAC! Aveva appena finito di preparare le verdure per il minestrone che, toccandosi la fronte pensierosamente  come a scacciare via i pensieri, fece cadere sul tavolo il fiore del bouquet di Miki che si era sistemata tra i capelli dopo il salvataggio di Ryo. “Pan di cuculo …” subito le venne in mente quella calda sensazione di affetto,di protezione che aveva sentito nell’abbraccio di Ryo … ci voleva davvero così poco per farle tornare il sorriso! Sentì il rumore dell’acqua che scrosciava in doccia: il suo partner si stava rilassando, ma lei non poteva fare a meno di lasciarsi trasportare dalla malinconia e dalla nostalgia di un attimo, un momento che era passato troppo in fretta, che avrebbe voluto rivivere milioni di volte al giorno, un momento dal quale il tempo non si discostasse. Voleva solo un momento per loro due, anzi per lei sola, perché voleva solo sentirsi amata, ricambiata, da quell’uomo che da più di sette anni le rubava l’anima con uno sguardo.
“L’amore è egoismo e a me interessa … io ho solo bisogno di sentirmi ricambiata. Sì, è così. Non mi interessa il resto. Io ora devo … pensare al mio bene.” Sapeva che nel pensare ciò intendeva dire che il suo bene coincideva con il bene dello sweeper, ma scansava comunque la sua stessa volontà. L’atteggiamento di Ryo in auto, sulla strada del ritorno a casa, era stato il solito modo indifferente ma non troppo, tipico di chi non vuole sbilanciarsi, nonostante avesse detto di vivere per stare con lei e proteggerla. Si sforzava di cucinare pensando a cucinare e si fece cullare da quell’emozione che ormai aveva già riposto nel suo cuore, nel cassetto più segreto, pronto per essere rivissuto in qualsiasi momento. 

 “Sarebbe così bello, per un giorno ,fingere che non ci siano problemi, fingere che io sia un impiegato in qualche ditta di trasporti e tu la mia dolce mogliettina che mi aspetta a casa ogni sera e mi prepara il pranzo in ufficio ogni mattina! Ma non è la mia realtà, non è nemmeno la tua e non lo abbiamo scelto. In tutti questi anni non sono riuscito a fare altro che stringerti sempre più a me con i miei silenzi e le mie paure assurde … mi dispiace tanto, socia, ho fatto proprio un danno!” Ryo uscì dalla doccia e si asciugò e rivestì in fretta, poi si affacciò in cucina.

-Kaori, è pronto?
-Sì, puoi prendere tu i piatti?-L’uomo si avvicinò a lei per prendere i piatti dalla mensola e lei si scostò per evitare il contatto. Si sedettero e cominciarono a mangiare.
-Ti sei rilassato in doccia, eh?-mentre diceva questo, sorrideva debolmente.
-Eh…? Ah sì, certo!! Ora City Hunter è già pronto per una nuova avventura!!-rispose lui mostrando i muscoli, scherzosamente. Lei trattenne una risata, in maniera molto pudica,un atteggiamento talmente dolce e triste allo stesso tempo che fece sciogliere il cuore a Ryo. Non l’aveva mai vista così … ora era come vederle attraverso l’anima, Kaori aveva le difese talmente abbassate che ora aveva paura di sgretolarla con una sola parola.
-Vai a farti un bagno … ti serve un po’ di relax, ti vedo strana …
-Non preoccuparti,sto bene!-Lui la guardò con un’espressione non troppo convinta.
-Davvero!-Kaori sorrise a trentadue denti, un po’ forzatamente.
-Si vede… -Mormorò Ryo con il mento appoggiato sulla mano e lo sguardo perso nelle carote sul suo piatto. Kaori fece finta di non aver sentito e finì la sua cena, poi lavò i piatti, mentre Ryo rimaneva a fissarle la schiena. 
Non riusciva a sopportare di essere la causa di tanta tristezza, mista a malinconia, mista a felicità. Si alzò dalla sedia e le cinse le spalle. Kaori sussultò.
-Ryo, che …
-Non aver paura … non sono lontano. Sono solo …
-Ryo … non ti ho mai sentito lontano. Non essere teso…- Ryo sorrise. I muscoli del viso di entrambi si distesero. Ancora quell’abbraccio, ancora quel calore. “Il tuo corpo sa di famiglia, piccola. Sei tu la mia famiglia.” Nel loro silenzio si potevano sentire parole dette sottovoce, sospirate al cuore, mormorate alle anime.
-Kaori, io …
-Zitto, sciocco … non voglio le tue parole …- Ryo si staccò da quell’abbraccio e le diede un bacio sulla fronte, prendendole la testa fra le mani. Lei chiuse gli occhi e assaporò quel momento. “Vivo di momenti, ormai … che ci posso fare … questi siamo noi … eh.”  

-E quindi? Solo un bacio sulla fronte?
-Eh … sì!
-Non ci posso credere. Voi siete due casi persi. Davvero.- Miki scacciò le libellule che le giravano attorno e tornò seria. –Kaori …
-Sì?
-Tu sei felice così? Voglio dire, con tutte le parole non dette e ora con le parole dette e i gesti non fatti …- Kaori distolse lo sguardo da Miki e fissò un punto indistinto, fuori dal Cat’s Eyes.
-Sai, Miki … dopo sette anni ti rendi conto di cosa un uomo può darti, di cosa può farti provare. A me non interessa che lui mi baci o meno, non è quello che desidero di più. Il solo sapere che si fida di me e che mi vuole bene, il solo sapere che quello che provo mentre mi è vicino è lo stesso che prova lui …
-Ti basta questo?
-Ehm … non proprio, ma … posso ancora aspettare per il resto!- Miki sorrise e prese le mani dell’amica.
-Non dimenticarti mai che sei una persona fantastica. So che Ryo tiene a te ma, piccola, non permettergli mai di rifiutarti! Non lasciarti buttare giù dai suoi gesti negati!
-Non preoccuparti, davvero … non sono gesti negati, sono solo … gesti che arriveranno quando saranno pronti. Non voglio forzare nulla! Non voglio forzare Ryo! La sua storia … non dev’essere stato così semplice per lui vivere senza avere pace. Lui fa tesoro delle piccole cose, degli sguardi rubati, del silenzio … penso … sì, penso sia questo il suo modo di farmi capire cosa prova!
-Non è più in guerriglia, Kaori …
-Lo so, ma …- Kaori guardò a terra e tacque. Non parlò più, bevve il suo caffè in silenzio mentre Miki la guardava dolcemente. La partner di Saeba emanava una sensazione di pace mista a una terribile, terribile tristezza che attraversava Miki nel profondo e la colpiva al cuore. Stava quasi per commuoversi, quando …

AAAAH!!!

-Vieni qui, bellezza! Ryuccio non ha finito di sedurti!
-Vai via porco schifoso!
SBAM!! Il martellone di Kaori atterrò implacabile sulla testa di Ryo, permettendo alla ragazza di scappare. Afferrò il partner per il collo della maglietta e lo trascinò, con il martello in spalla, verso la lavagna della stazione.

Una volta arrivati davanti alla lavagna di Shinjuku e aver osservato che era miserabilmente vuota, tornarono verso casa. Ovviamente durante il tragitto Ryo non mancò di fare il cascamorto con altre bellezze e la sua socia non rinunciò all’occasione per smartellarlo ancora e ancora, facendo tremare più volte Shinjuku. Appena Kaori chiuse la porta di casa dietro le sue spalle, sentì lo sguardo di Ryo su di sé e alzò gli occhi per specchiarsi nei suoi, nerissimi.
-Io non sono … non sono …- Ryo si morse le labbra.
“Che dici Ryo? Stai per dirmi che le parole di ieri erano dettate dal momento? Stai ritrattando tutto ancora una volta? Non farlo, ti prego … perché non lo sopporterei ancora, non dopo quelle parole, quegli abbracci, quegli sguardi!!” Ryo si voltò e fuggì lo sguardo della donna. Andò in salone e prese il pan di cuculo che Kaori aveva sistemato in un vasetto, nella speranza di non farlo appassire subito, quasi come se quel fiore rappresentasse le sensazioni provate in quei giorni, che non dovevano finire né svanire nel ricordo, ma essere vissuti e rigenerati ogni giorno di più.
-Cosa significa questo fiore …?- Chiese infine Ryo. Kaori non rispose subito, indecisa se inventare un significato diverso o dar inizio a un’apocalisse per il suo cuore, non trattenendo più nulla, nella speranza che lui decidesse per due.
-Significa … mmm … “tua per sempre” …- Kaori avvampò. Ecco, l’aveva detto.
-E funziona solo per il genere femminile?- Ryo continuava a guardare a terra e faceva di tutto pur di non incrociare lo sguardo della donna.
-Come, scusa?- Kaori era decisamente stupita. Cosa significava ora questo? Dopo le parole di quel giorno … che significato aveva tutto questo? Perché l’uomo che amava con tutta se stessa si limitava in questa maniera, perché non la guardava negli occhi?
-Ho chiesto se può anche significare … “tuo per sempre”!- Ryo controllò tutto se stesso per poter dire una cosa del genere alla partner, ma non riuscì a controllare la voce, che Kaori sentì tremare debolmente.
-Bè … penso di sì …sì!!- Ryo si voltò di scatto e le porse il fiorellino, ormai appassito. Finalmente la guardò negli occhi e vide che Kaori stava piangendo; allora la strinse fra le sue braccia e le baciò la testa, le asciugò le lacrime con le sue dita callose, le carezzò i capelli, tutto quasi freneticamente.
-Ti prego, Kaori non piangere, ti prego, non farlo ...- Kaori alzò lo sguardo e vide che Ryo aveva gli occhi umidi di lacrime che tentava di reprimere, ma una per volta,lentamente ma inesorabilmente, queste sfuggivano al suo controllo e  gli bagnavano il viso. Kaori, dal canto suo, era stupita e pietrificata da un sentimento che stringeva il suo cuore come in una morsa e non lo lasciava più andare e si rassegnò ad ascoltare il suo cuore, ora basta lasciar decidere Ryo! “Adesso basta, non posso continuare così, io lo aspetto, lo capisco,cerco di stargli vicino, ma quando è troppo è troppo!Non può scoppiare a piangere così e poi pretendere che io non faccia niente!”

 

Ryo si era addormentato come un bambino sul divano del salotto e Kaori si alzò per prendergli una coperta. Appena la mano della ragazza si staccò dalla fronte dello sweeper, lui mugugnò qualcosa di incomprensibile. 
Kaori sorrise. “Non è possibile che pianga come una fontana senza aspettarsi nulla … ma forse è questo … forse è questo l’amore! Forse l’amore è non aspettarsi nulla dall’altro e semplicemente camminare insieme … sì, sono sicura che è così!” Coprì il corpo di Ryo con una coperta di lana e si risedette accanto a lui, osservandolo. “Un bacio … gli è bastato un bacio sulle lacrime per fare quello che aspettavo da tanto … quando io ormai non ci pensavo più! Le sue labbra, così morbide … posso ancora sentirle premute contro le mie … e il suo sguardo, lo sento ancora su di me. Non hai mai smesso di osservarmi, eh Ryo?” Guardò l’orologio. “Le dieci? Di già? Come diavolo è possibile? Pff … devo aver perso totalmente la testa!”. Kaori si strinse ancora un po’ la vestaglia sul seno nudo e cercò di ricomporsi. Com’era possibile? Loro due …? Insieme..? E ora? 

-Kaori … non lasciarmi andare … -Kaori si girò di scatto. Ryo aveva gli occhi aperti ma non si era alzato dal divano.
-Ryo, cosa dici? Vuoi proprio che ti dico tutto eh?- Lui fece un debole sorriso.
-Mi dispiace … scusami … volevo dirti tante cose ma non ce l’ho fatta … sono un uomo troppo debole per questo!-Kaori gli carezzò i capelli corvini.
-Ho sentito tutto quello che avevi dentro … ho sentito ogni battito del tuo cuore …-Ryo girò la testa dall’altra parte.
-Ti stendi con me?-le chiese. Kaori lo fece e appoggiò la testa contro le sue spalle, così forti, così fragili.
-Guardami, Ryo. O sono forse troppo brutta per te?- Scherzò lei. Ryo si girò. I loro occhi si incontrarono; quelli dell’uomo erano spaseati, sembravano gli occhi di chi faceva per la prima volta una cosa pericolosissima e allo stesso tempo eccitantissima; quelli della donna erano pieni di incredulità e di felicità.
-Io non mi sono mai innamorato prima d’ora. –Le parole di Ryo ruppero il silenzio tra i due e Kaori si preparò al peggio.-Non sono un uomo fedele, non sono nemmeno stato sempre sincero con te e sono sicuro di averti fatto soffrire con le mie decisioni. Io non ti prometto niente, non posso promettere di esserti fedele per sempre, ma posso dirti che il mio cuore è tuo. Io voglio … voglio stare con te, perché ormai non riesco più a separarmi da te. Non posso più fare a meno di te, dei tuoi gesti, dei tuoi sguardi … del tuo corpo!Voglio imparare a parlare con te. A parlare davvero. Però … però mi devi aiutare. Kaori, non mi abbandonare!
-Non ti lascio. Rimarrò con te. Io … ho solo te … e poi …
- …e poi?
-E poi noi due siamo City Hunter! Come potrei abbandonare il mio socio?- Kaori sorrise e il suo uomo la strinse a sé con forza … e finalmente con coraggio.
-Dobbiamo camminare insieme … ti va bene, Kaori?
-Non ti rispondo nemmeno,cretino!- Kaori rise e Ryo si perse nella sua risata argentina, limpida. 

 

 “Dobbiamo camminare insieme … e se uno di noi due inciamperà, l’altro si fermerà a soccorrerlo. Non è un film, è solo … la nostra vita. I nostri silenzi, le nostre gelosie, la nostra fiducia, la nostra sincerità, sono queste le cose che ci guideranno … verso cosa? Non lo sappiamo ancora!Spetta solo a noi scoprirlo … insieme. Nel bene e nel male, noi due resteremo insieme!”                                                                                                                                                     

 

  
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