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Autore: Emily OneDirection    11/12/2011    5 recensioni
Rebecca Diamante è un'adolescente Romana di 12 anni.
Non ama molto la scuola e non è rispettata dagli altri compagni.
Cosa accadrà quando incontrerà Daniel McHallen?
La sua vita cambierà? In Bene o In Male?
Lo scoprirete leggendo.
Vi prego Leggete.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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2 . Brr! Ecco i brividi!
 
-Voi intanto prendete i pattini.- Ci disse mamma.
Eravamo stati pochi secondi in fila, ma sulla pista c’era il panico, gente che si teneva per mano, che cadeva e ce n’era molta, troppa.
- 39…mmh…38…40…33- Comunicai ed il ragazzo davanti a me ci portò i pattini.
Sorrisi e ringraziai, poi andammo ad infilarceli.
-Cavoli! Non riesco a chiuderli!- Esclamò mio fratello Marco. Risi.
-Bhè, nanetto, non sai fare niente. – Commentai stuzzicandolo.
Se uno sconosciuto ci avesse sentito in ogni momento della giornata ci avrebbe preso per nemici.
Io, però, ci godevo.
-Maaaammaaaa!- Cominciò a strillare. Finsi di sbuffare.
-Rebecca!
-Okaaay!
Le mie due amiche risero.
Mi alzai in piedi e cominciai a camminare goffamente, poi venni seguita da Carla ed Alice. Arrivammo alla pista e quasi feci uno scivolone.
-Attenta!
-Calma Ali!
Cominciai a pattinare attaccata al bordo della pista, come molti, poi, a Car venne l’idea di fare gare avanti ed indietro per la pista,
alle quali Ali rinunciò per sua grande saggezza, così continuò a girare come tutti gli altri in circolo.
-3…2…-Cominciò a dire la mia amica, ma io partii già al due. – 1, via.- Sbuffò.
Slittai sui pattini, ma arrivai prima per pochi centimetri. Contò di nuovo e questa volta partii al tempo giusto.
A metà strada notai un ragazzo che andava lentamente, ma, non avendoci pensato prima, girai quando ero a pochi centimetri da lui.
Lo vidi scivolare a terra e mi fermai per soccorrerlo. Mi chinai.
-Stai bene?- Domandai. Alzò leggermente il capo. Vidi i suoi occhi verdi, verdi come l’erba, di un verde fantastico. Sorrisi.
Alzò un sopracciglio e mi illuminò con un sorriso che, lo giuro, mi fermò il cuore. Deglutii silenziosamente.
Alzò un braccio e si scostò dei capelli da davanti alla faccia. 
Quella scena era sicuramente avvenuta in pochi secondi, ma la vidi a rallentatore.
-Bene. Non preoccuparti.- Rispose, la sua voce era melodica e riconobbi l’accento americano.
Mi scansai e lui si poté alzare.
-Daniel McHallen.- Disse. Sorrisi. Mi allungò la mano.
-Rebecca Diamante. – Gliela strinsi. Mi arrivò come una scossa che arrivò fino alla schiena come un forte brivido.
- Brr! Che freddo!- Esclamai quando se ne fu già andato.
Non avevo sentito, ma mi aveva sicuramente salutata, educato come sembrava.
Mi avvicinai a mamma che era al bordo. Fece una strana espressione.
-Mmh!
-Mi dai il giacchetto?- Domandai. Me lo diede senza commentare, poi andai da Alice che era appoggiata alla ringhiera.
-Ti da di fare qualche giro insieme?- Domandai. Rise.
-Come si chiama?
-Daniel. Ora andiamo?- Finsi di essere scocciata. Mi tornarono in mente i suoi occhi.
-Mmh…ok…ti assillo dopo.- Le presi la mano e cominciammo a fare dei giri.
-Ooooh…cadooo!- Cominciammo a dire mentre scivolavamo, ma il mio sedere non toccò terra.
-Ti va di fare qualche altra gara?- Domandò Car quasi travolgendomi.
-Se viene anche Alice!
Ci fu un silenzio che sembrò pieno di suspense.
-OOOOK!!!- Esclamò la mia best.
Ci mettemmo in posizione di partenza.
-3…2…1…Via!- Partimmo e fui quasi tutto il tempo in testa, ma fui superata quando vidi Daniel che era fermo, rimasi incantata mentre cadevo a terra, poi mi scivolo un piede e rimasi ufficialmente col sedere per terra. Cominciai a ridere. Car mi seguì a ruota.
- Nessuno sa cadere come te!- Mi disse.
-Grazie, io ho classe.
Scorsi quel magnifico ragazzo che pattinava verso di me, poi si piegò ed avvicinò il viso al mio.
-Stai bene?- Domandò. Ancora quell’accento. Mi sciolsi. Sospirai.
-Bene.- Risposi. Lo guardai negli occhi.
-Hai…-Disse indicandomi il viso.
-Cosa?
-Una ciglia sulla guancia.
-Oh.
-Te la tolgo io.- Mise il dito sulla mia guancia e sentii la stessa scossa, ma più forte.
Quando l’ebbe tolta sentii la mancanza del suo tocco.
-Non dovevi preoccuparti. Sono caduta da sola, tu non c’entri niente.
-Io aiuto chi è in difficolta, sono fatto così.- Spiegò.
-Davvero una cosa fantastica!- Esclamai. Rise. – No, davvero. Ormai ce ne sono pochi di maschi così in questo mondo.
-E vorresti dirmi che sono l’eccezione?- Domandò. Sentii mia madre chiamarmi e mi girai.
-Si?
-Porto Leo a fare una passeggiata!
-Se non mi trovi sono in libreria.
-Ok.
-Anche a te piace leggere?- Chiese. Annuii.
-Anche alla mia amica Alice.- mi girai e la indicai.
-Io devo go…oh, sorry, i have to go.- Disse. Mi sentivo morire, in senso positivo.
-Ok.
-Mi dai il tuo numero?- Chiese porgendomi il telefono. Lo presi, salvai il numero e glielo resi. Mi salutò con un bacio sulla guancia. Sentii le farfalle nello stomaco. –Ci sentiamo.- Mentre andava via sentii come se una parte di me mi stesse abbandonando.  Adesso era in senso negativo che mi sentivo morire.
Volevo lui.

 
Angolo di Michy:
Vi è piaciuto questo capitolo?  Era più lungo,eh?
Se siete riusciti arrivare alla fine di questa tortura
non vi dispiacerà lasciare almeno 10 parole di commento, vero?
Vi prego ditemi che ne pensate!
Sto lavorando a un video per la storia e quando sarà su youtube vi avviserò.
           Besos.  

 

  
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