Not at all.'
Non ricordavo il suo appartamento cosi piccolo, sono entrato grazie alla chiave che mi aveva regalato e che si era scordata di riprendere quando se n'era andata. Lei ancora non c'è, dev'essere al lavoro. La sua stanza, letto a piazza singola, per noi era perfetto. Sul suo comodino ha ancora la nostra foto insieme, l'avevamo scattata durante le nostre fughe notturne in posti stravaganti. In quella foto il suo viso è cosi sereno, anche se ricordo che quando se ne è andata aveva gli occhi colmi di lacrime e tristezza per colpa di un cuore infranto dall'uomo che l'ama. L'ultimo che avrebbe dovuto ferirla. Sento dei passi, dev'essere lei. Esco fuori dalla camera, lei è ancora li all'ingresso, mi guarda, continua a fissarmi. Non riesco a capire cosa stia provando questo momento, forse odio, forse nulla. Chiude la porta dell'ingresso e se ne va diritta in cucina, io la seguo, come ho sempre fatto. Ha una mano appoggiata al tavolo, è girata dall'altra parte, non riesco a vedere il viso ma sento dei singhiozzi. Mi avvicino, la stringo a me da dietro, lei non esita a mettere una mano sulla mia accarezzandola. Questa situazione è l'ideale per chiarire ogni cosa tra noi. 'Non voglio rincominciare, solo continuare tutto ciò che abbiamo iniziato. Se ci sono stati degli sbagli in questa storia è solo per causa mia, ho avuto paura. Sò che ci sono voluti tre anni per capirlo, voglio che continuiamo ad essere ciò che siamo e ciò che deve accadere accadrà. Non posso continuare a tener segreta la cosa che più amo.' Mi fermo, lei stringe sempre più la mia mano, lentamente la vedo girarsi verso di me e tra quelle mille lacrime mi dice di si. Mi accarezza i capelli e se la ride. 'Alla nostra prossima cerimonia questa frangia non ci sarà più.' le faccio cenno di si, non molto convinto.
'It's Like a dream
But you're so real
We can't go wrong
We must be strong
Just stay with me
How could you leave
Hold my hands now
Hold my hands now.'
Sono deciso, dirò a tutti quello che provo per lei, non la deluderò ancora. Decido di dire tutto alla mia famiglia, la quale non la prende male, come dovevo aspettarmi. Ragazzo...uomo, hai ventinove anni, le tue scelte potrai farle solo una volta ogni tanto. Le tue scelte sentimentali non sono gestite dalla tua famiglia. L'ho fatta soffrire per niente. Lei è nella mia camera, come sempre ha il permesso di usare il mio letto quando ne ha voglia. Mi siedo accanto a lei, lentamente faccio scivolare la mia mano accanto alla sua fino a toccarla. La stringo forte, non volevo lasciarla andare, mi era mancata cosi tanto. 'Voglio sposarti.' le confesso. Lei si gira e mi guarda negli occhi maliziosa. Ancora arrossisco ad un suo sguardo. 'Ci sposeremo quando sarà il momento. Non è questo il passo più grande e difficile per te no?' lei aveva capito, riusciva sempre a farlo. 'Sarà difficile anche per te.' le dico. Sorride, amo quel sorriso. Mi fa sentire un quattordicenne alla prima cotta quel suo sorriso. 'Si, ma le difficoltà vanno affrontate tutte.' dice lei. Stringo più forte la sua mano.
'Basta che vengano affrontate insieme.'
'Sempre insieme.'
'
Dobbiamo essere forti.'
'Lo saremo.'
'Ti amo.' finisce qui il nostro dialogo. Lei si gira, avvicina il suo viso al mio, appoggia dolcemente le sue labbra sulle mie e mi bacia. Ci baciamo. Da quel giorno in poi la nostra vita sarebbe cambiata radicalmente. Non sò se positivamente o negativamente ma l'avremmo affrontata insieme. Io e lei, forti più di prima.
Spazio dell'autrice.
Questa è stata la prima shot che ho scritto, in teoria, la prima cosa scritta da me che ho pubblicato. Scritta a maggio (2011) , l'ispirazione è venuta di notte mentre ero con le cuffie e ascoltavo "Blow by blow." Ok, di chi è "Blow by blow"?. Bene, questa canzone è dei Sonohra, quindi evitando commenti brutti che si potrebbero fare su questo gruppo, recensite la mia shot, mi farebbe molto piacere.