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Autore: rainnie    11/12/2011    4 recensioni
Estratto:
"Saresti stato fiero di lui se fossi ancora qui" pronunciò in un soffio accennando un piccolo sorriso, conoscendolo non l'avrebbe mai ammesso ma negli occhi del principe in cui era racchiusa la notte si sarebbe accorta di una luce differente all'orgoglio.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell' autrice: Ed eccomi di nuovo qui per voi, lo so che non mi stavate aspettando ma mi autoconvinco che lo stavate facendo quindi non rovinatemi il momento di gloria xD
Va beh, tornando seri, questa volta ho deciso di impiantarmi sui sentimenti provati da MiraiBulma in un ambiente diverso dal campo di battaglia, si perchè la nostra cara scienzata andrà a fare visita al suo ormai defunto marito (anche se in quel futuro non si sono mai sposati) al cimitero dopo diversi anni e...No basta, non dico altro altrimenti non ci sarebbe nemmeno gusto a leggerla. u.u
Non mi resta altro che dirvi: Buona lettura! *si eclissa*







 



They don't see her cry;









Lei era lì, aveva provato quella dolce sensazione di sentirsi stretta da braccia possenti anche se in maniera rude.
Aveva sentito quel calore sulla propria pelle ed era stata una sensazione bellissima quanto gratificante e non la rimpiangeva.
Non rimpiangeva niente della sua vita nonostante avesse perso i suoi amici, nonostante avesse perso quello che era il suo più grande amore.
Ora se ne stava sdraiata su un' enorme distesa verde assaporando la libertà, il suo mondo non era più prigioniero di un destino dipeso da due macchine da combattimento, pensare che tutto ciò era avvenuto grazie al suo bambino la rendeva decisamente di buon umore.
"Saresti stato fiero di lui se fossi ancora qui" pronunciò in un soffio accennando un piccolo sorriso, conoscendolo non l'avrebbe mai ammesso ma negli occhi del principe in cui era racchiusa la notte si sarebbe accorta di una luce differente all'orgoglio.
Si rigirò sul prato un paio di volte finchè non decretò di rimanere a pancia a terra, davanti a sé trovò la sua lapide, erano anni che non osava avvicinarsi al cimitero perchè sapeva che al solo pensiero si sarebbe messa a frignare come una bambina, le lacrime erano state il suo peggiore nemico in quegli anni.
Non sapeva nemmeno lei cosa le avesse fatto cambiare idea, forse aveva superato il dolore, forse era diventata semplicemente più forte, troppi forse gli girovagano nella mente senza una precisa meta.
Improvvisamente un venticello leggero fece arrivare ai suoi piedi la vecchia battle suit di Vegeta, era tutta rotta a causa degli squarci e dei graffi procurati nella feroce battaglia contro i cyborg.
Ricordava bene di averla trovata sotto le macerie di una città ormai rasa al suolo, al contrario della sua gente che si era rifugiata in casa oppure nei sotterranei, lei si era gettata in una sfrenata corsa contro il tempo, era riuscita a procurarsi qualche fagiolo di Balzar nella speranza di poterlo salvare in caso fosse stato in pericolo di vita.
Ma i suoi tentativi si rivelarono vani, del suo corpo non c'era più traccia.
Involontariamente strinse la tuta contro il suo petto, desiderava sentire il suo calore ancora una volta, voleva anche solo udire la sua voce beffarda ribadire il nomignolo "Donna" che tanto aveva detestato in passato.
"Non farlo Bulma" la vocina del suo cuore si fece sentire con potenza ed insistenza "Non puoi continuare a provare rimorsi." 
Aveva ragione, che senso aveva continuare versare lacrime amare per qualcosa che non sarebbe mai più tornata indietro? Nella vita bisognava andare avanti.
Lasciò la presa e rimise l'oggetto accanto alla tomba percependo una strana sensazione di vuoto ma che allo stesso tempo la rincuorò, stava vincendo una lotta contro i suoi stessi sentimenti.
In un istante si ritrovò in piedi a guardare l'orizzonte, c'era una bellissima vista da lassù nonostante il posto non mettesse una gran voglia di godersi il paesaggio. Bulma, però, non era mai stata una persona come tutte le altre, non aveva alcun interesse ad esser uguale a qualcuno, voleva solamente essere sé stessa.
Prese dalla piccola tasca dei pantaloni un pacchetto di sigarette, dopodiche se ne accese una buttando fuori un alone di fumo. 
Ne era convinta oramai, finalmente poteva sentire la forza pervedarle il corpo.
Nessuno l'avrebbe più vista piangere.











Spero vi sia piaciuta! A voi i commenti (se ce ne saranno u.u)



 
  
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