Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: belongtomusic    11/12/2011    12 recensioni
Il ragazzo buttò la sigaretta e attaccò il suo corpo al muro, si trovava in un vicolo cieco.
Sapeva che stava cadendo, stava andando nel fondo senza mai toccare terra, era in una caduta libera. Era tutto a causa sua. Di lei.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic



 
Il ragazzo prese una sigaretta dal suo pacchetto, portandola alla bocca e accendendola.
Pensava a se stesso, a come era arrivato a quel punto. 
Si, era il cattivo ormai. Gli piaceva far bruciare l’anima alle ragazze, gli piaceva illuderle e poi lasciargli il cuore spezzato. Lo adorava. 
Ma quando bruciò la sua ennesima preda, Erin, cominciò a sentire qualcosa. Qualcosa di nuovo, di mai provato prima d’ora. La solita brava ragazza, bionda, occhi verdi limpidi e deliziose lentiggini che spuntavano sul suo viso dolce era riuscita a far provare qualcosa di nuovo al ragazzo cattivo. Era forse rimorso? Rimpianto? Mancanza? 
Parole troppo complicate per entrare nel suo cervello, parole troppo sconosciute, come la parola amore, che ancora non aveva avuto l’occasione di imparare.

 
I'm a bad boy 'cause I don't even miss her.
I’m a bad boy for breakin her heart.

 
Non poteva mancargli, non doveva, non era possibile. 
A lui non mancava nessuno, nessuno. 
Era soltanto lui, un solo cuore, un solo cervello, non aveva spazio per altro.
Però aveva ancora quel qualcosa di sconosciuto che provava proprio all’altezza dello stomaco e una vorace vuota proprio in mezzo al petto.
Era arrivato a quasi fine sigaretta senza accorgersene.
Si sentiva veramente in colpa? Gli mancava veramente la ragazza dagli occhi verdi limpidi? Non poteva saperlo.
Forse rompere i cuori altrui doveva essere un reato perché questa volta il ragazzo si sentì decisamente colpevole. 
Colpevole’ gridò la sua piccola parte di coscienza nascosta nell’anticamera del suo cervello. 
 
 
And I’m free, free fallin’
Yeah I’m free, free fallin’.
 
 
Il ragazzo buttò la sigaretta e attaccò il suo corpo al muro, si trovava in un vicolo cieco. 
Sapeva che stava cadendo, stava andando nel fondo senza mai toccare terra, era in una caduta libera. Era tutto a causa sua. Di lei. 
Che maledizione gli aveva fatto? E come aveva fatto lui a lasciarsi maledire? Sicuramente in un attimo che lui si distrasse. 
Non lo ricorda perfettamente, erano tanti i momenti passati con lei.
Momenti stupendi pensò tra se mordendosi il labbro inferiore.
 
And all the bad boys standing in the shadows 
And the good girls are home with broken hearts.
 
Era nell’ombra, persino mentre cadeva. 
E intanto appoggiato  a quel muro immaginava la ragazza: a casa, allungata sul  suo letto con la felpa extra-large, i jeans chiari stretti, i suoi capelli biondi tutti scompigliati e il suo cuore spezzato, mentre guardava il soffitto malinconica. 
Lo sapeva, la conosceva abbastanza e ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
E in quel preciso momento desiderava di andarla a spiare, per vedere ancora il suo viso dolce e cercar di capire cosa stava cercando di urlare il cuore del ragazzo.
Cercò con tutte le forze di scacciar via l’idea, perché sarebbe morto dalla voglia di entrare da lei e parlargli, di chiarire tutto, di farla piangere fino a togliergli tutta quella malinconia che abbracciava la ragazza e poi infine, l’avrebbe baciata e sarebbe tornata sua.
Forse era questo quello che voleva il ragazzo, voleva lei.
Ma non desiderava bruciarla, non più.
Voleva curarla stavolta, voleva togliere via le sue cicatrici e le scottature.
Ma lui, un povero ragazzo cattivo rimasto nell’ombra non poteva di certo curare la brava ragazza con il cuore spezzato.
Non era in grado di farcela, quando cercava di riaggiustare le cose non faceva altro che peggiorarle.
 
 
I wanna write her, her name in the sky. 
 
 
Il moro rimase lì, a sostenere il muro. 
Alzò gli occhi verso il cielo blu, era perfetto, come lei.
Socchiuse un po’ gli occhi e alzò la mano destra, puntando il dito verso il cielo e cominciò a scrivere il nome di lei con l’aria, invisibile agli occhi degli altri, ma marcato nei suoi occhi.
Erin. Il suo nome scritto nel cielo.
 
 
I wanna free fall out into nothin' 
Gonna leave this, this world for a while. 
 
 
Ed ecco che l’idea che lui aveva di andare a spiarla tornò.
La sua parte razionale gli suggerì che era sbagliato. Ma da quando aveva questa parte razionale? Lui era soltanto pure irrazionalità. 
Ignorò completamente quel briciolo di razionalità e cominciò a camminare velocemente verso casa di lei. 
Era arrivato. Camminò fino all’albero che si affacciava alla finestra di lei e ci si arrampicò.
Sapeva di maniaco quello che stava facendo. Ma non gli importava.
Eccola, perfettamente come l’aveva immaginata. 
Ma aveva tralasciato un piccolo particolare, era stupenda.
Gli occhi del ragazzo la stavano mangiando, gli occhi di lei, invece, stavano piangendo.
Lui si sentì uno schifo, più di quanto credeva di essere già. 
Perché sapeva che il motivo era lui. Sarebbe voluto entrare.
Rimase in quella posizione ancora per un po’, guardava lei.
La ragione del suo disagio, del suo senso di colpa.
Era in una caduta libera a causa sua.
Lui le aveva spezzato il cuore e lei, per vendetta si era portata via il suo paracadute.
Quindi per salvarsi il ragazzo, aveva bisogno di lei, Erin.
Stava per schiantarsi insieme ai suoi sensi di colpa se non l’avrebbe fatto al più presto.
 
 
*
 
  
Il ragazzo alla fine decise di entrare. Era già in caduta libera vicino allo schianto, cosa gli importava se lei invece di aiutarlo ad atterrare, lo lanciava ancora più forte per fargli avere uno schianto doloroso? 
Gli importava invece, eccome.
Scese dall’albero e raggiunse la porta d’entrata.
Suonò il campanello. Erano passati solo 5 secondi, ma a lui sembrava un’eternità.
Sentì dei passi e poi la porta davanti a se si spalancò.
Era lei. Il profumo dolce, che sapeva di fragola invase le narici del ragazzo, provocando un tornado dentro di se.
Nel volto della ragazza, invece, trasparì sorpresa, malinconia e rabbia nello stesso istante.
Un mix perfetto. Mentre dentro, lo stesso tornado stava mischiando tutti i suoi organi vitali.
-Cosa vuoi?- Il tono della ragazza doveva essere chiaramente acido, ma invece trasparì la sua malinconia. 
Lui sorrise debolmente, tutta quella strana sensazione che aveva da un po’ lo stava riducendo male. 
-Sono stato uno…-  Iniziò lui non trovando gli aggettivi adatti. 
-Stronzo, senza cuore, bastardo, cretino, stronzo, idiota, senza cervello, stupido e ancora stronzo?- Finì lei.
Lui annuì. -E me ne rendo conto solo ora.- Sentenziò. 
Lei lo scrutò, per capire se stava dicendo la verità.
Vedeva qualcosa di diverso in lui, forse gli occhi. 
Erano stanchi e confusi.
-Cosa c’è? Hai esaurito le ragazze di questa città e ora stai bussando alle loro porte per vedere se ci stanno ancora?- Domandò.
Lui scosse la testa esausto. 
-Nessuna di loro è stata come te.- Ammise. Era diventato veramente così debole?
-Hai provato l’ebbrezza di avere il cuore spezzato? Di essere stato illuso? Di essere stato bruciato?- affermò lei. 
-No, ma ho provato l’ebbrezza di stare senza te e ti assicuro che è peggiore di tutte le cose che hai appena elencato tu.- rispose.
La ragazza si sentì colpita, stava per cedere, di nuovo. 
Si morse il labbro, aveva sofferto troppo per lui, non voleva ricadere di nuovo in quella trappola. Una lacrima innocente gli rigò il viso ferocemente. 
-Cosa vuoi da me? Perché devi farmi soffrire così?- Disse lei entrando e dirigendosi nel suo salotto. Era sola, i suoi dovevano essere usciti.
Il ragazzo la seguì sentendosi il mondo crollare, mancava qualche metro allo schianto più doloroso della sua vita. 
-Capisco che sia difficile per te credermi, ora. Ma sappi che è vero, non sono andato più con nessuna dopo te, perché nessuna di loro si avvicinava minimamente a te. Forse mi sono innamorato di te, della brava ragazza. All’inizio non mento che mi ero avvicinato a te solo per bruciarti, ma ora, tutto quello che voglio farti è curarti e vorrei amarti, magari potresti anche insegnarmi. Potrei mentirti su tutto, anche su quello che ho fatto poco fa. Ma non potrei mentirti sul fatto che ti amo. E non sai cosa darei per tornare indietro e cancellare i miei errori.- Sbottò tutto ad un fiato lui.
La ragazza rimase sorpresa, troppe emozioni in poco tempo.
Ci fu un lungo silenzio. Gli occhi di lui chiedevano pietà. 
Lei non era il tipo vendicativo. Lei era il tipo che soffriva in silenzio.
-Quanto sono vere queste parole da 1 a 10?- Chiese lei sottovoce guardando le scarpe del ragazzo. 
-Infinito.- Rispose lui. 
Le altre lacrime attraversarono il viso di lei.
-Vorrei crederti, non sai quanto vorrei crederti.- Bisbigliò lei avvicinandosi a lui.
Lui si morse il labbro, immaginandosi il finale, lei in lacrime con il suo cuore in frantumi e lui schiantato da se stesso, dal suo passato, dalla sua stupidità, dal suo ego, dal suo bisogno matto di dare amore e poi riprenderselo.
-Ma non puoi.- Continuò lui al posto suo.
Lei annuì. -Hai una chiara idea almeno di come mi sono sentita?- domandò lei.
Lui annuì. -Scusami.-
In quel momento, lei si alzò sulle punte e lo abbracciò, era troppo sentimentale, non sapeva non perdonare, ma non ci riusciva. 
Gli aveva dato troppo. Anche se forse era tutto falso. 
-Sei venuto da me perché sai che sono debole e ti avrei perdonato, vero?- sussurrò nel suo orecchio lei, senza sciogliere l’abbraccio.
Lui scosse la testa. 
-Sono venuto da te perché ti amo.- Replicò lui, più a se stesso che a lei.
Ora lo aveva capito. 
La guardò negli occhi. Quegli occhi che gli trasmettevano serenità, amore.
E senza quegli occhi si sentiva soffocare.
Come aveva fatto a non capirlo prima?
Si avvicinò e la baciò.
 
And I'm free, free fallin' 
Yeah I'm free, free fallin'…  
 
 
La voragine che aveva nel petto fu riempita dalle labbra di lei. 





______

Davvero non saprei cosa scrivere, questa os è della demenza più assurda e sono consapevole che fa schifo, ma volevo pubblicare qualcosa.. quindi...
scusate l'obrobrio D: 
d'altro canto mi sono ispirata alla canzone Free Fallin' che adoro e che mi emette una tranquillità assurda..
detto questo non aggiungo altro :)
Un bacione a tutti :)
 
   
 
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: belongtomusic