La Vendetta Dei Teme.




Aveva passato tutta la mattinata in quella stanza, davanti a quei fornelli per trovare qualcosa che potesse essere degno di chiamarsi regalo.
Lui sarebbe tornato solo quella sera  e aver passato un intera settimana per negozi senza trovare qualcosa di decente l'aveva portato ad essere lì, ora.
Nella sua mente vorticavano mille pensieri ed idee, ma si sa, in quella testa quadra è difficile trovare qualcosa di coerente e di logico.
Come la trovata di qualche giorno fa, in cui aveva preso un secchio d'acqua fredda e glie l'aveva rovesciata addosso, oppure quando aveva messo in lavatrice panni bianchi e clorati insieme.
Insomma, aveva fatto più danni in quella settimana che in tutta la sua vita.
Prese dalla credenza una bustina di tè e mise l'acqua sul fuoco, forse l'avrebbe aiutato a calmarsi.
Avete mai conosciuto qualcuno che avesse la sensazione di star facendo un enorme cavolata e farla lo stesso? No?
Allora non avete mai avuto il piacere di conoscere Uzumaki  Naruto!

Per tutta la settimana non aveva fatto altro che combinare guai, più del solito.
Aveva minato alla sua salute fisica e mentale.
Si era chiesto più volte se volesse ucciderlo o cosa, ma alla fine si era convinto che, da quella testa quadra non poteva uscirne nulla di buono.
Quella mattina era stato strano, più del solito.
L'aveva svegliato con un bacio e portato la colazione a letto, preparato il bagno, i vestiti e il bento;
poi l'aveva salutato con un gran sorriso. Brutto segno.
Aveva preso il bento,raccomandato di non combinare disastri ed era uscito. Raccomandazione inutile.
Avete mai conosciuto qualcuno che desse ascolto al proprio sesto senso? Si?
Allora non avete mai avuto l'onore di conoscere Uchiha Sasuke!

E infatti...

-Dobe?-
-... Si, Teme?- Si girò lentamente, molto lentamente per ritrovarsi di fronte un Sasuke del tutto calmo.
-Cos'è successo?- Troppo calmo.
-Io... Non volevo, scusa Sas'ke, scusa, scusa!- Aveva assunto quella sua tipica espressione da cane bastonato che funzionava sempre.
-Non preoccuparti Dobe, va tutto bene, non è poi un danno così irriparabile- Rispose in tono calmo, troppo calmo, surrealmente calmo.
-Eh?- Aveva sentito bene? Non era arrabbiato? Cos'era? Una grazia divina?
-Si Dobe, non sono arrabbiato, semplicemente considerati un uomo morto!

E così, mentre l'urlo di Naruto riecheggiava in tutta Konoha e Sasuek iniziava a pensare al funerale del proprio fidanzato, la loro casa andava a fuoco.






Ecco, questa era una piccola parentesi per spiegare cosa significa lasciare un Dobe in cucina e per farmelo ricordare a me in futuro.
E' completamente dedicata alla mia di Dobe, per ricordarle di stare attenta perché chi gioca col fuoco finisce scottato.