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Autore: Mile    31/07/2006    6 recensioni
uno non può entrare nella vita di una, trattarla come nessuno aveva mai fatto, e poi sparire pretendendo di non lasciare il segno (...) la mia prima ff scritta di getto in 5 minuit. Di solito le faccio più crude, ma lasciatemi un commento ^^. è brevissima, non vi ruberò troppo tempo.
Genere: Generale, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colpa sua

Colpa sua

 

Era stata colpa sua in fondo.

Uno non è che può entrare nella vita di una, darle tutte le attenzioni del mondo, e poi sparire senza pretendere di lasciare un segno.

Nessuno era mai stato così dolce nei suoi confronti.

Lei aveva iniziato ad odiare tutto il mondo che non la considerava degna di aiuto.

Quando lui aveva iniziato a parlarle, lei era stata cattiva e antipatica, come lo era con tutti. Paura di scottarsi. Lui non aveva desistito. Non aveva interrotto i suoi discorsi allegri, a volte volgari, a volte lusinganti. Non aveva smesso di abbracciarla e di sedersi accanto a lei ogni volta che si ritrovavano con gli amici sulle panchine in piazza “La Marta è solo mia” ghignava facendo alzare il vicino di lei che rassegnato all’autorità di Dario ubbidiva, mentre la ragazza sospirava e protestava.

Era tutta colpa sua.

Non era stata lei a cercarlo.

Lei lo odiava, esattamente come gli altri. Lui era il leader che tutti odiavano e che nessuno contraddiva, se non alle sue spalle.

Era stato lui a cercarla. Ad abbracciarla e a mandarle baci volanti, a dirle che era bravissima ed intelligente. Era stato solo lui.

Lei non ne aveva colpa, se si fosse innamorata.

Quello che lei più temeva.

È più facile colpire qualcuno quando ha fiducia in te.

Non avevano molto tempo, presto lui sarebbe partito per l’università e lei sarebbe rimasta per altri quattro anni a studiare al liceo.

Marta guardò la sua immagine riflessa nello specchio. “Maledizione!” sussurrò arrabbiata stringendo i pugni.

E quella stronza della sua ragazza poteva goderselo tutto per se.

Che nervi.

Che tra l’altro, lei era più grande di lui di 5 anni, ed era enorme. Non sapeva cosa ci trovasse in quella. Lui non la amava, la trattava malissimo.

Lasciala, cazzo.

Ma no, perché lei voleva sposarlo….

Marta sbatté a terra un asciugamano cercando di sfogarsi.

Lo raccolse.

Dopotutto non era neanche a casa sua, non poteva certo fare la cafona!

Dario…

Maledettissimo stronzo. Era colpa sua se si era innamorata di lui.

“Maledizione!” ripeté.

Urlò alla ricerca di uno sfogo soffocando il rumore con l’asciugamano per poi uscire dalla stanza.

« Che c’è? » chiese una voce stanca e roca

« Niente, Dario. Dormi » disse seccamente coricandosi al suo fianco.

E Vaffanculo

  

 

  
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