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Autore: Jane Chanel Solis    12/12/2011    0 recensioni
La vita di Rein è sempre stata "normale".
O almeno, cosi tutti credono...
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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R – Fine, è solo una battuta di caccia, non devi avere paura! –
La mia gemella tremava come una foglia scossa dal vento, e meno male che non si doveva preoccupare!
F – È che… non riesco a stare tranquilla pensando a quello che potrebbe succedere! –
R – E cosa potrebbe succedere? –
Fine era sempre ottimista e raggiante, se questa spedizione l`aveva ridotta cosi, doveva essere proprio spaventata…
F – Potrebbe esserci una valanga…o magari potremmo essere attaccate dai lupi! –
R – Quando fai cosi sei una portasfortuna peggio di Conan! In più i lupi siamo noi! –
Cercai di tornare concentrata sulla guida dell`elicottero, che stavo facendo volare in direzione di Yellowstone.
F – Pensaci, questa è la nostra prima vera battuta di caccia…credi che ce la caveremo? –
R – Io mi preoccuperei per di più per gli animali o le persone che incontreremo, non è da tutti i giorni incontrare un licantropo… -.
F – Forse hai ragione tu… -
R – Io ho sempre ragione, sorellina! –
Forse mi stavo vantando un po` troppo, ma lo facevo per rassicurare Fine. Cercai di cambiare discorso, per distrarla un po`…
R – Siamo arrivate! Guarda Fine! -
Girai l`elicottero in modo da poter atterrare sulla pista, dove stranamente erano parcheggiati altri sei velivoli.
F – Che spettacolo… -
Davanti a noi si apriva una maestosa foresta piena di alberi coperti dalla neve.
R – Dobbiamo andare! Scendi, su! –
Aprii la portiera, e una folata gelida ci investi.
F – Chiudi che fa corrente! –
R – Piuttosto esci! –
Una volta scese, ci incamminammo verso un sentiero che si apriva alla nostra destra.
Era coperto di neve, ma visto che non dovevamo fare un`allegra passeggiatina andava bene.
R – Prima tu? –
F – Ok… -
Qualche secondo dopo, al posto di mia sorella c`era un gigantesco lupo.
Aveva la pelliccia rossiccia, con diverse sfumature più chiare, mentre gli occhi erano rimasti uguali, cremisi.
Mi guardava negli occhi cercando di comunicare, ma visto che non ero ancora trasformata non capivo un acca di quello che voleva dire.
R – Ah, già! –
Chiusi le palpebre e mi concentrai sulla trasformazione.
Quando le riaprii, non ero più io.
Ero diventata un lupo anch’io, ma non ero uguale a Fine.
La mia pelliccia era leggermente più folta e candida come la neve, senza altre sfumature, mentre i miei occhi erano rimasti color acquamarina.
F – “Andiamo?” –
Mi comunicò mentalmente lei.
R – “Sì.”
Cominciammo a camminare nella neve, fiutando eventuali prede. Sentivo un odore strano, simile al mio o a quello di Fine.
R – Lo senti anche tu? –
F – Sentire cosa? –
R – Questo odore… -
Non riuscii a finire la frase, che ci ritrovammo circondate da un branco di lupi. Licantropi, dalla stazza.
? – Chi siete? Cosa ci fate qui? Cosa volete? Non fate le finte tonte, tanto lo sento che siete come noi! –
Una femmina alquanto alterata ci si era avvicinata con sguardo minaccioso.
Aveva la pelliccia gialla, con sfumature biondo platino, mentre gli occhi erano verdi.
R – Per prima cosa, è buona educazione presentarsi. Secondo: non vogliamo fare niente di male, Terzo: biondina, se osi rivolgerti ancora cosi a me, prometto che ti mordo… -.
Quella indietreggiò lievemente, mentre un lupo alquanto simile a lei gi raggiunse.
Era leggermente più grande di me, e aveva la pelliccia gialla, quasi castano chiaro. Gli occhi invece erano rosso rubino.
? – Scusate il comportamento di mia sorella, ma non vediamo spesso altri licantropi in questa zona. Io sono Bright Hamilton, mentre quella è mia sorella minore Altezza. Da umani viviamo a New York, a Manhattan, come tutti gli altri membri del branco… -.
R – Io sono Rein Wintherspoon, mentre quella è la mia gemella Fine. Ci siamo appena trasferite a Manhattan … -.
Dissi, indicando Fine, che era nascosta dietro di me.
B – Capisco… -
R – Sei tu il maschio Alpha? –
B – No, lui è dietro di voi… -
Mi girai, pronta ad affrontare ogni pericolo pur di proteggere me e mia sorella.
Un lupo ci stava fissando intensamente.
Aveva la pelliccia nerissima, che con la luce della luna mandava riflessi violetto, mentre gli occhi erano di un ammaliante blu cobalto. Era grande quanto Bright, ma incuteva più paura…
R - … -
F - … -
Presi tutto il coraggio che avevo, per poi cominciare a parlare…
R – Noi ci siamo già presentate, quindi ora sarebbe buona educazione dirci il tuo nome no? –
? – Che coraggio, a rivolgerti cosi a me… -.
R – Noi comunque vorremmo passare, quindi se il principino cui presente ci lasciasse andare… -.
Mi veniva naturale rivolgermi agli estranei con un tono sarcastico.
? – E se non volessi? –
Stavo ribollendo di rabbia, e credo che un ringhio mi sia scappato…
F – Rein… -
R - … -
? – Lasciatele passare… -
A – Ma Shade… -
S – è un ordine… -
Finalmente potemmo uscire da quel cerchio, ma solo allora mi accorsi che il mio cuore stava battendo a ritmo di samba…
R - “Sarà lo spavento” –
Guardai ancora quel lupo nero, Shade…
Perché ci aveva lasciate passare? Io pensavo che volesse mangiarci dopo quello che avevo fatto…
F – Sento odore di cervo… -
R – Si torna a casa… -
F – Ma io ho fame! –
R – Mangerai una torta! –
F – Ok! –






R – Fine, alzati… -
Dissi, scuotendo mia sorella per il braccio.
F – Ancora cinque minuti… -
Non la potevo biasimare, in fondo anche io avevo sonno…
Ma purtroppo al primo giorno di scuola non si può sfuggire!
R – Io vado a fare colazione…oggi uova e pancetta… -
F – Arrivo! –
Corse giù dalle scale con una tale foga che rischiò di inciampare, ma fortunatamente non cadde.
R – Cerca di stare più attenta! -
Entrammo in una grande sala rettangolare dalle mura blu, e con il pavimento in marmo bianco.
Appesi al muro c`erano diversi quadri, raffiguranti i nostri antenati. Erano presenti anche molte altre decorazioni in oro e argento, mentre dal soffitto calava un lampadario di cristallo,argento e diamanti.
Le cameriere ci portarono la colazione, uova e pancetta, come promesso.
Arrivarono anche i nostri genitori, due ricchissimi proprietari.
Nostro padre era umano, mentre nostra madre discendeva da una potente famiglia di licantropi.
E – Buongiorno! Rein, cosa ti succede? –
Doveva essersi accorta della mia espressione alquanto pensierosa…
T – Qualcosa non va? –
R – Il fatto è che durante la battuta di caccia, abbiamo incontrato un gruppo di licantropi. Dicevano di vivere a Manhattan… -
E - … -
F – Dobbiamo andare a prepararci! Ciao! Vieni Rein… -
R – Eccomi… -
Ci vestimmo entrambe molto velocemente, e nessuna delle due spiccava parola.
Io indossai una maglietta color panna a maniche corte e sopra un cardigan grigio.
Misi dei jeans stretti e ai piedi delle Iceblue di Nine West in pelle, mentre al collo portavo una catenina lunga in metallo.
Misi l`occorrente in una borsa Watch Me Work Bag di Celine marrone e mi diressi verso la limousine per raggiungere mia sorella.
R – Il trucco! –
Corsi verso il bagno per truccarmi, ma alla fine misi solo del maskara e un po`di fondotinta.
Fine invece indossava una maglietta lunga color cappuccino con sopra una giacca corta nera, in pelle. Portava dei leggings neri e ai piedi calzava delle scarpe di Derek Lam nere. Al collo aveva una sciarpa a quadri e una miriade di collane lunghissime. Aveva in mano degli occhiali da sole, mentre penso che abbia messo il materiale nella sua borsa Gucci nera.
F – Andiamo? –
R – Arrivo subito! –
Entrai nella limousine piu veloce possibile, anche se mancava ancora un ora all`inizio delle lezioni.
Estrassi dalla borsa il mio fidato iPad 4, per vedere se mi erano arrivati messaggi.
C e n`era uno dalla mia amica Taylor, che viveva a Beverly Hills. Quanto mi mancava la mia vecchia città…






Per – Rein Wintherspoon
Da – Taylor Steward


Hello Rein! Come va la vita a Manhattan? Sei già arrivata? Qui non è piu lo stesso senza di te! Pensa che manchi anche a mio fratello Tyler! Mi ricordo come se fosse ieri quando da piccoli lo legavi con una corda alla sedia e poi gli mettevi il rossetto! Quante risate…
Abbiamo un nuovo prof di inglese, perché l`altro si è licenziato dopo quello che è successo…
Purtroppo di devo lasciare, ma sappi che se non rispondi a questo messaggio vengo li è ti faccio tornare a casa per le orecchie!

Saluti da T.


Stavo per piangere, ma poi mi ricordai che avevo il mascara che bagnandosi mi avrebbe trasformata in un panda.
F – Eccoci! …Manca ancora mezz`ora prima che le lezioni inizino, perché non andiamo a mangiare qualcosa al bar?
R – Io andrò a fare una passeggiata…vai tu –
F – Come vuoi… -
Mi diressi verso l`entrata del liceo, cercando l`aula giusta.
Era un`istituzione privata, potevano accedervi solo le persone piu ricche, o qualche rara borsa di studio.
Dopo aver camminato per un quarto d`ora dovevo ammetterlo: mi ero persa.
Guardai un orologio appeso al muro con fare supplichevole, ma il tempo a mia disposizione per tornare in cortile rimaneva un quarto d`ora…
? – Ti sei persa? –
I miei muscoli s congelarono all`istante, come se fossi stata appena colpita da un raggio raggelante.
Chi aveva parlato? Fino a tre secondi prima ero sola…
R – No, so benissimo la strada… -
? – See, certo… -
R – Non perderò altro tempo qui ad ascoltarti! –
Mi ero condannata con le mie stesse mani, perché davanti a me si apriva una biforcazione…
Destra o sinistra?
? – A sinistra… -
R - ? –
? – Se vuoi trovare il cortile centrale devi andare a sinistra… -
R – Cosa ti fa pensare che io sia disposta a rischiare? –
? – Il fatto che è da venti minuti che cammini senza una meta per tutti i corridoi del palazzo! –
Cominciai a camminare decisa verso l`altra strada, ma dopo un po` mi trovai davanti una siepe…
R – E sinistra sia! –
? – Che ti dicevo? –
R – Tu stai zitto! –
? – Che modi! Ti ho appena salvata no? –
R – Grazie… -
? – Prego! Comunque io sono Auler! –
R – Ciao Auler, in che classe sei?
Au – 4 B –
R – Io 2 A –
Au – Ma allora sarai in classe con mia sorella e con…Altezza… -
Disse quest`ultimo nome con fare sognante, si capiva da due chilometri che ne era innamorato!
Quel nome mi ricordava qualcosa…ma certo! Altezza, la tipa altamente alterata! Impossibile…quante altezze c`erano nel mondo? Potrebbe anche trattarsi di un`altra persona…
Finalmente arrivammo a destinazione. Lo salutai, per poi dirigermi verso Fine, che stava chiacchierando con una ragazza dai capelli arancioni legati in una coda alta.
Indossava una maglietta di seta beige con varie decorazioni e dei pantaloni neri in lattice. Ai piedi aveva degli stivaletti Vintage arancioni con tacco alto e borsa Vintage marrone.
L – Io sono Lione Preminger, ho appena conosciuto tua sorella Fine! –
R – Io sono Rein Wintherspoon, piacere di conoscerti! –
L – Venite! Vi presento le mie amiche! –
F – Arriviamo! –
Quella ragazza era molto simpatica, forse questa scuola non era tanto male…
Ci avvicinammo ad un gruppetto non molto numeroso di ragazze.
L – Ragazze! Queste sono Fine e Rein… -
A – Siete voi! –
R – Prego? –
Una biondina si avvicinò a me e a mia sorella.
Indossava un top nero di Charlotte Russe e degli shorts blu firmati Cynthia Vincent. Indossava anche delle calze a rete e aveva una giacca Vince nera. Ai piedi calzava delle Sm Luxe Tinge Rouched Leather Bootie e in mano aveva una borsa rossa di TOKYO bay.
A - Siete voi le licantrope di sabato sera… -
R – Non è il posto migliore per parlarne… -
A – Ci incontreremo stasera a Central Park, non mancate. Verranno tutti i membri del branco, per decidere la vostra sorte… -
R – Non mi faccio intimorire da un gruppetto di prepotenti… -
A –… -
D`un tratto, sul palco davanti a noi, arrivò il Preside, o meglio, la Preside.
Pr – Cari ragazzi, care ragazze, questo è un nuovo anno nel nostro adorato liceo, e bla bla bla…
Anche le lezioni passarono veloci, per quanto potessero essere noiose.
Uscita da scuola, venimmo letteralmente sommerse da ragazzi e ragazze che volevano conoscerci meglio.
Quando riuscimmo a liberarci di quella folla inferocita, ci dirigemmo spedite verso casa, nell` Upper East Side.
R – Siamo tornate! -
E – Ragazze! Come è andato il primo giorno di scuola? –
F – Bene! –
Andammo a cambiarci, perché quella sera avremmo avuto ospiti importanti.
I nostri genitori sono proprietari alberghieri miliardari, questo significa che dovevamo fare sempre buona impressione…
R – Tu cosa ti metterai? –
F – Non lo so…chissà quante cose buone mangeremo… -
R – Ti sta colando la bava… -
Fine era sempre la solita golosa…
Solo allora mi ricordai dell`appuntamento a Central Park.
R – Oggi andremo a dormire alle dieci, perché a mezzanotte dovremo recarci all`appuntamento… -
F – Ma la torta arriva alle dieci e mezza! –
R – Chiederò ad una cameriera di tenertene un pezzo… -
Ci vestimmo eleganti, ma non da principessine. Non mi piaceva quando i nostri genitori cercavano di programmarci come robot…
Indossai un vestito a maniche corte molto corto e azzurro, con decorazioni floreali, e ai piedi misi dei sandali leopardati con tacco. Mi misi degli orecchini di diamante, e presi dal portagioielli un anello. Era molto prezioso, perchè era appartenuto ad una nobile, francese. Il diamante incastonato sopra si chiamava “Blue Moon”, ed era uno dei piu preziosi al mondo, per il suo raro colore.
Fine invece indosso un vestito marrone senza maniche e con una scollatura a cuore. Anche il suo era cortissimo, ed era in velluto. Ai piedi portava delle scarpe Prada beige con tacco.
Presi l iPad 4 dalla borsa, scattando ad entrambe una foto.
R – Sai, che se questa sera a Central Park andrà male, potremmo non tornare a casa…vero? –
F – Si… -
Ci incamminammo verso il salone, in attesa che arrivassero gli ospiti.
T – Ragazze, venite qui… -
Disse nostro padre con un tono che non ammetteva obbiezioni…
E – Tra poco arriveranno gli Archibald, una famiglia proprietaria di terreni. Noi volevamo acquistare un territorio in Canada, ma era già prenotato. Questa è una visita d`affari, quindi, Rein, non provare a fare di nuovo quello che hai fatto l`altra volta… -
Lo disse con tono ammonitore, come se non fosse già abbastanza chiaro cosa intendesse…
X – La Signora Archibald è arrivata… -
E – Grazie Xavoir, puoi andare… -
Nella sala entrò una donna bellissima.
Aveva i capelli corvini, che mandavano riflessi indaco. Indossava un abito nero Chanel, e aveva una piccola borsetta Liu Jo bianca. Indossava dei sandali bianchi, e al collo aveva una collana di diamanti.
Ma – Salve, signori Wintherspoon. Ciao anche a voi ragazze. –
Ci sorrise dolcemente, e solo allora mi concentrai davvero sui suoi occhi. Blu Cobalto, dove l`avevo già visto?
R – Salve… -
Ma – Purtroppo mio figlio non è potuto venire, però ho portato sua sorella. Salutali Milky. –
Una bambina dai capelli rosa confetto entrò nella stanza, e quando ci vide cominciò a parlare timidamente.
Mi – Io sono Milky Archibald, e ho sei anni… -
R – Ciao! Io sono Rein Wintherspoon, e lei è mia sorella gemella Fine! Piacere di conoscerti! –
Le tedi la mano e sorrisi, perché non volevo che quella bambina si sentisse un estranea.
Si sciolse un po`, infatti sorrise anche lei.
La cena passò velocemente, fra risate e tanto, molto, TROPPO cibo!
Vidi che si stavano facendo le dieci e mezza di sera, infatti la piccola si era addormentata.
R – Merda… -
Sussurrai, sperando che non mi avessero sentito…
R – Fine, io ho sonno. Andiamo a dormire! –
E – Rein, cosa ti prende? Di solito rimani alzata fino alle tre quando vai a qualche festa… -
R – Oggi mi sento stanca, sarà la nuova temperatura… -
T – In effetti …andate pure! –
F – Grazie! –
Ci incamminammo verso le nostre stanze, quando mi fermai.
R – Usciamo dalla finestra? –
F – Ok… -
Ci arrampicammo su un albero che aveva raggiunto il terrazzo, e scendemmo a terra. Non era proprio il massimo con i tacchi a spillo…
F – Andiamo! –
Cominciammo a camminare a passo svelto verso Central Park, e dopo una mezz`ora buona arrivammo a destinazione.
R – I miei piedi rimpiangono la limousine… -
F – La mia pancia rimpiange la torta… -
Ci ritrovammo davanti un grande cancello in ferro. Ottimo! –
F – Che si fa? –
R – Mi sembra ovvio, ci trasformiamo! –
Dopo pochi secondi eravamo diventate lupe, e saltammo con facilità il cancello.
Tornammo umane, perché se le guardie ci avessero visto saremmo diventate due pei tappeti di pelle…
? – Eccovi, finalmente. –
R – Altezza? –
A – Si… -
R – Dove sono gli altri? Non avevi detto che avresti portato i tuoi amichetti? –
Sentii un ringhio, poi una lupa gialla saltò fuori dall`ombra…
A – Affronta me, se ne hai il coraggio… -
Anche se lo reputavo una perdita di tempo, mi trasformai.
Ero cosciente di avere un aspetto niente male da lupo, un esemplare niente male, non c`è che dire…
R – Contenta ora? –
Si avvicinò lentamente, ma io non ne potevo piu di aspettare.
La atterrai velocemente, mostrando i denti…
R – Visto? –
Mi ritrasformai, porgendole la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
A – Grazie… -
Lo disse con tono menefreghista, ma almeno non mi aveva urlato contro…
? – Molto bene…vedo che il temperamento non manca… -
R – Chi sei? –
A – È lui… -
R – Lui chi? –
A – Il capobranco… -
R – Ah… -
L – Rein! Fine! –
R – Ciao Lione!
Ero sorpresa dal vederla, che fosse anche lei un licantropo?
Dall`ombra usci anche Auler, e quello che doveva essere Bright. Certo che era carino…
Erano presenti anche due ragazze, una dai capelli verdi e dagli occhi azzurri, che indossava una blusa verde acqua e una minigonna nera. Portava un cardigan nero e ai piedi aveva dei sandali con tacco.
L`altra aveva i capelli a caschetto castani e gli occhi viola.
Indossava un vestitino grigio e rosa e ai piedi portava dei sandali neri. Aveva un sacco di braccialetti sulla mano destra, e indossava dei giganteschi orecchini argentati.
M – Io sono Mirlo Deidre, mentre lei è Sophie Young, la sorella di Auler. –
F - … -
R – Io sono… -
S – Sappiamo già ci sei tu e chi è tua sorella. Quello che vogliamo sapere, è perché eravate nei nostri territori di caccia…
LORO TERRITORI? MA SE ANDAVO LI DA QUANDO MI SONO TRASFORMATA PER LA PRIMA VOLTA?!
R – C`è scritto il vostro nome sopra, Mister non-so-quello-di-cui-parlo-perché-sono-troppo-occupato-ad-amirarmi-allo-spercchio?! –
Sembrava visibilmente scioccato dalla mia risposta, anche se non lo vedevo in faccia.
? – Evidentemente non sai con ci hai a che fare… -
R – Con un prepotente che si crede chissà chi! –
Fine non spiccava parola, ma mi guardava manco fossi pazza.
? - … -
R – Fatti vedere in faccia se pretendi il mio rispetto! –
Ero fuori dai gangheri, tanto che non mi accorsi che quel tipo stava ridendo…
? – Sicura? –
R – Mica sono una fifona! –
Lo vidi uscire allo scoperto, e mi sembrò di trovarmi davanti un angelo.
Alto, dai capelli ribelli, corvini con riflessi viola, e dagli gli occhi blu profondi come l`oceano.
Aveva un corpo atletico e abbastanza muscoloso e dei lineamenti delicati, ma mascolini allo stesso tempo.
? – Il gatto ti ha mangiato la lingua, principessa? –
R – Ma va quel paese…-
? – Comunque io sono Shade. –
R – … -
S - … -
Stava sorridendo, ma un sorriso strano, malizioso…
F – Ehm…scusate… -
S – Si...? –
Il sorriso che aveva prima lentamente scomparve, fino a trasformarsi in un`espressione annoiata, evidentemente Fine non era proprio il suo tipo. Mia sorella invece era rossa in viso, quasi quanto i suoi capelli…
F – Io…mi chiedevo…se tu avessi deciso la nostra sorte…-
S – Ah…-
F - .. –
S – Volevo vedere se eravate abbastanza coraggiose per entrare nel branco, avete superato la prova… -
F – FANTASTICO! –
R – Waw… -
F – Non sembri contenta, è successo qualcosa? –
R – è mezzanotte passata, ed io ho sonno. Voglio tornare a casa, ma mi fanno male i piedi. Mi si sono scompigliati i capelli, ma non ho un pettine…COME CREDI CHE STIA? –
B – Se volete vi ci porto io, in moto…-
Mi luccicavano gli occhi. Moto = Niente calli!
F – Ok! –
B – … c`è solo un problema, posso portare solo una persona… -
R – Ah…fa niente…vai tu Fine… -
F – Ma Rein… -
R – Me la caverò… –
Dissi, guardando speranzosa Auler…
Au – Scusa Rein, ma abito qui vicino, quindi non o portato l`auto… -
Sconsolata, mi incammini verso il cancello del parco.
S – Se vuoi ti ci posso portare io… -
R - … -
Ringraziai il celo per il fatto che non poteva vedere il rossore delle mie guance…
S – Preferisci fare mezzo chilometro … –
Prima che potesse terminare la frase ero già al suo fianco, tenendo lo sguardo basso…
F – Scusa Rein… -
Disse allontanandosi con Bright…
R – Non è colpa tua… -
Mi incamminai con Shade verso il parcheggio, non dicendo niente, ma visto che non avevo alzato la testa per vedere dove andavo andai a sbattere contro una panchina…
R – Che male! –
Mi sedetti ancora dolorante sulla colpevole, mentre Shade mi guardava divertito…
R – Perché mi fissi, stupido! –
S – Perché sei patetica…
R – Brutto maleducato…comunque ora sto meglio, grazie per l`interessamento! –
S – Prego… -
R – Razza di… -
Non dissi l`ultima parola, perché non ero il tipo ce diceva certe cose…
Arrivammo nel parcheggio, dove lui si fermò davanti ad una Koenigsegg Trevita nera.
R - … -
S – Sali? –
R – si, si… -
Gli dissi di fermarsi qualche casa prima della mia, ma lui andò a parcheggiare proprio li davanti.
R – Imbecille… -
S – Che paroloni, principessa… -
Si avvicinò a me, troppo vicino.
R – Che vuoi? –
S – Il bacio di ringraziamento… -
R – Ti meriteresti uno schiaffo… -
S – Allora perché non me lo dai? –
R – Perché non sono manesca… -
S – Non sembrava… -
R – Ora me ne vado! –
Uscii piu in fretta possibile, e quando fui sicura che lui se ne fosse andato, mi tolsi le scarpe e cominciai a salire sull`albero.
R – Che razza di serata… -
  
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