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Autore: Aerith1992    12/12/2011    2 recensioni
Se scavava bene a fondo nella sua memoria, nei ricordi prima della sua partenza per la guerra, se John Watson avesse dovuto descrivere i Natali passati in casa quando era un bambino avrebbe parlato sicuramente di luci, odore di biscotti, regali sotto l’albero avvolti da carte multicolore che ogni volta che gli davi anche solo un’occhiata sembravano pregarti di aprirli.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: scritto per la Maritombola, prompt 1, posacenere. La mia prima fanfiction su Sherlock, che emozione!


Se scavava bene a fondo nella sua memoria, nei ricordi prima della sua partenza per la guerra, se John Watson avesse dovuto descrivere i Natali  passati in casa quando era un bambino avrebbe parlato sicuramente di luci, odore di biscotti, regali sotto l’albero avvolti da carte multicolore che ogni volta che gli davi anche solo un’occhiata sembravano pregarti di aprirli.

Paragonare quelli al Natale attuale sarebbe stata un’impresa impossibile. Certo la signora Hudson aveva fatto trovare un piccolo albero di Natale nel soggiorno sempre a soqquadro, nascondendo dietro di esso il teschio che Sherlock si era prrocurato poco dopo che la brava donna gli aveva tolto il primo. Sherlock, però non aveva apprezzato l’ultimo gesto ed aveva poggiato il teschio alla punta dell’albero, come una macabra imitazione di una stella cadente. Quando John riusciva da piccolo ad entrare in cucina ed aprire il frigorifero senza che nessuno se ne accorgesse, lo trovava pieno fino all’orlo di cose da mangiare che sarebbero servite per il fantomatico cenone di Natale. Se adesso non faceva la spesa, rischiava solo di trovare degli occhi umani. Almeno Sherlock non aveva avuto l’idea di usarli al posto delle palline sull’albero. Al posto delle carole, poteva distintamente sentire Sherlock che si trastullava con il suo violino. E, tornando ancora all’albero, nessun regalo faceva la sua bella figura sotto di esso. Stavolta però, non era colpa di Sherlock.

Era stata un’idea di John. Solo a vedere il pacchetto sotto l’albero, era sicuro che Sherlock sarebbe riuscito a capire a chi fosse destinato, cosa era, dove era stato comprato e forse persino il prezzo, così si era accordato con la signora Hudson. Forse però Sherlock già sapeva tutto, una volta scoperto che John aveva nascosto i suoi, per Sherlock e la signora Hudson, nell’armadio. Sarebbe stato un posto troppo banale per lui.

Così, quando la sera del 24 dicembre erano tornati dopo essere stati da Lestrade, perché il Natale senza un caso interessante per Sherlock non era da definirsi tale, John si stupì particolarmente nel trovare un pacchetto color rosa sotto l’albero. Vide Sherlock osservarlo con interesse per un attimo, per poi accomodarsi sulla poltrona come era solito fare.
-Mycroft- lo sentì borbottare.
-Come hai fatto a capire che è da Mycroft?-
-Nessun biglietto. Orribile confezione rosa, nastrino rosso. Solo Mycroft potrebbe farlo. Forza, prendilo-
John fece come detto, per studiare curiosamente il pacchetto di forma cilindrica, la cui base aveva un diametro poco più grande della larghezza del palmo della sua mano. La mano aperta di Sherlock comparve nella sua visuale, quasi ad intimargli di passarglielo. Per un attimo a John venne in mente Harry, mentre pretendeva che le si fosse passato uno dei pacchetti. John glielo passò senza più osservarlo e si andò a sedere sul divano, in attesa dello spettacolo che in pochi momenti sarebbe iniziato.

-Come immaginavo. Mycroft. Deve essere un oggetto di vetro o qualcosa di altrettanto fragile, cilindrico…- Sherlock si interruppe, per osservare con un’espressione fredda, quasi odio, l’oggetto. Senza aspettare altro, iniziò a strappare la carta senza alcuna pietà, tanto che John rimase interdetto. Dalla carta rosa emerse uno scatolo cilindrico rosso. Sherlock lo aprì, mostrandone l’interno. John lo osservò, prima di trattenere a stento una risata. Coperto dall’imballo di bolle d’aria, forse l’unica cosa che Sherlock avrebbe apprezzato, c’era un portacenere di vetro trasparente. Nessun regalo sarebbe potuto essere più inutile di quello, dato che Sherlock continuava a usare cerotti alla nicotina.

“Ottimo lavoro, Mycroft” non poté fare altro che pensare John, mentre Sherlock sembrava indeciso tra il buttarlo via o usarlo come arma contro la testa del fratello. Chissà perché, l’immagine di Mycroft che osservava divertito il regalo rimaneva fissa nella sua testa.

Dopo qualche minuto passato a convincere Sherlock, il portacenere fu nominato nuovo appoggio per il teschio, finalmente tolto dalla punta dell’albero.
  
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